Il Pombero, conosciuto anche con
il diminutivo di Pomberito, è un personaggio popolare della
mitologia guaraní. È chiamato anche Karaí Pyhare (Signore
della notte) o anche Kuarahy Jára (Padrone del sole).
Esistono due diverse versioni che
descrivono la figura del Pombero. Una di esse lo descrive come un
uomo di bassa statura, villoso, con braccia lunghissime e mani
sproporzionate, gambe corte e piedi enormi girati all'indietro per
disorientare chi dovesse cercarlo attraverso le sue orme. È
sprovvisto delle articolazioni del gomito e del ginocchio, il che
rende i suoi movimenti sgraziati e grotteschi. A volte indossa un
grande cappello di paglia, tuttavia non indossa abiti;
nell'iconografia tradizionale il suo membro virile è spesso nascosto
dalla lunga barba che arriva fin quasi a terra. Un'altra versione, la
più antica tra quelle giunte a noi, lo vede invece come un uomo alto
e magro.
Inizialmente il Pombero era considerato
lo spirito protettore degli uccelli della foresta, ma il suo mito si
è evoluto con l'avanzare del tempo, acquisendo numerose altre
caratteristiche.
Si arrabbia quando un cacciatore uccide
più prede di quante possa consumarne. Se ciò capita, si può
trasformare in un animale o in una pianta con lo scopo di indurre
colui che ha infranto le regole della natura a perdersi nella
foresta. Si comporta allo stesso modo con i pescatori che prendono
più pesci del necessario, o con i tagliaboschi che abbattono troppi
alberi. Essendo una creatura notturna, il Pombero si nasconde nei
camini per ascoltare tutto quello che succede nelle case che sceglie
di visitare; non si deve mai pronunciare il suo nome a voce alta
dentro casa, perché ciò lo fa arrabbiare.
Nella cultura paraguayana e guaraní è
tradizionalmente considerato il responsabile della nascita di figli
al di fuori del matrimonio, poiché il Pombero rapirebbe le donne,
specialmente quelle non battezzate, e le violenterebbe, lasciandole
andare solo dopo aver soddisfatto le sue voglie. Secondo alcune
versioni del mito può perfino ingravidare le donne semplicemente
appoggiando il suo dito sul loro ventre; questo capiterebbe se la
donna nubile che ne subisce la visita evitasse di offrirgli tabacco e
miele. Il Pombero può essere amico o nemico. Si può ingraziarselo
offrendogli miele e tabacco per trenta notti consecutive dietro il
cancello di casa; in questo caso proteggerà i cavalli ed il
bestiame, porterà il cacciatore alle prede migliori e il pescatore
nelle zone più pescose. Se però si viene meno alla promessa la sua
vendetta sarà implacabile. Nel caso di inimicizia si andrà incontro
ad una serie di pericoli nel bosco, oltre che ai dispetti che questa
figura provocherà nella casa dei malcapitati, come la caduta di
oggetti o lo sbattere delle porte in piena notte. A differenza della
figura cristiana di Satana, alla quale è a volte accostato, il
Pombero, pur condividendone la sfrenata lussuria, non è una figura
che fa del male solo per il gusto di farlo, ma è anche un guardiano
dell'equilibrio ecologico.
Tra gli araucani esiste una figura
mitologica simile a quella del Pombero: è il Peukén, una creatura
delle regioni boscose, bassa e lasciva, che persegue anch'essa le
donne.
L'origine del nome è forse da
ricercare nella zona meridionale del Brasile, dove viene chiamato
“Pombeiro” colui che spia. Gli aborigeni Pampas invece
chiamavano ”Bomberos” le persone che marciavano nelle linee di
avanguardia, riconoscendo il terreno, durante le incursioni.
Probabilmente il termine Pombero deriva da una di queste due figure.
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