L'Alma o
Almas è una creatura
leggendaria che, secondo la tradizione, abita le montagne mongole. In
lingua mongola il suo significato è letteralmente
"uomo selvaggio"
e viene considerato un parente molto
stretto dello Yeti e dello Yeren.
L'Alma sarebbe una specie di ominide,
la cui esistenza non è ancora confermata dalla scienza. I testimoni
oculari affermano che è alto più o meno come un uomo, curvo, più
peloso di un essere umano.
Nella cultura della Mongolia questa
creatura occupa un posto di primo piano, basti pensare alle numerose
località geografiche che traggono il proprio nome da esso. È il
caso ad esempio di Almasyn dobo (le colline degli Alma o le tombe
degli Alma), dell'Almasyn ulan oula (le montagne rosse dell'Alma) o
ancora delle Almasyn ulan khada (le rocce rosse dell'Alma). Il loro
habitat è costituito dalle regioni desertiche del Gobi e dagli aridi
e rocciosi rilievi della catena montuosa degli Altai. Fino alla
catena delle Tien Shan, al confine con la Cina.
Le prime leggende sulla sua esistenza
si perdono nella notte dei tempi, ma la prima testimonianza scritta
di un suo presunto avvistamento risale al 1420 ad opera di un
occidentale: l'esploratore tedesco Johann Schiltberger, che durante i
suoi viaggi fu fatto prigioniero dai mongoli e trasportato attraverso
le montagne Tien Shan. Nei suoi racconti egli parla delle creature
che abitavano quelle terre, descrivendole come "uomini selvaggi
che nulla hanno a che vedere con gli esseri umani, hanno una folta
pelliccia che ricopre tutto il corpo fatta eccezione per le mani e la
faccia. Queste creature corrono tra le colline come animali e si
cibano di foglie, erba e qualsiasi cosa riescano a trovare".
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