giovedì 25 agosto 2022

Cartiglio

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Il cartiglio, in generale, è un elemento decorativo (scolpito, dipinto o a stampa) talvolta ad immagine di rotolo cartaceo in parte svolto, che contiene un testo, un titolo, un'iscrizione.
Per quanto una delle tipologie comuni di cartiglio sia certamente il rotolo cartaceo, ne esistono molte altre: si annoverano cartigli floreali, altri composti da immagini simboliche, o evocatrici del soggetto rappresentato (nel quadro, nella carta geografica, ecc.), altri ancora di forma semplicemente geometrica (un rettangolo, un'ellisse, ecc.). Occorre far riferimento al rapporto tra arte, scienza e traduzione, per rintracciarne usi consueti, affini ai 'pizzini', quasi palatinizzati, per comprenderne la diffusione nelle tavole graficamente illustrate, in botanica quanto in erboristeria, per arrivare in cucina e certamente in pittura, con somiglianze del piccolo rotolo e non più dunque solo nel cartiglio funebre o cerimoniale augurale, con la cornice nera e bianca traforata e in pizzo, che si scoprono tradizionalmente seguiti con frasi di compianto o di augurio, ora, semioticamente, breve schematizzazione dell'inserto o del risvolto, con qualche aspetto narrativo e identitario di accompagnamento. Si pensi alla "Maestà" di Simone Martini, al "San Girolamo nello studio" di Antonello da Messina dove diviene rebus visivo quasi a predella, aptico ormai allo sguardo e quasi retoricamente al tatto o al "Cavaliere" di Vittore Carpaccio, dove insegue consapevolezza nel tema cavalleresco; poi, quindi, in opere destinate alla contemplazione e alla meditazione laica come le "nature morte" con fiori i cui significati simbolici e devozionali ed affettivi potrebbero non sfuggire al pubblico delle Fiandre e che qualche risonanza filosofica potrebbero avere, specialmente da fine Cinquecento, in un Manierismo diffuso, volto a superare i limiti continentali, nel rispetto dei generi consolidati di storia.
Il cartiglio (posto nella maggior parte dei casi, ma non sempre, in alto a destra) racchiude il titolo della carta geografica, ed eventuali informazioni aggiuntive. Si va dal semplice "Italia Nova" della carta dell'Italia inclusa nell'edizione del 1672 della Introductio in universam geographiam tam veterem quam novam ... di Filippo Cluverio a diciture molto più complesse, con informazioni sull'anno di pubblicazione della carta, editore, tipografo, fonti, ecc.
Nel gergo del disegno tecnico, il cartiglio è il luogo del foglio dove risiede il riquadro (di norma in basso a destra) nel quale vengono racchiuse tutte le informazioni necessarie a comprendere in miglior modo il complessivo raffigurato; in particolare, secondo la normativa UNI 8187, ISO 7200, esso viene chiamato "riquadro delle iscrizioni" e indica tutti i pezzi compositi, la loro tipologia, nonché i dati dell'autore del disegno (nome e cognome), committente, ecc.
Il termine indica anche il segno grafico usato nelle iscrizioni in antico egizio che racchiude due dei nomi del sovrano, il prenome ed il nome.
Una delle ipotesi sulla sua origine è la derivazione dallo shen (anche in considerazione del fatto che il cartiglio compare più o meno contemporaneamente insieme all'epiteto sa Ra, figlio di Ra, che appunto è la principale divinità solare nel pantheon egizio), simbolo solare rappresentato come un cerchio.
In francese, il termine cartouche assegnato al cartiglio, deriva dalla forma di quest'ultimo: durante la Campagna d'Egitto del 1799, essa ricordava ai soldati napoleonici la cartuccia impiegata per caricare il fucile.

mercoledì 24 agosto 2022

Incantesimo

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L'incantesimo è la concentrazione di energie volitive verso un preciso scopo, comprendente l'alterazione del comportamento naturale delle cose o della volontà delle persone.
Quasi ogni tradizione magica e persino religiosa organizzata, ha le sue idee precise rispetto a questo aspetto pratico del lato mistico della vita. Alcuni addirittura aborrono anche solo l'uso di questo termine, ma spesso compiono comunque dei gesti o dei rituali con il preciso scopo di apportare energia a un loro desiderio affinché quest'ultimo si avveri.
L'incantesimo può essere veicolato da parole o da strumenti dedicati a tale scopo, come sigilli, amuleti, talismani, pentacoli, erbe e piante, olii, incensi, rituali, bacchette magiche, ecc. con a volte il supporto di invocazioni di divinità o entità varie, oppure di evocazioni.
Dal punto di vista strettamente etimologico l'incantesimo dovrebbe richiedere l'uso della voce, la ripetizione di parole più o meno in rima, una cantilena, ecc. infatti deriva dal latino incantarecon il significato di "cantare formule magiche".


martedì 23 agosto 2022

Demonologia

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La demonologia è lo studio delle credenze riguardanti spiriti e dèmoni, o, più specificamente, riguardanti Satana e i demòni. Queste credenze possono essere diffuse all'interno di tradizioni religiose e/o popolari e consistono nella convinzione dell'esistenza di esseri sovrannaturali, malvagi e potenti in grado di influire sulle vicende umane.
Si affianca all'angelologia, che assume significato analogo nel campo di studi opposto, cioè quello sugli angeli. I demoni rappresentano in molte culture entità del pantheon infernale, suddivise in gerarchie "militari" definite "legioni". Ogni demonio è dotato di caratteristiche peculiari, quali diverse funzioni e capacità. Soprattutto all'interno di credenze nelle quali si ammette l'azione di questi nel mondo umano e l'interazione con l'essere umano, essi possiedono un proprio aspetto e un sigillo (una sorta di firma autenticante) utile soprattutto all'operatore dell'occulto che si serve dei loro poteri per scopi personali (es. magia nera o Goezia).
Come l'angelologia si occupa delle gerarchie angeliche, la demonologia si occupa di quelle diaboliche, come pure del carattere e della specializzazione di ogni entità, che spesso sono rese evidenti dal nome stesso: per esempio: Abaddon, "perdizione", Asmodeo, "spirito del giudizio", Baalzebub, "signore delle mosche", Satan, "avversario", Samael, "veleno di Dio”, Behemoth, "grande bestia".
Particolarmente sviluppata nella tradizione cristiana, la demonologia riguarda le creature, definite angeli, che avrebbero peccato contro la divinità cristiana.
C.E.I. 2 Pietro 2:4 - Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio;
Questi angeli caduti in disgrazia sarebbero guidati da Lucifero. Ecco il passo del commentario, riferito a Pietro 5:8, che tratta di queste creature:
“(...) L'avversario è la traduzione del nome ebraico Satan che la versione dei LXX ha reso col greco diàbolos che vuol dire il calunniatore. Quell'angelo ribelle è l'avversario di Dio e degli uomini. I fedeli non hanno da combattere soltanto cogli uomini o colle loro proprie passioni, ma devono lottare anche contro un nemico invisibile e potente, il quale suscita contro la Chiesa le passioni popolari e le persecuzioni. Che fomenta nella Chiesa errori e divisioni, nel cuore stesso dei fedeli lo scoramento e le tentazioni. Quel terribile nemico è paragonato al leone affamato e feroce che rugge per impazienza di preda e va attorno bramoso di divorare, cioè di perdere, chi si lascia sorprendere da qualche lato debole per mancanza di vigilanza o per troppa fiducia nelle proprie forze. Pietro ne sapeva qualcosa”.
San Tommaso d'Aquino espresse la sua opinione circa l'esistenza di queste creature e la loro influenza sulla psiche umana. Secondo San Tommaso il demonio esisterebbe e potrebbe influire sull'intelletto umano plasmando forme immaginative.
Nel medioevo alcuni elementi pre-cristiani si diffusero nella cultura popolare. In particolare conobbe grossa diffusione il mito delle streghe (termine derivanti da stryx strix, creature dell'ambito pagano greco-romano, dipinte come demoni notturni dalle sembianze di barbagianni use ad abbeverarsi di sangue di neonati e di puerpere).
Secondo gli esorcisti il corpo umano sarebbe un luogo in cui possono penetrare i demoni, in qualità di creature puramente spirituali e non legate allo spazio.
La demonologia vera e propria era pressoché assente nel mondo ebraico-cristiano dei primi tempi. Essa veniva perlopiù menzionata in opere letterarie come i grimori e nell'Ars Goetia, che costituisce non solo lo studio, ma anche i metodi d'invocazione dei demoni e l'utilizzo della magia. Due dei grimori più celebri riguardanti i demoni sono sicuramente la Chiave di Salomone e la Piccola Chiave di Salomone, che si dice siano stati scritti dal Re Salomone in persona. Ancor oggi però l'autenticità di questi scritti con la figura del re d'Israele è in dubbio.
Tuttavia, i rabbini scoraggiavano i fedeli dall'uso di queste pratiche occulte e pericolose e li incitavano a non cadere in tentazione ed a comportarsi bene, in modo tale da rimanere nella grazia di Dio. Lo stesso Salomone nel Testamento di Salomone, ormai in punto di morte, ricorda con dolore la propria idolatria, che attribuisce a influenze demoniache, dilungandosi in una trattazione demonologica.


lunedì 22 agosto 2022

Lich

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Il termine lich deriva dalla parola in inglese antico līc, "cadavere". La parola è entrata nel vocabolario del fantasy moderno con diverse accezioni specifiche, tutte riferibili a qualche forma di creatura non-morta dotata di poteri magici. Uno dei primi usi del termine nella letteratura fantasy si trova nell'opera di Clark Ashton Smith (Empire of the Necromancers); fu invece nel contesto del gioco di ruolo Dungeons & Dragons che "Lich" fu per la prima volta utilizzato per indicare un particolare genere di creatura non-morta (e quindi non in senso generico).
In Dungeons & Dragons, e in molte altre ambientazioni fantasy ispirate al gioco, un lich è un mago, o più in generale un incantatore, che ha ottenuto l'immortalità attraverso la magia nera trasformandosi in un non-morto, ma ha conservato la propria volontà e i propri poteri magici. Durante questo processo, il lich perde la sua anima, che deve essere conservata in uno speciale recipiente chiamato filatterio. Distruggere il filatterio di un lich è l'unica maniera di uccidere questa creatura: la distruzione del suo corpo fisico, infatti, porterà semplicemente il lich a un processo di ringiovanimento, ovvero di creazione di un nuovo corpo dopo un determinato periodo di tempo.
In Dungeons & Dragons e in molte sue ambientazioni i lich sono fra le creature più potenti e malvagie; persino alcuni dèi sono stati lich in passato. Un lich che abbia vissuto molto a lungo può diventare un semilich (o Demilich), una creatura ancora più potente ed esoterica, capace di viaggiare attraverso i "piani dell'esistenza". Questo gli è possibile grazie alle gemme dell'anima, dei cristalli in cui il Demilich può intrappolare le anime degli esseri viventi e adoperarle come vere e proprie "batterie" per alimentare i suoi poteri quasi divini. Da notare che in D&D sono presenti anche lich "benevoli" che hanno accettato un destino come morti viventi per perseguire un obiettivo.
Fra le altre ambientazioni fantasy che hanno adottato la figura di lich sulla scorta di quella di D&D si possono citare numerosi videogiochi: NetHack, Darksiders II, Guild Wars, Warcraft III e World of Warcraft: Wrath of the Lich King, Eternal Darkness: Sanity's Requiem, Gauntlet: Dark Legacy, le serie di Might and Magic, Final Fantasy, Ultima, The Elder Scrolls, Enter The Gungeon e Disciples. Fra i giochi di ruolo in cui compaiono i lich ci sono contano Mage: The Ascension, Warhammer Fantasy Roleplaying e Shadowrun. Anche nella letteratura i lich ispirati a D&D contano numerose apparizioni: tra le altre, quella in Perdido Street Station di China Miéville (dove sono definiti "tànati"), nel Conan and the Sorcerer di Andrew J. Offutt (parodia del 1978 dei romanzi di Conan), e nella serie Rise to Heaven. Da ricordare anche Skeletor, antagonista della fortunata serie d'animazione e fumetti Masters of the Universe che è effettivamente uno stregone non-morto, ovvero un Lich, anche qui mai chiamato in tal modo. Anche due film d'animazione hanno come antagonista un Lich. Il primo è il classico della Walt Disney Taron e la Pentola Magica, l'altro invece è un film della 20 Century Fox Anastasia.
Nel primo il tirannico re di Prydain il Re Cornelius, mostrato come un ibrido tra uno scheletro e un demone, è un Lich dotato di enormi poteri oscuri con l'obiettivo di impossessarsi della “Pentola Magica” per creare un esercito di guerrieri immortali infondendo la vita nei cadaveri dei secoli passati. Il suo piano riesce ma alla fine del film viene sconfitto dalla stessa magia che aveva cercato di dominare essendone assorbito. Inspiegabilmente non mostra di avere nessun flatterio in cui conserva la sua anima.
Nel film del 1998, Anastasia, l'antagonista è Rasputin un sacerdote che è diventato un Lich dopo aver fatto un patto con il Diavolo per distruggere la famiglia Romanov. Diversamente dal lich della Disney, Rasputin mostra di avere un flatterio in cui tiene la sua anima e che è anche la chiave dei suoi poteri oscuri. Quando all'inizio del film affoga sotto il ghiaccio, non ringiovanisce ma viene in seguito mostrato rimasto tale com'era nell'aspetto fisico solo indebolito dal tempo (probabilmente perché il suo corpo non è stato distrutto), inoltre, non ritorna sulla terra, ma, rimane intrappolato in un limbo sospeso tra la terra e l'aldilà, dal quale riesce a fuggire solo dopo essere rientrato in possesso dei suoi poteri e dopo averr capito che deve uccidere personalmente l'unico membro sopravvissuto della famiglia Romanow. Il suo flatterio è un reliquiario dal quale fuoriescono dei piccoli spiriti verdi simili a demoni. Alla fine del film viene definitivamente sconfitto da Anastasia che distrugge il suo reliquiario dopo aver capito che esso è l'unica cosa capace di tenerlo in vita. Anche nella serie animata Adventure Time il Lich è uno stregone immortale intrappolato in un guscio di ambra e liberato da una lumaca posseduta dai suoi poteri oscuri e maligni. Nella serie Square-Enix Final Fantasy, Lich è il boss custode del potere del tempio della terra, rinato dopo la morte. In Final Fantasy XII il Lich, come dice il bestiario del gioco stesso, è un non-morto la cui violenza è direttamente proporzionale alle opere di carità che ha fatto nella vita terrena.






domenica 21 agosto 2022

Come mai c'è un nuovo interesse per le tematiche religiose nei telefilm ("Lucifer", "Good Omens", "Le terrificanti avventure di Sabrina")?

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Ma è mai tramontato questo interesse? Considerando soltanto il mondo moderno (e quindi non quando la Chiesa girava ancora con le fiaccole) abbiamo avuto opere come Dracula, L'Esorcista, Twin Peaks, Rosemary's Baby, Carrie… persino South Park periodicamente utilizza Satana e Gesu' come personaggi ed è un cartoon in onda da vent'anni.
Ho citato solamente qualcosa ma se vai un po' a vedere cloni e varianti si sprecano; in Giappone il tema angeli vs demoni è popolarissimo, persino nel mondo della cartomanzia c'e' gente che utilizza solamente tarocchi "angelici", che invocano i teorici poteri del Paradiso… una decina di anni fa il satanismo era uno spauracchio classico dei telegiornali, associato a gruppi giovanili violenti.

Stando sulle opere di cui parliamo vi possiamo dire che Good Omens è stato pubblicato da Gaiman e Pratchett nel 1990 e che Lucifer parte da un concetto creato dallo stesso Gaiman grossomodo in quel periodo (nel fumetto Sandman). L'associazione tra stregoneria e Satana è poi vecchia quanto il cristianesimo, il reboot di Sabrina non fa che presentarlo come tema esplicito (mentre quella precedente lo sotterrava, in modo da lasciare l'aspetto di "streghe buone" alle protagoniste).





sabato 20 agosto 2022

Chronos

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Chronos (in greco antico: Χρόνος, «Tempo», in alcune fonti adattato in lingua italiana come Crono, ma da non confondere con Crono/Kronos) è una divinità propria delle teogonie orfiche avente il compito di temporalizzare gli eventi.

Fonti e mitologia
Nella teogonia di stampo orfico attribuita a Ieronimo e a Ellanico di datazione incerta, in seguito riportata nel modo più esauriente da Damascio nel VI secolo d.C., così viene presentata la genesi dell'universo:
  • all'inizio vi è l'acqua (ὕδωρ, hýdōr) e la materia (ὕλη, hýlē); da questi si condensa la terra (γῆ, ghê);
  • prima di questi non c'è nulla, osserva Damascio, forse perché il "prima" è di natura "indicibile" quindi tramandato segretamente;
  • dall'acqua e dalla terra prese origine un serpente (δράκοντα, drákonta) avente la testa di un toro e quella di un leone e in mezzo tra queste il volto di un dio, aveva anche le ali poste dietro le spalle, il suo nome era Tempo (Χρόνος, Chrónos) privo di vecchiaia (ἀγήραος, agḗraos), ma ebbe anche il nome di Eracle (Ἡρακλῆς, Heraklês);
  • a questo serpente era congiunta Ananke (Ἀνάγκη, Anánke, Necessità) incorporea, per natura identica ad Adrastea (Ἀδράστεια, Adrásteia), con le braccia aperte a contenere ("ne raggiunge i limiti", περάτων perátōn) tutto il mondo (κόσμοι, kósmoi);
  • Tempo, il serpente, è padre di Etere umido, di Chaos senza limiti e di Erebo nebbioso; in questa triade Tempo genera l'Uovo;
  • dall'Uovo nasce un essere dall'aspetto sia femminile che maschile, con le ali d'oro, le teste del toro sui fianchi, un enorme serpente sul capo somigliante a tutte le creature selvatiche, questo essere conteneva in sé tutti i semi delle creature future, il nome di questo essere nato dall'Uovo era Protogono (Πρωτογόνος, Prōtogónos), anche chiamato Zeus o Pan (Πάν).
Il cristiano Atenagora di Atene riassume in questo modo, nel II secolo d.C., questa teogonia:

«[...] Omero afferma: "L'Oceano origine degli dèi, e la madre Teti", e Orfeo, che per primo scoprì i loro nomi, narrò dettagliatamente le loro nascite, raccontò tutto quanto è stato compiuto da ognuno ed è ritenuto da loro di parlare di teologia in modo del tutto rispondente al vero; anche Omero lo segue molto da vicino, per lo più anche a proposito degli dèi, e fa derivare anch'egli la loro prima origine dell'acqua: "Oceano che per tutti è l'origine". Infatti, secondo lui, l'acqua era il principio di tutte le cose; dall'acqua, poi, si costituì il fango; da entrambi fu generato un essere vivente, un serpente con aggiunta una testa di leone, con in mezzo il volto di un dio, dal nome Eracle e Tempo. Questo Eracle generò un uovo estremamente grande che pieno della forza di chi l'aveva generato, si spezzò in due per uno sfregamento. La parte della sua sommità finì per diventare Cielo, mentre la parte racchiusa in basso diventò Terra; fuoriuscì anche un dio dal duplice corpo. Cielo, unitosi a Terra, generò come femmine Cloto, Lachesi e Atropo, come maschi i Centomani, Cotto, Gige, Briareo e i Ciclopi, Bronte, Serope e Arge; e dopo averli incatenati, lì precipitò nel Tartaro, avendo appreso che sarebbe stato privato del potere dai suoi figli. Perciò Terra adirata generò i Titani:
E la Terra signora generò come figli i Celesti
a cui danno anche il nome Titani,
in quanto punirono il Cielo stellato»
(Atenagora di Atene. Apologia per i cristiani XVIII; in Orfici. Testimonianze e frammenti nell'edizione di Otto Kern, 28 [1]; traduzione di Elena Verzura. Milano, Bompiani, 2011, p.307)


Un'ulteriore teogonia orfica emerge dai Discorsi sacri (ἱεροί λόγοι hieroí lógoi, in ventiquattro rapsodie detta anche Teogonia rapsodica), di cui diversi autori neoplatonici riportano alcuni passi attribuiti a Orfeo ma probabilmente frutto di una rielaborazione di materiale arcaico avvenuta tra il I e il II secolo d.C..
  • Tempo (Χρόνος, Chronos) genera Etere e quindi un chasma (baratro) grande che si estende qua e là;
  • poi il Tempo per mezzo di Etere forma un "Uovo d'argento";
  • dall'"Uovo d'argento" emerge Phanes (Φάνης, Phánēs), ermafrodito, dotato di quattro occhi, con ali d'oro e munito di diverse teste di animali;
  • Phanes regna con Nyx (Notte) sua paredra, madre e figlia, dal potere mantico;
  • Notte genera Gaia e Urano, trasmettendo il potere regale a quest'ultimo;
  • Gaia e Urano generano Kronos che castra il padre strappandogli il potere regale;
  • il seguito è simile alla Teogonia esiodea fino a Zeus che inghiotte Phanes divenendo il Tutto;
  • Zeus riavvia una nuova teogonia, in questo nuovo processo il re degli dèi sposa Demetra che ha una figlia, Persefone, da Persefone, Zeus ha un nuovo figlio Dioniso che sarà protagonista nella nascita del genere umano:
«Presso Orfeo sono tramandati quattro regni: primo quello di Urano, che ricevette Crono , una volta che ebbe evirato i genitali del padre; dopo Crono regnò Zeus, che scaraventò nel Tartaro il genitore; in seguito, a Zeus successe Dioniso che, dicono, i Titani gravitanti intorno a lui dilaniarono, per una macchinazione di Era, e si cibarono delle sue carni. E Zeus, colto dallo sdegno, li folgorò e, generatasi la materia dalla cenere fumante da essi prodotta nacquero gli uomini; dunque, non bisogna che facciamo morire noi stessi, non solo come sembra dire il mito, perché siamo in un carcere, il corpo (questo infatti è chiaro), e non lo avrebbe detto affinché restasse segreto, ma non bisogna far morire noi stessi, anche perché il nostro corpo è dionisiaco: infatti noi siamo parte di lui, se è vero che siamo formati dalla cenere dei Titani, che ne mangiarono le carni.»
(Olimpiodoro il Giovane. Commento al Fedone di Platone; fr. 220 Orfici. Testimonianze e frammenti nell'edizione di Otto Kern, p.509)

Oltre con Crono, un'altra divinità del Tempo con cui è talvolta confuso è Aion, sebbene quest'ultimo rappresenta il tempo eterno (e lo Zodiaco), mentre Chronos rappresenta lo scorrere del tempo e la temporizzazione degli eventi. La sua funzione ordinatoria nelle teogonie ha delle similitudini col dio Poro descritto da Alcmane. I suoi attributi nelle rappresentazioni orfiche e mitriache lo rendono difficilmente distinguibile da Phanes. Paul Masson-Oursel lo considera equiparabile al più antico dio persiano Zurvān, di cui ripende i principali attribuiti (le ali, la testa di leone e le spire di serpente).


venerdì 19 agosto 2022

Perché la necromanzia fantasy (risuscitare i morti) è sempre negativa?

Perché L'uomo ha sempre avuto paura di poter parlare con i morti, figurati farli tornare in vita. Fantasmi e zombie sono esempi di quanto la cultura horror abbia creato questo tabù.

La necromanzia non serve solo a riportare in vita i morti, ma serve per farli combattere. Questa magia se esistesse veramente sarebbe terribile dato che il cadavere di una persona ha la propria dignità e non può essere usata come arma, per questo è mal visto mangiare i cadaveri o averci rapporti sessuali anche se non puoi ferire nessuno per ovvie ragioni.



 
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