
La demonologia è
lo studio delle credenze riguardanti spiriti e dèmoni, o, più
specificamente, riguardanti Satana e i demòni. Queste
credenze possono essere diffuse all'interno di tradizioni religiose
e/o popolari e consistono nella convinzione dell'esistenza di
esseri sovrannaturali, malvagi e potenti in grado di
influire sulle vicende umane.
Si affianca all'angelologia, che assume
significato analogo nel campo di studi opposto, cioè quello
sugli angeli. I demoni rappresentano in molte culture entità
del pantheon infernale, suddivise in gerarchie "militari"
definite "legioni". Ogni demonio è dotato di
caratteristiche peculiari, quali diverse funzioni e capacità.
Soprattutto all'interno di credenze nelle quali si ammette l'azione
di questi nel mondo umano e l'interazione con l'essere umano, essi
possiedono un proprio aspetto e un sigillo (una sorta di firma
autenticante) utile soprattutto all'operatore dell'occulto che
si serve dei loro poteri per scopi personali (es. magia
nera o Goezia).
Come l'angelologia si occupa delle
gerarchie angeliche, la demonologia si occupa di quelle diaboliche,
come pure del carattere e della specializzazione di ogni entità, che
spesso sono rese evidenti dal nome stesso: per esempio: Abaddon,
"perdizione", Asmodeo, "spirito del giudizio",
Baalzebub, "signore delle mosche", Satan,
"avversario", Samael, "veleno di Dio”,
Behemoth, "grande bestia".
Particolarmente sviluppata nella
tradizione cristiana, la demonologia riguarda le creature, definite
angeli, che avrebbero peccato contro la divinità cristiana.
C.E.I. 2 Pietro 2:4 - Dio
infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li
precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il
giudizio;
Questi angeli caduti in
disgrazia sarebbero guidati da Lucifero. Ecco il passo del
commentario, riferito a Pietro 5:8, che tratta di queste creature:
“(...) L'avversario è la traduzione
del nome ebraico Satan che la versione dei LXX ha reso col greco
diàbolos che vuol dire il calunniatore. Quell'angelo ribelle è
l'avversario di Dio e degli uomini. I fedeli non hanno da combattere
soltanto cogli uomini o colle loro proprie passioni, ma devono
lottare anche contro un nemico invisibile e potente, il quale suscita
contro la Chiesa le passioni popolari e le persecuzioni. Che fomenta
nella Chiesa errori e divisioni, nel cuore stesso dei fedeli lo
scoramento e le tentazioni. Quel terribile nemico è paragonato al
leone affamato e feroce che rugge per impazienza di preda e va
attorno bramoso di divorare, cioè di perdere, chi si lascia
sorprendere da qualche lato debole per mancanza di vigilanza o per
troppa fiducia nelle proprie forze. Pietro ne sapeva qualcosa”.
San Tommaso d'Aquino espresse la
sua opinione circa l'esistenza di queste creature e la loro influenza
sulla psiche umana. Secondo San Tommaso il demonio esisterebbe e
potrebbe influire sull'intelletto umano plasmando forme immaginative.
Nel medioevo alcuni elementi
pre-cristiani si diffusero nella cultura popolare. In particolare
conobbe grossa diffusione il mito delle streghe (termine
derivanti da stryx o strix,
creature dell'ambito pagano greco-romano, dipinte come
demoni notturni dalle sembianze di barbagianni use ad abbeverarsi di
sangue di neonati e di puerpere).
Secondo gli esorcisti il corpo
umano sarebbe un luogo in cui possono penetrare i demoni, in
qualità di creature puramente spirituali e non legate allo spazio.
La demonologia vera e propria era
pressoché assente nel mondo ebraico-cristiano dei primi tempi. Essa
veniva perlopiù menzionata in opere letterarie come i grimori e
nell'Ars Goetia, che costituisce non solo lo studio, ma anche i
metodi d'invocazione dei demoni e l'utilizzo della magia. Due
dei grimori più celebri riguardanti i demoni sono sicuramente
la Chiave di Salomone e la Piccola Chiave di Salomone,
che si dice siano stati scritti dal Re Salomone in persona.
Ancor oggi però l'autenticità di questi scritti con la figura del
re d'Israele è in dubbio.
Tuttavia, i rabbini scoraggiavano
i fedeli dall'uso di queste pratiche occulte e pericolose e li
incitavano a non cadere in tentazione ed a comportarsi bene, in modo
tale da rimanere nella grazia di Dio. Lo stesso Salomone
nel Testamento di Salomone, ormai in punto di morte, ricorda con
dolore la propria idolatria, che attribuisce a influenze
demoniache, dilungandosi in una trattazione demonologica.
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