"Uomo di medicina" o
"donna di medicina"
sono locuzioni, calchi delle
espressioni inglesi medicine man o medicine woman, usate per
descrivere guaritori tradizionali e leader spirituali dei nativi
nordamericani e di altri popoli indigeni o aborigeni. Gli antropologi
e gli storici delle religioni tendono a preferire il termine
"sciamano", un termine specifico per indicare un mediatore
spirituale dei popoli tungusi della Siberia.
La funzione principale di questi
"anziani di medicina" (che non sono necessariamente sempre
di sesso maschile) è di assicurare l'aiuto del mondo degli spiriti,
incluso quello del Grande Spirito (Wakan Tanka nel linguaggio dei
Lakota, appartenenti al gruppo Sioux), a beneficio dell'intera
comunità. L'"uomo di medicina" in lingua lakota è
chiamato pʿejúta wicʿaša ovvero wicʿaša wakan o wapʿíya
wicʿaša.
Talora l'aiuto cercato può riguardare
la cura di malattie fisiche, talvolta quella di malattie psichiche,
altre volte ancora l'obiettivo è quello di promuovere l'armonia tra
gruppi umani o tra umani e natura. Così, il termine "uomo/donna
di medicina" non è del tutto appropriato ma semplifica
enormemente e distorce anche la rappresentazione della gente, il cui
ruolo nella società è complementare a quello del capo.
Per essere riconosciuto come persona
che adempie questa funzione di collegamento tra il mondo naturale e
quello spirituale a beneficio della comunità, un individuo deve
essere convalidato nel suo ruolo dal parere di quella comunità.
Uomini e donne di medicina acquisiscono le loro conoscenze da altri
sciamani o da un singolo maestro.
Il termine "gente di medicina"
(medicine people) è comunemente usato nelle comunità native
nordamericane. Per esempio, quando Arwen Nuttall (Cherokee) del
National Museum of the American Indian scrive: "La conoscenza
posseduta dal medicine people è un privilegio, e sovente rimane
all'interno di particolari famiglie."
I nativi nordamericani tendono a essere
abbastanza riluttanti a discutere di questioni mediche o di medicina
popolare con i non-nativi. In alcune culture, la gente non discute
mai di simili argomenti coi nativi di altre tribù. In numerose
tribù, inoltre, gli anziani sciamani non si aspettano si faccia loro
pubblicità in alcun modo. Come Nuttall scrive: "Domande a un
nativo su credenze o cerimonie religiose sono spesso viste con
sospetto". Un esempio appropriato su questo aspetto era il
laccio di medicina Apache, o Izze-kloth, la cui funzione e le cui
modalità d'uso da parte degli anziani sciamani Apache erano un
mistero per gli etnologi del XIX secolo, perché "gli Apache
considerano tali lacci talmente sacri che agli stranieri non è
consentito vederli, tanto meno toccarli e parlare di essi."
La versione del 1954 del Webster's New
World Dictionary of the American Language, rifletteva la inadeguata
percezione di base di quelle persone che usavano a quel tempo il
termine "Uomo di medicina": "un uomo che si presume
abbia poteri soprannaturali di curare malattie e controllare gli
spiriti". In effetti, ogni definizione finiva con non spiegare
appropriatamente ciò che erano questi "medici popolari"
per le loro comunità, riferendo invece il consenso di osservatori
socialmente e psicologicamente estranei che tentavano di
categorizzare questi individui. Il termine "uomo/donna di
medicina", come il termine "sciamano", sono criticati
dai nativi nordamericani, come pure da altri specialisti del campo
della storia delle religioni e dell'antropologia culturale.
L'espressione "uomo/donna di
medicina" è altresì usato da europei per riferirsi a guaritori
tradizionali africani, anche noti come "stregoni" o
"Uomo/donna feticisti".
0 commenti:
Posta un commento