Excalibur è la più nota delle
mitologiche spade di re Artù.
La storia e la leggenda di re Artù
sono intimamente legate alla magica e misteriosa spada Excalibur.
Come il mago Merlino aveva annunciato, solamente l'uomo in grado di
estrarre la spada nella roccia sarebbe diventato re. Artù,
inginocchiato di fronte alla roccia, fece proprio questo: prese la
spada, la portò con sé fino alla Cattedrale e la depose
sull'altare. Artù fu unto con l'olio santo e, alla presenza di tutti
i baroni e della gente comune, giurò solennemente di essere un
sovrano leale e di difendere la verità e la giustizia per tutti i
giorni della sua vita. Sebbene Excalibur sia identificata con la
spada nella roccia, specie nelle versioni recenti del mito arturiano,
in numerose opere sono due spade distinte. La leggenda e la storia si
sono mischiate tra loro nel tempo e per questo re Artù, i Cavalieri
della Tavola Rotonda e la magica spada Excalibur, sono giunte
intimamente unite fino ai nostri giorni.
Il nome Excalibur significa in
grado di tagliare l'acciaio. La prima traduzione, chiamava la
spada Caliburn; una spada magica venuta da Avalon. Nella
tradizione celtica il nome originale era Caledfwlch. La
versione in cui Artù estraeva la spada dalla roccia apparve per la
prima volta nel racconto in versi francese Merlino, di Robert
de Boron. Ma l'autore inglese sir Thomas Malory, ne La morte di
Artù, scrisse che la spada che Artù aveva estratto dalla roccia
non era Excalibur, poiché Artù aveva rotto la sua prima spada in
uno scontro con re Pellinor; lo stesso viene affermato nella francese
Suite du Merlin (Prosa di Merlino) nel 1240 circa .
Poco dopo, Artù ricevette una nuova spada dalla Dama del Lago, e
questa era chiamata esplicitamente Excalibur: una spada diversa,
secondo Malory, dalla prima.
La spada viene citata anche da Chrétien
de Troyes nella seconda parte del Perceval: Galvano, partito dalla
corte di Artù per rispondere alle accuse che gli sono state mosse da
Guingabresil, usa Excalibur per difendersi dall'attacco dei
borghigiani che intendono vendicare la morte del loro signore (v.
5828 nell'edizione del ms. 354 di Berna a cura di Méla).
Il fodero di Excalibur aveva il potere
magico di proteggere il suo proprietario dall'essere ferito; è il
furto del fodero da parte di Morgana la Fata che porta, alla fine,
alla morte di Artù. In Morte Arthure (circa 1400), si dice
che Artù avesse due spade; la seconda era Clarent, rubata dal
malvagio Mordred, che con essa diede ad Artù il colpo mortale.
La parola Excalibur ha origini molto
controverse, che possono farsi risalire a due ceppi linguistici ben
differenti: quello latino e quello sassone. Dal latino abbiamo
diversi significati, ma quello più plausibile deriva da un'antica
popolazione di fabbri chiamati "Calibi", Excalibur si può
quindi scindere in due parole ex (con ablativo): dai e
Calibs: Calibi, quindi tradotto letteralmente il
significato diventerebbe "forgiata dai Calibi". Altre
sfumature latine riportano alla capacità della spada e al suo
aspetto come, per esempio, ex "calibro" che tradotto
significa in perfetto equilibrio. Dal ramo celtico il nome
deriverebbe da Caliburn, arcaico nome della leggendaria spada, che in
antichità significava "acciaio lucente" o "acciaio
indistruttibile" e potrebbe quindi così ricondursi allo stesso
etimo latino.
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