
Il termine lich deriva
dalla parola in inglese antico līc,
"cadavere". La parola è entrata nel vocabolario
del fantasy moderno con diverse accezioni specifiche, tutte
riferibili a qualche forma di creatura non-morta dotata di
poteri magici. Uno dei primi usi del termine nella letteratura
fantasy si trova nell'opera di Clark Ashton Smith (Empire
of the Necromancers); fu invece nel contesto del gioco di
ruolo Dungeons & Dragons che "Lich" fu per la
prima volta utilizzato per indicare un particolare genere di creatura
non-morta (e quindi non in senso generico).
In Dungeons
& Dragons, e in molte altre ambientazioni fantasy ispirate al
gioco, un lich è un mago, o più in generale un incantatore,
che ha ottenuto l'immortalità attraverso la magia
nera trasformandosi in un non-morto, ma ha conservato la propria
volontà e i propri poteri magici. Durante questo processo, il lich
perde la sua anima, che deve essere conservata in uno speciale
recipiente chiamato filatterio. Distruggere il filatterio di un
lich è l'unica maniera di uccidere questa creatura: la distruzione
del suo corpo fisico, infatti, porterà semplicemente il lich a un
processo di ringiovanimento, ovvero di creazione di un nuovo
corpo dopo un determinato periodo di tempo.
In Dungeons & Dragons e in molte
sue ambientazioni i lich sono fra le creature più potenti
e malvagie; persino alcuni dèi sono stati lich in passato.
Un lich che abbia vissuto molto a lungo può diventare
un semilich (o Demilich), una creatura ancora più
potente ed esoterica, capace di viaggiare attraverso i "piani
dell'esistenza". Questo gli è possibile grazie alle gemme
dell'anima, dei cristalli in cui il Demilich può intrappolare le
anime degli esseri viventi e adoperarle come vere e proprie
"batterie" per alimentare i suoi poteri quasi divini. Da
notare che in D&D sono presenti anche lich "benevoli"
che hanno accettato un destino come morti viventi per perseguire un
obiettivo.
Fra le altre ambientazioni fantasy che
hanno adottato la figura di lich sulla scorta di quella di D&D si
possono citare numerosi videogiochi: NetHack, Darksiders
II, Guild Wars, Warcraft III e World of Warcraft:
Wrath of the Lich King, Eternal Darkness: Sanity's
Requiem, Gauntlet: Dark Legacy, le serie di Might and
Magic, Final Fantasy, Ultima, The Elder Scrolls, Enter
The Gungeon e Disciples. Fra i giochi di ruolo in cui
compaiono i lich ci sono contano Mage: The Ascension, Warhammer
Fantasy Roleplaying e Shadowrun. Anche nella letteratura i
lich ispirati a D&D contano numerose apparizioni: tra le altre,
quella in Perdido Street Station di China
Miéville (dove sono definiti "tànati"), nel Conan
and the Sorcerer di Andrew J. Offutt (parodia
del 1978 dei romanzi di Conan), e nella serie Rise
to Heaven. Da ricordare anche Skeletor, antagonista della
fortunata serie d'animazione e fumetti Masters of the
Universe che è effettivamente uno stregone non-morto, ovvero un
Lich, anche qui mai chiamato in tal modo. Anche due film d'animazione
hanno come antagonista un Lich. Il primo è il classico della Walt
Disney Taron e la Pentola Magica, l'altro invece è un film
della 20 Century Fox Anastasia.
Nel primo il tirannico re di Prydain
il Re Cornelius, mostrato come un ibrido tra uno scheletro e un
demone, è un Lich dotato di enormi poteri oscuri con l'obiettivo di
impossessarsi della “Pentola Magica” per creare un esercito di
guerrieri immortali infondendo la vita nei cadaveri dei secoli
passati. Il suo piano riesce ma alla fine del film viene sconfitto
dalla stessa magia che aveva cercato di dominare essendone assorbito.
Inspiegabilmente non mostra di avere nessun flatterio in cui conserva
la sua anima.
Nel film del 1998, Anastasia,
l'antagonista è Rasputin un sacerdote che è diventato un
Lich dopo aver fatto un patto con il Diavolo per distruggere la
famiglia Romanov. Diversamente dal lich della Disney, Rasputin mostra
di avere un flatterio in cui tiene la sua anima e che è anche la
chiave dei suoi poteri oscuri. Quando all'inizio del film affoga
sotto il ghiaccio, non ringiovanisce ma viene in seguito mostrato
rimasto tale com'era nell'aspetto fisico solo indebolito dal tempo
(probabilmente perché il suo corpo non è stato distrutto), inoltre,
non ritorna sulla terra, ma, rimane intrappolato in un limbo sospeso
tra la terra e l'aldilà, dal quale riesce a fuggire solo dopo essere
rientrato in possesso dei suoi poteri e dopo averr capito che deve
uccidere personalmente l'unico membro sopravvissuto della famiglia
Romanow. Il suo flatterio è un reliquiario dal quale fuoriescono dei
piccoli spiriti verdi simili a demoni. Alla fine del film viene
definitivamente sconfitto da Anastasia che distrugge il suo
reliquiario dopo aver capito che esso è l'unica cosa capace di
tenerlo in vita. Anche nella serie animata Adventure
Time il Lich è uno stregone immortale intrappolato in
un guscio di ambra e liberato da una lumaca posseduta
dai suoi poteri oscuri e maligni. Nella serie Square-Enix Final
Fantasy, Lich è il boss custode del potere del tempio della terra,
rinato dopo la morte. In Final Fantasy XII il Lich, come
dice il bestiario del gioco stesso, è un non-morto la cui violenza è
direttamente proporzionale alle opere di carità che ha fatto nella
vita terrena.
0 commenti:
Posta un commento