
(GCR)
«Πολλὰ γὰρ τίκτει
Μοῖρα τελεσσιδώ/ τειρ' Αἰών τε Χρόνου
παῖς»
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(IT)
«Molte cose compie Moira,
che adempie, e Aion, il figlio Chronos»
|
(Euripide,
Eraclidi, 899-900)
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Aion
(αἰών;
dall'arcaico αἰϝών, aiwón),
indica nella lingua greca antica la "forza vitale", la
"durata", l'"eternità".
Pierre Chantraine individua il suo
significato originario proprio nella nozione di "forza vitale",
individuando nel tema arcaico αἰϝ- un
collegamento con l'indoeuropeo ricostruito *ai-w- ad
esprimere la "forza vitale".
Gilles Deleuze, analizzando la
contrapposizione tra Aion e Kronos, scrive: "Secondo Aion
soltanto il passato e il futuro insistono e sussistono nel tempo.
Invece di un presente che riassorbe il passato e il futuro, un futuro
e un passato che dividono ad ogni istante il presente, che lo
suddividono all'infinito in passato e futuro, nei due sensi
contemporaneamente. O meglio è l'istante senza spessore e senza
estensione che suddivide ogni presente in passato e futuro, invece di
presenti vasti e spessi che comprendono gli uni rispetto agli altri
il futuro e il passato".
Nella tradizione cosmologica greca, era
la personificazione del Tempo, insieme a quella più celebre
di Chronos, venerato come "Signore della luce",
rappresenta l'eternità, il tempo infinito, nonché il susseguirsi
delle ere, ma anche il tempo vitale e il destino.
Iconograficamente lo troviamo
raffigurato come un uomo con la testa leonina, con uno scettro, una
chiave ed un fulmine tra le mani, avvolto da un serpente che intorno
al suo corpo compie 7 giri e mezzo, corrispondenti alle sfere
celesti, o inscritto nel cerchio dello Zodiaco.
È stato equiparato al dio del tempo
persiano Zurvan.
In alcuni culti misterici veniva
festeggiata ad Alessandria d'Egitto, il 6 gennaio, la sua
nascita in una festa presso il santuario di Kore, alla quale era
attribuita la maternità.
In tale occasione l'immagine di un
bambino veniva portata in processione dal tempio al Nilo per
raccogliere acqua che poi si sarebbe trasformata in vino.
Nella medicina greca antica, come è
attestato in Ippocrate, αἰών ha assunto il significato di
midollo spinale, considerato la sede del principio vitale che
dispensa il "tempo della vita" di ciascun individuo.
Eraclito dice: "Il tempo
(Eone) della vita umana è un bimbo che gioca muovendo i suoi pezzi:
a un bimbo appartiene il potere sovrano".
Aion è
anche il titolo di un'opera dello psicologo Carl Gustav
Jung, Aion.
Ricerche sul simbolismo del sé, Torino, Bollati Boringhieri,
1997 (edizione originale: Aion:
Untersuchungen zur Symbolgeschichte, 1951).
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