venerdì 24 novembre 2023

Esploriamo l'Al di là della Vita: Coscienza e Morte

Mi piace svegliarmi alla mattina e non sapere cosa mi capiterà o chi incontrerò, dove mi ritroverò. Secondo me la vita è un dono, e non ho intenzione di sprecarla, non sai mai quali carte ti capiteranno nella prossima mano, impari ad accettare la vita come viene… così ogni singolo giorno ha il suo valore!

(Titanic di James Cameron – 1997)



Nel vasto oceano della conoscenza, ci sono misteri che sfidano la nostra comprensione. Tra questi, la coscienza dopo la morte emerge come una delle sfide più intriganti, spingendo scienziati, filosofi e artisti ad esplorare i confini dell'esperienza umana.

Uno studio rivoluzionario condotto dall'Università di Southampton e pubblicato su Resuscitation ha gettato nuova luce su questo argomento. Dopo quattro anni di ricerca, gli studiosi hanno scoperto che quasi il 40% dei sopravvissuti a un arresto cardiaco ha riferito di aver avuto esperienze di consapevolezza durante il periodo in cui erano clinicamente morti, prima che il loro cuore ritornasse a battere. Un caso in particolare ha registrato un uomo che ha ricordato di aver lasciato il suo corpo e di aver assistito alle manovre di rianimazione, descrivendo con precisione le azioni degli infermieri e persino i suoni dei macchinari.ᄂ️

Questo studio suggerisce l'esistenza di una "finestra di consapevolezza" di alcuni minuti dopo che il cuore ha smesso di battere, un fenomeno che sfida le convenzioni scientifiche tradizionali. Nonostante il cervello si "disattivi" 20-30 secondi dopo che il cuore si è fermato, la consapevolezza cosciente continua per più di 3 minuti. Questo non è frutto dell'immaginazione o dell'autosuggestione, ma di esperienze reali documentate.

La scienza, inoltre, sta iniziando ad esplorare la possibilità di un passaggio verso un nuovo stato di vita dopo la morte, in particolare attraverso la fisica quantistica. Il professor Robert Lanza, direttore scientifico presso l'Advanced Cell Technology, sostenendo la Teoria del Biocentrismo, secondo cui la morte come la conosciamo è un'illusione generata dalla nostra coscienza. Secondo lui, la vita è al centro dell'esistenza, e la coscienza stessa è alla base della realtà.

Questo approccio scientifico alla comprensione della vita oltre la morte si contrappone alle credenze religiose e filosofiche tradizionali, che spesso vedono nella morte il passaggio a un'esistenza eterna. La fisica quantistica, con la sua comprensione dell'osservatore come elemento determinante nella formazione della realtà, sembra confermare le teorie dei filosofi idealisti, suggerendo che la realtà sia un prodotto della nostra mente.

La Teoria Quantistica della Coscienza, sviluppata da scienziati come il dottor Stuart Hameroff e Sir Roger Penrose, propone che le nostre anime possano essere contenute in microstrutture chiamate "microtubuli", all'interno delle nostre cellule cerebrali. Questa teoria suggerisce che la coscienza non muore con il corpo, ma torna alla sua sorgente, un concetto che potrebbe spiegare l'esperienza di premorte.

Ma ciò che rimane al centro di queste riflessioni è il senso della vita e della morte. Che la coscienza possa esistere al di fuori del corpo a tempo indeterminato, e che la vita possa trascendere il nostro modo ordinario di pensare, ci porta a riflettere sulla natura dell'esperienza umana.

La morte, così come la vita, è un mistero che ci sfida a dare un senso al nostro esistere. E mentre la scienza ci offre nuove prospettive, è importante ricordare che la comprensione dell'Al di là della Vita è un viaggio che continua, un viaggio che invita a riflettere sulla natura dell'essere umano e sulla sua relazione con l'Universo.





giovedì 23 novembre 2023

Terrore nello spazio


 

“…può anche darsi che gli abitanti di questo pianeta vivano su un differente piano di vibrazione. Uomini di carne e ossa come noi non possono vederli, tranne in certi momenti, guardando di traverso, con la coda dell’occhio…”

(Terrore nello Spazio di Mario Bava – 1965)

Il 23 dicembre 1574, Caterina de' Medici, regina di Francia, si era appena ritirata a riposare. Era a Avignone, circondata da dame e nobiliuomini che cercavano di aiutarla a rilassarsi. In un momento, la regina gridò, indicando un punto della stanza, e con voce soffocata affermò di vedere il Cardinale di Lorena che le stendeva la mano. Nessuno degli astanti notò nulla, e il Cardinale di Lorena, che era gravemente ammalato, non poteva essere presente. La regina si calmò e inviò qualcuno a casa del Cardinale per chiedere notizie sulla sua salute, scoprendo che era morto poco prima. Questo episodio è stato riportato da Agrippa d'Aubigné e fa parte di una serie di visioni che sembrano preannunciare la morte di qualcuno.

I fantasmi possono manifestarsi in vari modi: possono vagare sofferenti nei luoghi dove hanno trovato una morte improvvisa e brusca. Ma è importante chiedersi se possiamo valutare serenamente e senza pregiudizi la loro esistenza.

Nel 1966, in Inghilterra, il giudice James Devey emise una sentenza che evitò il carcere a William Haywood, un giovane turbolento, non nuovo a vicende del genere. Era la seconda volta che veniva trovato alla guida di un'auto senza patente, e il suo avvocato difensore sostenne che non era giusto che il suo cliente finisse in galera perché la sua giovane moglie era in attesa di un bambino ed era sola in casa, continuamente perseguitata e terrorizzata da un fantasma. Questo bastò affinché il giudice gli infliggesse soltanto una multa e un'ammonizione.

Il nostro passato vive nel ricordo di magiche apparizioni, di strane luci e ombre, di esseri incorporei che attraversano il nostro presente e che potrebbero essere le testimonianze visive, se non tangibili, dell'esistenza di un altro piano di esistenza oltre il nostro, un mondo diverso nel quale continuare a vivere o quantomeno a esistere, una speranza per chi crede che la morte sia la fine di ogni cosa, la fine di tutto, il buio eterno oltre il quale esiste solo il nulla e la dissoluzione.

Alcuni di noi, in uno stato anomalo, hanno varcato, o creduto di varcare, la soglia dell'aldilà e hanno trovato pace o dolore, luce o buio, una luce immensa e calda li ha avvolti, una figura li ha accompagnati attraverso i primi , incerti passi nell'aldilà, un senso di pace quale mai abbiamo avuto e, alla fine, un doloroso ritorno…

Un nuovo mondo ci attende oltre le frontiere della morte? O, molto più semplicemente, è la nostra mente che sogna nuovi mondi per non vivere il dolore della fine? Questo nessuno può saperlo, nessuno è veramente, indiscutibilmente, tornato indietro per raccontarcelo e, purtroppo, il mondo è pieno di ciarlatani più o meno abili che, per soldi o per vanto, ti danno un mondo nuovo da vivere, una speranza.

Nel mondo noi viviamo assieme a queste creature del nostro domani, la cui epigrafe: “Noi siamo come voi sarete. Dimenticarsi di noi è dimenticarsi di voi stessi” rappresenta il futuro verso cui ogni essere vivente sta involontariamente puntando, ma se esiste un altro mondo, un altro piano di vita, cerchiamo di raggiungerlo con il nostro animo più sereno o, quantomeno, crediamo in esso per la nostra pace sulla terra che ora stiamo attraversando.

Assieme a noi vivono creature che seguono i nostri movimenti, che consigliano il nostro modo d'agire, che solleticano il nostro pensiero con idee. Quando, in certi momenti, e con la coda dell'occhio ci sembra di aver captato un movimento vicino a noi, dice una leggenda, abbiamo intravisto un angelo custode.

I fantasmi esistono davvero?

Non esiste, ovviamente, una risposta certa, ci sono coloro che vi credono, chi è scettico e chi scarta a priori la loro esistenza e poi c'è chi dice di averne avuta esperienza diretta e chi trova spiegazioni razionali a ogni fenomeno che potrebbe avere origine soprannaturale.

Circolano centinaia di fotografie di fantasmi, ma… quante sono vere? Quanti fotomontaggi? E quante si possono spiegare grazie a effetti ottici? Sicuramente la percentuale di immagini che non hanno spiegazioni è davvero bassa. Però, a quanto pare, esistono anche foto che qualche dubbio sull'esistenza dei fantasmi la lasciano.

Già all'inizio della caccia ai fantasmi, nel XIX secolo, i diversi tipi di manifestazione venivano distinti in base alle caratteristiche e queste caratteristiche li distinguevano in varie categorie diversificate da Lord Halifax che noi riportiamo pedissequamente.

Fantasma: è la manifestazione di energie residue di fatti storici o vicende familiari particolarmente forti, come morti violente, lutti non elaborati, ecc., che si ripresenta in determinati luoghi. Sarebbero fantastici quelle apparizioni che ripropongono ai malcapitati spettatori alcune scene avvenute in passato. Lord Halifax riporta varie testimonianze di persone che, per esempio, si sono ritrovate nel mezzo di liti furiose fra esseri impalpabili, così come nei cortili di alcuni castelli si possono sentire rumori inspiegabili, come il rumore di zoccoli di cavalli, il clangore di spade o piante. Non si tratterebbe, dunque, di anime intrappolate, ma dell'energia rimasta, una sorta di impronta della storia che rimane legata e si ripresenta a persone particolarmente sensibili.

Spettro: lo spettro sarebbe invece la definizione delle anime dei defunti che, per vari motivi, dopo la morte non sono passate oltre. Si tratta ad esempio di anime di bambini o di persone morte prematuramente che non hanno preso coscienza della propria dipartita e sono rimasti nei posti dove hanno vissuto o accanto alle persone amate. Spettri diventerebbero anche coloro che hanno lasciato qualcosa in sospeso e secondo questa definizione, sono gli spettri quelli in grado di interagire ancora con i viventi e con gli oggetti, prendendo energia dall'ambiente (le loro manifestazioni si accompagnano a un brusco abbassamento della temperatura e da un senso di disagio dei presenti) e utilizzandolo per compiere tale interazione.

Poltergeist: si tratta di un fenomeno provocato dall'esubero di energia di alcune persone. Il poltergeist ha manifestazioni eclatanti, come spostamento di oggetti talvolta violento, ma non ha nulla a che vedere con defunti o passato: le sue origini di solito si cercano fra i membri delle famiglie colpite, soprattutto se comprendono adolescenti, perché le manifestazioni sembrerebbero dovute a un involontario sfogo di energia mentale, scatenato da situazioni di disagio.

Prima di andare avanti conosciamo colui che fu il creatore di questa distinzione: Charles Lindley Wood, II Visconte di Halifax (Londra, 1839 – Hickleton, 1934), che è stato un religioso inglese e apparteneva a una lunga e nobile famiglia. Il suo libro “Guida ai fantasmi inglesi” contiene un ricchissimo repertorio di aneddoti, di fatti ultraterreni (ora gai, ora macabri, ora drammatici) riferiti da “testimoni oculari”. Una serie di racconti del mistero, uno dei quali è stato scritto dal padre.

Torniamo a noi. La storia umana è piena di queste apparizioni e molte sono le spiegazioni, più o meno attendibili, che sono state date, ma sono solo teorie più o meno fantastiche.

La scienza ufficiale è assolutamente precisa in questo senso: non vi è alcuna prova dell'esistenza del soprannaturale e di una forma di vita ultraterrena; tali concetti sono privi di fondamento razionale, empirico e sperimentale; ovvero, restano semplice oggetto di fede o credenza.

Come accade per altri campi di ricerche più o meno misteriose e non ufficiali come, ad esempio, l'ufologia, frequentissime nella storia del paranormale sono state le vere e proprie frodi escogitate per svariati interessi, in particolare per ciò che riguarda le apparizioni dei fantasmi . Sono numerosi, ad esempio, i medium che si sono vantati della capacità di produrre materializzazioni di ectoplasmi, durante le proprie sedute medianiche, ma nessuno di questi sensibitivi è stato in realtà in grado di produrre una prova oggettiva della natura soprannaturale di questi “fantasmi” (in molti casi è stato invece dimostrato trattarsi di garze, veli e altre sostanze del tutto naturali). Anche le apparizioni documentate fotograficamente, oppure connotate da varie forme di interazione fra fantasmi e oggetti circostanti (ad esempio spostamento di oggetti, rumori notturni, ecc.), come abbiamo già evidenziato, sono state spesso correlate, e successivamente spiegate, con l'intenzione di determinati soggetti di attirare l'attenzione dei media e del pubblico su particolari luoghi, località o situazioni, per esempio a scopi turistici o commerciali (Loch Ness) o per interessi del tutto individuali.

Nella maggior parte dei casi l'apparizione di fantasmi è classificata come allucinazione (quantomeno dopo avere scartato l'ipotesi di una frode). La spiegazione si basa sul fatto che chiunque si rechi in un luogo particolare per assistere a un'apparizione, se abbastanza convinto e suggerstionato, potrebbe davvero partecipare a un'apparizione. La mente infatti, se posta sotto un forte stimolo di stress, potrebbe creare delle illusioni di vario genere, che possono essere diverse a seconda della persona.

Nei casi in cui due o più persone condividono la stessa esperienza illusoria si parla di allucinazione collettiva. Secondo alcune teorie parapsicologiche sarebbe spiegabile con il fatto che un individuo psicologicamente forte, in caso di forte stress, può trasmettere telepaticamente l'immagine che è stata registrata dal suo cervello: quest'ipotesi non ha però riscontro scientifico. L'allucinazione collettiva è spesso frutto di suggestione da parte di alcuni componenti del gruppo o della folla, che con il loro comportamento (parole, grida, ecc.) finisce per suggestionare gli altri.

Ma l'identificazione più popolare della natura dei fantasmi è legata al fatto che essi siano identificabili come apparizione dei defunti. Questa interpretazione non ha alcun fondamento scientifico; in essa è riposta la fede, ovvero la volontà di credere, di coloro che vi aderiscono. Credere ai fantasmi significa spesso credere che l'anima di una persona defunta possa in qualche modo riuscire a manifestarsi nel mondo terreno, non di rado per chiedere aiuto nel portare a termine qualcosa che il defunto non è riuscito a ultimare. È sicuramente l'ipotesi più legata alla tradizione del folclore riguardante i fantasmi e, per alcune persone, è quella più rassicurante, dato che presuppone che possa esistere una vita dopo la morte e una continuazione dell'amore provato nei confronti dei propri cari.

Altre ipotesi, francamente più assurde, sono sostenute da coloro che si interessano di parapsicologia e che sostengono che i fantasmi potrebbero essere un frutto della telepatia. In casi di forte stress mentale e/o emotivo, il nostro cervello, a detta di questa teoria, potrebbe in qualche modo “sdoppiare” la nostra persona che andrebbe così a manifestarsi sotto forma telepatica. Secondo alcuni esperti e molti siti internet che trattano l'argomento, questa ipotesi coprirebbe addirittura la maggioranza dei casi esaminati, ma non è accettabile in campo scientifico.

Arriviamo addirittura ai buchi spazio-temporali e questo grazie ai padri di questa teoria che sono fondamentalmente due: il cacciatore di fantasmi Peter Underwood e il professore Hermann Wilkins dell'Università dell'Ohio (USA). Essi, infatti, sostengono che, grazie a particolari situazioni ambientali, si può creare una sorta di “buco nella luce” che renderebbe possibile vedere nel passato per pochi istanti. Questa infatti sarebbe la spiegazione perché i fantasmi vengono visti oltrepassare i muri, fluttuare nell'aria e camminare immersi per metà nella strada; questo perché molto probabilmente nel passato non esisteva quel determinato muro, c'era una duna oppure la strada non era ancora stata costruita. Questa teoria sta prendendo piede negli ultimi anni, pur non avendo alcun fondamento scientifico e mancando di ogni possibilità di verifica. Inoltre, vista la natura unica dello spazio-tempo, questa teoria non spiega il motivo per cui si avvererebbero questi slittamenti solo in termini di tempo e non di spazio. Questa teoria ha una variazione negli “universi paralleli” sempre più vicini a una spiegazione realistica che ci dice che noi vediamo, a volte, coloro che vivono e abitano in un altro universo, forse anche in un altro tempo, ma questo non spiegherebbe il perché sarebbero stati visti i volti e le figure di parenti e amici scomparire sempre, a meno che, l'identificazione in questo senso sia opera della nostra immaginazione.

La Chiesa Cattolica è stata comunque chiara in questo senso: la destinazione dell'anima di un defunto può essere la felicità eterna (Paradiso) o la pena eterna (Inferno). Se l'anima non è libera da ogni peccato veniale, allora può scontare un tempo più o meno lungo nel Purgatorio (dove per tempo non si intende quello fisico con unità di misura propria). Essendo queste tre le uniche destinazioni delle anime previste dalla Chiesa Cattolica, non può esistere il fatto che un'anima defunta sia collocata nel nostro mondo. Tutto questo sempre per chi ci crede. Comunque sia nel Catechismo della Chiesa Cattolica non si parla di fantasmi, mentre nella Bibbia sono narrate apparizioni di spiriti (Saul fa evocare lo spirito di Samuele; durante la Trasfigurazione di Gesù Mosè ed Elia), il che, poi non è altro che il solito modo della Chiesa di dire qualcosa per poi, subito dopo, girarci attorno smentendo quello che era stato detto poco prima.

Ma, allora, lo spiritismo, le sedute spiritiche e i “Cacciatori di Fantasmi”?

Secondo lo spiritismo e il ricercatore Allan Kardec che studiarono a fondo i relativi fenomeni, i fantasmi sono manifestazioni degli spiriti, i quali si rendono visibili grazie a un fenomeno del tutto naturale che lui studiò e approfondì, ossia rendono più “denso” il loro corpo inimico, formato cioè da sostanza materiale estremamente rara, e grazie a particolari circostanze medianiche (tra cui l'ectoplasma del medium), appaiono a chi desiderano. Kardec descrive il fenomeno esemplificandolo come un gas che in condizioni normali non è visibile, ma che raffreddandolo diviene immediatamente semi-trasparente e raffreddandolo ulteriormente diventa solido e tangibile.

Per quanto riguarda i cosiddetti cacciatori di fantasmi (cacciatori di fantasmi) sono persone che appaiono mosse da una grande passione per tutto ciò che riguarda il mondo degli spiriti. Con il termine ghosthunters sono indicate persone, più o meno serie perché anche qui abbondano i ciarlatani, dedite allo studio e alla ricerca dei fantasmi, con metodi più o meno scientifici o para-scientifici. Loro scopo dichiarato è in genere cercare di esaminare in modo più neutro e preciso possibile i documenti che hanno in proprio possesso, spesso recandosi in determinati luoghi considerati come luoghi di apparizioni. Tra i più celebri cacciatori di fantasmi va segnalato almeno Harry Price (1881 – 1948).

Fra le varie manifestazioni, il poltergeist deriva dal tedesco Polter (chiasso, rumore) e Geist, “spirito”. In italiano significherebbe spirito chiassoso. La caratteristica principale di una manifestazione di tipo poltergeist è piuttosto di carattere uditivo. Il poltergeist è uno spirito invisibile che, come dice il nome, si manifesta emettendo forti rumori come dei battiti contro il muro o facendo sbattere porte e finestre in modo violento. Il poltergeist interagisce in un determinato ambiente di appartenenza (dove si pensa sia probabile sia stato legato in vita) spostando oggetti come mobili, soprammobili, rompendo piatti e rovesciando bicchieri e bottiglie. L'attività di un poltergeist non è di tipo ostile, ma vi è una celebre testimonianza nel caso di John Bell, abitante del Tennessee che nel 1817 dichiarò di essere stato vittima di un poltergeist che aveva infestato la sua casa; raccontò non solo che si sarebbe divertita a colpirlo in viso durante le ore di sonno, ma sembra che la manifestazione alla fine riuscisse a sostituire una boccetta di sciroppo con del veleno, il che costò la vita a Bell. L'azione di un poltergeist è circoscritta in un particolare luogo (come case, cimiteri o altre costruzioni) e talvolta in una singola stanza. Secondo la parapsicologia il poltergeist non sarebbe l'anima di un defunto, ma tale manifestazione sarebbe da attribuirsi all'inconscio di persone con forti capacità psichiche le quali interagirebbero a propria insaputa con il mondo materiale circostante.

Molte storie letterarie e cinematografiche si svolgono in castelli o case infestate che altro non sono che la presunta manifestazione spiritica forse più presente tra i molti fenomeni descritti. L'infestazione avviene anch'essa in luoghi ben determinati e si può manifestare sia in luoghi chiusi che all'aperto. Nella maggior parte dei casi, gli spiriti che infestano un luogo replicando sempre le stesse azioni, ignorando del tutto gli umani presenti nel luogo. Durante queste manifestazioni, gli spiriti vengono visti con contorni sfumati, ma altre volte con i lineamenti del viso e del corpo ben definiti, arrivando persino a essere scambiati per persone vive. Le leggende popolari e il folclore sono pieni di storie di fantasmi di questa tipologia, e vi sono moltissime persone, anche in Italia, che sostengono di essere imbattuti in questo tipo di apparizione, avvenuta prevalentemente in antichi luoghi quali castelli e manieri,



mercoledì 22 novembre 2023

La notte ha mille occhi

 


“… quando leggerete questa io sarò disteso ai vostri piedi, ucciso dalla pistola che si era inceppata. Nessuno è responsabile: la mia morte era certa quanto gli altri eventi che avevo annunciato. Qualcuno di voi che ora mi ha visto morire dubiterà di me, crederà che questi eventi siano stati da me truccati o che siano il frutto di inspiegabili coincidenze, ma voi non vi accontenterete di questa spiegazione. Il mio strano destino deve avervi fatto riflettere, deve convincervi che sulla Terra vi sono cose… cose segrete, oscure, misteriose…”

(La Notte ha Mille Occhi – 1948)


Crediateci o meno, le nostre conoscenze sul nostro pianeta, sui suoi misteri e sulle creature che lo abitano sono inferiori rispetto a quelle che stiamo acquisendo su Marte e gli altri pianeti del Sistema Solare. Ancora oggi non sappiamo con precisione l'origine della Luna, né come si sia sviluppata la vita sulla Terra né come si siano estinti i dinosauri. Non conosciamo completamente cosa si trovi al centro della Terra, come funzioni il nostro corpo e quali siano le forze latenti che lo animano.

Molti di questi enigmi sono stati oggetto di interesse da parte di registi e sceneggiatori, che li hanno esplorati in opere di fantasia. Tuttavia, è importante distinguere tra fantasia e realtà. Le vere e serie ricerche scientifiche necessitano di testimonianze affidabili e verificate, non di farneticazioni o bufale propagate da ciarlatani che minano la credibilità della scienza.

Se siete interessati a informazioni accurate e verificate, questo blog è per voi. Se preferite storie fantastiche, potete leggere i libri o guardare i film citati. Tuttavia, se volete conoscere ciò che si sa con certezza fino a questo momento, allora continuate a leggere e informatevi senza distorsioni o castronerie.



martedì 21 novembre 2023

Luna e Argento: La Leggenda del Lupo Mannaro

 


"In attesa che la bestia si risvegli dentro di me, sento la luna squarciarmi il cuore, la mia pelle brucia e sta per trasformarsi, permettendo al pelo di emergere. Le zanne affilate premono contro le gengive, mentre aspetto che il sangue caldo mi scorra nelle vene, agitando i miei sensi e alimentando la furia. Sento le voci della foresta, il battito accelerato dei piccoli animali, i loro respiri portati dal crepuscolo che vedrà le mie zampe fendere l'oscurità. La mia voce diventa il richiamo delle tenebre, spezzando il silenzio della notte, annunciando la mia presenza. L'uomo si trasforma in bestia e la bestia in uomo, nell'argento della maledizione che ci fa temere l'ultima eclissi."

Con queste parole si apre il romanzo di Stephen Laws "I Figli della Notte", un classico della letteratura licantropica degli anni '80 che, come molte altre storie simili, cerca di narrare le origini e la diffusione di questo mito che, nonostante i secoli passati, continua a persistere.

Il Licantropo, noto anche come Lupo Mannaro, è una figura presente nell'immaginario di molti popoli europei sin dall'alba dei tempi. Tuttavia, per comprendere appieno le origini di questa leggendaria figura, dobbiamo rivolgerci alla Scandinavia. Nel cuore della mitologia nordica domina il lupo Fenrir, figlio dell'astuto e crudele dio Loki. Fenrir, con la sua natura demoniaca e brutale, può essere considerato il prototipo del lupo mannaro, con una forza incontenibile e la capacità di ingannare con le parole. Venne imprigionato dagli dei e legato a una catena magica, che si dice sarà spezzata solo alla fine del mondo, il Ragnarøkkr. In quel momento, si narra che Fenrir divorerà persino Odino, il padre degli dei, insieme ad altre creature assimilabili ai lupi mannari.

Dalla mitologia greca, invece, ci viene il termine "licantropo", derivante dalla fusione delle parole greche "lýkos", che significa "lupo", e "ànthropos", che significa "uomo". Una delle leggende greche collega il mito del licantropo a Licaone, re dell'Arcadia, che fu trasformato in lupo da Zeus per aver commesso sacrilegio. Alcuni sostengono che tutti i licantropi abbiano origine dai discendenti di Licaone.

La cultura romana ha anche contribuito al mito del lupo mannaro, con il lupo simbolo di forza e la sua pelle indossata da importanti figure dell'esercito. Roma era anche associata a sacerdoti che veneravano Apollo sotto forma di lupo, secondo le leggende.

Nel Medioevo, i casi di licantropia sembrano aumentare notevolmente. Numerose opere letterarie medievali e rinascimentali, come quelle di Petronio, Ovidio e Apuleio, raccontano storie di licantropi e trasformazioni in lupo. Gervasio di Tilbury fu il primo a collegare la licantropia alle fasi lunari, un'idea che divenne poi un tratto caratteristico delle leggende sui licantropi.

Secondo la tradizione, si può nascere licantropi o diventarlo attraverso un incantesimo o un morso. Esistono varie leggende e credenze su come ciò possa avvenire, con alcune che parlano di nascita da genitori licantropi o di incantesimi lanciati da streghe morenti. Si crede anche che il morso di un licantropo possa trasformare un individuo in un altro licantropo.

Come difendersi da un lupo mannaro?

Il metodo più conosciuto è l'argento, che è considerato letale per i licantropi. Armi o proiettili fatti di argento possono uccidere un licantropo, impedendo la sua resurrezione. Esistono anche altri metodi, come il mozzare la testa e bruciarla separatamente dal corpo, che si dice possa sconfiggere un licantropo.


lunedì 20 novembre 2023

L'Ammuntadore: Il Demone dei Sogni Maledetti

 


L'Ammuntadore, derivante dal termine sardo "ammuntare" che significa "avere incubi", è una creatura della mitologia sarda che si manifesta durante il sonno attraverso gli incubi, noti localmente come "ammuntadùras". Si tratta di un essere che attacca le persone nel sonno con malignità, portando con sé visioni spaventose e sensazioni di soffocamento.

Le radici di questa figura mitica sono antiche e si perdono nel tempo. Alcuni studiosi ritengono che la credenza nell'Ammuntadore abbia avuto origine dopo la conquista romana della Sardegna nel 241 a.C., mentre altri suggeriscono che queste superstizioni siano sorte molto prima di tale evento. Tuttavia, anche se molte testimonianze si sono tramandate nel tempo, l'interesse per queste credenze sta pian piano svanendo tra le nuove generazioni.

L'Ammuntadore è stato assimilato nel corso del tempo al concetto cristiano di Satana, perdendo la sua identità originale di spirito notturno. Esistono ancora oggi formule e preghiere per scacciare questo demone, testimoni della persistenza di tali credenze nel tessuto culturale della Sardegna.

I sintomi riferiti dalle presunte vittime dell'Ammuntadore sono simili a quelli descritti nelle leggende degli incubi, come la sensazione di soffocamento, visioni spaventose e, in alcuni casi, la morte per soffocamento durante il sonno. Queste somiglianze suggeriscono che l'Ammuntadore potrebbe essere una variante regionale degli incubi o succubi.

Le testimonianze delle presunte vittime dell'Ammuntadore descrivono incontri con creature dalle forme mutevoli e spaventose, come streghe, scheletri o figure indistinte. Durante tali incontri, le vittime riportano una sensazione di paralisi e impotenza, accompagnata da dolori al petto e visioni orrorifiche.

Tuttavia, molti scettici attribuiscono tali esperienze a semplici incubi notturni o suggestioni legate alla paura della morte. La sensazione di paralisi durante gli attacchi dell'Ammuntadore potrebbe essere spiegata come uno stato di transizione tra veglia e sonno, durante il quale il corpo è addormentato ma la mente rimane cosciente.

L'Ammuntadore rappresenta un'interessante e misteriosa figura della mitologia sarda, che continua a suscitare fascino e timore nelle menti di coloro che credono nelle sue oscure manifestazioni durante la notte.



domenica 19 novembre 2023

Bambini Indaco, Cristallo e Arcobaleno: Una Nuova Evoluzione Umana?

 


Come nel processo evolutivo che ci ha trasformati da primati in Homo sapiens, anche le scienze misteriose ci presentano nuovi e intriganti concetti legati ai cosiddetti "bambini indaco".

A prima vista, potrebbero sembrare bambini ordinari, ma in realtà sono gli "Star Children", "Gifted Children" o "Millenium Children". Secondo la parapsicologia, rappresentano un dono per l'umanità grazie alla loro energia e aura, capaci di portare l'umanità a uno stadio evolutivo più avanzato attraverso una straordinaria saggezza e un amore innato che risveglia la nostra forza interiore.

La scrittrice, psicoterapeuta e chiaroveggente Doreen Virtue ha teorizzato per prima l'avvento della generazione dei "bambini cristallo" e dei "bambini arcobaleno", successiva a quella "indaco" nata tra gli anni '70 e '90.

A partire dagli anni 2000, sul nostro pianeta si sono manifestate due generazioni successive di bambini speciali: i "bambini cristallo" e i "bambini arcobaleno".

La loro aura cristallina o arcobaleno è rispettivamente opalescente o multicolore, e anche loro, come la precedente generazione di "bambini indaco", possiedono doti spirituali innate e poteri paranormali, come capacità telepatiche e psichiche elevate.

I "bambini arcobaleno" hanno caratteristiche ancora più avanzate rispetto ai "bambini cristallo", essendo, secondo Virtue, l'incarnazione della nostra divinità e l'esempio del nostro potenziale. Sono generalmente sani, ma estremamente sensibili alla negatività umana, agitandosi di fronte a litigi o manifestazioni di meschinità.

Scoprire questi bambini speciali è possibile attraverso i loro occhi penetranti, la loro calma e riflessività, la loro inclinazione al perdono e la loro natura spirituale e orientata alla natura. Inoltre, hanno una dieta preferibilmente basata su verdure e alimenti crudi.

La comprensione di queste nuove generazioni può aprirci a un mondo di possibilità e di evoluzione, dove la diversità è accolta come un dono e non come un'eccezione.

Questi bambini straordinari, con le loro caratteristiche uniche, ci sfidano a riconsiderare il concetto stesso di normalità e a abbracciare la diversità come una fonte di ricchezza e crescita. La loro presenza nel mondo ci invita a riflettere sulle potenzialità ancora inesplorate della mente umana e sulle connessioni più profonde che possiamo stabilire con il nostro ambiente e con gli altri esseri viventi.

La teoria dei bambini indaco, cristallo e arcobaleno solleva anche importanti questioni etiche e sociali, come il modo in cui trattiamo la diversità e la sensibilità delle persone, specialmente nei confronti di coloro che sono considerati "non convenzionali" o "fuori dagli schemi".

È essenziale che noi, come società, impariamo ad accogliere e sostenere questi bambini speciali, offrendo loro un ambiente sicuro e inclusivo in cui possano esprimere pienamente il loro potenziale unico. Inoltre, dobbiamo essere aperti e disposti ad imparare da loro, poiché il loro modo di vedere il mondo può offrirci preziose lezioni sulla vita, sull'amore e sulla spiritualità.

In definitiva, i bambini indaco, cristallo e arcobaleno rappresentano una nuova frontiera nell'evoluzione umana, invitandoci a esplorare territori ancora inesplorati della nostra esistenza e a trasformare il mondo in un luogo più compassionevole, inclusivo e pieno di amore.


sabato 18 novembre 2023

Starchild, il Bambino delle Stelle: Alla Ricerca della Verità Celeste

 


Il mistero del teschio di Starchild, soprannominato "il Bambino delle Stelle", continua a intrigare e a suscitare discussioni nel mondo degli appassionati di misteri e degli studiosi dell'insolito. Ritrovato in una miniera abbandonata vicino a Chihuahua, Messico, accanto a un normale scheletro umano di donna amerinda, questo teschio presenta una serie di anomalie che sfidano le spiegazioni convenzionali.

Le caratteristiche del teschio di Starchild sono alquanto insolite: la sua forma, le cavità degli occhi poco profonde, le dimensioni della testa e delle mani, e altre caratteristiche anatomiche hanno portato a speculazioni su una possibile origine extraterrestre o ibrida. Tuttavia, i test scientifici hanno dimostrato che il teschio appartiene a un bambino maschio umano, vissuto circa 900 anni fa, con entrambi i genitori umani.

L'interpretazione delle anomalie del teschio di Starchild varia ampiamente. Alcuni suggeriscono che possa essere il risultato di una sindrome cranica come la sindrome di Apert, trattata all'epoca con il bendaggio cranico, una pratica comune nell'antichità. Altri, tuttavia, mantengono l'ipotesi di un'origine extraterrestre, proponendo che il teschio potrebbe essere il risultato di esperimenti genetici condotti da esseri alieni su umani rapiti.

L'associazione "The Starchild Project", fondata dai proprietari originali del teschio, Ray e Melanie Young, ha cercato di analizzare scientificamente il teschio per trovare risposte definitive. Tuttavia, le conclusioni rimangono controverse e il mistero persiste.

Lloyd Pye, uno studioso e scrittore che ha dedicato molto tempo allo studio del teschio di Starchild, ha avanzato l'ipotesi che possa trattarsi di un ibrido umano-extraterrestre creato in laboratorio. Tuttavia, nonostante le sue argomentazioni e le prove presentate, la vera natura del teschio rimane oggetto di dibattito e speculazione.

Il teschio di Starchild continua a essere sottoposto a vari test scientifici, compresi quelli di datazione al carbonio-14 e analisi al microscopio atomico, ma finora nessuna spiegazione definitiva è stata trovata. Il suo enigma persiste, alimentando l'immaginazione di coloro che cercano risposte a domande che potrebbero essere ben al di là della nostra comprensione attuale.

Il caso del teschio di Starchild offre un'opportunità unica di esplorare il confine tra ciò che conosciamo e ciò che rimane ancora oscuro nel vasto universo. Mentre alcune teorie cercano di spiegare le sue caratteristiche attraverso lenti scientifiche e mediche, altre si spingono verso territori più speculativi e fantastici.

Ciò che rende così affascinante il teschio di Starchild è la sua capacità di suscitare domande che ci costringono a confrontarci con il nostro limite di comprensione. Potrebbe rappresentare una prova tangibile di antichi contatti extraterrestri o un esempio unico di una sindrome cranica rara e mal compresa? O forse, come suggerisce Lloyd Pye, è un ibrido nato da esperimenti genetici condotti da civiltà aliene?

Indipendentemente dalla verità, il teschio di Starchild ci invita a esplorare i confini della nostra immaginazione e a mantenere aperta la mente di fronte all'inaspettato. È un promemoria della complessità e della diversità del nostro universo, e della nostra umiltà di fronte all'infinita meraviglia che ci circonda.

Mentre la ricerca continua e nuove scoperte vengono fatte, il mistero di Starchild rimane un'incognita avvolta nel fascino dell'ignoto. Che sia un semplice esempio di variazione umana o una chiave per comprendere il nostro posto nell'universo, il teschio di Starchild continuerà a catturare l'immaginazione e a ispirare nuove generazioni di esploratori e cercatori di verità.


 
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