La forza Odica (anche detta Od
[od], Odyle) è il nome dato a metà del XIX secolo ad una
ipotetica energia vitale o forza vitale, dal Barone Karl von
Reichenbach, eclettico scienziato tedesco noto per la scoperta di
molte sostanze chimiche e di nuovi processi industriali.
Reichenbach stava indagando sul modo in
cui il sistema nervoso di persone affette da nevrastenia,
sonnambulismo, isteria e fobie fosse influenzato da varie sostanze e
dalle fasi lunari. In seguito a ciò, egli fu portato a concepire
l'esistenza di una nuova forza affine all'elettricità, magnetismo e
calore. Egli ritenne inizialmente che tale forza fosse irradiata da
molte sostanze e, in seguito, da tutta la materia in quanto tale, e
che l'influenza sul sistema nervoso delle persone è tanto maggiore
quanto più queste sono sensibili. Reichenbach la chiamò "forza
Odica".
Grazie alla disponibilità economica e
alla influenza acquisite con le scoperte di utilità industriale,
Reichenbach dedicò tutto il suo tempo ad indagare con metodo e
meticolosità la nuova forza da lui ipotizzata. Dopo moltissimi
esperimenti eseguiti con l'aiuto di sensitivi che fungevano da
"strumenti di rilevazione", Reichenbach pubblicò nel 1840
un ponderoso volume in lingua tedesca dal titolo
"Physikalisch-physiologische Untersuchungen über die Dynamide
des Magnetismus", successivamente tradotto nel 1851 nell'inglese
"Physico-Physiological Researches on the Dynamics of Magnetism,
Electricity, Heat, Light, Crystallization, and Chemism, in their
Relations to Vital Force". In questa voluminosa opera,
Reichenbach rivela che la forza Odica è visibile da tutte le persone
che abbiano un minimo di sensitività, a condizione di essere nella
più totale oscurità e dopo almeno una o due ore di adattamento
della vista al buio totale.
A tale scopo Reichenbach aveva adattato
una stanza del suo castello di Reisenberg a camera oscura,
schermandola totalmente dalla luce esterna, e in essa sperimentò a
lungo con soggetti ritenuti sensitivi in base a determinate
caratteristiche da lui notate. Nella succitata opera Rechenbach
afferma che in tali condizioni la forza Odica appare ai soggetti
sensibili come una tenue luminosità, un'aura che circonda gli esseri
viventi, in ogni parte del corpo ma soprattutto da mani, piedi e
testa. Tale luminosità promanerebbe anche dai cristalli, e
specialmente dalla loro punta, dalla quale sarebbe emanato una sorta
di "pennacchio" simile a quello di una fiamma. Anche i
magneti secondo Reichenbach emettono allo stesso modo dai loro poli.
Osservando diversi materiali e sostanze chimiche i sensitivi
riferirono a Reichenbach che anche questi avevano una loro luminosità
caratteristica e davano loro sensazioni peculiari e riconoscibili.
Egli ci dice che la forza Odica viene liberata inoltre anche dalle
reazioni chimiche di ogni genere, dalla vibrazione acustica e
dall'attrito, sempre con le stesse caratteristiche.
Reichenbach riporta di aver così
scoperto che la forza Odica è polare, si manifesta cioè in
un modo duale, essendo visualizzata e percepita dalle persone
abbastanza sensibili con due diverse modalità, le quali danno
diverse sensazioni. La prima, definita Od-negativo, appare
alla vista di colore blu/violetto e al contatto dà una lieve
sensazione di piacevole freschezza che si diffonde nella mano e nel
braccio. Essa promana dalla punta dei cristalli, dal polo nord dei
magneti, dalla maggior parte delle sostanze acide, da tutti i corpi
quando vengono riscaldati, dai corpi in intensa vibrazione acustica,
dalla luce solare riflessa (specialmente nella componente
blu-violetto), e da tutte le reazioni chimiche. La seconda, definita
Od-positivo, appare alla vista di colore rosso/giallo e al
contatto dà una lieve sensazione di sgradevole tepore. Questa
promana invece dalla base dei cristalli, dal polo sud dei magneti,
dalla maggior parte delle sostanze alcaline, dalla luce solare
rifratta e da quella lunare (specie nella componente
rosso-arancione-giallo), e dalla frizione dei corpi (attrito).
Reichenbach ipotizzava, nella sua opera
"Physico-Physiological Researches on the Dynamics of Magnetism,
Electricity, Heat, Light, Crystallization, and Chemism, in their
Relations to Vital Force", che di conseguenza anche la
respirazione e la digestione generassero forza Odica, in quanto
reazioni chimiche. Con molte osservazioni nella camera oscura, egli
ne ebbe conferma. Reichenbach era a conoscenza delle tinozze di
"acqua magnetizzata" usate da Franz Anton Mesmer nelle sue
"sedute terapeutiche", e da opere dello stesso (Memoires
de Mesmer) aveva appreso che si trattava di tini di legno pieni
d'acqua, sul cui fondo erano disposti molti strati alternati di varie
sostanze putrescibili o comunque reagenti con l'acqua. Questo
convinse Reichenbach che in tal modo Mesmer generava in effetti
grosse quantità di forza Odica. Dunque, egli si disse, altrettanto
avviene nell'intestino crasso, durante la digestione, in aggiunta
alle reazioni chimiche della respirazione e di tutto il metabolismo.
Così si convinse definitivamente che l'energia Odica osservata dai
suoi sensitivi come promanante da tutti gli esseri viventi, detta
aura, avesse proprio tale origine.
I fautori della forza Odica dicono che
essa è assai simile al concetto orientale di prana e qi. Ma Von
Reichenbach non collegò la forza Odica con altre teorie
vitalistiche, a parte il citato mesmerismo.
La posizione del mondo scientifico
Il Barone von Reichenbach espose in
dettaglio il concetto di forza Odica in un articolo molto lungo,
Researches on Magnetism, Electricity, Heat and Light in their
Relations to Vital Forces, che inusitatamente comparve in un
numero speciale della rispettabile rivista scientifica Annalen der
Chemie und Physik.
Era quello un periodo storico denso di
nuove scoperte scientifiche, e Reichenbach si aspettava che il suo
lavoro sulla ipotetica nuova forza Odica fosse accolto con grande
interesse dal mondo scientifico. Invece, probabilmente perché la
scienza aveva appena finito di demistificare il mesmerismo, il suo
lavoro venne quasi totalmente ignorato, e perfino ne risentì il
prestigio personale dello stesso Reichenbach, accumulato con tutte le
sue precedenti scoperte chimiche e industriali.
La scienza reagì in tal modo, oltre
che per le considerazioni su riportate, anche e soprattutto perché
tutto il lavoro di Reichenbach sulla forza Odica non si appoggiava a
dati ottenuti con strumenti di rilevazione, anche se innovativi, ma
unicamente sulla testimonianza dei sensitivi, per quanto molti di
essi appartenessero anche a classi sociali elevate e godessero di
pubblica stima.
Ma Reichenbach non si rassegnò mai, e
passò gli ultimi anni della sua vita cercando inutilmente di
convincere gli scettici, anche attraverso una serie di lettere a
giornali e a uomini di scienza, lettere che chiariscono ulteriormente
il suo lavoro e le sue ipotesi, e che vennero poi pubblicate nel
volume "The Odic Force: Letters on Od and Magnetism".
La forza Odica fu tirata in ballo per
spiegare il fenomeno dell'ipnosi. Nel Regno Unito di Gran Bretagna e
Irlanda fu un fiorire di indagini su questo tema, a seguito della
traduzione delle "Researches" di Reichenbach, da parte di
un professore di chimica dell'Università di Edimburgo. Queste
successive ricerche provarono a dimostrare che molti fenomeni Odici
erano della stessa natura di quelli descritti da Franz Mesmer, e
perfino ancor prima da Emanuel Swedenborg.
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