giovedì 7 dicembre 2023

Il chupacabra


Il chupacabra, o chupacabras, con il nome che deriva dallo spagnolo "succhiatore di capre", è una creatura leggendaria che si ritiene abiti in alcune regioni delle Americhe. È stato collegato a presunte apparizioni di un animale sconosciuto a Porto Rico (dove si hanno notizie per la prima volta nel 1990), Messico e Stati Uniti, soprattutto nelle comunità latinoamericane più recenti. Il nome deriva dalla supposta abitudine di bere il sangue di capre e altri animali domestici, infliggendo loro mutilazioni particolari. Le descrizioni del chupacabra da parte dei testimoni variano. Una delle rappresentazioni più comuni è quella di un animale piuttosto grande, simile a un piccolo orso, con una fila di spine che corrono dalla testa alla base della coda. Tuttavia, la maggior parte dei biologi e degli addetti alla forestale considera il chupacabra semplicemente una leggenda urbana, e la criptozoologia accademica in genere non prende in considerazione tali creature.

Recentemente, il mito di questa presunta creatura è stato associato al ritrovamento di alcune carcasse senza pelo in Texas, presentate da alcuni media come appartenenti a un canide di origine sconosciuta, affine al coyote, che potrebbe essere diffuso su un'ampia area geografica, sebbene in numero limitato e quindi poco conosciuto fino ad ora. Tuttavia, successivamente è emerso che si trattava semplicemente di carcasse di coyote.

È importante notare che, sebbene i primi casi accertati si riferiscano a vittime completamente dissanguate con fori quasi impercettibili, nei casi più recenti sono state attribuite al chupacabra prede letteralmente sbranate, il che costituisce una chiara contraddizione.

L'ipotesi che il chupacabra possa essere una specie sconosciuta di canide è stata avanzata dopo il ritrovamento di carcasse senza pelo nel 2005 a Elmendorf e nel 2007 a Cuero, in Texas. Il presunto chupacabra di Cuero è stato scoperto dalla proprietaria di un ranch, la quale ha dichiarato che non poteva trattarsi di un animale conosciuto come un cane o un coyote. L'animale era privo di pelo, tranne una sottile peluria lungo il dorso, e non aveva denti incisivi. Osservando un foro nella gengiva, la donna ha ipotizzato che l'animale potesse succhiare il sangue dalle sue vittime attraverso di esso, anche se questa teoria non era credibile dal punto di vista zoologico. La donna ha conservato la testa dell'animale come trofeo, consentendo l'analisi del DNA, condotta presso la Texas State University di San Marcos sotto la guida di Mike Forstner. L'esame ha dimostrato che l'animale era quasi identico a un coyote, il cui pelo mancante era dovuto a una malattia cutanea, mentre gli incisivi erano evidentemente caduti (era un esemplare anziano) e il foro potrebbe essere stato causato semplicemente dall'assenza di un dente. Alcuni hanno interpretato le parole di Forstner come indicazione che l'animale di Cuero avesse un DNA quasi identico alle sequenze di coyote presenti nel database, suggerendo così che fosse una specie simile ma distinta dal coyote - in altre parole, il famigerato chupacabra.

Tuttavia, questa conclusione è errata poiché si basa sull'assunto sbagliato che tutti gli animali della stessa specie abbiano un DNA identico, senza variazioni tra individui. In realtà, tali variazioni esistono e quindi, confrontando il DNA di un coyote con altri, si troverebbe un DNA non identico ma quasi identico, come confermato da Forstner.

Il mistero del chupacabra continua quindi a suscitare interesse e speculazioni.



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