giovedì 21 maggio 2020

Channeling

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La canalizzazione, o in inglese channeling (sostantivato in «condotto») è un termine utilizzato nell'esoterismo e nella letteratura new age per riferirsi ad un metodo di comunicazione tra un essere umano e un'entità di un'altra dimensione, generalmente un angelo, un maestro "asceso", uno spirito del piano astrale, o un'entità ritenuta un dio, un alieno ecc.
Per estensione, il termine channeling può riferirsi a una serie di credenze e pratiche che sono entrate in voga dagli anni '80 negli Stati Uniti, come una corrente particolare interna al movimento new age. Per certi aspetti, è anche affine allo spiritismo praticato alla fine del XIX secolo da ambienti ispirati alle dottrine teosofiche, che a loro volta intendevano rifarsi alle antiche esperienze visionarie di sciamani e profeti.

Caratteristiche

La canalizzazione consiste nel tentativo di stabilire un contatto con un'entità o uno spirito da cui l'individuo, detto anche channeler, risulterebbe pervaso, adombrato o semplicemente ispirato, potendo così trasmettere ad altri i suoi presunti messaggi o insegnamenti. In certi casi il channeler descrive tale processo come un'interazione col proprio Sè Superiore, o anima divina, capace di fornirgli dei veri e propri messaggi interiori.
Le presunte entità che a dire dei channeller entrerebbero in contatto con l'umanità attraverso il channeling sarebbero a seconda dei casi delle guide spirituali (o maestri ascesi), esseri extraterrestri, entità angeliche, a volte anche entità che si presenterebbero come angeli custodi o come semplici compagni di viaggio e assistenti "dall'altra parte del velo".
In alcuni casi il canalizzatore dice di poter vedere tali entità, o di sentirne distintamente la voce e di poterci conversare, mentre in altri casi il channeler riferisce di ricevere una visione mistica o simbolica o di vivere un'esperienza atemporale e multidimensionale. La difficoltà del compito del canalizzatore in quest'ultimo caso sembrerebbe essere allora quella di dover tradurre tali presunte percezioni extrasensoriali in termini di concetti e di esperienze tridimensionali, e questo o tramite il linguaggio scritto o parlato, o a volte anche tramite l'espressione artistica, poetica, grafica o musicale.
Secondo coloro che sostengono la validità del fenomeno del channeling, tale funzione di filtro cosciente esercitata del channeler (eventualmente tramite il suo cosiddetto "Sé Superiore") sarebbe la vera grande differenza rispetto alla vecchia medianità. Essi fanno notare però che un buon channeler deve aver svolto preventivamente un grande lavoro interiore ed aver acquisito un grado sufficiente di consapevolezza, e ciò al fine di evitare che tale funzione di filtro venga esercitata da eventuali suoi sistemi di credenza limitati (o preconcetti), che potrebbero quindi svilire o distorcere il contenuto e la portata dei presunti messaggi ricevuti.


Differenze con lo spiritismo

Rispetto alla medianità e allo spiritismo ottocenteschi, il fenomeno del channeling si distingue per la generale assenza dei comportamenti tipici dello stato di trance profonda del medium. Al contrario, alcuni tra i più conosciuti canalizzatori moderni sostengono di mantenere il proprio stato di coscienza vigile (o in alcuni casi una forma intermedia) mentre ricevono tali presunti messaggi, potendoli così vagliare ed eventualmente filtrare preventivamente.
Si instaurerebbe così a volte, sempre a loro dire, una sorta di "trattativa" interiore con l'entità che starebbero canalizzando, e ciò ad esempio riguardo all'opportunità di trasmettere un dato contenuto.
Lo scrittore Paulo Coelho, nel suo romanzo Le Valchirie, descrive la canalizzazione come una forma molto naturale di comunicazione con gli angeli, che tante persone usano inconsciamente quando parlano da sole, in maniera impulsiva e spontanea, a condizione di avere prima sgombrato la mente da tutto quel sottofondo di pensieri ripetitivi che spesso la affollano indipendentemente dalla volontà. Per questo motivo non servono né rituali, né possessioni medianiche di alcun tipo.



Contenuto e interpretazione dei messaggi

Il contenuto dei presunti messaggi canalizzati sottende in genere concetti spirituali prevalentemente orientati alla realizzazione di un cammino di consapevolezza e di ricerca interiore. Anche per questo, mentre i detrattori del fenomeno del channeling obbiettano la mancanza di prove sperimentali della validità di tali fenomeni, negli ambienti "New Age" si tende piuttosto a vagliare individualmente il contenuto e l'eventuale apporto spirituale di tali presunti messaggi, indipendentemente dalla modalità in cui essi possono essere stati prodotti.
Al riguardo viene spesso sottolineata la necessità, anche per chi confida nella validità del fenomeno del channeling, di un adeguato discernimento personale, unito all'affinamento della propria capacità di "sentire" (feeling) le cosiddette "frequenze" o "energie" annesse ai suddetti messaggi canalizzati, così da poter scartare o tralasciare quelle affermazioni che risultassero palesemente false, o comunque dissonanti col proprio quadro (o paradigma) conoscitivo di riferimento.



mercoledì 20 maggio 2020

Aztlán

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Aztlán o Āztlān è la leggendaria terra d'origine degli Aztechi e di tutte le popolazioni di etnia nahua, una tra le più importanti culture mesoamericane.

Etimologia

Aztēcah, in lingua nahuatl, significa proprio "gente di Aztlán".
L'etimologia della parola Aztlán è incerta. Secondo quanto riportato nella Crónica Mexicayotl, il nome Aztlán deriverebbe dalla parola nahuatl āztatl (composto da ātl, "acqua" unito a iztatl, "sale"), che significa airone (o uccello d'acqua dalle piume bianche), alla quale è stato aggiunto il gruppo suffissale -tlā-n, che deriva nomi di luoghi, col significato di "il posto nelle vicinanze di": Aztlán vorrebbe quindi dire "posto degli aironi". Tuttavia, quest'ultimo è considerato un caso di paretimologia. La derivazione, proposta nella Crónica Mexicayotl, di Aztlán a partire da āztatl, infatti, non è in accordo con le normali regole morfologiche previste dalla grammatica nahuatl, secondo le quali il sostantivo derivato da āztatl per mezzo dei suffissi -tlā-n sarebbe dovuto essere Āztatlān, piuttosto che Āztlān.
È stato anche suggerito che il nome Aztlán potesse significare "il luogo (del) Bianco", a causa della somiglianza a livello fonetico tra questo e la parola āztapiltic, ovvero "qualcosa di estremamente bianco". Anche in questo caso, però, non sembra possibile confermare l'ipotesi, in quanto i due termini, Aztlán ed āztapiltic, si segmentano in maniera differente: il primo, come già detto, è analizzabile come āz + -tlā- + -n, mentre il secondo si scinde in ā- (da ātl, "acqua") + -(i)zta- (da iztatl, "sale") + -pil- (da pilli, "figlio, cucciolo di" + -ti- (suffisso che significa "diventare, divenire") + -c (suffisso indicante il nomen agentis). Si tratta nuovamente di un'etimologia che contempla il motivo dell'airone, poiché "il figlio del sale d'acqua" è una metafora che sta ad indicare il colore bianco caratteristico del volatile.
Secondo un'altra teoria, Aztlán deriverebbe dal nome del dio Atl, associato all'acqua, e significherebbe "vicino all'acqua". Anche in questo caso, tuttavia, ci si troverebbe di fronte ad un'analisi scorretta, che non tiene conto del fatto che la radice del nome ātl è ā- e non āz-, la quale ha una z in più, necessaria per ottenere l'attesa Āztlān.
L'etimologia più rispettosa delle realtà morfologiche della lingua nahuatl è quella proposta da J. R. Andrews, il quale suggerisce che il nome Aztlán possa provenire dal sostantivo āztli, "strumento, utensile" ampliato col complesso suffissale -tlā-n col significato complessivo di "luogo (nelle vicinanze) dell'utensile".

I Nahuatlaca

La leggenda nahua narra di un luogo di nome Chicomoztoc, cioè "posto delle sette caverne", popolato da altrettante tribù:
  • Xochimilca
  • Tlahuica
  • Acolhua
  • Tlaxcalan
  • Tepanechi
  • Chalco
  • Aztechi
Insieme, i nahuatlaca ("gente nahuatl") lasciarono le caverne e si stabilirono ad Aztlán.
Ciascuno di questi popoli fonderà poi una propria città-stato nell'attuale territorio del Messico: le più importanti furono Xochimilco, Tlahuica (oggi nello stato di Morelos), Acolhua, Tlaxcala, Huexotzinca (l'odierna Puebla), Azcapotzalco e Matlazinca.
Gli Aztechi furono gli ultimi ad emigrare (intorno all'830) e, secondo il mito, impiegarono 302 anni per raggiungere la loro meta. Una volta giunti nella valle di Anahuac (odierna Valle del Messico), ogni territorio era già stato occupato e furono costretti a deviare il loro percorso verso le sponde del Lago Texcoco. Qui, finalmente, gli apparve il simbolo risolutore della profezia che nel 1325 permise a Tenoch la fondazione di Tenochtitlan.

Ipotesi sulla collocazione geografica

Alexander von Humboldt, in base ai suoi studi sulla geografia di Aztlán, propose la collocazione della misteriosa città in una contea a sud del Wisconsin. Nel 1837 una spedizione capeggiata da Nathaniel F. Hyer, un giudice di Milwaukee, raggiunse la località e le diede il nome di Aztalan. Oggi esiste un importante centro archeologico che descrive abbastanza fedelmente usanze e stili di vita delle antiche popolazioni che abitarono il luogo.
Nel 1887 tuttavia l'antropologo messicano Alfredo Chavero dichiarò che Aztlán era in realtà situata sulle coste messicane dell'Oceano Pacifico, nello stato di Nayarit. La sua teoria trovò l'opposizione della comunità scientifica e un discreto consenso popolare. Negli anni ottanta il presidente del Messico José López Portillo rilanciò questa teoria, facendo coincidere Aztlán con l'odierna città di Mexcaltitlan (sempre nel Nayarit). Le sue parole furono considerate un gesto di propaganda politica e vennero bocciate dagli studiosi messicani. Ciononostante, lo stato di Nayarit ha incorporato il simbolo di Aztlán nel proprio stemma, proclamandosi "culla dei messicani".
Alcuni, sulla base dell'assonanza dei nomi e di una somiglianza etimologica, hanno accostato Aztlàn all'Atlantide narrata da Platone. Il Codice Boturini descrive Aztlan come "un'isola in mezzo a una distesa d'acqua". La teoria, come molte altre analoghe, non ha alcun riscontro scientifico tale da poter essere considerata attendibile.

martedì 19 maggio 2020

Betilo

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Il betilo è una pietra a cui si attribuisce una funzione sacra in quanto dimora di una divinità o perché identificata con la divinità stessa. Il termine "betilo" (latino "Baetylus", greco "Baitylos") deriva infatti dall'ebraico Beith-El che significa "Casa di Dio". L'adorazione del betilo viene detta "Litolatria".

Betili nel mondo

Le forme del betilo possono essere molto varie (conica, piramidale, antropomorfa, cilindrica, prismatica, triangolare, ecc.); sono collocati di norma in posizione verticale. I più famosi bethel al mondo sono i monoliti dell'Isola di Pasqua. L'origine dei betili è legata probabilmente agli antichi popoli orientali. Si sa che venivano innalzati da Sumeri, fra le popolazioni che vivevano in Mesopotamia, Semiti, Siro-Palestinesi e che probabilmente si diffusero in tutta Europa con le migrazioni e le conquiste di queste popolazioni.
I betili si differenziano a seconda della zona di diffusione. L'adorazione delle pietre è ancora comune presso molte civiltà primitive e rimase a lungo anche fra le popolazioni di lingua greca, soprattutto dell'Asia Minore. Si annetteva inoltre una particolare importanza ai meteoriti, ossia a pietre che erano state viste cadere dal cielo luminose; sembra che anche la reliquia nella Kaʿba fosse in origine un meteorite. Presso i Romani, invece, il culto delle pietre non era molto diffuso. Esisteva il cosiddetto "Giove Lapide", una pietra che probabilmente in origine era considerata sede di uno spirito divino, ma che in età classica veniva considerata un semplice simulacro dello spirito di Giove. Pessinunte, un'antica città della Frigia, era famosa per il tempio che custodiva il simulacro di pietra nera di Cibele, il quale fu poi portato solennemente a Roma nel 204 a.C. in obbedienza a un responso dell'oracolo di Delfi. Un altro famoso betilo si trovava a Emesa (Siria), e fu trasportato a Roma dall'imperatore Eliogabalo nel 220.

In Italia

In Italia dei betili si trovano numerosi in particolar modo in Sardegna. Nell'isola si trovano betili sia isolati sia come componenti dei recinti megalitici, detti tombe dei giganti, in genere con funzioni di delimitazione dell'area. Molto noti sono i giganti Pischinainos (Tresnuraghes), o la fila di Pranu Muttedu o il betilo conservato al museo di Laconi; esistono anche betili molto piccoli (nel sito di Serra Orrios ne è stato trovato uno di soli 21 cm). Questi monumenti appartengono al periodo nuragico, che va dal 1600 a.C. al 238 a.C., e raffigurano simboli di divinità maschili o femminili: ve ne sono infatti con rudimentali rappresentazioni falliche o mammellari.
Numerosi sono anche, nella vicina Corsica, gli allineamenti (in corso: "infilarata") di I Stantari e di Rinaghju nell'Area archeologica di Cauria poco distante da Sartene, dove vi erano 30 pietre infisse nel terreno nel primo e oltre 60 pietre piccole e 70 grandi nel secondo. Particolari quelli di Filitosa nel comune di Sollacaro, a nord di Propriano.

lunedì 18 maggio 2020

Il Grande Grimorio

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Il Grande Grimorio è un grimorio di magia nera ipoteticamente scritto nel 1522, ma più probabilmente redatto nel corso del XIX secolo. È anche conosciuto come il libro "Dragone rosso" o "La verità del Drago rosso". È uno dei libri esoterici più diffusi e ben scritti, quantunque non si abbiano a disposizione dati certi sugli autori e la data di redazione. Il Grande Grimorio prende continuamente riferimento dalla Chiave di Salomone, un testo-cardine per gli studiosi di magia nera e storia del Medioevo, e si apre con un'introduzione dell'anonimo autore, prosegue con i riti di evocazione del demonio e la classificazione metodica delle bestie e dei diavoli dell'abisso, e termina con una parte colossale dedicata all'uso dell'arte magica nera, ad esempio il suo uso per procurarsi tesori, parlare con i defunti (Necromanzia), guarire infermità.

Schiere diaboliche

Il testo elenca una prima schiera di diavoli:
  • Satana
  • Lucifero
  • Beelzebub
  • Astaroth
ed una seconda in ordine di importanza:
  • Lucifugo Rofocale
  • Satanachia
  • Agaliarept
  • Fleurety
  • Sargatanas
  • Nebiros

domenica 17 maggio 2020

Sylvia Browne

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Sylvia Browne, all'anagrafe Sylvia Celeste Shoemaker (Kansas City, 19 ottobre 1936 – San Jose, 20 novembre 2013), è stata una sedicente medium e saggista statunitense.
Sedicente "medium" ed autrice prolifica, oggetto di numerose controversie, molti dei suoi libri sono stati dei best seller negli Stati Uniti e sono stati tradotti in varie lingue. È stata ospite fissa nello show televisivo The Montel Williams Show e aveva un proprio spazio nel palinsesto della Hay House Radio.
A seguito di verifica empirica, i 115 casi investigativi, in cui lei asseriva di aver fornito informazioni utili, si sono rivelati essere in realtà tutti dei fallimenti completi con una percentuale di indicazioni corrette pari a zero.
È stata processata e condannata per frode finanziaria (investment fraud) e appropriazione indebita (grand theft) nel 1992.

Biografia

La Browne è nata a Kansas City, nel Missouri, da Bill Shoemaker e da Celeste Coil, primogenita di due sorelle. Suo padre era ebreo, sua madre episcopale e sua nonna Ada una fervente luterana. A un certo punto però, quando Sylvia è ancora bambina, tutta la famiglia decide di convertirsi al cattolicesimo e di ricevere il battesimo cattolico: la Browne in seguito svolgerà la professione di insegnante di religione cattolica per diciotto anni.
La Browne ha affermato di avere avuto esperienze medianiche fin dalla più tenera età e ha più volte sottolineato l'importanza della figura della nonna Ada, anch'ella medium. Inizia a operare pubblicamente come presunta medium a partire dal 1974, e nel tempo la sua popolarità cresce fino a farla approdare in televisione e in radio. A questa crescita di popolarità corrisponde il formarsi di due schiere opposte di fan e di detrattori. Questi ultimi sottolineano spesso come prova dell'immoralità della Browne il fatto che essa si facesse pagare cifre molto salate per i suoi servizi (850 dollari era la tariffa per un consulto telefonico della durata di 20-30 minuti).
Sylvia Browne ha affermato di avere in più occasioni collaborato con la polizia statunitense, compresa l'FBI. Tuttavia, dei 35 casi di collaborazione documentati, per 21 volte le informazioni fornite da Sylvia sarebbero state troppo vaghe, e negli altri 14 casi si sarebbero dimostrate completamente inutili.
È stata sposata quattro volte (la prima a 16 anni per una sola settimana) e ha avuto due figli. Secondo la Browne, suo figlio Chris avrebbe anch'egli dei presunti "doni medianici".
È scomparsa nel 2013 all'età di 77 anni. Non si conoscono le cause: il comunicato stampa che annunciava la sua morte specificava solo che Sylvia Browne era morta alle 07:10 del 20 novembre 2013 presso il Good Samaritan Hospital di San Jose, in California.

Attività

La Browne, oltre a esercitare come sedicente medium, era a capo della Sylvia Browne Corporation e della Sylvia Browne Enterprises, nonché fondatrice di una sua propria chiesa, la Society of Novus Spiritus, che definiva di orientamento cristiano gnostico. Tale chiesa, la cui sede centrale si trova a Campbell, California, dove fu creata nel 1986, pur basata principalmente sugli insegnamenti cristiani opererebbe anche un certo sincretismo, assimilando insegnamenti anche dall'ebraismo e dall'Islam, dall'induismo e dal buddhismo. Oltre alla Bibbia, la Browne considerava testi sacri anche i vangeli gnostici (ad esempio il Vangelo di Maria Maddalena).

sabato 16 maggio 2020

Perché è così difficile per molti credere che la Terra e l'umanità siano state progettate?


É qualcosa di difficile da credere perché é inverosimile, e soprattutto non c'é alcuna prova che supporti questa affermazione, nessuna evidenza sperimentale. É un'ipotesi azzardata, non necessaria, fantascientifica e/o pseudoscientifica. Chi é questo "architetto magico" che avrebbe avuto la briga di sollecitare la Terra a formarsi? E a quale scopo? Stiamo parlando di Alieni (qualcosa come gli ingegneri di Alien)?


Oppure scomodiamo addirittura una divinità? Se si quale divinità? Cthulhu? Il papino celeste delle religioni abramitiche? Thor? Satana? Ra? Amaterasu? Il prodigioso spaghetto volante? Oppure un essere di un altra dimensione? O magari tutto questo insieme?


Magari un essere al di sopra dello stesso concetto di tempo…


E poi quando avrebbe messo il suo magico zampino quest'entità nella nostra storia?
In quale di questi punti di preciso:
  1. Quando l'universo come lo conosciamo oggi si é formato a seguito di una rapida espansione a partire da uno stato singolare estremamente denso e caldo (ovvero 13 miliardi e 800 milioni di anni fa) come descritto dal modello ΛCDM (che sarebbe l'attuale modello standard della cosmologia) della teoria del big bang.
  2. Quando la via lattea, solo una delle centinaia di miliardi di galassie dell'universo osservabile, si é formata 13.51 miliardi di anni fa.
  3. Quando il sole nacque dal collasso di una nebulosa formata principalmente da idrogeno, circa 4'603 milioni di anni fa, nel momento in cui la temperatura e la pressione divennero sufficientemente elevate da innescare le reazioni di fusione termonucleare.
  4. Quando la Terra si formò 4'540'000'000 di anni fa, a partire dall'addensamento di una mastodontica quantità di gas e polveri presenti nel disco protoplanetario.
  5. Quando la vita comparve sulla Terra, quando avvenne l'abiogenesi, nell'istante in cui da un miscuglio di semplici composti organici, si formarono i primi proto organismi capaci di replicarsi, forse in un mondo a RNA, circa 4.2–3.8 miliardi di anni fa, poco dopo la comparsa degli oceani su questo bellissimo pianeta.
  6. Quando questi organismi si diversificarono, attraverso l'evoluzione delle specie tramite mutazioni casuali e selezione naturale, con un incremento esponenziale della biodiversità dovuto alla speciazione guidata da diverse tipologie di pressione selettiva. (Essendo l'evoluzione un processo continuo, tutto ció avvenne nel corso degli ultimi miliardi di anni)
In particolare, ad esempio, la comparsa dei primi Eucarioti (2 mld di anni fa), i primi phyla animali simili a quelli moderni (nell'esplosione del cambriano 580–500 milioni di anni fa), la comparsa dei primi vertebrati, i primi mammiferi, i primi ominidi, il primo homo sapiens… etc (e vi ricordo che tutto questo é spalmato nel corso di milioni di anni)
E questi sono dati di fatto (se siete bigotti religiosi che negano l'evidenza per motivi di fede, vi pregherei di non commentare, che non ho tempo da perdere e non sto a rispondervi), abbiamo raccolto, studiato, osservato, decine di migliaia di fossili negli ultimi cent'anni (per quanto riguarda la biologia dell'evoluzione, per gli altri avvenimenti ci sono prove di altro tipo). Siamo sicuri di questi dati tanto quanto siamo sicuri che la torre Eiffel sia alta circa 300 m. Dire che la Terra abbia solo qualche migliaio di anni é un errore grande tanto quanto dire che la torre Eiffel sia alta 0.4 mm. Certo ci sono delle approssimazioni, dei dati con un po' di incertezza, che oscillano un poco, con delle barre di errore; ma questo non ne cambia la sostanziale veridicità. Anzi con l'evoluzione della nostra tecnologia siamo riusciti a creare metodologie e apparecchi capaci di misurare il tutto con una precisione assurda.
Quindi la domande che mi vengono in mente, in relazione a questa discutibile tesi, restano, chi, come e quando ci avrebbe progettati?
Attualmente, considerando i dati, le prove, i fatti, non c'è alcun motivo per pensare che un qualche creatore sia necessario. Semplicemente non ha alcun senso.
Alcune persone finiscono per vedere la conoscenza scientifica come un bazar. Ovvero quando vedono una teoria scientifica che gli fa comodo ci credono, altrimenti no. Non esiste niente di sbagliato quanto credere o non credere alla scienza. La scienza é quel poco che abbiamo capito riguardo alla realtà, e non é una questione di fede o di fiducia. La scienza va accettata, in base alle prove, alle evidenze empiriche, gli esperimenti. Chi non accetta i dati e i fatti finisce per sviluppare una visione distorta della realtà, ed é così che nascono movimenti penosi come terrapiattisti, creazionisti, no vax, complottari vari, negazionisti dell'olocausto o del cambiamento climatico… Per favore, abbiate un po' di senso critico, siate capaci di distinguere la verità dalle favole. Che poi, in caso non si sia capito, io sono un grande fan di fantasy e fantascienza. Ho una mente molto creativa e mi piace sognare ed immaginare, ma sono capace di distinguere la realtà dalla fantasia, il vero dal falso.
E poi ció che rende vera un'affermazione non é il fatto che piaccia o meno. Se a me non piacesse pagare le tasse non é che allora ne sarei esonerato. Se mi convincessi dell'inesistenza delle tasse, queste non smetterebbero di esistere magicamente. Quindi cerchiamo un po' tutti di essere meno infantili. E poi francamente, se ci ragioni un po', se la terra fosse stata progettata, se facessimo tutti parte di un grande piano, se qualcuno ci osservasse in continuazione, io inizierei a preoccuparmi. Quale entità mostruosa farebbe una cosa del genere? Uno stalker, un sadico sociopatico, un narcisista che ci guarda sempre, nei nostri momenti più intimi, che permette tutte le violenze, le guerre, gli abomini. Tra una "divinità" indifferente ed un universo indifferente, la seconda ipotesi é più confortante. Se la nostra vita non ha uno scopo predefinito vuol dire che possiamo deciderne uno noi per conto nostro, senza che un Dio fascista decida al nostro posto. Se non esiste una morale assoluta vuol dire che ognuno puó, basandosi sulla propria empatia, sul proprio buon senso, decidere che cosa é giusto per lui.
In conclusione risulta difficile pensare razionalmente che l'umanità e la Terra siano state progettate perché é un idea insensata, banale, qualcosa che potrebbe venire in mente ad un bambino pigro, e che soprattutto non é compatibile con la realtà…


venerdì 15 maggio 2020

Chi è stata l'ultima persona a vedere l'Arca dell'Alleanza sotto qualsiasi forma?


Intendiamo la grande scatola d'oro che contiene i dieci comandamenti che Dio presumibilmente ha dato a Mosè?


Indiana Jones ovviamente.
Ma parlando seriamente, se sei un cristiano ortodosso, in particolare un etiope, un ebreo etiope o uno studioso di teologia, probabilmente è stato questo ragazzo:


Quando l'ha vista l'ultima volta? Oggi.
È il guardiano della cappella di Aksum, una piccola città negli altopiani settentrionali sorvegliata da un solo monaco. Il monaco una volta entrato non la abbandona più fino al giorno in cui muore. Una volta unto, al monaco vergine è vietato uscire dalla cappella.


Gli ebrei credono che l'arca sia svanita al tempo dell'invasione babilonese nel 586 a.C.
La storia narra che la regina di Saba, che si dice provenga dall'Etiopia o dallo Yemen, lo Yemen faceva parte del regno etiope, aveva viaggiato per cercare la saggezza del re Salomone a Gerusalemme. Sulla via del ritorno, aveva avuto suo figlio chiamato Menelik.
Anni dopo, Menelik si recò a Gerusalemme per vedere suo padre. Durante il viaggio di ritorno, Salomone ordinò che i primogeniti di nobili e sacerdoti lo accompagnassero. All'insaputa di Menelik, rubarono l'Arca e la portarono con loro. Quando lo scoprì, pensò che se una cosa così potente si fosse lasciata rubare, allora significava che non volesse stare con lui. Questo accadde 3000 anni fa. Da allora risiede in un luogo sacro, custodita da una successione di sacerdoti vergini.


Nessuno tranne questo monaco può vederla.
È vero? Bene, c'è qualcosa lì dentro che motiva un giovane ad entrare e non andarsene mai più.
Hanno anche avuto l'ebraismo per mille anni prima di diventare cristiani. In altre parole, prima che l'ebraismo o il cristianesimo arrivassero in Europa. L'Etiopia li stava praticando entrambi. Rimangono ancora molti ebrei beta in Etiopia.
Inoltre lungo il percorso per il quale venne trasportata l'Arca da Gerusalemme al suo attuale luogo di riposo, furono scoperti i templi ebraici, anche in aree che oggi non hanno una cultura ebraica, come in Egitto e in Sudan. Tutti risalenti a circa 3000 anni fa. Sono stati costruiti per ospitare l'Arca durante il suo viaggio?
Quindi chissà se la storia sia vera, personalmente ritengo questa sceneggiatura migliore di quella de "I predatori dell'Arca perduta"


 
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