La canalizzazione,
o in inglese channeling
(sostantivato in «condotto») è un termine utilizzato
nell'esoterismo e nella letteratura new age per riferirsi ad un
metodo di comunicazione tra un essere umano e un'entità di un'altra
dimensione, generalmente un angelo, un maestro "asceso",
uno spirito del piano astrale, o un'entità ritenuta un dio, un
alieno ecc.
Per estensione, il termine channeling
può riferirsi a una serie di credenze e pratiche che sono entrate in
voga dagli anni '80 negli Stati Uniti, come una corrente particolare
interna al movimento new age. Per certi aspetti, è anche affine allo
spiritismo praticato alla fine del XIX secolo da ambienti ispirati
alle dottrine teosofiche, che a loro volta intendevano rifarsi alle
antiche esperienze visionarie di sciamani e profeti.
Caratteristiche
La canalizzazione consiste nel
tentativo di stabilire un contatto con un'entità o uno spirito da
cui l'individuo, detto anche channeler, risulterebbe pervaso,
adombrato o semplicemente ispirato, potendo così trasmettere ad
altri i suoi presunti messaggi o insegnamenti. In certi casi il
channeler descrive tale processo come un'interazione col
proprio Sè Superiore, o anima divina, capace di fornirgli dei veri e
propri messaggi interiori.
Le presunte entità che a dire dei
channeller entrerebbero in contatto con l'umanità attraverso
il channeling sarebbero a seconda dei casi delle guide
spirituali (o maestri ascesi), esseri extraterrestri, entità
angeliche, a volte anche entità che si presenterebbero come angeli
custodi o come semplici compagni di viaggio e assistenti "dall'altra
parte del velo".
In alcuni casi il canalizzatore dice di
poter vedere tali entità, o di sentirne distintamente la voce e di
poterci conversare, mentre in altri casi il channeler riferisce di
ricevere una visione mistica o simbolica o di vivere un'esperienza
atemporale e multidimensionale. La difficoltà del compito del
canalizzatore in quest'ultimo caso sembrerebbe essere allora quella
di dover tradurre tali presunte percezioni extrasensoriali in termini
di concetti e di esperienze tridimensionali, e questo o tramite il
linguaggio scritto o parlato, o a volte anche tramite l'espressione
artistica, poetica, grafica o musicale.
Secondo coloro che sostengono la
validità del fenomeno del channeling, tale funzione di filtro
cosciente esercitata del channeler (eventualmente tramite il suo
cosiddetto "Sé Superiore") sarebbe la vera grande
differenza rispetto alla vecchia medianità. Essi fanno notare però
che un buon channeler deve aver svolto preventivamente un grande
lavoro interiore ed aver acquisito un grado sufficiente di
consapevolezza, e ciò al fine di evitare che tale funzione di filtro
venga esercitata da eventuali suoi sistemi di credenza limitati (o
preconcetti), che potrebbero quindi svilire o distorcere il contenuto
e la portata dei presunti messaggi ricevuti.
Differenze con lo spiritismo
Rispetto alla medianità e allo
spiritismo ottocenteschi, il fenomeno del channeling si
distingue per la generale assenza dei comportamenti tipici dello
stato di trance profonda del medium. Al contrario, alcuni tra i più
conosciuti canalizzatori moderni sostengono di mantenere il proprio
stato di coscienza vigile (o in alcuni casi una forma intermedia)
mentre ricevono tali presunti messaggi, potendoli così vagliare ed
eventualmente filtrare preventivamente.
Si instaurerebbe così a volte, sempre
a loro dire, una sorta di "trattativa" interiore con
l'entità che starebbero canalizzando, e ciò ad esempio riguardo
all'opportunità di trasmettere un dato contenuto.
Lo scrittore Paulo Coelho, nel suo
romanzo Le Valchirie, descrive la canalizzazione come una
forma molto naturale di comunicazione con gli angeli, che tante
persone usano inconsciamente quando parlano da sole, in maniera
impulsiva e spontanea, a condizione di avere prima sgombrato la mente
da tutto quel sottofondo di pensieri ripetitivi che spesso la
affollano indipendentemente dalla volontà. Per questo motivo non
servono né rituali, né possessioni medianiche di alcun tipo.
Contenuto e interpretazione dei messaggi
Il contenuto dei presunti messaggi
canalizzati sottende in genere concetti spirituali prevalentemente
orientati alla realizzazione di un cammino di consapevolezza e di
ricerca interiore. Anche per questo, mentre i detrattori del fenomeno
del channeling obbiettano la mancanza di prove sperimentali della
validità di tali fenomeni, negli ambienti "New Age" si
tende piuttosto a vagliare individualmente il contenuto e l'eventuale
apporto spirituale di tali presunti messaggi, indipendentemente dalla
modalità in cui essi possono essere stati prodotti.
Al riguardo viene spesso sottolineata
la necessità, anche per chi confida nella validità del fenomeno del
channeling, di un adeguato discernimento personale, unito
all'affinamento della propria capacità di "sentire"
(feeling) le cosiddette "frequenze" o "energie"
annesse ai suddetti messaggi canalizzati, così da poter scartare o
tralasciare quelle affermazioni che risultassero palesemente false, o
comunque dissonanti col proprio quadro (o paradigma) conoscitivo di
riferimento.
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