Per anomalia
del Mar Baltico si intende un'immagine
criptica registrata dai sonar della spedizione di Ocean
X Team: un gruppo di subacquei
professionisti e cercatori di tesori sommersi guidati dai svedesi
Peter Lindberg
e Dennis Åsberg.
L’immagine mostra una struttura sul fondale a nord del Mar Baltico,
al centro del Golfo di Botnia, che possibilmente ricorda la forma di
un disco volante sommerso. Negli anni successivi al ritrovamento
numerosi esperti hanno affermato che più probabilmente si tratta di
una formazione geologica.
Ocean X Team
Nel 1994 il cercatore di tesori sommersi Peter Lindberg ricevette informazioni a proposito ocean X Team di un relitto affondato al cui interno dovevano esserci bottiglie di champagne e cognac molto prestigiose. Iniziò cosi la ricerca che nel 1997 portò al ritrovamento della goletta svedese Jönköping, affondata nel 1916 da un sottomarino tedesco. La stiva dell’imbarcazione richiudeva 2400 bottiglie di champagne Heidsieck & Co MONOPOLE Gôut Americain perfettamente conservato. Le bottiglie vennero vendute ad un prezzo di 2.200 £ l’una; oggi avrebbero un valore che ammonta ai 21.000 € l’una. Negli anni successivi Lindeberg insieme all’amico e imprenditore Dennis Åsberg fonda l'Ocean X Team, una compagnia di esplorazioni subacquee.L'anomalia
Durante una spedizione nel Mar Baltico
il 19 giugno 2011, la squadra di cercatori si imbatte in un immagine
poco chiara registrata dai sonar usati per scandagliare il fondale
marino. Sui monitor compare infatti una struttura di forma quasi
perfettamente circolare, con un diametro di quasi 55 metri, a più di
80 metri di profondità. In più la squadra afferma che
apparentemente l'oggetto crea interferenza con numerose
apparecchiature elettroniche. Dopo il ritorno a alla base di
Stoccolma, il gruppo analizza per settimane le immagini, senza poter
dare una spiegazione sulla natura dell’oggetto. Secondo Lindberg
e Åsberg questo avrebbe potuto essere di fabbricazione
artificiale. Durante tutto questo processo il ritrovamento viene
tenuto segreto per volontà dei due, ma non riuscendo a trovare
risposte esaurienti alle loro domande, decidono di pubblicare la
notizia sui giornali svedesi. In pochi mesi la notorietà
dell'anomalia arriva in tutto il mondo e l'Ocean X Team decide
di organizzare una nuova spedizione per analizzare più a fondo la
natura dell'oggetto. Un anno dopo aver incontrato per la prima volta
l’anomalia, il 1 giugno 2012, Ocean X Team riesce a salpare
insieme a una squadra di tecnici e subacquei, con l'obbiettivo di
recuperare dei frammenti e poterli analizzare. L'impresa viene subito
interrotta da una tempesta che ritarda la partenza. Successivamente
il sonar utilizzato per scandagliare il fondale viene perso in mare,
costringendo il gruppo a fermarsi per cercarlo con l'aiuto di un
sottomarino a comando remoto. Dopo il suo ritrovamento e l'intervento
di tecnici per poterlo riparare, la spedizione continua. Una volta
trovato il punto preciso dove si trova l'anomalia viene recuperato un
frammento di fondale. Una volta assicuratisi della mancanza di
radiazioni, il gruppo decide di far immergere due subacquei. Questi
devono essere altamente qualificati, in grado di potersi addentrare
ad una profondità di quasi 90 metri e ad una temperatura che si
aggira intorno ai 6° C. Ulteriori accertamenti prima dell'immersione
portano il gruppo a scoprire che la temperatura dell'acqua sopra
l'anomalia risulta ancora minore rispetto al normale, circa -1° C,
rendendo l'immersione ancora più pericolosa. Il sommozzatore
professionista Stefan Hogeborn e il suo secondo si preparano
per un'immersione della durata di due ore nelle profonde e scure
acque del Mar Baltico. La loro testimonianza ci racconta di una
struttura che sembra essere fatta di cemento ma che al contatto
cambia colore diventando nera. Dopo aver raccolto campioni da poter
analizzare in laboratorio, i due sommozzatori devono tornare in
superficie dopo solo 10 minuti, per motivi di sicurezza. Nonostante
essersi avvicinati così tanto all'oggetto, il gruppo di cercatori di
tesori sommersi rimane comunque senza risposte certe, ribadendo che
secondo loro non si tratta di una formazione naturale, soprattutto a
causa delle inspiegabili interferenze provoca dall'oggetto in un
raggio che arriva a misurare i 200 metri.
Teorie
Dopo la pubblicazione da parte dell'Ocean X Team della notizia riguardante le criptiche immagini dei sonar, la risposta mediatica fu mondiale e le teorie sviluppate dai loro seguaci e non erano molteplici. Le principali sono tre:Extraterrestre
L’idea che esseri extraterrestri
possano essere venuti in contatto con la Terra non è nuova e vedendo
le immagini che raffigurano l’anomalia, è facile comprendere come
molte persone vedano nelle sue linee e nei suoi contorni una
navicella spaziale proveniente da un altro mondo. La somiglianza con
il disegno della famosa Millenium Falcon, ovvero l’astronave
dell’universo di Guerre Stellari ha portato grande
popolarità alla teoria. In più le grandi dimensioni e la sua
posizione fanno pensare ad un intervento sovrumano. I sommozzatori
inoltre affermano della presenza di una "pista" al cui
termine troviamo proprio l'anomalia.
Di produzione umana
Tra i seguaci dell'Ocean X Team
si è anche divulgata l’idea che l’anomalia possa essere una
produzione del tutto umana, descrivendola come una Stonehenge
sommersa. Altre teorie rimandano invece a strutture moderne come la
nave da guerra russa Novgorod o la navicella spaziale Hanebu
costruita dai nazisti ma di cui non è mai stata provata l’esistenza
vera e propria. Proprio a quest’ultima teoria si riallaccia una
nuova possibile spiegazione sulla natura dell’oggetto in questione,
data dall’ex ufficiale della Marina svedese Anders Autellus.
Questi si dice sicuro di poter affermare che si tratta di un arma
segreta nazista, di tecnologia sconosciuta, risalente alla Seconda
Guerra Mondiale. Il suo principale compito era quello di rendere
complicata la navigazione ai sottomarini nemici, principalmente
britannici e sovietici. La struttura , in doppio strato di cemento
armato, era stata dotata di una rete metallica - erosa dal tempo -
che serviva per bloccare i sonar. Lo stesso Stefan Hogeborn,
il sommozzatore che più di tutti si è avvicinato all’oggetto,
sembra essere d’accordo con questa teoria in quanto spiegherebbe la
posizione dell’anomalia proprio al centro delle rotte navali.
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