domenica 3 maggio 2020

È possibile che il possedimento demoniaco sia in effetti qualcosa di diverso da una malattia psichiatrica?

Film: Il rito



Sembra che moltissimi casi di possessioni demoniache avvenute durante la storia dell’umanità si possano ricondurre, almeno in parte, a malattie organiche come le encefaliti. Dà molto da pensare...
Quindi patologie prettamente neurologiche e non psichiatriche.
Vi sono anche altre patologie che sicuramente sono state misconosciute nel passato e che, non trattate, portano a stati mentali alterati che saranno stati di certo scambiati per possessioni. Stupirà scoprire che anche l’ipotiroidismo, patologia oggi tanto comune e facilmente gestibile, se non trattata può portare alla cosiddetta “follia mixedematosa”. Oggigiorno non si vedono questi casi, ma quanti ce ne saranno stati nell'antichità? Quanti saranno stati scambiati per possessioni?
Anche altre malattie endocrine sono associate a queste manifestazioni, come la psicosi della malattia di Cushing.
Tumori al cervello possono provocare cambiamenti del comportamento e atteggiamenti scambiabili per possessione demoniaca.
Per non parlare poi dei sintomi psichiatrici dovuti a carenze di vitamine, come potrebbe essere la vitamina B12 che si può associare a psicosi.!! Una situazione all'apparenza banale e facilmente gestibile oggi se individuata chissà quali gravi conseguenze aveva nel passato.
Come si vede non serve scomodare la psichiatria per avere manifestazioni che in passato saranno state sicuramente scambiate per possessioni e pazzia, quando erano dovute a cause organiche, anche se di certo sintomi più riconducibili alla possessione demoniaca sono più vicini alla schizofrenia o all’encefalite (prima patologia descritta).
Penso sempre a quei poveri che nella storia dell’umanità saranno stati trattati da indemoniati, con tutte le conseguenze della cosa, quando in realtà avevano una malattia…
Facciamo una rapida carrellata indietro nel tempo.
A metà del seicento per esempio, quando pie donne e pii uomini avevano visioni celestiali di angeli e Madonne, ma anche quando gli eredi di Torquemada torturavano e mandavano sul rogo uomini e soprattutto donne colpevoli di aver partecipato a sabba demoniaci e di aver volato a cavallo di scope. Molti di quei poveri disgraziati, in preda a deliri e allucinazioni, vedevano realmente santi completi di aureola luminosa o il demonio con tanto di corna e forcone, ma la causa non era da ricercarsi nel misticismo religioso o nelle arti del maligno, ma nella Claviceps Purpurea, meglio nota come segale cornuta, un potente fungo allucinogeno che infesta i cereali ed in particolare la segale, usatissima all’epoca per panificare.
D’accordo, era il seicento..
Gli ultimi casi accertati di avvelenamento da segale cornuta che oggi chiamiamo ergotismo e che una volta si chiamava fuoco sacro o fuoco di Sant’Antonio si sono verificati in Francia, nel 1951 dove furono colpite circa 200 persone e ci furono 5 morti.
Noi umani riusciamo comunque a farci molto male anche quando risolviamo un problema: il tristemente famoso LSD, una delle droghe semisintetiche allucinogene più potenti in circolazione da una quarantina d’anni, è parente strettissimo della segale cornuta.



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