In realtà ci sarebbe una lista
relativamente lunga di autoproclamati (M)essia ebraici, ma mi
limiterò a trattarene solo due, (meno noti), visto che entrambi
appaiono nella stessa frase all'interno dell'Ulisse.
Andiamo quindi a vedere la frase in
questione, in cui
James Joyce
cita entrambi i visionari:
'Belial!
Lammlein d'Istria,
il falso messia! Abulafia!
Abiura!'
(la matrice e il contesto sono di
carattere umoristico, l'effetto desiderato è un effetto comico;
Joyce fu uno scrittore filosemita—come si evince dall'Ulisse
stesso, che pubblicò quest'opera prima dell'olocausto, e i cui libri
furono poi bruciati dai Nazisti nei tristemente noti falò).
Il primo ebreo a dichiararsi messia fu,
a tutti gli effetti,
Gesù Cristo, dopo il quale
si originò una lunghissima serie di reclamanti messianici che si
dilunga fino ai giorni nostri, con il pretendente
Shukr Kuhayl
nel ventesimo secolo, e ancora più
di recente il noto
Schneerson
(che fu in realtà proclamato tale
dai suoi seguaci, ma di fatto non si espresse esplicitamente a
riguardo).
Abulafia
(più noto della controparte
istriana, anche grazie ad Umberto Eco) visse nel tredicesimo
secolo, antecedendo il Lammlein. Essi non furono quindi né i primi
né gli ultimi 'aspiranti messia', anche se in effetti Abulafia fu il
primo visionario messianico con un approccio cabalistico.
Abulafia fu uno studente ed insegnante
provetto, che tuttavia si lasciò distrarre e scavò troppo a fondo
nei misteriosi esoterismi della cabala, perdendosi nelle oscure
profondità di questi ultimi. Verso la fine del tredicesimo secolo,
Abulafia si recò a Roma per cercare di convertire il papa,
riuscendo poi a fuggire solo per un pelo.
Dopo un ultimo manuale scritto nel
1290, le traccie di Abulafia si perdono completamente.
Laemlein è un personaggio meno noto,
che io stesso incontrai non tramite la lettura di testi storici ma
proprio tramite Joyce.
Asher Lammlein
(che dichiarò in realtà essere
un araldo, un
precursore
del vero messia) visse nel sedicesimo
secolo in Istria (la storica regione oggi parte della Croazia) dove
predicò
mitzvah
caritatevole, penitenza ed
asceticismo, promettendo l'arrivo del messia entro sei mesi di buone
azioni.
Lammlein fu influenzato dal ben più
noto Abarbanel
(un erudito miliardario proschiavitù
di origine iberica che si dice riuscì quasi a
comprare
l'annullamento di Alhambra
da re Ferdinando) che positò
l'arrivo di un messia che avrebbe unito musulmani ed ebrei contro i
cristiani, sconfitto questi ultimi, ridato Gerusalemme agli ebrei, e
dominato il mondo. Abarbanel aveva datato l'arrivo di questo messia
al 1503 o 1531, il che avrebbe quindi infulenzato le predicazioni e
proselitismo sfrenato dell'altrettanto folgorato Laemlein, nel
1502—non è da escludere vi sia stato anche un incontro tra i due,
facilitato dalla vicinanza geografica delle rispettive zone di
residenza (l'uno in Istria, l'altro a Venezia) e dalla connazionalità
delle stesse.
Lammlein riuscì a crearsi un gran
seguito, convertendo sia gli austriaci che moltissimi italiani
(l'istria, dopotutto, era in quel periodo divisa proprio tra
La Serenissima
e gli Asburgo). Si racconta una
storia secondo la quale suo nonno ad un certo punto avrebbe distrutto
il proprio forno destinato alla cottura di pane azzimo perché "Entro
la prossima pasqua [ebraica], sarò con il messia in Palestina".
Come Abulafia, Laemlein scomparì poi nel nulla, subito dopo la fine
del periodo di penitenza.
Il periodo in cui Lammlein ed Abarbanel
vissero (così come David Reubeni
e
Sabbatai Zevi) fu anche il
periodo di massimo entusiasmo mistico e concetrazione di visionari
ebraici, e questo fa totalmente senso quando si prende in
considerazione lo sfondo storico: tutti questi visionari
vissero durante o poco dopo l'espulsione (finale ed ufficiale) degli
ebrei di Spagna, nel 1492, prima della quale (in Iberia come nel
resto d’Europa) si erano già verificati diversi pogrom. Allo
stesso modo, Abulafia nacque meno di un secolo e mezzo dopo il
massacro della Renania, ne testimoniò altri minori, e visse per
vedere gli ebrei espulsi dall’Inghilterra.
Tutti questi visionari vissero quindi
in un periodo estremamente drammatico per la comunità ebraica, cui
non seguì un periodo di stabilizzazione, e dopo i cui tragici eventi
gli ebrei si ritrovarono per giunta senza spalle liberiste o
progressistiche su cui contare (se non, forse—per quanto ad alcuni
di voi potrà risultare difficile crederlo; avendone ben donde,
considerato il trattamento riservato dai turchi ad altre etnie e
religioni, specialmente nell'ultimo periodo imperiale—per quelli
che riuscirono a raggiungere l'Impero Ottomano, dove gli ebrei furono
ben accolti e prosperarono, assumendo controllo commerciale ed
economico del paese, possedendone le banche e gestendone i beni).
Questo periodo di sofferenza potrebbe
quindi essere stato la causa di questo fervore, e del seguito questi
visionari riuscirono a crearsi; un seguito composto, per lo più, da
giudei avviliti, e pertanto bisognosi di una nuova speranza.
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