mercoledì 13 maggio 2020

Ci fu mai qualche ebreo che si dichiarò il Messia oltre a Gesù Cristo?


In realtà ci sarebbe una lista relativamente lunga di autoproclamati (M)essia ebraici, ma mi limiterò a trattarene solo due, (meno noti), visto che entrambi appaiono nella stessa frase all'interno dell'Ulisse.


Andiamo quindi a vedere la frase in questione, in cui James Joyce cita entrambi i visionari:
'Belial! Lammlein d'Istria, il falso messia! Abulafia! Abiura!'
(la matrice e il contesto sono di carattere umoristico, l'effetto desiderato è un effetto comico; Joyce fu uno scrittore filosemita—come si evince dall'Ulisse stesso, che pubblicò quest'opera prima dell'olocausto, e i cui libri furono poi bruciati dai Nazisti nei tristemente noti falò).
Il primo ebreo a dichiararsi messia fu, a tutti gli effetti, Gesù Cristo, dopo il quale si originò una lunghissima serie di reclamanti messianici che si dilunga fino ai giorni nostri, con il pretendente Shukr Kuhayl nel ventesimo secolo, e ancora più di recente il noto Schneerson (che fu in realtà proclamato tale dai suoi seguaci, ma di fatto non si espresse esplicitamente a riguardo). Abulafia (più noto della controparte istriana, anche grazie ad Umberto Eco) visse nel tredicesimo secolo, antecedendo il Lammlein. Essi non furono quindi né i primi né gli ultimi 'aspiranti messia', anche se in effetti Abulafia fu il primo visionario messianico con un approccio cabalistico.
Abulafia fu uno studente ed insegnante provetto, che tuttavia si lasciò distrarre e scavò troppo a fondo nei misteriosi esoterismi della cabala, perdendosi nelle oscure profondità di questi ultimi. Verso la fine del tredicesimo secolo, Abulafia si recò a Roma per cercare di convertire il papa, riuscendo poi a fuggire solo per un pelo.
Dopo un ultimo manuale scritto nel 1290, le traccie di Abulafia si perdono completamente.
Laemlein è un personaggio meno noto, che io stesso incontrai non tramite la lettura di testi storici ma proprio tramite Joyce. Asher Lammlein (che dichiarò in realtà essere un araldo, un precursore del vero messia) visse nel sedicesimo secolo in Istria (la storica regione oggi parte della Croazia) dove predicò mitzvah caritatevole, penitenza ed asceticismo, promettendo l'arrivo del messia entro sei mesi di buone azioni.
Lammlein fu influenzato dal ben più noto Abarbanel (un erudito miliardario proschiavitù di origine iberica che si dice riuscì quasi a comprare l'annullamento di Alhambra da re Ferdinando) che positò l'arrivo di un messia che avrebbe unito musulmani ed ebrei contro i cristiani, sconfitto questi ultimi, ridato Gerusalemme agli ebrei, e dominato il mondo. Abarbanel aveva datato l'arrivo di questo messia al 1503 o 1531, il che avrebbe quindi infulenzato le predicazioni e proselitismo sfrenato dell'altrettanto folgorato Laemlein, nel 1502—non è da escludere vi sia stato anche un incontro tra i due, facilitato dalla vicinanza geografica delle rispettive zone di residenza (l'uno in Istria, l'altro a Venezia) e dalla connazionalità delle stesse.
Lammlein riuscì a crearsi un gran seguito, convertendo sia gli austriaci che moltissimi italiani (l'istria, dopotutto, era in quel periodo divisa proprio tra La Serenissima e gli Asburgo). Si racconta una storia secondo la quale suo nonno ad un certo punto avrebbe distrutto il proprio forno destinato alla cottura di pane azzimo perché "Entro la prossima pasqua [ebraica], sarò con il messia in Palestina". Come Abulafia, Laemlein scomparì poi nel nulla, subito dopo la fine del periodo di penitenza.
Il periodo in cui Lammlein ed Abarbanel vissero (così come David Reubeni e Sabbatai Zevi) fu anche il periodo di massimo entusiasmo mistico e concetrazione di visionari ebraici, e questo fa totalmente senso quando si prende in considerazione lo sfondo storico: tutti questi visionari vissero durante o poco dopo l'espulsione (finale ed ufficiale) degli ebrei di Spagna, nel 1492, prima della quale (in Iberia come nel resto d’Europa) si erano già verificati diversi pogrom. Allo stesso modo, Abulafia nacque meno di un secolo e mezzo dopo il massacro della Renania, ne testimoniò altri minori, e visse per vedere gli ebrei espulsi dall’Inghilterra.
Tutti questi visionari vissero quindi in un periodo estremamente drammatico per la comunità ebraica, cui non seguì un periodo di stabilizzazione, e dopo i cui tragici eventi gli ebrei si ritrovarono per giunta senza spalle liberiste o progressistiche su cui contare (se non, forse—per quanto ad alcuni di voi potrà risultare difficile crederlo; avendone ben donde, considerato il trattamento riservato dai turchi ad altre etnie e religioni, specialmente nell'ultimo periodo imperiale—per quelli che riuscirono a raggiungere l'Impero Ottomano, dove gli ebrei furono ben accolti e prosperarono, assumendo controllo commerciale ed economico del paese, possedendone le banche e gestendone i beni).
Questo periodo di sofferenza potrebbe quindi essere stato la causa di questo fervore, e del seguito questi visionari riuscirono a crearsi; un seguito composto, per lo più, da giudei avviliti, e pertanto bisognosi di una nuova speranza.



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