venerdì 31 dicembre 2021

Da cosa nasce la convinzione che la magia esista?

Dall'assenza del metodo scientifico nei secoli passati e da convinzioni errate spesso "suggerite" dalla Chiesa. Per fare un paio di esempi pensate all'elettricità statica: oggi noi sappiamo che é dovuta all'accumulo di cariche elettriche su un corpo ma pensate a come tutto questo veniva visto secoli fa, quando qualcuno ti porgeva la mano e prendevi la scossa. In assenza di cultura scientifica la cosa era vista come un prodigio o una magia.



Altro esempio illuminante, il gatto nero. Sappiamo che questo animale era molto adorato nell'antico Egitto ed esisteva una dèa dalla testa di gatto, Bastet, mentre il nero era il colore degli abiti dei sacerdoti di Seth, un altro dio egizio. Questo bastò perché la Chiesa nel maldestro tentativo di allontanare i fedeli dalla religione egizia trasformasse il gatto nero (e non solo) in un animale demoniaco, la forma in cui si trasformavano i demoni al servizio delle streghe. La superstizione popolare fece poi il resto attribuendogli poteri magici che l'animale certamente non possiede.




giovedì 30 dicembre 2021

Una superstizione curiosa dell'Europa dell'Est



Sicuramente il Golem, leggenda ebraica di origine praghese. A quei tempi la Boemia faceva parte dell'Impero asburgico e gli Ebrei erano vittime di continui soprusi e violenze. Da lì nacque il mito del Golem: secondo la leggenda, il rabbino Loew avrebbe creato una creatura combinando i 4 elementi (terra, aria, acqua, fuoco) per proteggere la comunità ebraica ma il mostro sarebbe andato fuori controllo e il rabbino l'avrebbe distrutto.


mercoledì 29 dicembre 2021

LA GIGANTE STORIA DI CARDIFF


Durante lo scavo di un pozzo a Cardiff, vicino a New York, nell'ottobre del 1869, William Newell trovò un enorme corpo umano pietrificato nel sottosuolo. Sembrava quello di un gigante, alto più di tre metri e pesante più di una tonnellata. La notizia della scoperta si è diffusa immediatamente. Era un gigante?

Andrew White, presidente della Cornell University, era convinto che fosse una statua di pietra. Altri studiosi affermarono che fosse una statua del XVII secolo realizzata dai gesuiti per impressionare gli indiani. L'uomo pietrificato divenne così famoso che il signor Barnum, proprietario dell'omonimo circo, offrì 60.000 dollari dell'epoca (una cifra enorme) per affittarlo e mostrarlo nel suo spettacolo. Ma l'offerta è stata rifiutata, quindi il signor Barnum ha fatto costruire una copia che ha poi esposto nel suo tendone da circo come "il vero e unico" gigante di Cardiff.

Tuttavia, grazie all'eccellente lavoro giornalistico, si è scoperto che il gigante ... era una bufala. Era un blocco di gesso scolpito per farlo sembrare un vero uomo ricoperto di pietra. Il suo creatore, un produttore di sigari di nome George Hull, era un burlone incallito e aveva deciso di fare uno scherzo al gravissimo reverendo Tucker fornendogli una falsa prova della veridicità della Bibbia, nel cui Libro della Genesi si legge proprio che una volta c'erano una volta i giganti sulla terra.

La battuta è riuscita in pieno, al punto che ancora oggi, in varie parti del mondo, c'è ancora gente che crede che i giganti siano realmente esistiti!



martedì 28 dicembre 2021

Zeus è più antico di Odino?

Se le storie sopravvissute su entrambi gli dei sono prese per valore nominale, allora Odino è molto più antico, perché Odino era vivo prima che questo mondo prendesse qualcosa di simile alla sua forma e forma attuali, mentre Zeus venne molto tempo dopo.

Se intendi che l'idea culturale umana di Zeus è più antica dell'idea culturale umana di Odino, è impossibile datare una delle loro origini poiché entrambe risalgono a una preistoria non registrata, ma le più antiche testimonianze scritte che abbiamo di Zeus sono molto più antiche di quelli di Odino. Tuttavia questo dice meno sulla loro età comparativa effettiva che sulla prevalenza della scrittura nell'antica Europa meridionale rispetto a quella settentrionale.



lunedì 27 dicembre 2021

Qual è il simbolismo di mettere piccole pietre o rocce in una tomba?

Sebbene chiunque possa mettere pietre in una tomba, la pratica si basa su una tradizione ebraica. La maggior parte delle tombe nei cimiteri ebraici ha almeno alcune pietre in cima, poiché i visitatori ebrei lasciano pietre dietro ogni volta che visitano il luogo di sepoltura di una persona cara. Le origini di questa tradizione vanno dal simbolico al superstizioso.



* Nei tempi antichi, gli ebrei seppellivano i loro morti sotto lapidi di pietre messe insieme. Mettere una pietra in una tomba ha contribuito simbolicamente alla tomba.

* Per alcune persone, mettere una pietra su una tomba è come portare dei fiori. Mettere una pietra è un omaggio ai morti e lascia il segno della visita di qualcuno.

* Mentre i fiori simboleggiano la bellezza e l'evanescenza della vita, le pietre simboleggiano la longevità della memoria. Mettendo una pietra in una tomba, mettiamo in atto il nostro impegno a lungo termine per ricordare il defunto.

* Alcuni ebrei credono che le pietre poste sulla tomba aiutino a tenere i morti a terra, impedendo al loro spirito di perseguitarli o danneggiarli.


domenica 26 dicembre 2021

Qual è stato l'esperimento di Filadelfia? E cosa stavano cercando di testare?

Estate del 1943. Nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, una corazzata americana mise alla prova una tecnologia progettata dallo stesso Einstein e riuscì a diventare invisibile e teletrasportarsi. La storia ha una sua trama per quelle persone che preferiscono credere nell'assurdo piuttosto che ragionare in modo elementare e lucido: i complottisti. Ma, sebbene abbia prodotto buoni film di finzione - ovviamente - questa è la vera storia della USS Eldridge, la nave che "ha viaggiato nel tempo".




Quello che è diventato popolarmente noto come Philadelphia Experiment, fa riferimento a un presunto oscuro programma della Marina degli Stati Uniti chiamato Project Rainbow. La leggenda metropolitana narra che i militari stessero testando un generatore di campo elettromagnetico - prima della teoria quantistica, l'elettromagnetismo era l'argomento preferito dei cospiratori - con il quale cercavano applicazioni pratiche alla teoria del campo unificato proposta da Albert Einstein. In una frase: intendevano raggiungere l'invisibilità.


sabato 25 dicembre 2021

Un animale preistorico che la scienza farà tornare sulla terra?

Una compagnia chiamata "Colossal" sta progettando di resuscitare un mammut congelato.

Per lo scopo sfrutterà l'ingegneria genetica e prospetta di avere i primi cuccioli tra 6 anni. Si utilizzerà la tecnologia CRISPR, che permette di modificare il genoma di un essere vivente estraendo parti del DNA che poi verrà inserito altrove.

Grazie a questa tecnica si può estrarre parte del DNA di un mammut per inserirlo negli elefanti.

Tutto questo sarà possibile perché gran parte dei mammut sono stati ritrovati in Siberia e, grazie al clima estremamente freddo, sono rimasti letteralmente congelati nell'arco del tempo.

La società ha già raccolto 15 milioni di dollari per il progetto che prevede la ripopolazione delle aree del pianeta in cui vivevano precedentemente e che al momento risultano abbandonate.




venerdì 24 dicembre 2021

La più grande Chiesa monolitica del mondo

In Etiopia a Lalibela

In questa località si trova la più grande chiesa monolitica del mondo.

In questa imponente chiesa si trova anche il santuario principale di Lalibela, una croce d'oro curativa.



Questa chiesa è uno dei luoghi più famosi di Lalibela e dovrebbe essere visitata per i dipinti murali del XV secolo e i numerosi oggetti d'arte. Nella chiesa si trova anche la tomba del famoso re Lalibela. Solo in Bet Methane Alem diventa evidente lo splendore del capolavoro architettonico di Lalibela. Oltre alla chiesa, il gruppo settentrionale di Lalibela comprende anche una cappella e la tomba di Adamo. La Cappella Selassie affascina con le sue magnifiche sculture, allestite davanti a nicchie, la struttura è anche una cripta allo stesso tempo.


giovedì 23 dicembre 2021

Una scoperta sorprendente fatta durante un scavo archeologico

Durante uno scavo nel sito archeologico di Perperikon, un'antica città vicino al confine tra Bulgaria e Grecia, è stato trovato uno scheletro con un paletto conficcato proprio nell'area dove sarebbe stato il cuore. Secondo esperti e studiosi del tema dei vampiri, si trattava di un rituale che veniva eseguito su cadaveri sospettati di vampirismo per impedire loro di risorgere dai morti.


mercoledì 22 dicembre 2021

Come possiamo provare che l'allunaggio sia avvenuto veramente?

Facile!



Il 20 luglio del 1969 Neil Armstrong e Buzz Aldrin hanno posato sul suolo del mare della tranquillità dei retro-riflettori:



Puntandoli con la giusta attrezzatura (un laser abbastanza potente) chiunque può verificare che la luce "rimbalza" indietro in un tempo di circa 2 secondi.

Questo esperimento viene anche fatto da Howard, Sheldon e Leonard in un episodio di Big Bang Theory:


martedì 21 dicembre 2021

Un esperimento scientifico che mi ha lasciato perplesso

Perfluorocarburo - il liquido che fa "respirare"



Come sapete, gli esseri umani, come molti altri animali, non sono in grado di respirare in mezzi liquidi.

Non possiamo ottenere ossigeno dall'acqua che si precipita nei nostri polmoni. Non siamo preparati per questo come specie.

Tuttavia, un giorno ci fu una scoperta casuale in un laboratorio ?, un topo ? cadde accidentalmente in un secchio contenente un liquido chiamato: perfluorocarburo e quale fu la sorpresa degli scienziati quando videro che l'animale poteva respirare.




È un prodotto con grande stabilità chimica, capace di assorbire i gas. Sono stati fatti dei test sui ratti e hanno dato risultati sorprendenti.

Fantascienza? No, è una realtà semplicemente sorprendente. Un esperimento accidentale che dal punto di vista personale è stato totalmente sorprendente ?￰゚マᄐ.


lunedì 20 dicembre 2021

Cosa succede di consueto, ma sembra una tradizione strana?

I Kukeri sono uomini bulgari in costumi elaborati che eseguono rituali tradizionali per spaventare gli spiriti maligni.



Tradizioni strettamente correlate si trovano in tutta la penisola balcanica. I costumi coprono la maggior parte del corpo e includono maschere di animali in legno decorate (a volte a doppia faccia) e grandi campane attaccate alla cintura.

Verso Capodanno e prima della Quaresima, i Кukeri camminano e danzano per i villaggi per spaventare gli spiriti maligni con i loro costumi e il suono delle loro campane.

Si crede anche che forniscano un buon raccolto, salute e felicità al villaggio durante l'anno.

I Кukeri visitano tradizionalmente le case della gente di notte in modo che "il sole non li prenda sulla strada".

Dopo aver sfilato per il villaggio, di solito si riuniscono nella piazza del villaggio per ballare selvaggiamente e intrattenere la gente. I rituali Kukeri variano a seconda della regione, ma rimangono fondamentalmente gli stessi.


domenica 19 dicembre 2021

Quali superpoteri sarebbero inutili se applichiamo la logica del mondo reale?

I personaggi di fantasia non sarebbero in grado di combattere fisicamente e muoversi a velocità superiori a quelle velocità della luce anche se avevano la resistenza per sopravvivere.



Lasciami riformulare meglio, i personaggi FTL (più veloci della luce) non sarebbero in grado di farlo combattere in modo ottimale se si muovono a velocità superiori a quella della luce. Pensaci per un momento, come possono esattamente due personaggi FTL combattersi quando le informazioni che ricevono sono completamente obsolete ? Nel momento in cui gli occhi del personaggio A percepiscono dove il personaggio B è, dovuto al riflesso della luce, il personaggio B si troverebbe già in una posizione completamente diversa e viceversa. Vedresti dove il tuo avversario era, non dove lo siano attualmente.




Ipoteticamente parlando, saresti completamente al buio quando ti muovi a quelle velocità perché la "luce" letteralmente non sarebbe in grado di raggiungerti. Immagina il Flash o alcune varianti di Sonic vanno in giro inciampando ovunque.

Dilatazione del tempo sarebbe anche un' altro problema: più velocemente ti muovi attraverso le tre dimensioni che definiscono lo spazio fisico, più lentamente ti muovi attraverso la quarta dimensione (tempo) almeno rispetto a un altro oggetto. Fondamentalmente qualsiasi personaggio che si muova anche a velocità relativistiche invecchierebbe molto lentamente.


sabato 18 dicembre 2021

Un mistero che lascia perplessi gli scienziati ancora oggi

La piramide di BenBen ha incuriosito gli scienziati per molti anni. Durante tutto questo tempo, non sono riusciti a risolvere il mistero di questa piramide.

La piramide è fatta di pietra nera, ma non è una pietra ordinaria perché tutti i suoi componenti non si trovano sulla terra.

La pietra nera di ferro si trova nello spazio solo nei meteoriti, per esempio. Un altro enigma è che questa pietra di ferro è molto dura e difficile da modellare e scolpire, ma non difficile da rompere, quindi come è stata tagliata in modo così preciso agli angoli e in offset? Come è stata lucidata la sua faccia con tale precisione?

Poiché queste iscrizioni sui lati della piramide erano così delicate, gli scienziati hanno scoperto che era difficile per qualsiasi strumento, vecchio o nuovo, incidere queste iscrizioni.

E ora arriviamo all'ultimo mistero che è che la pietra nera del meteorite di ferro, grazie alla sua composizione, ha un trasferimento di energia elettromagnetica positiva che colpisce gli esseri umani, alcuni sostengono di sentirsi bene o meglio.

La piramide è esposta nel Museo Egizio.




venerdì 17 dicembre 2021

Cosa sai di Wewe Gombel?

Un Wewe Gombel è considerato un essere soprannaturale che è noto per esistere secondo il sistema di credenze giavanese. È generalmente considerato come una storia spaventosa per i bambini.

Si sa che ha l'aspetto di una donna con lunghi seni pendenti. Si crede anche che rapisca i bambini e non è noto che faccia loro del male.



Qui sopra c'è un'immagine dell'aspetto di un Wewe Gombel.

La storia della sua origine continua a spiegare che una volta una coppia sposata viveva a Bukit Gombel. La coppia era sposata da anni ma non aveva figli. Il marito venne a sapere che sua moglie era sterile e commise adulterio.

Ferita dal tradimento del marito, lo uccise. Pensando che fosse una strega, gli abitanti del villaggio la esclusero dal villaggio e lei si suicidò.

Lo spirito vendicativo divenne Wewe Gombel. Si crede che i bambini che sono maltrattati dai loro genitori siano rapiti da Wewe Gombel e che lei si prenda cura di loro.


giovedì 16 dicembre 2021

Quale terribile tradizione pratica la setta degli Aghori?

Gli Aghori sono monaci esiliati in cerca di illuminazione spirituale. Sono la setta più estrema dei Sâdhu, e il loro principale insediamento è Varanasi, città sacra per gli induisti. Praticano rituali a base di carne umana e, oltre a nutrirsi dei loro simili, bevono da teschi umani e masticano teste di animali vivi. Sembra che il loro guru Baba Kinaram, sia vissuto per 170 anni. Nella speranza di allontanare la vecchiaia proprio come Baba, si nutrono dei cadaveri lungo il Gange, aggiungendo al pasto marijuana, alcool e meditazione. Secondo gli Aghori, tutto il mondo è un'illusione, tramite il cannibalismo onorano il loro dio Shiva e assorbono lo "Shakti", ovvero l' energia vitale e i "poteri" del defunto.


mercoledì 15 dicembre 2021

Un evento inspiegabile che sembra una bugia ma è reale


In una gelida mattina di dicembre del 1980, un uomo aprì la porta sul retro della sua casa a Lengby, Minnesota, e trovò Jean Hilliard, la sua vicina di 19 anni, congelata nella neve nel suo cortile. Il corpo della ragazza era stato trasformato in un blocco di ghiaccio - completamente solido - dopo essere stato esposto tutta la notte a temperature inferiori a -20 °C. Jean è stata immediatamente portata in ospedale e le sue condizioni hanno scioccato il personale che l'ha assistita.

La ragazza era così gravemente congelata che nessuno dei suoi arti poteva essere mosso. Inoltre, era così rigida che i medici non potevano nemmeno iniettare alcun tipo di medicina nel suo corpo. Le sue condizioni erano così gravi che se avesse ripreso conoscenza, avrebbe probabilmente subito gravi danni neurologici e le sarebbero state amputate entrambe le gambe a causa della cancrena.

Tuttavia, dopo aver trascorso alcune ore avvolto in coperte termiche, Jean cominciò a soffrire di violente convulsioni, riprendendo coscienza e, con totale perplessità dei medici, senza mostrare alcun danno cerebrale o fisico, solo alcuni segni di confusione mentale. La ragazza di ghiaccio ha lasciato l'ospedale 49 giorni dopo, senza perdere una sola unghia a causa del forte congelamento, mostrando semplicemente alcune piccole cicatrici.


martedì 14 dicembre 2021

Perché è più facile fare un patto con il diavolo che con Dio?

Il patto con il diavolo è sempre stato presentato come una facilità per soddisfare un desiderio personale immediato. La motivazione per chi non ne conosce le conseguenze è quindi molto grande. Talento, fama, fortuna… difficile non cedere a questo tipo di tentazione quando il guadagno è visibile e vicino e la perdita impercettibile e lontana.



Dio non è nel monoteismo un'entità con cui si fa un patto. Non c'è nessun contratto, puoi seguirlo quando vuoi e lasciarlo altrettanto facilmente. Ma seguirlo implica percorrere un cammino difficile che si suppone sia rivolto all'altruismo, all'umiltà, al dono di sé. Non si tratta quindi di prendere, ma di dare. In effetti, in questo senso è esattamente l'opposto del precedente: vediamo ciò che perdiamo ma non ciò che guadagniamo.


lunedì 13 dicembre 2021

Le limitazioni della velocità della luce sono la ragione per cui non abbiamo ancora avuto contatti con gli alieni?

Tutto quello che dobbiamo fare è farci alcune domande.

Gli alieni stanno cercando di viaggiare sulla Terra? NO

Stiamo viaggiando su un pianeta alieno? ne conosciamo uno? NO

Il viaggio alla velocità della luce ci dirà dove vivono gli alieni? NO

Gli alieni hanno mai sentito parlare dei terrestri? NO

Vedremo mai alieni che non sono in un film? NO

Hai mai visto un Treeboon?



domenica 12 dicembre 2021

Quali sono alcune assurdità nella Bibbia?

Ecco le 10 più grandi assurdità raccontate nella Bibbia:


1 Noè



Quando Dio gli ordina di costruire l’arca, Noè ha la tenera età di 500 anni e finisce la sua costruzione quando ne ha circa 600.
Vebbe’ facciamo finta sia così.
Considerando che al mondo esistono circa 9 milioni di specie animali e che, di queste, circa 6 milioni di esse vivono sulla terraferma, quanto era grande l’arca per poter contenere 12 milioni di animali? La bibbia dice che l’arca fosse lunga circa 300 cubiti, approssimativamente 137 metri. Un po’ strettina direi.



Dio fa piovere per 40 giorni e per 40 notti, annegando tutte le forme di vita animali (ai pesci andò di culo) e vegetali. Il diluvio termina il quarantesimo giorno, così Noè decide di mandare in avanscoperta un corvo per controllare che ci siano terre emerse. Il corvo non ritorna, resta un mistero come abbia poi fatto la moglie del corvo a riprodursi. Poi Noè decide di inviare una colomba e questa ritorna con un ramoscello di ulivo nel becco. Come abbia fatto un ulivo a ricrescere in un solo giorno resta ancora oggi un mistero della botanica.


2 Genesi



Il primo giorno Dio ha creato la luce, poi ha creato la terra e il quarto giorno ha creato il Sole.
La domanda è: a cosa serve il Sole quando hai già creato la luce? E soprattutto: quando è stata inventata la fotosintesi clorofilliana dato che le piante sono state create prima del sole?
Ultima domanda: se Dio è onnipotente, perché si stancò tanto da dover riposare la domenica? Ci rendiamo conto che in pratica Dio ha lavorato una sola settimana in tutta la sua vita e che da allora vive di pensione? Quanto ci costa? E che dado usò per ottenere il brodo primordiale?


3 Adamo ed Eva



Perché Dio ha creato Adamo con un pene dato che non esistevano ancora le donne? Perché ha creato ogni cosa con uno schiocco di dita, ma per creare Eva ha dovuto staccare una costola ad Adamo? E se avesse creato 2 donne, rimuovendo 2 costole, Adamo si sarebbe chiamato Gabriele D’Annunzio?
Dio sapeva che, avendola creata da una costola, Eva aveva modo ogni giorno di controllare che Adamo non si vedesse con nessun’altra semplicemente contandogli il costato?
Adamo visse per 930 anni e probabilmente si fece due palle così. Forse per questo motivo arrivò a generare con Eva circa 140 figli che a loro volta si riprodussero con l’incesto fino a popolare la Terra.


4 Caino e Abele



Caino uccide Abele, lo sanno tutti. Con l’arma ancora in mano però, Caino ha paura che qualcuno possa vendicare Abele. Questa preoccupazione la dice lunga sulla stabilità psichica di Caino, dato che all’epoca non esistevano altre persone sulla terra. Caino era schizofrenico? La cosa che non mi torna è: perché preoccuparsi dell’omicidio appena compiuto?

In fondo la popolazione mondiale dell’epoca ammontava a 4 persone. Adamo ed Eva erano impegnati chissà dove e Abele era appena stato ucciso, in pratica non c’erano testimoni!
Forse era preoccupato perché all’epoca le persone spuntavano come funghi, infatti forse fu così che Caino trovò moglie e tirò su famiglia. No, sul serio: da dove spuntò la donna che avrebbe poi sposato? Non è dato saperlo.


5 Abramo e la sua famiglia


Il livello culturale delle persone doveva essere davvero basso all’epoca se Dio come collaboratori si trovò costretto a scegliere una persona come Abramo.

Abramo è colui che, a seguito di una carestia, si reca in Egitto per incontrare il faraone per uno scambio. Offre sua moglie (spacciata come sorella) come prostituta in cambio di “greggi e armenti, schiavi e schiave, asini e cammelli”.
Abramo è colui che senza far domande è pronto a tagliare la gola a suo figlio per obbedire ad un capriccio di Dio.
Abramo è colui che, come riportato dalle sacre scritture, decide di circoncidersi a 99 anni e, siccome il mal comune è mezzo gaudio, costringe a farlo anche suo figlio (che secondo me gli stava un po’ sul cazzo) e 318 schiavi. Il tutto in un solo giorno. Che efficienza


6 Sodoma e Gomorra



A parer mio Sodoma e Gomorra dovevano essere 2 canali tv satellitari famosi in Paradiso all’epoca. Su Gomorra trasmettevano serie tv di violenza e su Sodoma i filmini a luci rosse. Probabilmente quel giorno il segnale doveva essere scarso e Dio, incazzato, decise di disdire l’abbonamento distruggendo tutto.
Da questa ennesima strage divina Dio decise di salvare Lot e la sua famiglia e, per far ciò, inviò due angeli che, una volta giunti in città, furono raggiunti da una folla inferocita che non aveva intenzione di morire. Lot non si perse d’animo e per salvare la vita degli angeli (cioè gli angeli hanno bisogno che qualcuno gli salvi la vita?) spalancò il portone e propose:

«No, fratelli miei, non fate loro del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all’ombra del mio tetto…»

Anche Lot era un padre modello. Oh, sia chiaro, non è che le figlie fossero da meno. Una volta scampate dal pericolo lo fecero ubriacare e fecero sesso con lui restando incinte. Wow, che famiglia!


7 Mosè



Mosè è colui che, prima di Steve Jobs, inventò i tablet. Mosè è colui che ideò la dieta del digiuno intermittente digiunando per 40 giorni nel deserto in attesa delle tavole dei 10 comandamenti.
Mosè sapeva fare molte cose come: trucchi magici, le divisioni con l’acqua e far arrivare le piaghe contro un popolo indifeso. A fare da navigatore invece doveva essere una pippa colossale. Una volta fuggito con tutto il suo popolo dall’Egitto, ci mise 40 anni per fare 727 chilometri. Se avesse seguito le indicazioni di Google Maps, e non quelle di Dio, ci avrebbe messo 148 ore. Ecco le prove:


8 Guida per fare la cacca



A Dio non piace calpestare la cacca quando passeggia e quindi prepara una guida che tutti gli uomini devono seguire scrupolosamente:

Avrai anche un posto fuori dell’accampamento e là andrai per i tuoi bisogni. Nel tuo equipaggiamento avrai un piuolo, con il quale, nel ritirarti fuori, scaverai una buca e poi ricoprirai i tuoi escrementi. Perché il Signore tuo Dio passa in mezzo al tuo accampamento per salvarti e per mettere i nemici in tuo potere; l’accampamento deve essere dunque santo, perché Egli non veda in mezzo a te qualche indecenza e ti abbandoni”


9 Questione di punti di vista


Ma siamo proprio sicuri che il cattivo della situazione sia il Diavolo? No perché, a spulciare bene i dati, viene fuori una situazione paradossale. Il Dio dell’Antico Testamento, al contrario di quello del Nuovo Testamento, sembra un pazzo psicopatico.

Snoccioliamo un po’ di numeri:



Dio ha una media di uccisioni di circa il 227% superiore a quella del Diavolo. Bisogna considerare poi che al totale mancano, in quanto incalcolabili, i morti per:

  • Carestie

  • Pestilenze

  • Diluvio Universale

  • La distruzione di Sodoma

  • La distruzione di Gomorra

  • Cataclismi vari ed eventuali

In più va aggiunto che le 10 morti attribuite al Diavolo, sono frutto di una scommessa fatta da Dio solo per testare la pazienza di Giobbe.


10 Due pesi, due misure



Dio ha scagliato sulla Terra le peggiori disgrazie: diluvi, pestilenze, carestie. Una volta ha addirittura fatto lapidare un uomo che era andato in cerca di legna. La sua colpa? Averlo fatto di sabato. Il sabato è sacro!

Eppure non ha battuto ciglio quando hanno arrestato, torturato e crocifisso il suo unico figlio.


sabato 11 dicembre 2021

Quinotauro

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Il Quinotauro è un mitico mostro marino menzionato nel VII secolo nella Cronaca di Fredegario.
Ci si riferisce ad esso come "bestea Neptuni Quinotauri similis", cioè la bestia di Nettuno che rassomiglia a un quinotauro. Esso è ritenuto essere il padre di Meroveo, in quanto si unì alla moglie del re franco Clodione mentre ella stava facendo il bagno in mare, dando così origine alla stirpe reale dei re Merovingi. Il nome, che traslitterato dal latino significa "toro con cinque corna", sembra unire a livello simbolico il tridente del dio del mare Nettuno e il viaggio in mare di Giove tramutato in toro durante il ratto di Europa oppure il mito del Minotauro.
Non si sa se questa sovrapposizione di miti diversi sia dovuta a già radicate leggende oppure sia da attribuire a Fredegario, per cui non si sa se esistesse un leggendario mostro marino di questo genere nella mitologia franca, o se invece sia un'invenzione dell'autore. L'ipotesi più probabile è l'intento di conferire origine divina alla casata reale franca dei Merovingi.


venerdì 10 dicembre 2021

Esobiologia

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L'esobiologia (o astrobiologia) è un campo prevalentemente speculativo della biologia che considera la possibilità della vita extraterrestre e la sua possibile natura. Necessariamente include anche il concetto di vita artificiale, poiché qualunque forma di vita dotata della capacità di evolversi naturalmente in modo concepibile, potrebbe essere creata altrove in laboratorio usando una tecnologia futuribile. Include anche l'ipotesi di un'origine della vita sulla Terra tramite panspermia, teorizzata dal genetista premio Nobel Francis Crick e dall'astronomo Fred Hoyle. Il genetista Eugene Koonin ritiene che l'origine della vita sulla sola Terra sia così improbabile da ipotizzare che essa si debba essere manifestata su svariati infiniti universi
Il termine deriva dall'unione della parola greca esso ("esterno") con il sostantivo biologia, ad indicare per l'appunto la specializzazione di questa branca scientifica verso forme di vita esterne alla Terra, diverse da quelle conosciute. Un sinonimo di esobiologia usato in passato è xenobiologia, sebbene quest'ultimo è un termine ora utilizzato in senso più specifico per indicare una "biologia basata su una chimica diversa", indipendentemente se di origine terrestre od extraterrestre. Poiché processi vitali basati su biochimiche alternative sono stati creati in laboratorio, la xenobiologia è considerata attualmente una materia a pieno diritto.
Il termine fu coniato solo negli anni cinquanta dello scorso secolo dal biologo statunitense Joshua Lederberg in preparazione allo sbarco dell'uomo sulla Luna, ma in realtà l'astrobiologia era stata introdotta già da Alfred R. Wallace, agli inizi del Novecento, con il suo Man's place in the universe. Secondo Lederberg infatti, eventuali batteri extraterrestri presenti sul nostro satellite avrebbero potuto contaminare la Terra al ritorno degli astronauti. L'ipotesi fu in seguito confutata.
Sebbene quello dell'esobiologia sia attualmente un campo speculativo, l'assenza di vita nel resto dell'universo è un'ipotesi falsificabile (nonostante debba ancora essere provata falsa); quindi, secondo il falsificazionismo di Popper, appare un campo valido di esplorazione scientifica.
Parallelamente, le simulazioni al computer di processi di vita fondamentali hanno reso possibile l'esplorazione di forme di vita alternative (come il DNA levogiro o la vita basata sul silicio invece che sul carbonio, al fine di determinare quali potrebbero essere le loro caratteristiche.
La ricerca di vita extraterrestre è, ovviamente, di grande interesse per gli esobiologi.
Alcuni sostengono che il numero di pianeti con vita intelligente extraterrestre possa essere valutato dall'equazione di Drake, se e quando i valori delle sue variabili potranno essere determinati. Il radioastronomo statunitense Frank Drake sviluppò un'equazione in cui il numero di civiltà extraterrestri è in funzione del prodotto di una serie di fattori. Tuttavia le incertezze nei termini dell'equazione rendono impossibile predire se la vita è rara o comune. Il problema, infatti, sta proprio nella assoluta mancanza di valori di riferimento per alcune delle variabili coinvolte (ad esempio, la percentuale di pianeti della Galassia in cui si evolvono forme di vita). Siccome, in pratica, le probabilità vengono determinate sulla base delle proporzioni osservate, alcuni dei fattori dell'equazione sono indefiniti, rendendo indefinito il risultato.
Come afferma lo scienziato della NASA Chris McKay:
«L'unico esempio che abbiamo è quello della vita qui sulla Terra: se soltanto trovassimo il più semplice insetto su un altro pianeta, e se quell'insetto fosse diverso da quelli che abbiamo qui, sarebbe la dimostrazione che c'è vita in ambedue i posti; e se c'è in due posti, è evidente che l'universo è pieno di vita.»
Tuttavia, finché non verranno osservate forme di vita extraterrestre, non sarà possibile stabilire se la vita sulla Terra sia il frutto di un miracolo unico e mai più ripetuto (statisticamente un caso aberrante), oppure il risultato di un processo tutto sommato abbastanza comune nell'universo.
Un altro soggetto associato all'esobiologia è il paradosso di Fermi, il quale suggerisce che se la vita intelligente fosse comune nell'universo ci dovrebbero essere ovvi segni di essa.
Al momento (2017) non c'è alcuna evidenza a sostegno dell'esistenza di forme di vita intelligenti extraterrestri, quantunque se ne sia iniziata la ricerca fin dagli anni sessanta con il progetto di radioascolto astronomico SETI.
Una prova a sostegno dell'esistenza di forme di vita extraterrestre di tipo elementare potrebbe venire dall'esame di meteoriti cadute in Antartide, che si presume provengano dal pianeta Marte.
Don Bogard, uno scienziato della NASA, esaminò alcuni granuli di cristallo presenti nelle meteoriti, scoprendo che il gas in essi contenuto aveva una composizione identica a quella rilevata su Marte dai lander Viking alla metà degli anni settanta. Questa era una prova diretta e inconfutabile che quelle rocce erano di origine marziana e al contempo forniva anche un metodo per stabilire sperimentalmente quando un meteorite era stato, precedentemente, una roccia di Marte.
Nel 1997, un gruppo di scienziati della NASA sostenne di avere scoperto, in alcune meteoriti provenienti da Marte, microfossili di batteri extraterrestri. Questa potrebbe essere la prova che la vita si è sviluppata almeno in un altro posto, oltre alla Terra.
Come è possibile che tali batteri si siano sviluppati sulla superficie di un mondo freddo e desertico come Marte?
Per rispondere a questa domanda, bisogna considerare che, alcuni miliardi di anni fa, il pianeta rosso si presentava in modo molto diverso dall'attuale. Durante l'esplorazione di Marte con la missione Mars Exploration Rover è stata rintracciata l'ematite, un minerale che si forma solamente in presenza di acqua, e inoltre si sono osservate zone sedimentarie che soltanto un liquido può aver formato. Il rover Opportunity ha ottenuto riscontri che, in un antico passato, l'acqua esisteva allo stato fluido sulla superficie di Marte, mentre le sonde Viking, in orbita negli anni settanta, rilevarono una serie di strutture geologiche, sulla superficie del pianeta, legate alla presenza di antichi fiumi e oceani. Gli indizi della presenza di acqua allo stato liquido costituiscono una prova che Marte, molto tempo fa, abbia potuto ospitare un ambiente adatto alla vita.
Tuttavia l'interpretazione dei microfossili nelle meteoriti provenienti da Marte resta dibattuta: il campione potrebbe essere stato contaminato dall'interazione con l'atmosfera o con la superficie terrestre. Una conclusione certa, riguardo a questo problema, non è stata ancora raggiunta.
In ogni caso, l'originaria ipotesi di Lederberg riguardante la possibilità che batteri trasportati da un mondo a un altro potessero sopravvivere, ha ricevuto, indirettamente, almeno una conferma parziale.
Nel contesto della missione Apollo 12 del 1969, l'astronauta Pete Conrad, aveva, fra gli altri, il compito di riportare sulla Terra pezzi del Surveyor 3, una sonda automatica atterrata sulla Luna nel 1967. Questo modulo - un lander - era rimasto esposto al freddo e al vuoto dello spazio (la Luna non ha quasi atmosfera) per ben 33 mesi, con oscillazioni termiche dell'ordine di 500 gradi, da circa -250° a +250° Celsius (rispettivamente quando la sonda era immersa nella notte lunare o, viceversa, esposta alla luce diretta del Sole).
La missione era finalizzata a verificare quale fosse stato l'effetto, sugli strumenti, dell'esposizione prolungata in ambiente spaziale. Conrad raccolse la telecamera del Surveyor 3 e la riportò sulla Terra. Su di essa gli scienziati rilevarono microscopici organismi, ormai disseccati:
«Quando l'hanno aperta, sembrava che il tecnico che l'aveva montata tre anni prima avesse avuto il raffreddore e avesse starnutito sul polistirene»
(Charles "Pete" Conrad)
La cosa sorprendente fu che, una volta che un microbiologo ebbe effettuato un preparato di questi organismi (bacilli di Streptococcus mitis) essi ripresero ad essere attivi, come se nulla fosse accaduto in quei 33 mesi trascorsi sulla Luna. Questa esperienza dimostrò che i batteri possono sopravvivere nel vuoto spaziale.
Un esperimento di sopravvivenza di forme di vita nello spazio è stato effettuato nel corso della missione europea Life, sulla sonda russa Foton-M3, nell'ambito del progetto Tarse dell'ESA. Quattro specie di tardigradi, un gruppo di invertebrati in grado di sopravvivere in condizioni estreme, sono stati lanciati nello spazio il 17 settembre 2007, in orbita terrestre e, collocati nel modulo Biopan 6, esposti per 12 giorni alle radiazioni cosmiche e alle condizioni di vuoto cosmico e quindi recuperati dopo il rientro della capsula il 26 settembre 2007 sulla Terra.
Le successive analisi sugli animali ha rivelato un alto tasso di sopravvivenza degli individui, maggiore in quelli in condizioni deidratate, indicando una elevata capacità di resistenza alle radiazioni ed al vuoto cosmico.
La vita è capace di resistere e proliferare in siti in cui le condizioni ambientali possono essere definite "estreme". Anche questo argomento è di interesse per l'esobiologia, in quanto l'analisi degli habitat terrestri può orientare gli studiosi nella selezione degli ambienti extraterrestri da analizzare allo scopo di cercarvi la vita.
Fino a qualche decennio fa, si riteneva che la vita potesse svilupparsi esclusivamente in presenza di una combinazione di fattori molto rigida: l'irraggiamento opportuno da parte di una stella, la presenza di acqua allo stato liquido, la presenza di ossigeno nell'atmosfera e di condizioni di temperatura e di umidità variabili entro livelli prestabiliti. Ma, negli ultimi trentacinque anni, gli scienziati hanno scoperto una quantità di esseri viventi, detti organismi estremofili, adattati a vivere nelle condizioni più proibitive, come ad esempio:
  • in assenza di luce, come gli organismi che vivono nei pressi delle sorgenti idrotermali sul fondo degli oceani o come alcuni batteri che vivono circa 3 km sotto la superficie terrestre metabolizzando l'idrogeno;
  • in assenza di acqua allo stato liquido, come gli organismi che vivono nelle profondità della calotta glaciale antartica;
  • in ambienti poverissimi, ed in particolari condizioni biochimiche, come gli organismi che vivono sotto la crosta di sale della Death Valley, in California;
  • addirittura nell'interno delle rocce, come microorganismi fotosintetici presenti entro arenarie dell'Antartide, che restano congelati per la maggior parte della loro vita e si riattivano solo per poche ore all'anno.
Aver trovato la vita sulla Terra in ambienti inaspettati ha aumentato i limiti dei parametri ambientali entro i quali è considerata possibile la sopravvivenza degli organismi viventi, e di conseguenza ha aperto nuove frontiere di esplorazione spaziale alla ricerca della vita extraterrestre, all'interno dello stesso sistema solare. Negli ultimi anni, mondi particolarmente interessanti da questo punto di vista sono stati ritenuti la luna maggiore di Saturno, Titano, e soprattutto una luna di Giove, Europa.
In Italia il Centro studi di esobiologia (CSE), un'unità operativa della Società Italiana di Scienze Naturali (SISN), ha come scopo lo studio e la divulgazione dell'esobiologia, intesa come la disciplina scientifica che si occupa della ricerca della vita nello spazio, dall'individuazione dei prerequisiti per la sua nascita, ai possibili ambienti per la sua evoluzione e il suo mantenimento, alla ricerca di eventuali segni di vita intelligente.
È presente anche l'"Italian Astrobiology Society", associazione fondata da un team di astronomi, biologi, chimici, genetisti e medici che si occupa di questi studi.
L'esobiologia e la xenobiologia figurano anche in molti scritti di fantascienza come la scienza fittizia della biologia di organismi alieni. Quest'uso del termine dimostra la generazione speculativa di modelli possibili di tale vita, per esempio basate sul silicio. Il filone della fantascienza che ha per protagonisti forme di vita e intelligenze extraterrestri è talvolta chiamato xenofiction.
Alcuni universi narrativi della fantascienza presentano una vasta e dettagliata serie di specie aliene (in genere umanoidi): tra questi anzitutto quelle di Star Trek.
Dal punto di vista narrativo, le specie extraterrestri sono descritte o come umanoidi, o zoomorfe non umanoidi (ad esempio, i marziani di H.G. Wells), specie metamorfiche (esseri capaci di cambiare aspetto); infine, esseri di tipo totalmente differente (corpi celesti, forme di vita non chimica, esseri di pura energia, entità transdimensionali, abitanti di universi paralleli con leggi fisiche differenti, entità memetiche, etc.)
Tra gli esempi più noti di forme di vita di dimensioni planetarie nella narrativa, si possono citare la massa di protoplasma senziente che ricopre il pianeta Alix nel racconto Il pianeta solitario (The Lonely Planet) di Murray Leinster (1949), la nube di gas interstellare ne La nuvola nera (The Black Cloud) di Fred Hoyle (1957) e l'oceano senziente nel romanzo Solaris di Stanislaw Lem (1961).

giovedì 9 dicembre 2021

Extraterrestri nella fantascienza

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Nella fantascienza e, più in generale, nella cultura di massa, gli extraterrestri sono rappresentati come forme di vita generalmente intelligenti provenienti da un pianeta diverso dalla Terra. Spesso sono anche indicati collettivamente come alieni; tale termine è antropocentrico ed è usato per riferirsi a ipotetici rappresentanti di civiltà non umane a partire da o su altri pianeti, anche nel contesto del proprio habitat nativo. Questo può essere visto come un ritorno al significato classico di "alieno", come riferito a un "altro". La parola "alieno" (dal latino alienus col vario significato di «appartenente ad altri, altrui; straniero; estraneo; avverso») indica in generale un soggetto estraneo all'ambiente di riferimento.
Per quanto la fantascienza abbia visto la propria codifica come genere solo nella prima metà del Novecento, gli extraterrestri compaiono già nella narrativa precedente, fin dall'antichità, in racconti filosofici, spesso in relazione al tema della "pluralità dei mondi", o in satire a sfondo sociale e politico.
Durante la prima fantascienza delle riviste "pulp" statunitensi, gli extraterrestri sono stati spesso rappresentati come mostri o come "omini verdi" e più in generale come semplici personaggi stereotipati, per lo più antagonisti malvagi dell'eroe umano, o al massimo nel ruolo di "spalla" del protagonista. In queste prime storie avventurose, gli extraterrestri sovente erano fatti provenire dal pianeta Marte o da altri luoghi del sistema solare. In seguito al progredire delle osservazioni astronomiche e dell'esplorazione spaziale, la loro origine è stata spostata in più remoti pianeti extrasolari. Con la nascita dell'ufologia alla fine degli anni quaranta e la corsa allo spazio durante la guerra fredda, gli extraterrestri hanno goduto di rinnovato interesse nell'opinione pubblica, diventando un popolare soggetto di indagine. Con gli anni sessanta-settanta della New Wave e della "fantascienza sociologica", nella narrativa queste figure dimettono il semplice ruolo di mostri e crudeli invasori per venire descritti in modo più complesso nei loro aspetti psicologici e culturali, superando gli stereotipi precedenti e rendendosi più spesso protagonisti delle storie, assieme alla loro civiltà e al loro ambiente.
Nella cultura popolare lo stereotipo degli "omini verdi" è stato nel frattempo sostituito da quello dei "Grigi" delle pubblicazioni ufologiche.
Idee storiche
Benché la fantascienza come genere definito si sia sviluppata a partire dal Novecento, le rappresentazioni di personaggi extraterrestri compaiono nella letteratura fin dall'antichità, nel racconto Una storia vera di Luciano di Samosata (120-190 d.C.), o più avanti, agli albori dell'era scientifica, nel Somnium (1634) di Keplero, ne Gli stati e gli imperi della luna (1662) di Cyrano de Bergerac, nel Micromega (1752) di Voltaire.
La protagonista del racconto popolare giapponese del X secolo Taketori monogatari (Storia di un tagliatore di bambù), è una hime (principessa) della Luna, che viene mandata sulla Terra per sicurezza nel corso di una guerra celeste e viene ritrovata e cresciuta da un tagliatore di bambù in Giappone. In seguito ella viene riportata sulla Luna dalla sua vera famiglia. L'illustrazione del manoscritto raffigura una macchina volante circolare somigliante a un disco volante. All'incirca nello stesso periodo, Le avventure di Bulukiya, un racconto arabo medioevale da Le mille e una notte, descriveva un cosmo costituito da diversi mondi, alcuni più grandi della Terra e ciascuno con i propri abitanti.
Tuttavia è soprattutto a partire dal XVII secolo, con l'invenzione del telescopio, che si crea un autentico interesse per il tema della vita negli altri mondi.
Il poeta didattico Henry More riprese il tema classico della pluralità dei mondi del greco Democrito nel Democritus Platonissans, or an Essay Upon the Infinity of Worlds (1646). Con il nuovo punto di vista relativo era sostenuta la possibilità che "Il Sol del nostro mondo / divien altrove una stella", oltre ad avere compiuto il salto speculativo dei pianeti extrasolari.
La possibilità di vita extraterrestre era un luogo comune del discorso dotto nel XVII secolo, benché nel Paradiso perduto (1667) John Milton utilizzasse prudentemente il condizionale, quando l'angelo suggerisce ad Adamo la possibilità di vita sulla Luna:
«E se la luce effusa attraverso la vasta e trasparente aria alla luna terrestre fosse come una stella che di giorno la illumina, così come di notte lei illumina la terra, reciprocamente, e vi fossero laggiù terreno e campi ed abitanti?
Tu vedi le sue macchie come fossero nubi, e dalle nubi discende la pioggia, e le piogge sul suolo ammollito producono frutti, in modo che qualcuno si possa nutrire; e altri soli riesci forse a discernere con il corteggio delle loro lune, che emanano una luce maschile e femminile, due grandi sessi che animano il mondo, raccolti in ogni orbita, e forse là c'è qualcuno che vive»
Le Conversazioni sulla pluralità dei mondi di Bernard le Bovier de Fontenelle, con le sue analoghe escursioni sulla possibilità di vita extraterrestre, ampliano piuttosto che negare la sfera creativa di un Artefice; vennero tradotte in inglese nel 1686. Nelle Escursioni (1728) David Mallet proclama: "Diecimila mondi splendono avanti, ciascuno con il suo treno / di mondi popolati."
Nell'Ottocento l'idea che la Luna e gli altri pianeti del sistema solare fossero abitati era abbastanza diffusa a livello popolare e anche nell'ambito del mondo accademico era una questione seriamente dibattuta. Il continuo miglioramento della tecnologia dei telescopi rifrattori, inoltre, faceva presagire nuove imminenti scoperte. L'astronomo francese Camille Flammarion (1842-1925), ad esempio, rimase convinto per tutta la vita che vi fossero altri pianeti abitati, concetto che divulgò nei suoi libri. Flammarion, oltre che divulgatore, fu anche un noto scrittore di romanzi scientifici precursori della fantascienza e fu tra i primi a proporre l'idea che gli esseri extraterrestri fossero davvero alieni, e non semplicemente variazioni delle creature terrestri.
Nell'opinione pubblica suscitò grande scalpore, nel 1835, la notizia della scoperta della vita sulla Luna in una serie di articoli pubblicati sul quotidiano New York Sun, che aumentò vertiginosamente le proprie vendite. Tale storia è passata alla storia col nome di Great Moon Hoax ("grande beffa della Luna"). In essa era descritto un completo ecosistema lunare e una razza intelligente di uomini alati. Le immaginarie scoperte - falsamente attribuite a sir John Herschel, forse il più noto astronomo del suo tempo - vennero prese per autentiche dai newyorkesi e l'articolo tradotto in varie lingue, malgrado in origine avesse, con ogni probabilità, un intento satirico: mettere in ridicolo alcune delle stravaganti teorie astronomiche dell'epoca, e in particolare le idee del rev. Thomas Dick, il quale aveva calcolato che il sistema solare contenesse 21.891.974.404.480 (oltre 21 trilioni) di abitanti (la Luna da sola, secondo il suo calcolo, avrebbe potuto contenerne 4,2 miliardi). Gli scritti di Thomas Dick furono enormemente popolari negli Stati Uniti anche tra gli intellettuali.
Dopo la Luna, il pianeta Marte è stato considerato per lungo tempo un ottimo candidato per la vita extraterrestre. Nel 1877 l'astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli credette di scorgere una rete di canali sulla superficie di Marte, i cosiddetti "Canali di Marte". Si diffuse l'idea che tali formazioni fossero opere d'ingegneria idraulica realizzate da una specie intelligente per sopravvivere in un mondo più arido della Terra. L'astronomo statunitense Percival Lowell fu tra i maggiori sostenitori di questa teoria, che ebbe grande impatto popolare. Egli sostenne la tesi che i canali fossero stati costruiti da esseri intelligenti col proposito di gestire al meglio le insufficienti risorse idriche del pianeta, che immaginava - differentemente da Schiaparelli - coperto di vegetazione.
La controversia scientifica si trascinò per anni, fino ai primi del Novecento, quando fu dimostrato che i canali di Schiaparelli erano delle illusioni ottiche. Le idee di un Marte solcato da canali e abitato sarebbero tuttavia rimaste vive nell'immaginario popolare, grazie soprattutto alle numerose storie di fantascienza ambientate sul pianeta rosso, almeno fino al 1965, quando la televisione mostrò le prime foto scattate dalla sonda spaziale Mariner 4 della NASA di un pianeta desertico e inospitale.
Con il romanzo del 1898 La guerra dei mondi di H.G. Wells, che rappresenta realisticamente un'invasione della Terra da parte dei marziani, l'idea di abitanti di altri mondi entra prepotentemente a far parte dell'immaginario collettivo.
Benché già prima della pubblicazione de La guerra dei mondi vi fossero state altre storie di alieni e di invasioni aliene, questo romanzo è considerato generalmente come il prototipo delle storie di invasione aliena e a Wells è accreditata l'ideazione di diversi temi sugli extraterrestri che sono stati poi notevolmente ampliati dagli scrittori di fantascienza nel corso del Novecento, tra cui il primo contatto e la guerra interplanetaria tra specie differenti.
Wells stesso, vari decenni dopo, ribaltò lo stereotipo dell'alieno malvagio che egli stesso aveva contribuito a creare in un successivo romanzo, Gli astrigeni (Star Begotten, 1937): i marziani erano qui descritti come una sorta di fratelli maggiori e più saggi dell'umanità, che guidano l'evoluzione dell'intelletto umano con una dosata irradiazione di raggi cosmici. Dalla Guerra dei mondi in poi, la paura dell'invasione degli "alieni" rimase comunque una costante in numerosissime opere popolari. Dal romanzo fu tratto nel 1938 un dramma radiofonico omonimo prodotto e interpretato da Orson Welles come una radiocronaca, talmente realistica e convincente da gettare nel panico milioni di ascoltatori americani.
Durante la prima fantascienza delle riviste "pulp" statunitensi (anni venti e trenta), gli extraterrestri sono stati spesso rappresentati come mostri e più in generale come semplici personaggi stereotipati, antagonisti malvagi dell'eroe, o al massimo nel ruolo di "spalla" del protagonista, che quasi invariabilmente è un giovane maschio bianco terrestre. In queste prime storie avventurose e nelle illustrazioni di copertina compare spesso il personaggio del mostro dagli occhi da insetto (BEM, bug-eyed monster) che insidia la fanciulla da salvare. Nell'epoca d'oro della fantascienza (dalla fine degli anni trenta agli inizi dei cinquanta) gli extraterrestri sovente erano fatti provenire dal pianeta Marte, da Venere o da altri luoghi del sistema solare allora considerati misteriosi. In seguito, con il progredire delle osservazioni astronomiche e dell'esplorazione spaziale, la loro origine sarà spostata in pianeti sempre più remoti.
Vari autori già agli inizi degli anni trenta avevano messo in discussione lo stereotipo degli extraterrestri come crudeli invasori o guerrieri simili all'uomo. Stanley G. Weinbaum, in Un'odissea marziana (1934), descrive un Pianeta Rosso abitato da creature pacifiche, spesso intelligenti quanto gli esseri umani ma con una psicologia del tutto diversa e incomprensibile. Dello stesso anno, nel racconto Vecchio fedele di Raymond Z. Gallun, un marziano fugge dal governo dispotico del suo pianeta e, con l'aiuto di una cometa, raggiunge la Terra dove riesce a incontrare i terrestri con cui era entrato in contatto radio; infine muore perché l'atmosfera terrestre è troppo densa per lui.
L'elenco dei libri di narrativa che contengono descrizioni di extraterrestri o di forme di vita aliene, dal romanzo di Wells in poi, è sterminato. Le opere di questo tipo vanno dalla narrativa di anticipazione o di speculazione (Infinito di Olaf Stapledon), agli horror (molti dei racconti del "terrore cosmico" di Lovecraft) fino alla space opera, l'avventura spaziale popolare a partire dagli anni trenta-quaranta. Nel romanzo Infinito (1930) di Olaf Stapledon, i marziani hanno la forma di nuvole capaci di comunicare telepaticamente e formano una coscienza collettiva sul loro pianeta; tentano anch'essi una invasione della Terra ma vengono respinti, anche se la vittoria sarà fatale ai terrestri.
Gli alieni sono protagonisti dei primi fumetti di fantascienza, inizialmente comici e satirici, pubblicati in forma di strisce o vignette nei quotidiani: Marsoozalums, apparso nel 1901 sul New York Journal, e Mr. Skygack, from Mars, del 1907. In Flash Gordon, del 1934, il protagonista è catapultato nel planetoide alieno di Mongo, popolato da numerose razze diverse. Il più famoso personaggio di origine extraterrestre, Superman, fa la sua apparizione nel 1938.
Il secondo dopoguerra vede l'inizio della Guerra fredda, che viene riflessa nell'immagine ancora una volta popolare dell'alieno malvagio, minacciosamente in procinto di conquistare gli Stati Uniti con armi terribili. La più grande ondata di pellicole sulle invasioni aliene si ha proprio tra l'ascesa di Joe McCarthy nel 1950 e il lancio dello Sputnik nel 1957. La corsa allo spazio condotta nell'ambito della guerra fredda tra USA e URSS, provoca un rinnovato interesse per l'esplorazione del cosmo e per i suoi possibili abitatori.
Con la nascita dell'ufologia alla fine degli anni quaranta e soprattutto negli anni cinquanta, gli extraterrestri divengono anche, da elemento narrativo e soggetto filosofico, oggetto di indagine con velleità scientifiche. Dopo decenni di ricerche inconcludenti, la mancanza di risultati scientifici che potessero comprovare - o escludere - l'origine extraterrestre del fenomeno UFO non ha diminuito la popolarità degli alieni, mantenendo l'entità extraterrestre una figura enigmatica, misteriosa e aperta a qualsiasi interpretazione. Essa continua dunque a essere un terreno fertile per i narratori, che la possono adattare per qualsiasi ruolo all'interno delle proprie storie, anche di tipo allegorico.
Nelle Cronache marziane (1950), di Ray Bradbury, Marte viene conquistato e colonizzato dai terrestri. I marziani sono un'antichissima e saggia razza in malinconica decadenza, destinata ad una rapida estinzione. Vi è un evidente parallelo con la conquista del Nuovo Mondo: gli umani si insediano sul suolo marziano senza considerazione per gli indigeni, che vengono uccisi dalle malattie portate dalla Terra, come accadde per i nativi americani.
Sulla scorta dell'ufologia nascono anche dei culti religiosi, tra cui i Raeliani, che riprendono elementi dalla Teosofia e dalle religioni orientali; in genere queste credenze propongono la figura di alieni saggi e benevoli; tuttavia non manca la figura dell'alieno malvagio, che in tale ambito religioso è più che altro riconducibile ai miti e ai simboli della demonologia cristiana.
Con gli anni sessanta-settanta della New Wave e della "fantascienza sociologica", gli extraterrestri nella narrativa dismettono il semplice ruolo di crudeli invasori per godere di maggiore risalto nella loro componente psicologica e culturale, superando gli stereotipi e diventando, sempre più spesso, i veri protagonisti della narrazione, che approfondisce la descrizione del loro habitat e della loro civiltà; nascono storie interamente ambientate in contesti alieni e narrate dal punto di vista degli extraterrestri, per le quali è stato coniato il termine di "xenofiction".
In Straniero in terra straniera (Stranger in a Strange Land, 1961), di Robert A. Heinlein, i saggi e antichi Marziani allevano il protagonista umano, orfano, il quale al termine dell'adolescenza fa ritorno sulla Terra, per conoscere la cultura umana a lui "aliena". La controcultura dei tardi anni sessanta fu influenzata da questo libro per i suoi temi libertari e per la sua esaltazione dell'"amore libero".
L'elenco dei libri di narrativa che contengono descrizioni di extraterrestri o di forme di vita aliene è sterminato. Le opere di questo tipo vanno dalla narrativa di anticipazione o di speculazione (La nuvola nera (1957) di Fred Hoyle), al racconto filosofico (come in alcune opere di Stanislaw Lem, dove l'alieno è solitamente un enigma: ad esempio Solaris, Il pianeta del silenzio), agli horror fino alla fiaba per bambini (Clorofilla dal cielo blu di Bianca Pitzorno), alla tradizionale space opera.
Extraterrestri - più o meno pittoreschi - compaiono abitualmente (anche come personaggi principali) in film, serie televisive e fumetti.
Una espressione ricorrente per indicare gli extraterrestri è "omini verdi" od "ometti verdi" (in inglese "little green men"), per riferirsi a delle figure stereotipate di alieni. La loro raffigurazione può variare notevolmente, ma il più delle volte sono rappresentati come creature umanoidi dalla pelle verdastra e dalla statura inferiore a quella umana, glabre e dotate di una testa imponente (a suggerirne l'intelligenza assai sviluppata), occhi grandi e privi di pupille, naso appena abbozzato e arti esili; talvolta presentano delle antenne sul capo.
L'etichetta di "omini verdi", spesso utilizzata in senso umoristico e parodico, è rimasta associata per molti anni ai marziani. Il colore verde in riferimento agli alieni deriva forse dal romanzo originale di Edgar Rice Burroughs Sotto le lune di Marte (A Princess of Mars, 1912), dove sono descritte varie specie di marziani, tra cui appunto una razza con la pelle verde. Nella tradizione narrativa, il colore verde è onnipresente per evocare creature magiche e spettrali; Claude Lecouteaux, nel suo saggio Les nains et les elfes au Moyen Âge, sostiene che questo colore è una prerogativa delle forze dell'Aldilà.
Il colore verde in associazione agli extraterrestri sarà ripreso, dopo Burroughs, da molti altri autori e compare, in qualche caso, anche nel titolo delle loro opere, come nel romanzo The Green Man di Harold Sherman (1946, su Amazing Stories) e nel seguito The Green Man Returns (1947), dove un messia dalla pelle verde discende sulla Terra da un disco volante, o nel racconto The Third Little Green Man di Damon Knight (1948, su Planet Stories). Alieni verdi comparivano anche nelle copertine di pulp magazine con le avventure di Flash Gordon e Buck Rogers e persino nei cartoni animati della Warner Brothers, dove fa la sua comparsa nel 1948 il personaggio comico di Marvin il marziano (Marvin the Martian o Commander X-2), un piccolo alieno bellicoso in divisa verde.
Gli omini verdi sono protagonisti, ad esempio, del romanzo di Mack Reynolds The Case of the Little Green Men (1951), in cui un detective indaga sugli extraterrestri che vivono sulla Terra in mezzo alla popolazione. Fredric Brown, nel suo romanzo del 1954 Marziani, andate a casa! (Martians, Go Home!) descrive in tono umoristico una improvvisa invasione di milioni di marziani verdi, intangibili e sostanzialmente pacifici ma insopportabili nella loro invadenza.
I "Grigi" hanno rimpiazzato gli omini verdi come stereotipo di extraterrestre nella cultura popolare, grazie alla diffusione data loro dalle pubblicazioni ufologiche, che comunque propongono anche altre rappresentazioni di alieni, come i benevoli "Nordici" (presenti soprattutto nell'immaginario ufologico europeo), i sanguinari Rettiliani o gli inquietanti Insettoidi.
I Grigi fanno la loro prima significativa apparizione cinematografica nel film del 1977 Incontri ravvicinati del terzo tipo, in cui il regista Steven Spielberg si servì di alieni simili a bambini come metafora creativa.
Appartengono a questa vasta categoria gli alieni rappresentati con un misto di caratteristiche umane e di animali terrestri. I più noti di questo tipo di extraterrestri sono i rettiliani - popolari tra gli ufologi - e gli insettoidi.
Gli alieni a forma di rettile sono i protagonisti della serie televisiva Visitors, dove si presentano camuffati sotto un aspetto umano.
Alieni dalle sembianze di insetti compaiono nella serie televisiva Star Trek: Enterprise, dove rappresentano una delle specie del popolo Xindi.
La rappresentazione di extraterrestri non si limita a creature antropomorfe o zoomorfe.
Già nel sopracitato romanzo di H. G. Wells i marziani sono rappresentati come esseri tentacoluti, con cenni di biologia extraterrestre. Da qui seguirono altre rappresentazioni di extraterrestri più o meno mostruosi. Murray Leinster, nel racconto Proxima Centauri (1935) descrive gli extraterrestri come dei ferocissimi mostri vegetali, senzienti ma antropofagi. Molte delle entità che popolano i racconti di H. P. Lovecraft sono spesso descritte come provenienti da altri mondi (altri pianeti, altre galassie o altri piani di esistenza).
D'altra parte, C. S. Lewis, nel romanzo Lontano dal pianeta silenzioso del 1938, descrive gli eldila, esseri di energia (nel contesto, una versione fantascientifica degli angeli).
Mentre questi extraterrestri possono essere affini alla mitologia, altri autori hanno invece voluto descrivere forme molto differenti di esseri viventi. Già Keplero, nel Somnium (pubblicato postumo nel 1634), si rende conto che l'irregolare clima lunare e il terreno ostile avrebbero prodotto piante e animali molto diverse da quelle terrestri e, invece di ideare una civiltà lunare simile a quelle terrestri, descrive delle creature (forse solo animali, forse no), dal breve arco vitale, in continua migrazione per sfuggire agli sbalzi di temperatura e a condizioni ostili di vita.
Nel corso di questa voce sono state già citate altre forme di vita più insolite, come le colonie senzienti di batteri marziani di Olaf Stapledon (Infinito, 1930) e La nuvola nera di Fred Hoyle (1969) (nel romanzo si suggerisce anzi che sia una forma di vita comune nell'universo); di nuovo, Murray Leinster, nel racconto Il pianeta solitario (1949), anticipa Solaris raccontando di una massa gigantesca di protoplasma senziente che ricopre un intero pianeta, sostanzialmente ben intenzionata; Michael Crichton, nel romanzo Andromeda (1969), descrive un virus alieno (non senziente).
Altri autori ancora sono passati a forme di vita non basate sulla chimica del carbonio: il caso limite, forse, è Dragon's Egg (1980) di Robert L. Forward, dove il metabolismo degli extraterrestri si basa su reazioni nucleari anziché sulle reazioni chimiche, con effetti sulla scala dei tempi: nell'arco di pochi giorni terrestri, per queste forme di vita passano intere civiltà, finché non superano rapidamente la stessa civiltà terrestre. Il racconto fu suggerito da un saggio dell'astronomo Frank Drake.
Un altro caso limite, di tipo più ludico, è Dkrtzy RRR, un'equazione matematica senziente. Questo personaggio inventato da Alan Moore compare nei fumetti e si può considerare un'entità di natura memetica, come, per esempio, un software. Questa equazione è stata scoperta (o costruita) da un matematico extraterrestre e, nel contesto della storia, lavora e coopera con altre entità.
Un soggetto da sempre legato agli extraterrestri è immaginare come potrebbe svolgersi il primo incontro con essi e a quali conseguenze - benefiche o disastrose - potrebbe condurre per la specie umana.
A questo tema sono state dedicate intere serie. Un classico è la serie di romanzi dei Free Traders (dal 1966) di Andre Norton. Una trattazione moderna e scientificamente curata, che usa segnali radio invece delle astronavi, si ritrova nei romanzi Gli ascoltatori (Listeners, 1972) di James Gunn e Contact (1985) dell'astrofisico Carl Sagan, veri e propri manifesti del progetto SETI. Una variazione originale sul tema è quella di James White con il suo romanzo Incontro nell'abisso (The Watch Below , 1965) in quanto si svolge in ambiente sottomarino sulla Terra e con modalità del tutto inconsuete.
Ultimatum alla Terra, un film del 1951 liberamente tratto dal racconto Addio al padrone (Farewell to the Master, 1940) di Harry Bates, mostra le incomprensioni e il clima di diffidenza che potrebbero segnare e rovinare il buon esito di un primo contatto fra la civiltà terrestre e una maggiormente avanzata, che avvenisse sulla Terra.
Il primo film in cui appaiono extraterrestri - per la precisione dei seleniti - è il Viaggio nella Luna di Georges Méliès del 1902, considerato anche il primo film di fantascienza. Gli abitanti della Luna sono rappresentati come creature grottesche simili a folletti, senza alcuna pretesa di scientificità. Segue nel 1918 il meno noto film danese Himmelskibet di Holger-Madsen dove compaiono dei marziani, l'inglese The First Men in the Moon di Bruce Gordon e J.L.V. Leigh (1919) con abitanti della Luna e il film sovietico Aelita diretto da Jakov A. Protazanov (1924), nuovamente con dei marziani.
La più grande ondata di pellicole sulle invasioni aliene si ebbe invece nell'epoca tra l'ascesa di Joe McCarthy nel 1950 e il lancio dello Sputnik 1 nel 1957. Si tratta di film hollywoodiani che giocavano sulla paranoia anticomunista dilagante negli Stati Uniti dell'epoca, seppure senza affrontare in modo esplicito i temi scottanti del Maccartismo e della "paura rossa". In questa fase storica gli alieni sono quasi invariabilmente ritratti come malvagi invasori alieni, con episodiche eccezioni (come i film Ultimatum alla Terra del 1951, Cittadino dello spazio del 1955, I figli dello spazio del 1958).
Dagli anni cinquanta in poi la presenza di extraterrestri diventa un tema fisso del cinema e di show televisivi; i film in cui compaiono extraterrestri - anche a scopo parodistico - sono ormai centinaia; così come le serie televisive. Per queste ultime, i primi titoli - in ordine cronologico - sono la serie britannica Doctor Who (dal 1963) e le serie statunitensi Lost in Space (1965 - 1968) e Star Trek (1966 - 1969). Nella serie originale di Star Trek l'incontro con "nuove forme di vita e nuove civiltà" è un elemento centrale e le serie succedutesi negli anni hanno mostrato un cospicuo numero di differenti specie extraterrestri (oltre 400, quasi sempre del tipo umanoide).
In anni più recenti, è da citare la serie televisiva X-Files, che ha attinto a piene mani ai temi della cultura popolare statunitense come le teorie del complotto sugli UFO.

 
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