sabato 30 maggio 2020

Città dei Cesari

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La Città dei Cesari (spagnolo: Ciudad de los Césares), nota anche come la città incantata della Patagonia, Ciudad vagare, Trapalanda, Trapananda, o Elelín Lin Lin, è una mitica città del Sud America, che si presume sia ubicata da qualche parte nel Cono Sud (forse in una valle della cordigliera delle Ande o in Patagonia del Cile o dell'Argentina).
È stata cercata intensamente durante l'epoca coloniale ed esistono diverse versioni della storia riguardo alla sua fondazione che la vuole costruita da naufraghi spagnoli o da fuggiaschi dal disastro di Curalaba, ma alcune versioni affermano che è stata edificata dagli Incas Mitimaes. La leggenda la vuole piena di ricchezze, in particolare oro e argento, tuttavia non sono mai state trovate prove della sua esistenza.

venerdì 29 maggio 2020

Il mistero delle isole Flannan


Le Isole Flannan racchiudono in inquietante mistero ancora oggi irrisolto, fanno parte dell’arcipelago delle Isole Ebridi esterne, sono formate da 7 grossi scogli denominate anche Seven Hunters . Questo piccolo complesso di isolotti deve il suo nome al Vescovo Flann, che nel 1600 decise di ritirarsi in solitudine diventando così l’unico abitante del piccolo arcipelago. Fece costruire una modesta Cappella dove dimorò e morì una decina di anni dopo. In questa zona il mare spesso si ingrossa e rende particolarmente difficile l’attraversamento delle navi. Moltissime imbarcazioni che navigavano in quel tratto, a causa della forte corrente finivano per schiantarsi contro le Flannan. Tantissimi marinai persero la vita tragicamente. Per evitare altre vittime nel 1895 venne deciso di costruire un Faro per segnalare la presenza delle Flannan, e per dare un punto di riferimento molto utile alle navi di passaggio.
Il faro venne eretto nell’isolotto più grande: Eilean Mor, a pochi passi dalle rovine della Cappella.
Il 7 dicembre del 1899 il faro era pronto per cominciare a vigilare sulla sua piccola parte di Oceano.
Dalla Società Northern Lighthouses Board vennero reclutati quattro esperti uomini di mare per custodire e presidiare il faro. Ecco i loro nomi:

James Ducat – Capo Guardiano - per 20 anni aveva esercitato in diversi fari in giro per l’Europa
Thomas Marshall – Primo assistente - Marinaio da svariati anni, era un vero lupo di mare.
Donald Mc Arthur – Assistente occasionale e marinaio di grande esperienza.
Joseph Moore - Secondo assistente.


L’accordo tra la società e i guardiani prevedeva che ci fossero sempre 3 persone fisse a custodire il faro. Così organizzarono una turnazione che metteva tutti d’accordo: sei settimane sull’isola, due settimane sulla terra ferma. Ognuno di loro a rotazione poteva tornare a casa dalla famiglia e svagarsi un po’. La loro breve avventura ebbe inizio il 7 dicembre 1899. Riporto qui si seguito le impressioni raccontate da Joseph Moore dopo aver trascorso il primo giorno a Eilean Mor.
“Eravamo soli ormai, la nave era tornata in Scozia. Quella notte accendemmo la grande lampada per la prima volta.
Fu veramente emozionante! Qualcosa di invisibile sembrava legarci a quanti erano sul mare. Sapevamo bene cosa significhi
Per un marinaio vedere una luce amica, che indica la rotta sicura. C’era qualcosa di strano nell’aria. Niente di terribile o spaventoso, solo uno strano silenzio in mezzo al fragore del mare, una pace che noi non riuscivamo a capire.”
Ogni 15 giorni la nave Hesperus portava viveri, rifornimenti e giornali. Rientrava in Scozia portando con se uno dei quattro guardiani. Trascorse le due settimane successive era la volta di un altro guardiano e così via. Questa era ormai la consuetudine; i giorni, le settimane, i mesi si ripetevano ciclicamente. Il 6 dicembre del 1900 L’Hesperus attraccò con a bordo James Ducat che rientrava dal suo periodo di vacanza. Vennero consegnate le provviste e la posta come sempre. Joseph Moore era di turno per rientrare a casa, mentre il traghetto si allontanava dall’isola salutò i suoi colleghi rimasti sul faro.
Quella fu l’ultima volta che li vide. I due punti di attracco dell’isola di Eilian Mor – schema fornito da: National Archives of Scotland.
Il 15 dicembre il Capitano Holman transitava in prossimità delle Flannan a bordo della nave Archer. L’uomo testimoniò che il faro era spento. Forse la segnalazione fu ignorata, o semplicemente venne resa nota solo dopo aver scoperto la tragedia. Il 21 dicembre l’Hesperus sarebbe dovuta attraccare a Eilean Mor per i soliti approvvigionamenti, con a bordo Joseph Moore, di rientro dal suo congedo. Ci fu una tempesta fortissima che imperversò per diversi giorni, impedendo alla nave di avvicinarsi all’isola. Finalmente il giorno 26 l’Hesperus attraccò e con grande sorpresa di tutto l’equipaggio, nessuno andò loro incontro come era di consuetudine. Moore diventò sospettoso e affrettò il passo annunciando a gran voce il suo arrivo. Silenzio. Si precipitò nel faro e ci mise poco a rendersi conto che era solo. Dove erano i suoi compagni? Visitò gli alloggi, la torretta e la cucina. Tutto era in ordine, nulla mancava, c’era soltanto una sedia rovesciata. La grande lampada era pronta per essere accesa, piatti e stoviglie erano sistemate con cura. L’orologio era fermo, il fuoco spento. Moore non riusciva a darsi una spiegazione. Esisteva un diario che i 4 uomini avevano deciso di scrivere per tenere in continuo aggiornamento la loro permanenza sul faro. Ecco le annotazioni scritte da Vincent Gaddis in un suo libro edito nel 1977, attualmente questo diario sembra essere scomparso.
Ecco il contenuto :
12 Dicembre: Vento di tempesta da Nord-NordOvest. Mare molto agitato. Siamo Bloccati. Ore 9 P.M: Onde altissime scuotono il faro, mai vista una burrasca simile. Ducat è nervoso. Mc Arthur sta piangendo.
13 Dicembre: La tempesta è continuata per tutta la notte. Il vento soffia a ovest. Ducat è tranquillo,Mc Arthur prega.
14 Dicembre: Giornata grigia. Io, Ducat e Mc Arthur abbiamo pregato.
(ultima annotazione) 15 Dicembre: Il temporale è cessato. Il mare è calmo. Dio veglia su tutto.
Venne immediatamente aperta un’indagine sull’accaduto. Tutta l’isola fu setacciata. Nessun corpo fu mai ritrovato. L’unico indizio utile che permise di effettuare ulteriori congetture fu il ritrovamento di un impermeabile e un paio di stivali. Era l’abbigliamento che erano soliti ad indossare i guardiani quando uscivano dai loro alloggi. L’equipaggiamento di Mc Arthur era al suo posto dentro l’armadietto, mancavano invece gli stivali e gli impermeabili di Ducat e Marshall.
Gli investigatori esposero la loro teoria: Tutto era pronto per accendere il faro, di lì a poco avrebbero cenato insieme. Ducat e Marshall erano usciti a fare il giro dell’isola. Si è teorizzato a lungo su ciò che accadde realmente quel giorno. Tutto fece pensare a un’onda anomala che travolse e spazzò via Ducat e Marshal; Mc Arthur vedendo la scena dal faro, uscì di corsa nel tentativo disperato di salvare i compagni; questo spiegherebbe il perché l’impermeabile era rimasto al suo posto e la sedia fu trovata rovesciata sul pavimento. Mc Arthur abbandonò il faro pur sapendo che il regolamento lo vietava severamente. Una seconda ondata risucchiò anche lui nelle gelide acque dell’Atlantico. Ma allora perché tre uomini di mare, coraggiosi ed esperti come loro avrebbero pianto e pregato il giorno prima di scomparire? Perché Nessun corpo fu mai rinvenuto?


giovedì 28 maggio 2020

Ciclo di Baal

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Il Ciclo di Baal è un testo della mitologia ugaritica. Si compone di un gruppo di sei tavolette rinvenute in stato frammentario, nella "casa del Sommo Sacerdote". Il testo narra dell'ascensione del dio Baal al regno dei cieli come re degli dei. È stato scritto da uno scriba di nome milkou-ilu, che visse durante il regno di Niqmaddou II. Attualmente solo metà del mito è stato ricostruito dai frammenti.

Storia

La prima parte del ciclo è sconosciuto, poiché i pezzi delle tavole d'argilla sono andati perduti. Il testo restaurato inizia con la decisione del sommo dio El, di lasciare il trono divino al suo figlio prediletto Yam, dio degli abissi marini. Baal si oppone, e per questo viene imprigionato da Yam nel suo palazzo. Ma in suo aiuto giunge il dio Kothar, che lo libera. Una volta libero, Baal affronta il dio marino, e con l'aiuto delle sorella e moglie Anat, stordisce e addormenta Yam, relegandolo così negli abissi oceanici.
Uscito vittorioso dallo scontro, Baal viene dichiarato re degli dei. Richiede quindi la costruzione di un grande palazzo degno della sua grandezza, ordinando che questo venga costruito sul monte Saphon (oggi Jebel Aqra).
Una volta completato il suo maestoso palazzo, Baal dà una festa alla quale sono invitati tutti gli dei. Unico che si rifiuta di partecipare, è il dio Mot, signore della morte e degli inferi, che rifiuta di riconoscere la regalità di Baal. Il loro scontro copre l'ultima parte della storia.
Baal si reca negli inferi per sfidare il fratello ribelle, ma viene sconfitto e imprigionato. A causa della sua improvvisa scomparsa, gli altri dei credono che sia morto. La sua assenza determina la cessazione della pioggia, e l'arrivo di una forte siccità, facendo perdere fede negli dei agli uomini. Così Anat, sorella di Baal, e Shapash, la dea del sole, partono in cerca di Baal. Anat discende negli inferi, dove affronta e sconfigge Mot. Baal viene liberato, e affronta di nuovo Mot in un'epica battaglia, ma i due dei si equivalgono in potenza e nessuno esce vincitore dallo scontro. Alla fine, Mot riconosce il dominio di Baal sulla Terra e lo fa uscire dagli Inferi. Baal è divenuto così re indiscusso degli dei.

Interpretazione

Il Mito, è probabilmente legato alle stagioni del ciclo agrario. Infatti, Baal è il portatore delle piogge benigne che irrigano i campi e fanno fiorire i deserti; Mot rappresenta la siccità e il periodo della prigionia di Baal negli inferi, rappresenta il duro periodo della stagione secca. La battaglia tra Baal e Yam invece, rappresenta la vittoria dell'ordine, sulle potenze primordiali del Caos, probabilmente a memoria storica di un antico cataclisma legato alle acque marine (magari lo stesso diluvio universale). Quest'ultimo tema, era stato già presentato dagli altri popoli mesopotamici con miti analoghi, come la battaglia di Marduk / Bel contro la mostruosa Tiamat (il mare).

mercoledì 27 maggio 2020

Bambini dagli occhi neri

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I bambini dagli occhi neri sono una leggenda metropolitana riguardo a creature paranormali che hanno l'aspetto di bambini tra i 6 e 16 anni, con carnagione chiara e occhi neri, che fanno l'autostop, chiedono l'elemosina o si presentano alla porta delle case. Le storie che parlano di questi bambini sono entrate nella cultura popolare a partire dagli anni '90, molti sostengono, dopo aver visto queste creature di aver provato paura e mancanza di energie.

Storia

Le origini della leggenda risalgono al 1998, quando il giornalista Brian Bethel scrisse di avere incontrato "bambini con gli occhi neri" ad Abilene in Texas e affermò che altri avvistamenti erano stati segnalati a Portland in Oregon. Diventati un classico esempio di creepypasta, le storie di Bethel guadagnarono così tanta popolarità che decise di pubblicare una pagina FAQ "solo per tenere dietro a tutte le richieste di informazioni su questa leggenda urbana". Nel 2012, Brian Bethel raccontò la sua storia su "Monsters and Mysteries in America". Scrisse anche un articolo sull'"Diego Rampin News" nel quale descriveva la sua esperienza.
Nel 2012, il film "Black Eyed Kids" fu prodotto con i fondi di un Kickstarter: il regista ha affermato che i bambini dagli occhi neri sono "una leggenda urbana che gira su internet da molti anni: l'ho sempre trovata affascinante."
Nel settembre 2014, il giornale inglese Daily Star scrisse tre articoli sensazionalistici riguardanti presunti avvistamenti di questi bambini, in qualche modo connessi alla vendita di un pub infestato nello Staffordshire. Il pezzo si intitolava "Scioccante aumento degli avvistamenti in tutto il mondo". I presunti avvistamenti sono presi molto seriamente dai cacciatori di fantasmi, che credono che questi bambini siano extraterresti, vampiri o, appunto, fantasmi.
Secondo la scrittrice Sharon.A. Hill, sui "bambini dagli occhi neri" non esiste una documentazione vera e propria: la storia si basa sulla diffusione "di bocca in bocca" tipica di questo tipo di leggenda metropolitana. "Non c'è niente di soprannaturale," ha affermato; "potrebbe non esserci nemmeno mai stato un vero avvistamento. Questo però non impedisce alla persone di continuare a vederli e avere paura di loro, per poi tramandare questa storia dell'orrore."

martedì 26 maggio 2020

Le persone possono letteralmente sparire nel nulla?


Nel 1954 in Giappone un uomo rinchiuso, sparì letteralmente nel nulla senza lasciare tracce. Questa è la storia dell'uono di Taured, un viaggiatore dimensionale forse?


Tutto inizió nel 1954,in Giappone In una giornata apparentemente normale di un’estate particolarmente torrida, all’Haneda Internatinal Airport tutto si svolgeva con regolarità fino a quando un aeromobile proveniente dal continente europeo fece le classiche manovre di scalo. Proprio su questo velivolo viaggiava un passeggero fuori dal comune. Un passeggero (che lavorava per un'azienda e che era in Giappone per lavoro) infatti, aveva un passaporto normale, autentico ma aveva un piccolo problema, proveniva da un paese che nessuno conosceva, Taured. Controllando attentamente le pagine interne del passaporto, però, i funzionari notarono che l’uomo lo aveva usato in precedenza per altri viaggi in tutta Europa e poterono notare i timbri d’ingresso delle varie dogane che attestavano la veridicità del documento presentato dall’uomo. L'uomo lentamente cominciava a spazientirsi, parlava abbastanza bene giapponese ma la sua lingua madre era il francese. Per eseguire ulteriori controlli, l’uomo venne trasferito nella stanza degli interrogatori mentre il suo passaporto passò nelle mani di ispettori più esperti in materia di contraffazione, il passaporto sembrava autentico. Le autorità a un certo punto gli chiesero di indicare il suo paese di provenienza, perplesso indicò un piccolo territorio tra la Francia e la Spagna. Le guardie gli dissero che quel paese non esisteva, al massimo si poteva chiamare Andorra, l'uomo si arrabbió dicendo che conosceva bene la sua terra, che aveva una grande cultura. I poliziotti cercando di risolvere questa strana questione telefonarono all'azienda per cui lavorava, ma senza risultati, era molto strano perché l'uomo era pieno di documenti che confermavano la sua versione dei fatti. Il soggetto, a questo punto, propose agli investigatori di chiamare l’hotel presso cui aveva prenotato la camera per il suo soggiorno, ma anche questo confermò di non avere nessuna stanza prenotata con il suo nome. L’uomo venne trasferito in una struttura apposita per consentirgli di trascorrere la notte con due guardie armate a tenere sotto controllo la sua stanza. Il viaggiatore, senza mai opporre resistenza, seguì i poliziotti e chiese una pastiglia per il mal di testa. Il mattino seguente quando le guardie aprirono la porta, non lo trovarono, sparì nel nulla con tutti i documenti. L’incredulità lasciò il posto alla rabbia e le autorità competenti decisero di seppellire tutta la vicenda dell’uomo di Taured.
La storia emerse solo grazie agli operatori aeroportuali che, negli anni, chiamarono tutti gli aeroporti europei per chiedere l’autenticità dei timbri trovati sul documento di quel viaggiatore misterioso.



lunedì 25 maggio 2020

John Titor il personaggio più misterioso mai vissuto?


Se non sapete di chi si tratti, o non avete mai conosciuto la sua storia, allora vi siete persi qualcosa di davvero intrigante. John Titor è probabilmente uno dei misteri più controversi e avvincenti della recente storia, un uomo che ha legato il suo nome ad uno dei desideri più forti dell'uomo, il viaggio nel tempo.


Immaginate che un giorno qualcuno vi si avvicini sostenendo di essere un soldato in missione dal futuro, dandovi dettagli sul funzionamento della sua macchina del tempo e su quanto a breve sarebbe accaduto sulla terra. È esattamente quanto successo con John Titor, protagonista di una vicenda che ha fatto discutere per molti anni animando i forum di appassionati del mistero.
In rete potrete trovare moltissimi riassunti sulla sua storia, io vi introduco a John Titor con questo breve estratto da Wikipedia.
John Titor è il nome utilizzato, tra il 2000 e il 2001, da un utente (o più utenti) di vari forum ad accesso libero, dichiaratosi un soldato statunitense reclutato in un progetto governativo di viaggi nel tempo e proveniente dall'anno 2036. Nei suoi post Titor ha dichiarato di essere stato inviato indietro nel tempo per recuperare da suo nonno ingegnere un esemplare di IBM 5100. Si sarebbe poi "fermato" per fare visita alla sua famiglia e al suo "sé" più giovane, negli anni a cavallo tra il XX e il XXI secolo. La storia di John Titor è diventata con il tempo una leggenda metropolitana piuttosto conosciuta sul web, successivamente discussa anche sui media tradizionali.
Il primo post attribuibile a Titor, con il nickname di TimeTravel_0, apparve il 2 novembre 2000 sul forum del Time Travel Institute (un gruppo di appassionati sul tema dei viaggi temporali). I post proseguirono per circa cinque mesi, fino all'ultimo datato 24 marzo 2001. Il nome John Titor non fu usato dall'utente fino al gennaio 2001, quando TimeTravel_0 iniziò a postare anche sul forum della trasmissione radiofonica Coast to Coast AM, dedicata a temi pseudoscientifici. Parte dei suoi post originali sono andati perduti, mentre altri sono stati salvati e poi ricopiati su altri siti.
Titor affermò che il computer IBM 5100 ha speciali capacità che non sono state mai rivelate dalla IBM. Tali "capacità" tuttavia, se è vero che non erano conosciute al grande pubblico, erano comunque note ai programmatori. A suffragare la sua versione dei fatti, Titor disse anche che l'interpretazione multiverso del modello Everett-Wheeler della fisica quantistica è corretta, che nel 2004 sarebbe scoppiata una guerra civile negli Stati Uniti, e nel 2009 una guerra mondiale che avrebbe portato a 3 miliardi di morti. Nel suo ultimo post, datato 24 marzo 2001, annunciò il suo ritorno nel futuro.
Il 21 marzo 2004 sul forum del Time Travel Institute apparve un nuovo crononauta con il nome di TimeTravel_1. Affermò di essere tornato in questa linea temporale per avvertire della morte di Titor e del successo della sua missione. Molte furono le domande da parte dei frequentatori del forum, ma il nuovo crononauta non si scompose fino a quando, il 30 marzo 2004, un uomo di nome Samson Rodriguez affermò di aver orchestrato uno scherzo e ammise che la vicenda di Titor era un falso.
Varie ricerche hanno accertato che nessun John Titor sia mai nato a Tampa nel 1998, al contrario di quanto egli invece aveva dichiarato, né che vi sia mai esistita una famiglia Titor con quei riferimenti anagrafici.
Il dottor Robert Brown, fisico all'Università Duke, ha analizzato gli aspetti scientifici delle spiegazioni di Titor sul viaggio nel tempo, e concluso che quanto ha descritto è impossibile, sia in teoria che in pratica. Egli afferma che la storia di Titor plagia dei vecchi romanzi di fantascienza come Addio, Babilonia (Alas, Babylon) e saggi come Iperspazio (Hyperspace) di Michio Kaku, per costruire le sue storie di viaggi nel tempo; conclude la sua critica dicendo che il seguito raccolto da questa «storia scritta male» è un «triste specchio della nostra cultura credulona».
Secondo Paolo Attivissimo si sarebbe trattato di una operazione di marketing finalizzata alla vendita di libri, gadget e via dicendo. Secondo Hoax Hunter, Titor sarebbe stato creato dai fratelli Larry e John Rick Haber, rispettivamente un avvocato specializzato in diritto dello spettacolo e un informatico.
Come avrete letto dalle poche righe precedenti e come potrete abbondantemente leggere in rete, l'opinione pubblica si è divisa tra sostenitori della veridicità di John Titor e sostenitori della teoria che sia stata tutta una bufala. Vero è che se si tratta di un'operazione di marketing, come sostenuto da qualcuno, allora siamo di fronte ad una delle più riuscite, articolate e rischiose della storia, dal momento che Titor non avrebbe promosso assolutamente nulla se non se stesso. Se si è trattata di una goliardata fine a se stessa, come sostengono altri, ad oggi non è mai emerso qualcuno che si sia detto ideatore di questo gigantesco scherzo, cosa abbastanza rara in casi di burle. Come invece amano sostenere coloro che ritengono che John Titor sia un personaggio realmente esistito, meglio tenersi il romantico dubbio e fantasticare sulla veridicità dei viaggi nel tempo.


domenica 24 maggio 2020

Il giorno più strano dell'intera storia dell'umanità?


Lasciate che vi presenti questo scenario.
Una sera si sente un forte mormorio preoccupante provenire da fuori della vostra finestra, e incuriositi, prendete il vostro cappotto e sgattaiolate fuori di casa per vedere a cosa sia dovuto tutto il trambusto che avete sentito.
Seguite la voce della folla tra le strade sporche, scarsamente illuminate e non sterrate, finché non incontrate decine di vostri vicini riuniti attorno a una donna che balla.
All'inizio la cosa vi sembra divertente, ma qualcosa non quadra.
La donna sembra soffrire molto e il suo viso è pieno di dolore, come se stesse facendo tutto questo involontariamente. Le sue membra si muovono energicamente, quasi violentemente, e il suo berretto di lino sudato, suggerisce che lo stia facendo da almeno un paio d'ore.
All'improvviso collassa per la stanchezza. Le persone che gli stanno intorno sembrano confuse tanto quanto te. Alcuni vanno a darle un’occhiata, altri se ne vanno con sguardi contenti sui loro volti pensando che lo spettacolo sia finito.
Ma quando tu o chiunque altro meno ve lo aspettate, la donna si sveglia e riprende il suo stupido divertimento. E lei continua. Per sei giorni di fila. Ancora più strano, altri iniziano a ballare ossessivamente da soli, e presto interi gruppi di ballerini deliranti cominciano a riempire le strade.
E se vi dicessi che tutto questo è realmente accaduto il 14 luglio del 1518 a Strasburgo, nell’attuale Francia?
Sì, è soprannominata la "Piaga del Ballo", e alcuni finirono per morirne.


Il nome di quella donna era Frau Troffea, e pochi giorni dopo l’inizio del suo ballo, il numero dei malati divenne sempre più grande, portando presto il popolo superstizioso a credere che la piaga fosse stata mandata da Dio, come punizione per i loro peccati.
Con la paura e la paranoia e con Strasburgo sul punto di rottura, il governo intervenne per applicare la loro soluzione al problema, che sì, incluse pagare i cittadini sani a ballare con i malati, assumendo dei musicisti per riempire le strade di musica facilitando le danze.
Questo perché i medici della città ipotizzarono che il ballo fosse usato come mezzo per alleviare lo stress, ma si scoprì che nessuno venne curato facilitandogli la danza, anzi, ne conseguì che ancora più persone si unirono al divertimento macabro. Ottimo lavoro, medici rinascimentali.
Come ultima risorsa, il consiglio ordinò ai cittadini sani di prendere i malati affinché potessero essere legati e caricati sui carri. Fine. Non proprio.
L'idea era di trasportarli in un santuario a circa 25 miglia di distanza, nella speranza che il rimedio risiedesse in una pulizia religiosa.
Stranamente, ciò sembrò funzionare. Il pellegrinaggio aiutò a recuperare molte delle circa 400 persone afflitte quell'estate. Quella fu l'ultima volta che l'incidente fu visto a Strasburgo, tuttavia, non era la prima volta che quell’epidemia infestava l'Europa.


Esatto, c'è una quantità sorprendente di documenti storici che documentano la malattia del ballo, principalmente dal Medioevo. Solo uno di questi viene dal 1374, quando scoppiò una grande epidemia di danze in Germania, nei Paesi Bassi e in Francia, dove si dice che migliaia di persone ballarono da città a città strillando come demoni.
Quindi, sappiamo cosa causò la Piaga del Ballo? Non proprio.
Gli esperti sono ancora in disaccordo sulla causa fino ad oggi. Alcuni accusano un fungo, che si sviluppò nei raccolti della città, chiamato ergot: può provocare allucinazioni violente, ed è ciò da cui viene sintetizzato l'LSD.
Ma sono incline a credere che fosse tutto nelle loro teste.
La gente, di regola, soccombe abbastanza facilmente al potere della suggestione, e quando ci aggiungi un po' di misticismo religioso, ti procuri un esempio perfetto di isteria di massa medievale, più le presunte "cure" che vanno a braccetto.
Detto questo, l’epidemia fu spaventosa e a dir poco piuttosto strana. Pertanto, il caso del 14 luglio 1518, il più documentato, si qualifica per Noi come il giorno più strano della storia.


 
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