martedì 3 novembre 2020

L'ultimo papa secondo Malachia

Molti conoscono le Profezie di Malachia, tradotte dal suo documento “Prophetia Sancti Malachiae Archiepiscopi,de Summis Pontificibus”, consistente in 111 motti in latino nei quali fa un elenco dei Papi che si succederanno a partire da Celestino II fino all’ultimo.


Ma chi era Malachia?



Nacque nel 1095 ad Armagh ,da qui Malachia di Armagh, nell’Irlanda del Nord, l’attuale Ulster e mori’ nell’ Abbazia di Clairvaux, Chiaravalle in italiano, nella zona delle Ardenne in Francia il 2 novembre 1148 , ospite del suo amico Bernardo di Chiaravalle ,padre dell’ordine dei Cistercensi in occasione dell’ultima sua visita durante un pellegrinaggio.

E’ stato un abate ed arcivescovo dell'arcidiocesi di Armagh . Fu proclamato santo da Papa Clemente III , il 6 luglio 1190.

E’ stato definito una delle più grandi figure del Medioevo e del cristianesimo irlandese, diventata cristiana grazie all’opera evangelizzatrice di san Patrizio, vescovo e missionario nato nella Britannia romana nel 385 e morto nel 461.

Malachia e’ noto per aver combattuto la rilassatezza dei costumi della Chiesa del suo tempo, riproponendo la tradizione di ascetismo del monachesimo irlandese.

Ritornando alle Profezie, esse furono pubblicate per la prima volta dallo storico benedettino Arnold Wion nel 1595 nel suo libro "Lignum Vitae" nell’ambito della Storia del suo ordine.



Questo elenco inizia con la menzione di Celestino II eletto Papa il 26 Settembre 1143 e morto dopo soli sei mesi, l’ 8 Marzo del 1144 e finisce con questa ultima descrizione:

In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis”.

Tradotto significa che “durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro Romano, che pascerà il suo gregge fra molte tribolazioni; quando queste saranno passate, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine”

L’ultimo Papa Malachia lo identifica come “Gloria olivae” che coincide con Benedetto XVI, ultimo della serie dei 111 Papi da lui raccontati.

Quindi l’inquietante motto sopra descritto, fa riferimento al suo successore che non viene chiamato papa ma Pietro Romano (Petrus Romanus) che siedera’ sul soglio di Pietro e che segnera’ la fine della Chiesa. Quindi dovrebbe essere l’attuale Papa Bergoglio.

In effetti ,al momento della sua nomina, Papa Bergoglio si defini’ come Vescovo di Roma. E Benedetto XVI e’ ancora in vita ed e’ Papa ,seppur in sospeso, fatto senza precedenti nella Storia della Chiesa Cattolica fin dalle sue origini.

A sostegno delle profezie,c’e’ da aggiungere che molte delle formule scritte si sono dimostrate vere.

Un esempio:

Tra le ultime, quella annunciata per Papa Albino Luciani. Il motto profetico fu “De medietate lunae”. Giovanni Paolo I, era il 1978, salì sul trono di Pietro dopo essere stato Patriarca di Venezia, e la traduzione del motto definito “il tempo di una luna” sembra faccia riferimento al mese lunare. Infatti il pontificato di Giovanni Paolo I è stato tra i più brevi della storia vaticana. Durò dal 26 agosto al 28 settembre 1978. Solamente 33 giorni, lo stesso numero che ricorda l’età del Cristo, e che morì in una notte quando ci fu un’eclisse parziale di luna.

Il successore, Giovanni Paolo II, aveva come motto, “De labore solis”. In latino “labor” significa letteralmente fatica, lavoro e riferito al sole assume anche il significato di “eclissi”, per cui il significato del motto diventa “Dell'eclissi di sole“.

Inoltre, l’identificazione di Benedetto XVI con il motto “Gloria olivae”, che tradotto letteralmente significa "la gloria dell'olivo", può essere spiegato dal fatto che gli appartenenti all'ordine benedettino sono anche chiamati gli Olivetani, sul cui stemma compare proprio il ramo d'olivo e, cosa più importante, Papa Ratzinger è nato il 16 Aprile 1927, il sabato santo, il punto più significativo del periodo pasquale che è appunto caratterizzato dal simbolo dell'olivo.

Ed e’ benedettino anche Arnold de Wyron che pubblico’ le profezie nel 1595 a Venezia.

Anche qui il mistero della scomparsa per quasi 450 anni dello scritto non e’ chiara. Si presume che Malachia lo avesse con se quando giunse nel convento di Clairvaux per una visita al suo amico Bernardo, sulla via per Roma. Forse era destinato al Papa Eugenio III o forse doveva essere custodito proprio nell’Abbazia. Fatto sta che come detto, le profezie si sono avverate nel tempo.

Anche la rinuncia di papa Ratzinger, avvenuta il 30 Aprile 2012, 880 anni dopo la consacrazione di Malachia ad arcivescovo e primate d’Irlanda, non e’ mai stata ufficialmente resa pubblica.

Un’ultima domanda si pone a questo punto.

Chi è Petrus Romanus, indicato da Malachia?



Innanzitutto partiamo da fatti oggettivi.

Negli ultimi anni, la Chiesa o meglio parte dei suoi piu’ alti prelati, sono stati oggetto di accuse,

indagini ed esclusioni ,in seguito alla pubblica denuncia ,spesso da parte del Papa.

La CEI ,il potente organo episcopale e’ stata decapitata ed e’ quasi come fosse “commissariata”.

Lo IOR,la centrale finanziaria del Vaticano, e’ stata coinvolta in molti scandali .Uno per tutti, Sindona, Banco Ambrosiano, Calvi.

Il denaro ,il potere, gli abusi sessuali sono stati da sempre al centro delle attenzioni di una parte del clero. La differenza oggi e’ che l’opinione pubblica ed i Mass media fanno da cassa di risonanza e vengono veicolati a livello mondiale.

Ora riassumo le conclusioni che in base alle proprie credenze ,viene data alle profezie sull’ultimo Papa.

1- Da un punto di vista “cristiano”, sembra quasi che la Chiesa sia chiamata a rivivere la stessa Passione del suo Signore. A cominciare dalla notte nell’orto degli ulivi, un periodo iniziato forse proprio col papa definito Gloria olivae, Benedetto XVI. In quella notte, con il tradimento di Giuda, la fuga degli apostoli e il rinnegamento di Pietro, tutto sembrava perduto e finito.

Per molti cattolici oggi sembra così. Tuttavia i credenti non possono perdere la speranza, e la conclusione delle profezie di Malachia sembrano confermarci che, alla fine, le porte degli inferi non vinceranno. Ci sarà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. In questo contesto quindi Pietro Romano è colui che guiderà la Chiesa nell’ora più buia, che è però quella che precede il ritorno della luce, una nuova alba.

2- L'ipotesi invece di segno piu’ catastrofico la spiega nel seguente modo:

Papa Francesco, cioe’ Josè Mario Bergoglio è il "papa nero". Proveniente dall’ordine dei Gesuiti fondato da Ignazio di Loyola nel 1534 e’ caratterizzato da una gerarchia molto strutturata con in testa un preposto generale, che tradizionalmente viene chiamato il "Papa nero".

L’ordine composto da 17.900 gesuiti, di cui quasi 13.000 sono sacerdoti e’ un vero esercito. Non si dimentichi che nelle conquiste Spagnole del Sud America con il genocidio delle popolazioni andine, i missionari che imponevano la conversione anche con la violenza, erano proprio i Gesuiti.

Il colore nero poi e’ legato al potere ed ai misteri che avvolgono le trame dell'ordine.

E poi la figura di Bergoglio, per alcuni, presenta ombre sul suo passato che lo vedrebbero un tempo vicino alla dittatura argentina e perfino responsabile di aver consentito alla giunta militare il sequestro di alcuni sacerdoti.

Nelle profezie si dice che l'ultimo Pontefice verrà “da lontano per incontrare tribolazione e morte” e che “durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà sullo scranno Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni. Una volta passate , la città dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine”.

E le prime parole di Francesco affacciato al balcone di San Pietro, quali sono state?

"Vengo dalla fine del mondo".




lunedì 2 novembre 2020

Asha'man

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Nel ciclo fantasy de La Ruota del Tempo dello scrittore statunitense Robert Jordan, gli Asha'man costituiscono una organizzazione di uomini che possono incanalare l'Unico Potere.


Descrizione

Nel corso del VI libro della Saga (Il signore del caos) il Drago Rinato proclama un'amnistia nei confronti di tutti i maschi in grado di incanalare (che in precedenza erano ritenuti fuorilegge in tutti i paesi e soggetti alla cattura ed alla domatura da parte delle Aes Sedai, soprattutto quelle dell'Ajah Rossa), purché essi si presentino da lui per essere addestrati a combattere in vista dell'Ultima Battaglia contro le forze dell'Ombra. Egli fonda quindi una scuola di addestramento affidandone la direzione all'ex Falso Drago Mazrim Taim e decidendo di chiamare Asha'man i partecipanti all'organizzazione stessa. Il termine Asha'man nella lingua antica significa in senso stretto "guardiano" o "difensore", ma il Drago Rinato indirizza il loro compito verso quello di combattenti di una giusta causa. L'organizzazione può essere paragonata sotto certi aspetti a quella delle Aes Sedai, ma vista la sua recente istituzione e l'approssimassi dell'Ultima Battaglia, l'addestramento degli Asha'man avviene in maniera molto più forzata, accelerata e pericolosa, il che comporta un considerevole numero di perdite nei loro ranghi. Gli Asha'man hanno il loro quartier generale presso una vecchia fattoria nei pressi di Caemlyn, nel regno di Andor, una tenuta che è stata da loro trasformata rapidamente in una vera e propria fortezza. Gli Asha'man hanno ribattezzato la loro sede come Torre Nera, quasi a significare una sua contrapposizione nei confronti della Torre Bianca delle Aes Sedai. Inoltre hanno nominato Mazrim Taim come M'Hael, che nella lingua antica vuol dire comandante. Tra gli Asha'man esistono due forti fazioni: una è legata a Mazrim Taim, un amico delle tenebre sotto copertura, che si occupa personalmente di addestrare i suoi seguaci; l'altra invece è capeggiata da un altro ex Falso Drago, Logain Ablar, che pur avendo delle ambizioni personali, resta comunque legato alle forze della luce.

Ranghi

I ranghi tra gli Asha'man sono tre:
  1. Soldato. È il primo rango e comprende tutti quelli che hanno iniziato l'addestramento; non viene distinto da alcun segno di riconoscimento particolare, se non che tutti gli Asha'man vestono di nero con una giacca dal collo alto. Equivale al rango di novizia alla Torre bianca
  2. Dedicato. È il secondo rango, che raggruppa coloro che hanno raggiunto un buon grado di addestramento nell'uso di Saidin. Vengono distinti da una spilla d'argento a forma di spada, portata sul colletto della giacca. Equivale al rango di ammessa alla Torre bianca
  3. Asha'man propriamente detto. È il grado di chi ha completato l'addestramento; essi vengono distinti da una spilla d'oro smaltata di rosso, con la forma di un drago sinuoso, cioè il simbolo del Drago Rinato; essa viene appuntata sull'altro lato del colletto della loro giacca. Equivale al rango di Aes Sedai alla Torre bianca

Vicende principali degli Asha'man

Gli Asha'man dimostrano la loro grande capacità per la prima volta alla fine del VI libro, quando Mazrim Taim li guida vittoriosamente alla liberazione del Drago Rinato, nel corso della battaglia dei Pozzi di Dumai. In seguito, sullo stesso campo di battaglia, il Drago Rinato ne sceglie personalmente nove tra di loro, affinché lo accompagnino come guardie del corpo e come collaboratori. Il primo a dimostrare singolarmente le sue capacità è Damer Flinn, che presenta un talento nelle Tessiture di Guarigione non inferiore a quello di Nynaeve; grazie a questo talento Damer aiuta a fermare in maniera determinante la propagazione del male, inferto al Drago Rinato dal Pugnale contaminato di Shadar Logoth, usato contro di lui da Padan Fain. Subito dopo gli stessi nove Asha'man sono elementi importanti per la conquista di Illian da parte di Rand al'Thor.
Nei libri seguenti centinaia di Asha'man vengono impiegati per respingere l'avanzata dei Seanchan in Altara e verso Illian. Al suo ritorno a Cairhien però Rand subisce un attentato da parte di alcuni Asha'man traditori, a cui sfugge per poco grazie al suo essere Ta'veren. Mentre Rand è impegnato nella caccia di questi traditori, giungendo fino nella strana città di Far Madding, Logain Ablar, guarito dalla domatura da Nynaeve, fugge da Salidar con l'aiuto di Egwene e raggiunge la Torre Nera, dove diventa un Asha'man a tutti gli effetti ed inizia a capeggiare una fazione ostile a Mazrim Taim. Nel frattempo la spedizione di Elaida per distruggere la Torre Nera, formata da cinquanta sorelle capeggiate da Toveine Gazal, fallisce la sua missione, e tutte queste sorelle vengono legate come Custodi dai membri della fazione di Logain. Mentre avvengono questi fatti, gli Asha'man rimasti a Cairhien e fedeli a Rand (Jahar Narishma, Damer Flinn ed Eben Hopwil), temono di venire accusati a loro volta di tradimento e perciò vengono ricattati da Cadsuane, che li convince a farsi legare come Custodi da alcune Aes Sedai sue amiche: inizia così un inaspettato e felice connubio. In seguito questi stessi tre Asha'man, al seguito di Rand e Cadsuane, dimostrano ancora una volta la loro fedeltà ed efficacia partecipando alle difese contro i Reietti, durante la battaglia per la Pulitura di Saidin.
Nei libri successivi un gruppo di Asha'man, guidati da Logain e accompagnati da alcune sorelle a loro legate, raggiunge Rand nell'est di Tear, dove tutti assieme partecipano alla battaglia contro le orde Trolloc nella tenuta Pendaloan; infine alcuni di essi vengono selezionati per accompagnano il Drago Rinato all'incontro con la Figlia delle Nove Lune, che è in realtà una trappola ordita da Semirhage. Nel frattempo viene rivelata l'appartenenza di Mazrim Taim agli Amici delle Tenebre, mentre le Aes Sedai ribelli accettano l'alleanza con la Torre Nera, proposta da Rand attraverso Jahar e Merise Sedai. Nell'epilogo del libro XI anche l'Ajah Rossa decide di proporre agli Asha'man di essere legati come Custodi, perciò invia alla Torre Nera una delegazione guidata da Pevara Sedai. Nel Libro XII molti Asha'man vengono spostati in Illian ed Arad Doman per prevenire l'avanzata dei Seanchan e poi parecchi di questi ultimi vengono ricollocati al confine della Macchia, agli ordini del gran capitano Rodel Ituralde, dove contribuiscono in maniera determinante alla Battaglia di Maradon.
Nel frattempo, durante il Libro XIII, alla Torre Nera la situazione sembra diventare sempre più cupa: i fedeli di Taim aumentano velocemente il loro numero e la loro influenza, mentre la loro potenza e le loro capacità crescono in modo molto sospetto; intanto l'M'hael ha proibito a chiunque di uscire dal perimetro della Torre, senza il suo permesso; inoltre una Dreamspike è stata piazzata sopra la Torre, impedendo l'apertura di Passaggi, perciò la possibilità di fuggire per gli amici di Logain e per le Aes Sedai presenti (quelle del gruppo di Pevara e quelle legate contro la loro volontà); sembra infine che vi siano state alcune conversioni forzate all'Ombra (Tarna Feir e Mezar Kurin).
Nel Libro XIV i sospetti vengono confermati: Taim e i suoi Signori del Terrore, convertono con la forza all'Ombra gli incanalatori fedeli alla Luce ed inoltre hanno catturato anche Logain e diversi dei suoi amici. Androl e Pevara guidano la resistenza: tentano di liberare Logain, vengono catturati, ma alla fine riescono a liberarsi, anche grazie alla ribellione della gente della Torre Nera, che quindi torna alla Luce.

Numeri

Nell'VIII libro viene riferito per la prima volta il numero esatto di Asha'man reclutati fino a quel momento: 322 Soldati, 97 Dedicati e 29 Asha'man propriamente detti, per un totale di 448 uomini (pari a quasi la metà delle Aes Sedai esistenti a quel momento). Grazie però al grande successo nel reclutamento degli incanalatori, nei capitoli successivi viene supposto che il loro numero raddoppierà prima dell'Ultima Battaglia. Nell'epilogo del Libro XI viene svelato che almeno un centinaio di Asha'man sono fedeli alla fazione di Mazrim Taim e quindi da considerare Amici delle Tenebre.

Asha'man principali

  • Rand al'Thor, è il Drago Rinato, fonda gli Asha'man e si autodefinisce il primo tra di loro
  • Mazrim Taim, è un ex Falso Drago, a cui Rand al'Thor propone di reclutare e di addestrare gli Asha'man. In seguito si arroga il diritto di essere il loro capo
  • Logain Ablar, è anche lui un ex Falso Drago, che dopo alterne vicende diventa Asha'man e capo di una delle fazioni della Torre Nera

I nove Asha'man della scorta di Rand

Alla fine della Battaglia dei Pozzi di Dumai, il Drago Rinato sceglie personalmente nove Asha'man, che gli facciano da scorta e da attendenti; alcuni restano quasi sempre con lui, ad assisterlo in varie occasioni; altri vengono invece mandati ad occuparsi di speciali missioni, mentre due vengono lasciati come aiuto a Perrin Aybara, nel suo viaggio al sud. Le persone che Rand sceglie con effetto ta'veren però, non sono quelle che gli vengono proposte da Mazrim Taim. Entro la fine del Libro XIII, solo cinque di questi nove, sono sopravvissuti.
  • Corlan Dashiva, combatte ai pozzi di Dumai e viene scelto da Rand nella sua scorta personale, è l'unico tra i prescelti ad indossare la spilla di pieno Asha'man; in realtà in seguito si scopre che è il Reietto reincarnato Osan'gar
  • Jahar Narishma, è un giovane uomo, molto bello e dalla carnagione scura, che porta i suoi capelli raccolti in due lunghe trecce, ornate da campanellini, come è tipico del suo paese, l'Arafel.
  • Damer Flinn, è un incanalatore piuttosto anziano, calvo, canuto e claudicante per le ferite ricevute in passato, infatti è un ex soldato delle Guardie della Regina di Andor
  • Eben Hopwil, è ancora poco più di un adolescente ed è tra i primi ad essersi arruolato, combatte ai pozzi di Dumai e viene scelto da Rand tra i suoi nove Asha'man di scorta; fedele al Drago Rinato, viene legato come custode da Daigian Sedai dopo l'attentato di Cairhien; muore alla Pulitura di Saidin respingendo coraggiosamente il Reietto Aran'gar
  • Fedwin Morr, era un sedicenne, fedele al Drago Rinato, che combatte ai pozzi di Dumai e viene scelto da Rand tra i suoi nove accompagnatori; in seguito viene usato da Rand come un ottimo agente spionistico (ad esempio spiando le zone occupate dai Seanchan). Morr impazzisce però per la contaminazione di Saidin e viene eliminato con il veleno dallo stesso Rand al'Thor
  • Jur Grady, tra i primi ad essersi arruolato, combatte ai pozzi di Dumai e viene scelto personalmente da Rand nella sua scorta; in seguito viene mandato ad assistere Perrin Aybara nella sua missione nel sud e lo aiuta nella liberazione di Faile
  • Fager Neald, combatte ai pozzi di Dumai e viene scelto da Rand come scorta; in seguito, assieme a Jur Grady, viene mandato ad assistere ed aiutare Perrin Aybara nella sua missione nel sud e Neald lo aiuta molto validamente in tutte le operazioni che portano alla liberazione di Faile; nel corso del Libro XIII, oltre a continuare ad aiutare Perrin, Neald impara a legarsi in cerchio con le Sapienti Aiel e le Aes Sedai, quindi scopre di avere il talento per creare le leghe metalliche indistruttibili come quelle dell'Epoca Leggendaria
  • Karldin Manfor, viene descritto come un giovane uomo, con la faccia stretta ed i capelli pallidi; è tra i primi ad essersi arruolati alla Torre Nera e combatte ai pozzi di Dumai, dove viene scelto da Rand tra gli Asha'man della sua scorta; in seguito viene mandato da Rand a portare e ad assistere Loial nella sua missione presso i vari Stedding, per porre sotto guardia le Vie Ogier; tornato in incognito a Cairhien sempre con Loial, Karldin e l'Ogier vengono trovati nelle cucine del palazzo reale da Samitsu Sedai e da Sashalle Sedai ed interrogati approfonditamente sulla loro missione e su ciò che sanno di Rand. Karldin successivamente raggiunge Rand nell'est di Tear assieme a Logain e molti altri Asha'man e Aes Sedai; quindi assieme a Davram Bashere, viene mandato ad Ebou Dar per concordare con Suroth l'incontro del Drago con la Figlia delle Nove Lune nel nord dell'Altara, che in realtà è una trappola ordita da Semirhage; di ritorno dal Drago, accetta di essere legato come Custode dalla giovane Verde Beldeine Sedai, come era stato predetto da Min Farshaw; per i compiti da lui svolti, viene promosso da Rand stesso, prima come Dedicato e poi come pieno Asha'man; nel libro XII lo troviamo nella Pietra di Tear assieme a Beldeine, che assiste al battibecco di quest'ultima con Min e Cadsuane. Karldin e Beldeine combattono eroicamente nel corso dell'Ultima Battaglia, fino al completo esaurimento delle loro forzo, tanto da morirne, l'una subito dopo l'altro
  • Jonan Adley, tra i primi ad essersi arruolato, combatte ai pozzi di Dumai e viene scelto da Rand nella sua scorta personale; resta ucciso accidentalmente dallo stesso Drago Rinato mentre impugna Callandor, durante la guerra in Altara contro i Seanchan

Seguaci di Taim

  • Charl Gedwyn, combatte ai pozzi di Dumai e viene proposto da Taim come scorta per il Drago Rinato, ma viene rifiutato; si definisce Tsorovan'm'hael (Leader della tempesta) degli Asha'man durante la guerra contro i Seanchan in Altara; è uno degli attentatori traditori di Cairhien; viene ucciso a Far Madding da Padan Fain
  • Manel Rochaid, combatte ai pozzi di Dumai e viene proposto da Taim come scorta per il Drago Rinato, ma viene rifiutato; si definisce Baijan-M'hael (Leader d'attacco) degli Asha'man durante la guerra contro i Seanchan in Altara; è uno degli attentatori traditori di Cairhien; viene ucciso in duello con la spada dal Drago Rinato a Far Madding
  • Peral Torval, combatte ai pozzi di Dumai ed è l'unico pieno Asha'man ad essere riconosciuto da Rand; da Taim viene proposto come scorta per il Drago Rinato, ma viene rifiutato; è uno degli attentatori traditori, ucciso da Padan Fain a Far Madding
  • Raefar Kisman, combatte ai pozzi di Dumai e viene proposto da Taim come scorta per il Drago Rinato, ma viene rifiutato; è uno degli attentatori traditori di Cairhien; viene ucciso a Far Madding da Padan Fain
  • Atal Mishraile è un Asha'man amico delle tenebre e quindi fedele alla fazione capeggiata da Mazrim Taim; nel prologo del Libro X annuncia a Logain che Taim gli ha concesso di andare a compiere nuovi reclutamenti; nell'epilogo dell'XI Taim lo punisce severamente per la sua avventatezza, quando giunge la missione dell'Ajah Rossa, capeggiata da Pevara Sedai e Atal quasi si lascia sfuggire dell'analoga richiesta delle ribelli; nel Libro XIV combatte ovviamente dalla parte dell'Ombra, ma quando capisce che l'Ultima Battaglia sta volgendo in favore della Luce, Mishraile vorrebbe disertare, uccidendo i suoi colleghi, ma viene intrappolato in uno stedding, grazie ad un trucco escogitato da Androl e Pevara
  • Coteren è un pieno Asha'man che nel Libro XIII segue le esercitazioni di alcuni gruppi di Soldati e di Dedicati; successivamente deride molto pesantemente Androl, per la sua debolezza nel Potere, scatenando quasi una rissa con gli amici del deriso; è un tipo molto prepotente e toglie ad Androl la sua spilla da Dedicato; mentre fa da guardia alla prigione di Logain, Jonneth lo elimina colpendolo con una freccia
  • Nensen e Kash sono due incanalatori reclutati di recente; nel Libro XIII viene notato come questi due, stranamente, riescano a progredire molto più rapidamente in forza, capacità e destrezza, rispetto agli standard abituali; questo fatto desta molti sospetti negli amici di Logain. Nel corso del Libro XIV Nensen viene legato da Alviarin come un Gaidin e Mishraile dice di lui che è una persona abituata a farsi comandare; poco tempo dopo viene intrappolato in uno stedding, grazie ad un trucco escogitato da Androl e Pevara
  • Dobser è un Asha'man ubriacone che è stato convertito forzatamente all'Ombra. Nel corso del Libro XIV Dobser viene circuito da Androl, Pevara ed Emarin a rivelare dove viene tenuto prigioniero Logain
  • Leems è un Asha'man che all'inizio del Libro XIV viene messo fuori combattimento e catturato da Pevara, dopo che ha seguito Dobser in una cantina per rubare del vino

Amici di Logain

  • Androl Genhald è un Dedicato di origine tarabonese, piuttosto debole nel Potere, ma con un talento unico nella creazione delle Tessiture per Viaggiare
  • Donalo Sandomere è tra gli amici e fedeli di Logain; lega come Custode la sorella Bianca Ayako Sedai con la quale sviluppa un buon rapporto, permettendole anche di comunicare con la propria Ajah. Donalo assieme a Logain e molti altri raggiunge Rand nell'est di Tear e lì partecipa alla battaglia alla Tenuta Pendaloan contro la Progenie dell'Ombra. Nel Libro XI Donalo risulta essere il quarto più potente Asha'man conosciuto, rispettivamente dopo Taim, Logain e Narishma (il quinto, contando anche Rand al'Thor) perciò viene scelto per accompagnare Rand e Logain all'incontro in Altara con la Figlia delle Nove Lune (che in realtà è una trappola di Semirhage), nel corso del quale Donalo resta ferito dalle Damane, ma viene subito dopo Guarito da Nynaeve; nel corso del Libro XIV si scopre che Donalo ed Ayako sono stati forzatamente convertiti all'ombra e partecipano all'Ultima Battaglia nel gruppo guidato da Alviarin. In seguito Androl e Pevara riescono ad intrappolare questo intero gruppo in uno stedding, grazie ad un trucco. Androl subito dopo si ripromette di ricercare una soluzione per tentare di curare la conversione forzata che ha subito il suo amico Donalo. Questo Asha'man possiede il raro talento di saper Leggere i residui e lo dimostra riaprendo un Passaggio direttamente dove era fuggito Androl
  • Welyn Kajima è un fedele alla fazione di Logain; lega come Custode la Rossa Jenare Sedai, con la quale sembra sviluppare un buon rapporto; nel Libro X Welyn, assieme a Logain e molti altri, raggiunge Rand nell'est di Tear e lì successivamente partecipa alla battaglia alla Tenuta Pendaloan contro la Progenie dell'Ombra. Nel Libro XI resta nella scorta, mentre Rand si dirige al finto incontro con la Figlia delle Nove Lune, che in realtà è una trappola di Semirhage. Nel secondo capitolo del Libro XIV Evin rivela ad Androl e Pevara che Welyn è appena tornato, inoltre che osservandolo in faccia Welyn e probabilmente anche la sua Jenare, sono stati convertiti forzatamente all'Ombra; successivamente Welyn si reca alla locanda nella Torre Nera, cercando di convincere i presenti che Logain si è accordato con Taim; poco dopo si reca nei magazzini di Canler, alla ricerca di vino al seguito di Dobser, ma viene messo fuori combattimento da Pevara
  • Arel Malevin è un Cairhienese molto basso, un fedele alla fazione di Logain, che lega come Custode la Verde Aisling Noon. Nel Libro X è assieme a Logain quando questi raggiunge il Drago alla Tenuta Pendaloan e perciò partecipa alla battaglia che si scatena laggiù poco tempo dopo, infatti assieme alla sua Aes Sedai lo ritroviamo a distruggere con il fuoco i corpi dei Trolloc morti in quell'evento; Arel fortunatamente era assente quando Logain torna alla Torre Nera, quindi sfugge alla cattura e alla conversione forzata all'Ombra; lo ritroviamo perciò a Merrilor, al fianco di Logain, durante l'ultima battaglia
  • Canler era un Dedicato che ha Legato sua moglie: è stato il primo incanalatore maschio a scoprire il modo di Legare qualcuno con saidin; appartiene al gruppo di amici di Logain e nel Libro XIII, mentre si sta allenando, si incontra con Androl e gli altri commentando preoccupato la situazione della Torre Nera; nel Libro XIV Canler interviene giusto in tempo a salvare Androl, Pevara, Logain ed altri, mentre cercano di fuggire da Taim, che li ha imprigionati. Successivamente partecipa alla liberazione della Torre Nera e poi alle varie fasi dell'Ultima Battaglia
  • Mezar Kurin è un domanese basso e dalla capigliatura ingrigita; è uno degli amici di Logain e lega l'Aes Sedai Adrielle, dell'Ajah Grigia, contro la sua volontà. In seguito segue Logain presso il Drago Rinato ed ottiene la spilla da pieno Asha'man combattendo a Tear e poi assistendo alla trappola di Semirahge. Nel Libro XIII torna alla Torre Nera su incarico di Logain, ma subito dopo Androl e gli altri suoi amici osservano con orrore il suo cambiamento maligno: ha lo sguardo freddo e vuoto, un sorriso crudele ed ora si accompagna con i seguaci di Taim; ciò fa supporre che sia stato convertito forzatamente all'Ombra tramite un cerchio composto da 13 incanalatori e 13 Fade
  • Evin Vinchova è un Dedicato, viene descritto come giovane, con le guance rosee e che al massimo ha sedici anni. Vinchova si incontra per la prima volta nel Libro VII quando con Logain, Hardlin, Kajima e Norley cattura Toveine Gazal e alcune altre Aes Sedai, assieme a lei. Nel Prologo del Libro IX Androl Genhald, Canler, Donalo Sandomere, Evin Vinchova, Mezar Kurin e Welyn Kajima si incontrano con Logain, facendogli rapporto sulla situazione alla Torre Nera. Vinchova riferisce che alcuni dei nuovi reclutati nei Fiumi Gemelli sono un po' problematici. Nel Libro XIII Evin scopre che, a causa della Dreamspike, non si aprono più i Portali di Viaggio e perciò si rivolge ad Androl, che lo invita a riprovare discretamente, in altre zone, esplorando il perimetro della Torre Nera; dagli altri viene detto che è uno di quelli di cui ci si può fidare, nel caso in cui scoppi la lotta con i seguaci di Taim. Nel prologo del libro XIV viene descritto da Androl come piuttosto forte nel potere. Nel secondo capitolo Evin annuncia trafelato a Pevara ed Androl che Welyn e la sua Aes Sedai Jenare sono tornati e sembrano anche loro convertiti a forza all'Ombra. Inoltre che Logain ha appianato i suoi contrasti con Taim e che tornerà il giorno dopo, il che fa sospettare che anche lui sia stato a sua volta convertito. Mentre Androl ed altri tentano di liberare Logain, Evin viene preso dagli sgherri di Taim, costretto a parlare e quindi convertito all'ombra. Androl con un raggiro lo fa scontrare con un altro Asha'man, così da creare un diversivo per liberarsi. Poco dopo Taim lo uccide
  • Lord Algarin Pendaloan/Emarin è il fratello di Emarin Pendaloan, che fu un incanalatore con la scintilla innata, il quale venne trovato da Cadsuane e portato da lei alla Torre Bianca per essere domato, dopo la domatura egli riuscì a sopravvivere per altri dieci anni, grazie alle cure che Cadsuane stessa gli dedicò; Lord Algarin nei Libri X e XI ospita nella sua tenuta nell'est di Tear Rand al'Thor, Cadsuane, Nynaeve e molti altri, giunti da lui per riposarsi dopo la pulitura di saidin; egli lo fa proprio perché si sente in debito con Cadsuane per aver fatto sopravvivere suo fratello ancora per molti anni; inoltre si viene a sapere che in seguito, poiché Algarin ha mostrato il potenziale per imparare ad incanalare, chiede a Rand di andare alla Torre Nera, cosa che gli viene concessa. Alla Torre Nera prende il nome di suo fratello Emarin, mostra un buon potenziale e diventa amico di Androl, tessendo anche gli elogi di Rand; come gli altri del gruppo, si preoccupa molto della brutta situazione che si sta venendo a creare e collabora con Androl per cercare di porvi rimedio. Nel Prologo del Libro XIV Emarin ed Androl discutono della possibilità di fuga o di scatenare piuttosto una ribellione contro Taim. Androl dice ad Emarin di avere capito che lui è in realtà Lord Algarin, inoltre sempre Androl confida a Pevara che Emarin sta diventano molto potente in saidin, probabilmente il secondo più potente dei suoi amici dopo Nalaam; poco dopo Emarin aiuta Androl e Pevara ad estorcere ad uno sgherro di Taim la posizione dove viene tenuto imprigionato Logain; assieme cercano di liberarlo, ma vengono catturati ed Emarin resiste ad un primo tentativo di conversione forzata all'ombra; poco dopo però, grazie ad Androl e Canler, viene salvato; dopo essere riusciti a liberare anche il resto della Torre Nera, Emarin segue le sorti di Androl e Pevara, in tutti gli eventi successivi; Pevara afferma che Emarin preferisce la compagnia degli uomini a quella delle donne
  • Jonneth Dowtry è un uomo pacifico e robusto, dalla faccia tonda; è il più abile e forte tra gli incanalatori provenienti dai Fiumi Gemelli, compare a partire dal Libro XIII; quando si è trasferito alla Torre Nera, la sua intera famiglia lo ha seguito, compreso il nonno; è un amico di Androl, che per lui fabbrica un nuovo manicotto di cuoio per tirare con l'arco; Jonneth si arrabbia e vorrebbe venire alle mani con i seguaci di Taim che prendono in giro Androl, ma quest'ultimo lo calma, per evitare il peggio; nel Libro XIV Jonneth aiuta Androl, Pevara ed Emarin nel tentativo di liberare Logain, e personalmente elimina Coteren con il suo arco; poco tempo dopo viene catturato assieme a loro; successivamente però viene salvato dall'intervento di Canler e dei ragazzi dei Fiumi Gemelli, quindi contribuisce a liberare la Torre Nera dall'Ombra. Nel corso dell'Ultima Battaglia, Jonneth si accompagna spesso al gruppo di Androl e Pevara e Theodrin Dabei, la giovane Aes Sedai marrone, che sembra essere molto interessata a lui, tanto che Androl e Pevara prevedono che presto lo legherà come suo Gaidin
  • Arlen Nalaam è un Dedicato di origine Domanese, ha la carnagione bronzea e porta dei grandi baffi, egli ama bonariamente vantarsi; lo si incontra la prima volta nel Libro VII quando, durante la campagna del Drago in Altara, porta a Rand al'Thor una sul'dam catturata e poi torna a combattere. Nel Libero XIII Androl lo incontra mentre si sta allenando con Emarin e Jonneth; Nalaam si arrabbia e vorrebbe venire alle mani con i seguaci di Taim che prendono in giro Androl, ma quest'ultimo lo calma, per evitare il peggio; Androl afferma nel Libro XIV che Nalaam è il più potente tra i suoi amici rimasti nella Torre Nera; nel Libro XIV partecipa al tentativo di liberare Logain, assieme ad Androl, Pevara, Emarin e Jonneth, ma viene ucciso dai nemici
  • Norley è un Asha'man basso e di origine Cairhienese, che non dà molto nell'occhio; si incontra per la prima volta nel Libro VII quando con Logain, Vinchova, Kajima e Hardlin cattura Toveine Gazal e alcune altre Aes Sedai, assieme a lei; nel Libro III si viene a sapere che Norley viene usato da Androl per spiare segretamente i seguaci di Taim; Norley quindi per primo scopre che qualcosa di grave è capitato a Mezar Kurin, quando lo osserva e gli parla assieme. Dagli altri viene descritto come uno di cui ci si può fidare nel caso in cui scoppi la lotta con i seguaci di Taim.
  • Hardlin si incontra per la prima volta nel Libro VII quando con Logain, Vinchova, Kajima e Norley cattura Toveine Gazal e alcune altre Aes Sedai, assieme a lei; nel Libro XIII viene detto che è uno di cui ci si può fidare, nel caso in cui scoppi la lotta con i seguaci di Taim.

Altri

  • Naeff è un pieno Asha'man, particolarmente forte e abile con le tessiture d'Aria (una caratteristica non comune tra gli incanalatori maschi), egli compare spesso nella scorta personale del Drago Rinato a partire dal Libro XII; è stato legato come Custode dalla Sorella Verde Nelavaire Demasiellin. Egli è Andorano e prima di diventare Asha'man fece parte delle Guardie della Regina, che abbandonò per disgusto, durante il dominio di LOrd Gaebril/Rahvin. Naeff ha una forte faccia rettangolare ed ha mantenuto la corporatura snella che aveva da soldato. Nel Libro XIII continua ad accompagnarsi spesso con Rand ed a Tear aiuta Nyaneve ad affrontare i danni causati da una Bolla di Male; inoltre Nynaeve, prima di tornare alla Torre, riesce a rimuovere dalla mente di Naeff, tutti i residui di pazzia provocati dal tocco del Tenebroso su saidin; infine Rand lo invia in incognito alla Torre Nera per capire cosa stia capitando laggiù, visto che non è possibile raggiungerla direttamente a causa di una dreamspike
  • Saml al'Seen è un giovanissimo Soldato, ancora adolescente, proveniente dai Fiumi Gemelli, che nel Libro XI, mentre è di guardia all'ingresso della Torre Nera, accoglie Pevara e le altre Aes Sedai rosse giunte con lei
  • Enkazin è un Soldato proveniente dalla Saldea, ossuto e dal grande naso, che nel Libro XI, mentre è di guardia all'ingresso della Torre Nera con Saml al'Seen ed un Dedicato, accoglie Pevara e le altre Aes Sedai rosse giunte con lei
  • Tymoth è un Asha'man, descritto con i capelli rossi, che nel corso della prima fase della Battaglia di Maradon, agendo in segreto oltre le linee nemiche, riesce con successo a distruggere le armi d'assedio portate dai Trolloc; in seguito viene posto da Ituralde al comando degli Asha'aman che devono tenere bloccata la breccia, aperta dai Signori del Terrore nelle mura della città
  • Deepe Bhadar è un pieno Asha'man che nelle prime fasi della Battaglia di Maradon guida gli altri suoi colleghi; viene descritto come un Andorano dalla faccia piatta e con lunghi capelli neri; mentre si trova sulle mura della città assediata, Deepe riesce ad avvertire appena in tempo Ituralde sul fatto che sta percependo alcuni Signori del Terrore che stanno preparando qualcosa di grave, quando resta gravemente ferito, perché gli incanalatori nemici causano una forte esplosione, ed aprono una enorme breccia; in seguito viene guarito dal suo collega Antail, ma perde la gamba destra; nel libro XIV Deepe aiuta più volte Lan Mandragoran nel corso della Battaglia dello Shienar, all'arrivo di M'Hael cerca di contrastarlo, ma viene ucciso
  • Antail è un Asha'man pratico nelle Tessiture di Guarigione che nel corso della Battaglia di Maradon cura Ituralde e Dheepe che sono stati feriti più o meno gravemente; in seguito, mentre gli altri Asha'man vengono impiegati fino all'ultimo sforzo, per mantenere bloccata la breccia aperta nelle mura, Antail viene lasciato da parte, tra i malati, così da assicurarsi almeno un Asha'man ancora forte abbastanza per aprire un Portale di Viaggio e dunque assicurarsi la ritirata
  • Jaim Torfinn è un Soldato proveniente dai Fiumi Gemelli che, insieme ad altri, nel Libro XIII è impegnato a scavare un canale e che viene lodato da Androl, che suggerisce anche come procedere nel loro lavoro
  • Trost è un Soldato proveniente dai Fiumi Gemelli che sta lavorando al canale assieme a Torfinn e che chiede ad Androl notizie su Logain

domenica 1 novembre 2020

L'uomo è andato veramente sulla luna? Perché ci sono video su YouTube che dicono che l'uomo non è mai sbarcato sulla luna?

Ci sono un sacco di motivi per cui tutti noi dovremmo credere all’allunaggio.

Innanzitutto non basta il fatto che avrebbero potuto girare il tutto in un set, solo perché si potrebbe fare non vuol dire che l’abbiamo fatto per davvero. Inoltre se avessero girato le scene in set avrebbero dovuto creare un capannone grande chilometri quadrati, avrebbero dovuto acquistare sabbia con la stessa consistenza della regolite lunare, avrebbero dovuto ottenere un solo lampione ultra potente capace di illuminare tutta la zona senza cambiare di intensità o di angolazione.

Inoltre sarebbero serviti registi, addetti all’illuminazione, un team per la preparazione del set, fatture per tutto quanto che non esistono e nessuno ha mai visto.

Delle 150.000 persone che hanno lavorato all’interno della NASA in quel decennio nessuno ha mai parlato di complotto, e sembra strano che fossero tutti pagati per tenere la bocca chiusa, uno almeno per forza avrebbe dovuto parlare.



Altro fattore importantissimo, i radioamatori, ebbene sì. All’epoca c’erano migliaia di radioamatori sintonizzati su quelle stesse frequenze per ascoltare in diretta le comunicazione tra il modulo lunare e Houston.

Alcuni hanno avuto dubbi sulla veridicità della fonte delle comunicazioni, ovvero che sarebbero potute essere tranquillamente voci trasmesse da un satellite orbitante.

L’unico problema è che se tu vuoi ascoltare una comunicazione, e questa comunicazione si trova a 384.000 Km da te, devi essere molto attento a dove punti la tua antenna, perché tutti quelli all’ascolto erano puntati sul mare della tranquillità, esattamente nella zona dove sono allunati Armstrong e Aldrin. Dunque se fosse stato un satellite ad emettere quelle comunicazioni avrebbero dovuto riaggiornare la posizione dell’antenna costantemente.



Altro punto a favore dell’allunaggio, i sovietici.

Durante la corsa allo spazio c’erano tensioni fortissime tra USA e URSS, ogni mossa da parte di una delle 2 fazioni era mirata a danneggiare l’altra, dunque non avrebbero aspettato neanche 24 ore per sbugiardare gli americani.

Inoltre sapevano benissimo che l’apollo 11 fosse lì per davvero, perché in quel esatto momento, in orbita lunare, c’era la sonda sovietica LUNA 15 (quella nella foto qui sopra), e per la prima volta l’unione sovietica fornì alla NASA il piano di volo della sonda, proprio per evitare che LUNA 15 potesse ostacolare in qualche modo la gloriosa missione statunitense.



Qui invece abbiamo il colosso Saturn 5, il vettore più potente mai creato.

Mosse decine di industrie per creare ogni singolo pezzo, tutti quelli che ci lavoravano sapevano cosa stavano costruendo, e sapevano che il modulo lunare era capiente e potente abbastanza per compiere la sua missione.

Quindi sarebbe stato strano se la NASA avesse avuto strumentazioni funzionanti senza utilizzarle.

Tra l’altro il Saturn 5 era visibile anche ad occhio nudo durante le manovre orbitali, per prepararsi al viaggio verso la luna.


Se fosse stato tutto finto come mai l’equipaggio riuscì a tornare con rocce lunari?

Capisco che il dubbio può sorgere velocemente, perché dovremmo fidarci?

Quando la NASA analizzò quelle rocce non se le tenne tutte per sé, bensì le distribuì anche in altri centri di ricerca, persino ai loro nemici, i sovietici.

In più tutti quanti potevano anche avere un riscontro perché rocce lunari erano state rinvenute, già da molto tempo, nel polo sud, a seguito di un impatto lunare risalente a milioni di anni fa.



Grazie all’apollo 11 abbiamo ottenuto un modo per misurare, al millimetro, di quanto la luna si allontana ogni anno, circa 3,8 centimetri.

È stato reso possibile grazie all’applicazione di riflettori posti sulla superficie lunare, e tramite un raggio laser, che parte dalla terra, si può far rimbalzare su queste piastre e far tornare indietro, così facendo si ottiene il tempo impiegato dal laser e di conseguenza anche di quanto si allontana.

Tra l’altro, tramite foto orbitali di orbiter lunari, si possono vedere tutti gli apparecchi lasciati sulla superficie nelle missioni Apollo 11, 12, 14, 15, 16 e 17.



Perdonatemi, se ho scordato qualcosa ma vi assicuro che ci sono altre mille prove che l’essere umano ha per davvero camminato su un altro mondo.


sabato 31 ottobre 2020

Albus Silente






Albus Percival Wulfric Brian Silente (Albus Percival Wulfric Brian Dumbledore), noto semplicemente come Albus Silente, è un personaggio della serie di romanzi di Harry Potter, ideata e scritta da J. K. Rowling.
Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e presidente del tribunale supremo dei maghi Wizengamot, incarna molti dei valori e dei tratti tipici del classico "mago buono" ed è stato paragonato a Gandalf e ad alcune rappresentazioni del mago Merlino. Saggio, eccentrico, benefattore e ironico, è ritenuto il mago più potente del mondo e di tutti i tempi per la sua intelligenza e per la sua grande conoscenza della magia, oltre ad essere l'unico mago che Lord Voldemort abbia mai temuto veramente.

Descrizione fisica

Silente è descritto già nel primo capitolo del primo libro come un anziano molto alto e magro. La barba e i capelli bianchi e lunghi (ma una volta rossicci, come illustrato nei successivi romanzi), gli occhi azzurri e profondi e un paio di occhiali con lenti a mezzaluna caratterizzano i tratti del volto:
(EN)
«He was tall, thin, and very old, judging by the silver of his hair and beard, which were both long enough to tuck into his belt. He was wearing long robes, a purple cloak that swept the ground, and high-heeled, buckled boots. His blue eyes were light, bright, and sparkling behind half-moon spectacles and his nose was very long and crooked, as though it had been broken at least twice. This man's name was Albus Dumbledore.»
(IT)
«Era alto, magro e molto vecchio, a giudicare dall'argento dei capelli e della barba, talmente lunghi che li teneva infilati nella cintura. Indossava abiti lunghi, un mantello color porpora che strusciava per terra e stivali dai tacchi alti con le fibbie. Dietro gli occhiali a mezzaluna aveva due occhi di un azzurro chiaro, luminosi e scintillanti, e il naso era molto lungo e ricurvo, come se fosse stato rotto almeno due volte. L'uomo si chiamava Albus Silente.»
(J. K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale)
Spesso le sue dita sono descritte come molto lunghe. Dalla storia si apprende inoltre che ha una cicatrice sul ginocchio, che raffigura una piantina esatta della metropolitana di Londra. Per quanto sia molto anziano, spesso mostra di possedere una forza sorprendente.


Capacità magiche e riconoscimenti

Insignito dell'Ordine di Merlino di Prima Classe, Silente viene spesso definito come "il più grande mago vivente" ed è l'unico ad essere temuto persino da Lord Voldemort. È famoso per aver lavorato insieme al suo collega Nicholas Flamel, creatore della pietra filosofale, per aver scoperto i dodici modi di usare il sangue di drago, per la capacità di evocare il "fuoco gubraitiano" (un fuoco magico che non si spegne mai) e per aver sconfitto il mago oscuro Grindelwald. È lui ad aver creato il suo "Spegnino" o "Deluminatore", un accendino speciale capace di spegnere e poi riaccendere qualunque luce artificiale. Successivamente, impregnerà quest'oggetto con un incantesimo che permetterà a Ron, una volta che lo avrà ereditato, di riuscire a ritrovare ovunque Harry e Hermione.
Sa creare le passaporte e sa rendersi invisibile grazie a un incantesimo di Disillusione molto potente. Il settore della Magia che padroneggia meglio è la trasfigurazione, ma è versato anche in tutti gli altri settori. Universalmente è considerato il più grande mago dell'era moderna, tanto per la sua intelligenza quanto per la sua fibra morale. Muove la bacchetta con grande rapidità e riesce a produrre una forza magica tale "da far rizzare i capelli", come si afferma durante il duello con Voldemort nel quinto libro. In questo stesso duello riesce a mettere in seria difficoltà l'antagonista; nel sesto libro supera tutte le difese apportate da Voldemort stesso al fine di proteggere il suo medaglione Horcrux, percependo istintivamente la presenza della magia e la sua funzione, e rivelando di saper riconoscere quella di Voldemort grazie alla sua conoscenza della personalità del mago oscuro.
La sua fama gli avrebbe permesso di diventare Ministro della Magia, carica che gli fu offerta più volte, ma ha rifiutato l'incarico sia perché ha preferito restare a Hogwarts come preside, sia perché, come spiega a Harry, ha capito di non essere adatto al potere. Silente è un ottimo Legilimens e Occlumante; sa inoltre parlare il linguaggio delle Sirene ed è perfettamente in grado di nuotare con un impeccabile stile a rana.
Silente è anche il presidente del Wizengamot, ovvero il tribunale supremo dei Maghi. La sua sede si trova a Londra, presso il Ministero della Magia, allo stesso piano dell'Ufficio Misteri. Nel quinto libro viene radiato e gli viene tolta anche la presidenza della Confederazione Internazionale dei Maghi poiché ha diffuso la notizia del ritorno di Voldemort, ma alla fine gliene vengono restituiti i meriti. Come detto nell'ultimo libro, da giovane Silente è stato inoltre insignito di vari premi: ha vinto la medaglia d'oro per il "Contributo Innovativo alla Conferenza Alchemica Internazionale del Cairo", è stato "Rappresentante Giovanile Britannico alla Conferenza Internazionale dei Maghi" e "Rappresentante Giovanile Britannico al Wizengamot" e ha vinto il "Premio Barnabus Finkley per Incantamenti Eccezionali".
Silente è anche uno dei personaggi delle note figurine "Streghe e Maghi Famosi" da collezione presenti nelle confezioni di Cioccorane, dolci di cioccolato a forma di rana. Questo riconoscimento è per lui molto importante, tant'è vero che quando, nel quinto libro (Harry Potter e l'Ordine della Fenice), il Ministero della Magia iniziò a sollevarlo da qualunque incarico o riconoscimento, come quello di Stregone Capo del Wizegamot e la Presidenza della Confederazione Internazionale dei Maghi, lui confessò che non gli importava di quello che il Ministro avrebbe fatto fin quando non lo avessero tolto dalle figurine delle Cioccorane.

Biografia

Famiglia e adolescenza

Silente viene presentato nel romanzo Harry Potter e la pietra filosofale quando è già molto anziano: i dettagli sulla sua infanzia e adolescenza vengono rivelati soltanto nel settimo libro, Harry Potter e i Doni della Morte.
Il suo nome completo è Albus Percival Wulfric Brian Silente. Nato nel 1881, figlio primogenito di Kendra e Percival Silente, Albus aveva un fratello dotato di poteri magici, Aberforth Silente, futuro proprietario del pub Testa di Porco a Hogsmeade, ed una sorella, Ariana, con problemi psicologici causati dall'aggressione in giovane età da parte di tre Babbani. Dopo quell'incidente, la bambina non riuscì più a tenere a bada i propri poteri magici, i quali si manifestavano improvvisamente in violenti attacchi. Suo padre, cercando vendetta, attaccò i tre e per questo venne rinchiuso ad Azkaban. Non tentò di scagionarsi chiarendo i motivi della sua aggressione poiché temeva che, rivelando la situazione di Ariana, questa sarebbe stata considerata pericolosa e rinchiusa all'ospedale San Mungo per malattie e ferite magiche. Dopo l'arresto di Percival la famiglia Silente si trasferì dal piccolo paesino di Mould-on-the-Wold a Godric's Hollow dove, su decisione della madre, la ragazza visse isolata dal resto della comunità magica.
A Hogwarts Albus fu smistato nella casa di Grifondoro, divenne prefetto dei Grifondoro al quinto anno e Caposcuola al settimo. Le grandissime capacità magiche di Silente vengono scoperte già da giovane: la professoressa Marchbanks, infatti, afferma nel quinto libro di averlo esaminato in Incantesimi e in Trasfigurazione e ammette di "non aver mai visto nessun altro fare cose simili con una bacchetta".
Kendra morì per mano di sua figlia nell'estate 1899, quando questa rimase preda di un attacco più forte del solito, in un momento in cui non vi era nessuno che potesse badarle. A questo punto, dopo la morte della madre, il giovane Albus Silente fu costretto a rimanere a badare alla sorella col fratello Aberforth. Nel momento in cui Albus si sentiva ormai finito, costretto ad una vita in cui non avrebbe potuto ottenere ciò che meritava in quanto mago dalle grandi capacità, incontrò il malvagio Gellert Grindelwald (futuro mago oscuro) con cui fraternizzò allo scopo di conquistare il potere sul mondo dei Babbani, il cui destino sarebbe stato quello di essere assoggettati ai maghi. L'autrice ha ufficialmente reso noto, in seguito all'uscita dell'ultimo romanzo della serie, che in realtà Silente era innamorato di Grindelwald, e che questo gli impedì fino all'ultimo di giudicarlo in maniera obiettiva per le sue aspirazioni malvagie.
Albus apre finalmente gli occhi soltanto in seguito ad un tragico evento: durante uno degli ormai ricorrenti litigi tra Aberforth e Grindelwald (Aberforth era contrario ai piani di conquista del fratello e Grindelwald), i due prendono mano alla bacchetta, seguiti da Albus; in seguito a questo scontro, la piccola Ariana, che era lì presente, rimane uccisa (sconosciuto è colui che ha fisicamente spento la sua vita), e per questo Grindelwald è costretto a fuggire, mentre Albus non può fare altro che accettare la dura realtà a cui lui stesso ha dato forma; Aberforth, ritenendo il fratello responsabile della morte della sorella, durante il funerale lo aggredisce rompendogli il naso, evitando poi per lungo tempo ogni contatto con lui.
Molti anni più tardi, sarà proprio Silente a sconfiggere e catturare Grindelwald, divenuto ormai uno dei più potenti maghi oscuri mai esistiti, la cui disfatta segna il passaggio della bacchetta invincibile, la Bacchetta di Sambuco, da Gellert allo stesso Albus.

Silente e Hogwarts

Dopo aver finito gli studi e la breve amicizia con Gellert Grindelwald, Silente torna a Hogwarts in qualità di insegnante di trasfigurazione. In seguito ne diventa il Preside, prendendo il posto di Armando Dippet. Ricoprirà il ruolo di preside per ben 42 anni. Nella comunità magica viene considerato un ottimo preside, anche se per due volte nel corso della serie ha perso momentaneamente l'incarico. La prima volta è stata nel secondo libro, quando Lucius Malfoy persuade i dodici consiglieri della scuola a licenziarlo a causa dei ripetuti attacchi di un basilisco all'interno della scuola. Alla fine dello stesso libro, dopo l'uccisione del mostro da parte di Harry Potter, Silente ottiene nuovamente l'incarico, scoprendo tra l'altro che Malfoy, al fine di ottenere l'allontanamento di Silente dalla scuola, aveva ricattato gli altri consiglieri minacciandoli di maledire le loro famiglie.
Durante il quinto anno di Harry a Hogwarts, Dolores Umbridge, la nuova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure e Inquisitore Supremo di Hogwarts, cerca di licenziare e arrestare Silente accusandolo di aver creato un esercito di ragazzi contro il Ministero della Magia dopo aver trovato la lista dei membri dell'Esercito di Silente fondato però da Harry, Ron e Hermione. Tuttavia, quando il Ministro si reca a Hogwarts con due suoi sottoposti per far catturare Silente, quest'ultimo riesce a fuggire con l'aiuto di Fanny, la sua fenice. Dopo la fuga di Silente, quindi, la Umbridge viene eletta Preside, ma dopo l'attacco di Voldemort al Ministero, l'allora Ministro della Magia Cornelius Caramell solleva la Umbridge dagli incarichi a Hogwarts, restituendo il ruolo di preside a Silente.

Silente e Voldemort

Silente incontra per la prima volta Tom Orvoloson Riddle (il futuro Lord Voldemort) quando questi è ancora bambino (ha solo 10 anni), nell'orfanotrofio dove era vissuto fino ad allora. Silente si reca all'orfanotrofio per offrirgli un posto da studente a Hogwarts; riesce nell'intento, accorgendosi però immediatamente che quel bambino ha qualcosa di "strano" anche per un mago.
Durante la permanenza di Tom ad Hogwarts, Silente lo tiene sott'occhio, e nonostante Tom si sia rivelato uno dei migliori studenti di tutti i tempi, Silente riesce a convincere l'allora preside Armando Dippet a negargli la cattedra di difesa contro le Arti Oscure che Tom aveva richiesto appena ricevuto il diploma.
Tom torna dieci anni dopo alla Scuola per richiedere nuovamente la cattedra di insegnante negatagli da Armando Dippet. Però il preside è morto, e il suo posto è stato preso da Silente, il quale gli nega il posto una seconda volta. Successivamente questo confiderà a Harry di aver avuto l'impressione che Tom stesse cercando qualcosa nella scuola, probabilmente un manufatto antico da tramutare in un Horcrux.
Silente, durante un colloquio di lavoro con Sibilla Cooman, assiste per caso alla formulazione di una profezia, nella quale viene predetta la caduta di Voldemort causata da un bambino. Severus Piton riesce ad origliare una parte di questa profezia, riferendola al suo signore, Voldemort. Quest'ultimo, ipotizzando che la profezia riguardi Harry Potter, cercherà invano di ucciderlo.
In seguito all'ascesa di Lord Voldemort e al suo crescente potere, Silente fonda l'Ordine della Fenice per contrastarlo ed opporsi ai suoi seguaci, i Mangiamorte. Egli è inoltre il Custode Segreto della base operativa dell'Ordine, che si trova nella vecchia casa della famiglia Black (al numero 12 di Grimmauld Place), custodita dall'elfo domestico Kreacher. Nel mondo magico corre la voce che Silente sia l'unico mago che Voldemort abbia mai temuto. Silente è anche uno dei pochissimi maghi (oltre a Harry) che ha il coraggio di chiamare Voldemort con il suo vero nome, Tom. Silente parla e duella con Voldemort senza nessun timore, riuscendo ampiamente a tenergli testa se non ad essergli superiore (come visto nel quinto libro e quinto film della saga).
Silente fa l'importantissima scoperta degli Horcrux di Voldemort e ne distrugge uno, l'anello di Orvoloson Gaunt, nonno materno di Tom. Harry a sua volta ne aveva inconsapevolmente distrutto uno nel suo secondo anno a Hogwarts, il diario che aveva attirato Ginny nella camera dei segreti. In seguito Silente comunica quest'informazione a Harry, che andrà con lui a cercare e distruggere un altro Horcrux, il medaglione di Serpeverde. Alla fine del sesto libro Harry scopre tuttavia che il medaglione non è un Horcrux: si tratta di un falso in quanto l'originale era stato già sostituito da Regulus Arcturus Black con un falso.

Vecchiaia e morte

Nel sesto libro, come nota Severus Piton, Silente invecchia sempre più rapidamente. Ciò è dovuto all'uso che ha fatto mesi prima dell'anello di Orvoloson Gaunt: riconosciuta la Pietra della Resurrezione incastonatavi (uno dei Doni della Morte, cercati da Silente e Gellert Grindelwald durante il loro periodo di amicizia), e reso folle dal proprio desiderio di rivedere i genitori e la sorella in modo da dirgli quanto era dispiaciuto per le loro morti, egli tenta di usarla, noncurante della maledizione mortale che Lord Voldemort le aveva impresso per proteggere l'Horcrux e che, grazie all'aiuto di Piton, riesce a contenere nella sua mano destra. Dopo essere stato colpito da questa maledizione, presumibilmente nel luglio del 1996, a Silente non resta che un anno di vita.
Consapevole di questo, alla fine dello stesso libro, ambientato nel 1996-1997, Silente pianifica attentamente la sua morte insieme a Severus Piton, lasciandosi uccidere da quest'ultimo con un ordine datogli in segreto da lui stesso.
Tutto il mondo magico partecipa al funerale del grande mago. Perfino le creature magiche che abitano la Foresta Proibita e il lago nero si fermano a rendere omaggio alla tomba bianca di Silente, che si trova, secondo i suoi desideri, all'interno del perimetro della scuola che tanto amava.
Silente muore il 30 giugno 1997, alla veneranda età di 116 anni.
Silente e Piton continuano nel loro piano anche dopo la morte del primo attraverso precise istruzioni date a Piton (neo-nominato preside di Hogwarts da Voldemort in persona) dal quadro dello stesso Silente nell'ufficio del preside, proteggendo da lontano Harry e aiutandolo a trovare il modo di sconfiggere definitivamente il Signore Oscuro.
Nell'epilogo si scopre che Harry ha chiamato il suo secondo figlio Albus Severus, in onore di Silente e di Piton, a sua detta i due più grandi presidi che Hogwarts abbia mai avuto.

Analisi del personaggio

Significati del nome

Nei libri della Rowling i nomi nascondono un significato (come del resto è usuale nelle favole), specie se si tratta di un personaggio fondamentale per la storia come Albus Silente (in originale Albus Dumbledore). Nel nome originale del preside di Hogwarts possiamo ritrovare significati profondamente legati alla tradizione britannica che, per un'autrice che ha avuto una formazione classica, non sono dovuti al caso. Segue l'analisi del nome nella sua versione originale (Albus Percival Wulfric Brian Dumbledore):
Albus deriva dall'aggettivo latino che significa "bianco" e ricorda anche Albion, un nome molto antico di tradizione arturiana per "Britannia".
Percival è colui il quale, fra i cavalieri di Re Artù impegnati nella ricerca del Santo Graal, riuscirà a trovare la preziosa coppa. Altri due personaggi della serie portano questo nome: Percy Weasley (fratello maggiore di Ron) e Percival Silente (padre di Albus, Aberforth e Ariana).
Wulfric può prestarsi ad una interessante speculazione linguistica che collegherebbe Silente con il poema britannico di Beowulf: Beowulf infatti ha il significato di "orso potente" (beo) e "lupo" (wulf), mentre il secondo nome di Silente può essere diviso in "lupo" e "potere, autorità-governo" (rule). In questa similitudine Silente è l'eroe Beowulf mentre Grindelwald è il nemico Grendel.
Brian è un nome da associare ai re nella tradizione celtica, in particolare irlandese: Brian Boru fu sovrano d'Irlanda nell'XI secolo.
Dumbledore è la parola in inglese antico per "bombo". In italiano si è scelto di tradurre il cognome in Silente in quanto filtra "l'aura di superiore saggezza" e ai traduttori "è sembrato più autorevole di tutte le variazioni possibili suggerite dall'originale". L'autrice, a proposito di questa traduzione, ha dichiarato: "La traduttrice si è basata sulla parola dumb nel cognome, che significa muto". In realtà, come fa notare la Rowling, dumbledore è una forma antica della parola bumblebee, che significa bombo.
«L'ho scelto perché avevo l'idea di questo mago [...] sempre in movimento. [...] Per me il nome Silente è una totale contraddizione. Ma il libro è molto popolare anche in Italia, il che significa che la cosa non disturba per niente gli italiani!»
(J. K. Rowling)



Traduzioni nelle varie lingue

  • Arabo: ألباس دمبلدور
  • Bengali: অ্যালবাস ডাম্বলডোর (Albas Damboldor)
  • Bulgaro: Албус Дъмбълдор
  • Catalano: Albus Dumbledore
  • Cinese (tradizionale): 阿不思.鄧布利多
  • Cinese (Taiwan): 阿不思.鄧不利多教授
  • Ceco: Albus Brumbál
  • Coreano: 알버스 덤블도어
  • Ebraico: אלבוס דמבלדור
  • Francese: Albus Dumbledore
  • Gallese: Albus Dumbledore
  • Greco antico: Διμπλόδωρος
  • Greco moderno: Άλμπους Ντάμπλντορ
  • Hindi: डम्बल्डोर
  • Inglese: Albus Dumbledore
  • Italiano: Albus Silente
  • Giapponese: Albus Dumbledore (アルバス・ダンブルドア Arubasu Danburudoa?)
  • Lettone: Baltuss Dumidors (balts = bianco)
  • Lituano: Albas Dumbldoras
  • Norvegese: Albus Humlesnurr
  • Olandese: Albus Perkamentus (perkament = pergamena)
  • Persiano: آلبوس دامبلدور
  • Polacco: Albus Dumbledore
  • Portoghese (Brasile): Alvo Dumbledore (alvo = bianco, pulito)
  • Portoghese (Portogallo): Albus Dumbledore
  • Rumeno: Albus Dumbledore
  • Russo: Альбус Дамблдор (Al'bus Dambldor)
  • Serbo: Albus Dambldor
  • Slovacco: Albus Dumbledore
  • Spagnolo: Albus Dumbledore
  • Tedesco: Albus Dumbledore
  • Tailandese: อัลบัส ดัมเบิลดอร์

L'uomo dietro al mago

Silente, per la sua natura a volte misteriosa, a volte edificante, rassicurante, comica, a volte addirittura severa, è uno dei personaggi più particolari dell'intera serie. La sua grande saggezza e notorietà ne fanno il mago più rispettato del suo tempo, l'unico veramente temuto da Lord Voldemort.
Ma dietro al mago c'è anche un uomo: ama la musica classica, in particolare la musica da camera e il bowling, ed è un appassionato di dolci.
Il suo carattere presenta innumerevoli sfumature, alterna momenti in cui appare tremendamente vecchio a momenti in cui emana un'imponente aura di potere, la stessa aura che fa capire per la prima volta ad Harry Potter, alla fine del quarto volume, perché si dice che sia lui l'unico mago temuto da Lord Voldemort, in contrasto con l'immagine che Harry aveva avuto di lui fino a quel momento. La caratteristica di Silente che appare più spesso (e che forse lo caratterizza principalmente) è tuttavia la sua natura bizzarra, ironica e brillante. Molto spesso sono citate le sue classiche "occhiate scintillanti" attraverso gli occhiali a mezzaluna, per non parlare di alcune battute bizzarre presenti lungo tutta la saga, di cui le più famose sono senza dubbio i discorsi ai banchetti di apertura dell'anno scolastico.
Come lui stesso confida ad Harry, ha commesso degli errori in passato, errori di valutazione che hanno anche condizionato la vita del bambino sopravvissuto. Nell'intento di proteggerlo ad ogni costo dai pericoli che inevitabilmente si troverà ad affrontare (e forse nella speranza di evitarglieli), preferisce rimandare il più possibile il momento in cui Harry conoscerà in tutta la sua interezza quello che significa la cicatrice che lo ha segnato. Questa decisione sfocia nell'ignorare Harry per tutto il quinto anno di scuola del ragazzo, mentre tutto il mondo magico non crede al ritorno di Voldemort, mina la fiducia di Harry nell'uomo, e precipita quando Voldemort stesso, sfruttando il fatto che Harry non studi più Occlumanzia, tende al ragazzo una trappola per farlo arrivare al Ministero, nel tentativo di catturarlo.
Da una parte è il "padre premuroso" che Harry non ha mai avuto, che vuole evitare al figlio ulteriori e premature sofferenze, ma dall'altro emerge la figura del "maestro" e della "guida" che ha il dovere di rendere edotto il ragazzo sul cammino che lo aspetta, prepararlo e dargli tutti gli strumenti necessari perché possa uscire vivo dal suo confronto con Voldemort.
Nel sesto libro Harry ha quasi improvvisa la visione della vecchiaia e della fallibilità del suo mentore. Si trova di fronte ad un Silente ormai giunto al tramonto, ma comunque risoluto ed incredibilmente forte per la sua età e che non si sottrae alla lotta pur di dare ad Harry tutti gli strumenti e le informazioni necessarie per completare il suo percorso.
Silente è per Harry e per tutti gli studenti della scuola di Hogwarts, fatta eccezione dei Serpeverde, un modello e un punto di riferimento. I Serpeverde vorrebbero che un altro mago fosse il preside di Hogwarts e sono ben felici quando l'incarico passa nelle mani di Dolores Umbridge nel quinto libro.
Harry sostiene sin dal primo libro Albus Silente, e nel sesto dichiara risoluto e irremovibile all'insistente Ministro della Magia di essere «l'uomo di Silente, fino in fondo». Nel settimo libro, Harry si troverà da solo a difendere l'immagine e il prestigio del suo grande mentore, la cui memoria è stata infamata dalla pubblicazione di una biografia non autorizzata, scritta dalla reporter Rita Skeeter, che non ha risparmiato i dettagli più oscuri del suo passato. È proprio nel settimo libro che emergono la complessità del personaggio e le sue umane contraddizioni.
In un'intervista J. K. Rowling ha infatti dichiarato:
«Una grande intelligenza non ti protegge dagli errori emotivi, e penso che Silente ne sia il perfetto esempio.»
(J. K. Rowling intervistata da Mugglenet.com)
In seguito alla pubblicazione dell'ultimo libro l'autrice ha rivelato inoltre la sua omosessualità, dichiarando che Silente era innamorato di Gellert Grindelwald, e che per questo motivo non si rese subito conto della malvagità dell'uomo.

Somiglianze

Silente ha molti punti in comune con altri personaggi di libri o film fantasy. I più importanti fra questi sono il mago Merlino delle leggende bretoni, lo stregone Gandalf del Signore degli Anelli, Obi-Wan Kenobi della saga Guerre stellari e il leone Aslan, delle Cronache di Narnia. C'è anche chi lo ha paragonato ad un personaggio storico: John Dee, studioso dell'occulto alla corte di Elisabetta I d'Inghilterra. Sebbene J. K. Rowling non abbia mai ammesso di aver tratto ispirazione da essi nella creazione di Silente, è evidente che questi abbia molto in comune con altri personaggi, soprattutto per quanto riguarda la sua funzione di mentore e protettore all'interno della struttura narrativa. Diversamente dagli altri però, Silente vive e si confronta con una dimensione molto più umana e vicina a quella del lettore.
Sia che si parli di Gandalf che di Silente, a livello di caratteristiche fisiche e di ruolo all'interno della trama, il personaggio da cui entrambi sembrano aver origine è Merlino. Lo stesso Re Artù può essere considerato un antenato spirituale di Harry Potter: come Merlino nasconde il giovane Artù per proteggerlo dai nemici del padre Uther, così Silente nasconde Harry presso i Dursley per proteggerlo dai seguaci di Lord Voldemort.


Adattamento cinematografico

Nei primi due film, Silente è interpretato da Richard Harris; a partire dal terzo film, Silente è interpretato da Michael Gambon (a causa della scomparsa di Harris, avvenuta nel 2002). Il personaggio interpretato da Harris è fisicamente molto simile a come descritto nel romanzo, mentre il Silente di Gambon risulta, pur non eccessivamente, più distaccato nell'aspetto fisico (nel vestiario soprattutto).
A partire dal quarto film il personaggio inizia ad essere rappresentato come un mago meno eccentrico ed ironico (come invece era stato nei primi tre, in particolare nel terzo), lasciando il posto ad un personaggio più serio e convenzionale.
A causa del dovuto cambiamento dell'interprete, l'aspetto di Silente porta a dei lievi errori di continuità:
  • Nel quarto film Harry assiste al processo contro Igor Karkaroff (grazie al pensatoio di Silente); esso avviene dopo la caduta di Voldemort, più o meno nel periodo in cui Harry viene consegnato ai Dursley (scena iniziale del primo film), ma, nonostante questo, Silente appare molto più giovane rispetto alla scena iniziale del primo film, con barba e capelli molto più disordinati e di color grigio scuro invece che essere lisci e bianchi.
  • Nell'ottavo film, nei ricordi di Piton, Silente è rappresentato con l'aspetto che aveva nel sesto, anche per quanto riguarda avvenimenti paralleli o anteriori al primo.
Da notare anche il dettaglio degli occhiali: nei romanzi, Rowling fa costanti riferimenti agli occhiali a mezzaluna di Silente come di un tratto caratteristico del vecchio mago; nel quarto film, in alcune scene Silente non li porta; nel quinto e sesto, addirittura, non li indossa mai (in entrambi unicamente nella scena del banchetto di inizio anno).
A partire da Animali fantastici - I crimini di Grindelwald, secondo film della saga cinematografica prequel di Harry Potter, il personaggio del giovane Albus Silente sarà interpretato da Jude Law.

Fanny

Fanny (Fawkes) è la fenice di Silente. Una fenice è una creatura magica che «s'incendia quando comincia a cedere e risorge dalle ceneri in forma di pulcino. [...] Può scomparire e ricomparire a piacere. Il canto della fenice [...] accresce il coraggio nei puri di cuore. Le lacrime di fenice hanno potenti proprietà curative». Le fenici sono inoltre in grado di trasportare carichi molto pesanti.
Fanny ha donato due piume della sua coda che adesso costituiscono l'anima delle bacchette magiche di Harry Potter e del suo peggior nemico, Lord Voldemort.
Fanny usa le sue doti nel secondo libro, dapprima quando rinasce dalle sue ceneri nell'ufficio del preside, poi quando rimargina la ferita di Harry procuratagli dal morso del basilisco, portandogli il cappello parlante, dal quale Harry estrarrà la spada di Godric Grifondoro, e in ultimo quando porta Ginny Weasley, Ron Weasley, Gilderoy Allock e Harry fuori dalla camera dei segreti.
Nel quinto libro dà una specie di avvertimento a Silente mandandogli una piuma e funge da messaggero per la famiglia Weasley, Sirius e Harry, quando Arthur Weasley è ricoverato al San Mungo. Sempre nel quinto volume Fanny fa fuggire Silente dal suo ufficio dopo che questi ha stordito il Ministro della Magia, Dolores Umbridge e due Auror. In questa scena si può anche osservare come Silente si doti di una fenice da utilizzare come utile via di fuga d'emergenza da Hogwarts, in quanto non ci si può smaterializzare entro i confini della scuola con le normali pratiche magiche. Sempre nel quinto libro, per difendere Silente durante la battaglia contro Voldemort al Ministero della magia nell'Ufficio Misteri, inghiotte al volo un Avada Kedavra diretto a lui. In questa occasione la creatura, anziché morire, si scioglie nelle sue ceneri e rinasce, in quanto le fenici sono immortali.
In seguito alla morte del suo padrone, nel sesto libro, Fanny scompare dopo aver cantato la sua tristezza.

Silente nella cultura di massa

Il personaggio di Silente è stato parodiato in alcuni sketch e serie animate. Nella serie I maghi di Waverly (Wizards of Waverly Place), gli episodi "Scuola di magia parte 1" e "Scuola di magia parte 2" sono caratterizzati da Alex e Justin Russo che frequentano una scuola di magia estiva chiamata Magi-tech, della quale è preside Crumbs, personaggio ispirato a Silente. Nell'episodio de I Simpson intitolato Una coppia da Haw-Haw Lisa chiede a Homer che lui le legga il suo libro di Angelica Button affinché lei si addormenti. Homer, scoprendo durante la lettura che il personaggio del preside Barbagrigia muore (come accade a Silente in Harry Potter e il principe mezzosangue), nasconde la cosa a Lisa inventandosi un lieto fine. Lisa leggerà il finale autentico ma deciderà che quello di Homer è migliore.



venerdì 30 ottobre 2020

Enneagramma (Gurdjieff)

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L'enneagramma (dalle parole Greche εννέα, ennea, "nove" e γραμμα, gramma, "scrittura") è un simbolo pubblicato per la prima volta nel 1949 nel testo Frammenti di un insegnamento sconosciuto di Pëtr Dem'janovič Uspenskij, nel quale l'autore rende conto dei suoi otto anni di lavoro con il mistico Georges Ivanovič Gurdjieff. È una figura alla base dell'insegnamento di Gurdjieff, che la utilizza in molteplici casi, come un modello matematico del modo di procedere dei fenomeni.
Fra le altre cose è anche un modello della personalità umana, ed in questa accezione è utilizzato come un sistema di nove tipi di personalità interconnessi. Esso si basa su tecniche introdotte negli insegnamenti di Gurdjieff. Gli Archetipi definiscono nove tipi di personalità (a volte chiamati "enneatipi"), che sono rappresentati dai punti della figura geometrica, che serve anche da schema rappresentativo delle connessioni tra i tipi.
Storicamente sia l'Enneagramma che il pensiero di Gurdjieff hanno influenzato varie persone nei più svariati campi della cultura, come ad esempio l'architetto Frank Lloyd Wright, la scrittrice Pamela Lyndon Travers e il regista Peter Brook, che fa comparire il simbolo nel suo film Incontri con uomini straordinari. Famoso tra gli italiani è il cantante Franco Battiato, nelle cui opere ricorre questo schema concettuale.
Nel mondo ci sono varie associazioni o gruppi che studiano tale metodo, come ad esempio
  • The Gurdjieff Foundation
  • Gurdjieff Society
  • Fundación Gurdjieff Caracas
  • Institut Gurdjieff
  • Centro Studi Tradizionale e di Formazione Interiore secondo G.I.G.
  • Il Nono Passo

giovedì 29 ottobre 2020

Torii

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Un torii (鳥居) è il tradizionale portale d'accesso giapponese che porta ad un jinja (santuario shintoista) o, più semplicemente, ad un'area sacra. La sua struttura elementare è formata da due colonne di supporto verticali e un palo orizzontale sulla cima e frequentemente viene dipinto in colore vermiglio. Tradizionalmente sono fatti di pietra o legno, ma in tempi recenti i costruttori hanno iniziato ad usare anche l'acciaio o il cemento armato.
Generalmente i torii si trovano a gruppi di tre, ma fuori dai templi o dai luoghi di culto non mancano mai. Il numero è tuttavia variabile. Ad esempio, i santuari dedicati al dio Inari possiedono tipicamente molti torii, mentre il santuario di Fushimi Inari-taisha a Kyoto possiede addirittura migliaia di torii.
La loro costante presenza nello shintoismo è dovuta al fatto che il passaggio sotto di esso è considerato una prima forma di purificazione, poi completata con le abluzioni rituali nelle immediate vicinanze del santuario. Le credenze popolari tendono ad identificarlo semplicemente come un simbolo di fortuna e prosperità. Per questo è costume che una persona che ha ottenuto successo negli affari doni un torii come segno di gratitudine agli dèi.

Origine

L'origine di queste costruzioni, da sempre caratteristiche del paesaggio giapponese, è incerta. Sebbene strutture simili si possano trovare in molte altre zone dell'Asia, come in India (i torana dell'architettura buddista e induista), in Cina (p'ai-lou), in Corea (Hongsalmun), in Thailandia, in Nepal e altrove, la ragione e le circostanze per cui questi portali siano stati importati anche nell'Arcipelago non sono conosciute.
Secondo una versione dei miti di Amaterasu (la dea del Sole), quando questa si rinchiuse in una caverna per sfuggire al pestifero fratello Susanoo, causando un'eclissi, le persone, timorose di non rivedere più la luce del Sole, misero su un grosso trespolo di legno per uccelli, tutti i galli della città. Il loro continuo cantare la incuriosì e la indusse a sbirciare fuori dalla caverna.
Approfittando del varco apertosi, uno degli dèi aprì completamente l'ingresso, spingendo via la roccia e permettendo alla luce del Sole di illuminare ancora la Terra. Quel trespolo divenne il primo torii.
È interessante che nel mito sia raccontato che sul trespolo siano stati messi vari uccelli. Secondo altre fonti autoctone infatti, un tempo i torii avevano proprio la funzione di ospitare i galli sacri dalla lunga coda e gli uccelli in generale, visti come messaggeri degli dèi (tra l'altro questi particolari galli si trovano ancora in certi sacrari). È probabile che con il tempo venne dimenticato l'uso primitivo e fu così che il torii divenne da un'uccelliera un portale. Questa teoria parrebbe confermata dallo stesso termine torii, composto di tori (uccello) e i (essere, stare, luogo).

Parti principali

I torii appartengono a due famiglie principali, quella del Shinmei torii, stile utilizzante solo travi diritte, e quella del Myōjin torii (di gran lunga la più comune), che utilizza invece anche travi ricurve.
Strutturalmente un torii è caratterizzato da nove elementi, non tutti sempre presenti:
  • il kasagi, la trave a cavallo delle due colonne
  • lo shimaki, una seconda trave a volte presente sotto il kasagi
  • il nuki, trave secondaria sotto il kasagi e lo shimaki che collega e tiene insieme le due colonne
  • i kusabi, cunei che fermano il nuki;
  • il gakuzuka, supporto situato tra shimaki e nuki a sostegno del primo e a volte recante un'iscrizione
  • gli hashira, le colonne cilindriche che sostengono la costruzione
  • i daiwa, i capitelli delle colonne
  • i daiishi o kamebara, le basi di queste ultime
  • i nemaki, guaine nere (o a volte di altro colore) alla base delle colonne
Le colonne possono avere una certa inclinazione verso l'interno detta uchikorobi.





 
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