Molti conoscono le Profezie di Malachia, tradotte dal suo documento “Prophetia Sancti Malachiae Archiepiscopi,de Summis Pontificibus”, consistente in 111 motti in latino nei quali fa un elenco dei Papi che si succederanno a partire da Celestino II fino all’ultimo.
Ma chi era Malachia?
Nacque nel 1095 ad Armagh ,da qui Malachia di Armagh, nell’Irlanda del Nord, l’attuale Ulster e mori’ nell’ Abbazia di Clairvaux, Chiaravalle in italiano, nella zona delle Ardenne in Francia il 2 novembre 1148 , ospite del suo amico Bernardo di Chiaravalle ,padre dell’ordine dei Cistercensi in occasione dell’ultima sua visita durante un pellegrinaggio.
E’ stato un abate ed arcivescovo dell'arcidiocesi di Armagh . Fu proclamato santo da Papa Clemente III , il 6 luglio 1190.
E’ stato definito una delle più grandi figure del Medioevo e del cristianesimo irlandese, diventata cristiana grazie all’opera evangelizzatrice di san Patrizio, vescovo e missionario nato nella Britannia romana nel 385 e morto nel 461.
Malachia e’ noto per aver combattuto la rilassatezza dei costumi della Chiesa del suo tempo, riproponendo la tradizione di ascetismo del monachesimo irlandese.
Ritornando alle Profezie, esse furono pubblicate per la prima volta dallo storico benedettino Arnold Wion nel 1595 nel suo libro "Lignum Vitae" nell’ambito della Storia del suo ordine.
Questo elenco inizia con la menzione di Celestino II eletto Papa il 26 Settembre 1143 e morto dopo soli sei mesi, l’ 8 Marzo del 1144 e finisce con questa ultima descrizione:
“In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis”.
Tradotto significa che “durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro Romano, che pascerà il suo gregge fra molte tribolazioni; quando queste saranno passate, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine”
L’ultimo Papa Malachia lo identifica come “Gloria olivae” che coincide con Benedetto XVI, ultimo della serie dei 111 Papi da lui raccontati.
Quindi l’inquietante motto sopra descritto, fa riferimento al suo successore che non viene chiamato papa ma Pietro Romano (Petrus Romanus) che siedera’ sul soglio di Pietro e che segnera’ la fine della Chiesa. Quindi dovrebbe essere l’attuale Papa Bergoglio.
In effetti ,al momento della sua nomina, Papa Bergoglio si defini’ come Vescovo di Roma. E Benedetto XVI e’ ancora in vita ed e’ Papa ,seppur in sospeso, fatto senza precedenti nella Storia della Chiesa Cattolica fin dalle sue origini.
A sostegno delle profezie,c’e’ da aggiungere che molte delle formule scritte si sono dimostrate vere.
Un esempio:
Tra le ultime, quella annunciata per Papa Albino Luciani. Il motto profetico fu “De medietate lunae”. Giovanni Paolo I, era il 1978, salì sul trono di Pietro dopo essere stato Patriarca di Venezia, e la traduzione del motto definito “il tempo di una luna” sembra faccia riferimento al mese lunare. Infatti il pontificato di Giovanni Paolo I è stato tra i più brevi della storia vaticana. Durò dal 26 agosto al 28 settembre 1978. Solamente 33 giorni, lo stesso numero che ricorda l’età del Cristo, e che morì in una notte quando ci fu un’eclisse parziale di luna.
Il successore, Giovanni Paolo II, aveva come motto, “De labore solis”. In latino “labor” significa letteralmente fatica, lavoro e riferito al sole assume anche il significato di “eclissi”, per cui il significato del motto diventa “Dell'eclissi di sole“.
Inoltre, l’identificazione di Benedetto XVI con il motto “Gloria olivae”, che tradotto letteralmente significa "la gloria dell'olivo", può essere spiegato dal fatto che gli appartenenti all'ordine benedettino sono anche chiamati gli Olivetani, sul cui stemma compare proprio il ramo d'olivo e, cosa più importante, Papa Ratzinger è nato il 16 Aprile 1927, il sabato santo, il punto più significativo del periodo pasquale che è appunto caratterizzato dal simbolo dell'olivo.
Ed e’ benedettino anche Arnold de Wyron che pubblico’ le profezie nel 1595 a Venezia.
Anche qui il mistero della scomparsa per quasi 450 anni dello scritto non e’ chiara. Si presume che Malachia lo avesse con se quando giunse nel convento di Clairvaux per una visita al suo amico Bernardo, sulla via per Roma. Forse era destinato al Papa Eugenio III o forse doveva essere custodito proprio nell’Abbazia. Fatto sta che come detto, le profezie si sono avverate nel tempo.
Anche la rinuncia di papa Ratzinger, avvenuta il 30 Aprile 2012, 880 anni dopo la consacrazione di Malachia ad arcivescovo e primate d’Irlanda, non e’ mai stata ufficialmente resa pubblica.
Un’ultima domanda si pone a questo punto.
Chi è Petrus Romanus, indicato da Malachia?
Innanzitutto partiamo da fatti oggettivi.
Negli ultimi anni, la Chiesa o meglio parte dei suoi piu’ alti prelati, sono stati oggetto di accuse,
indagini ed esclusioni ,in seguito alla pubblica denuncia ,spesso da parte del Papa.
La CEI ,il potente organo episcopale e’ stata decapitata ed e’ quasi come fosse “commissariata”.
Lo IOR,la centrale finanziaria del Vaticano, e’ stata coinvolta in molti scandali .Uno per tutti, Sindona, Banco Ambrosiano, Calvi.
Il denaro ,il potere, gli abusi sessuali sono stati da sempre al centro delle attenzioni di una parte del clero. La differenza oggi e’ che l’opinione pubblica ed i Mass media fanno da cassa di risonanza e vengono veicolati a livello mondiale.
Ora riassumo le conclusioni che in base alle proprie credenze ,viene data alle profezie sull’ultimo Papa.
1- Da un punto di vista “cristiano”, sembra quasi che la Chiesa sia chiamata a rivivere la stessa Passione del suo Signore. A cominciare dalla notte nell’orto degli ulivi, un periodo iniziato forse proprio col papa definito Gloria olivae, Benedetto XVI. In quella notte, con il tradimento di Giuda, la fuga degli apostoli e il rinnegamento di Pietro, tutto sembrava perduto e finito.
Per molti cattolici oggi sembra così. Tuttavia i credenti non possono perdere la speranza, e la conclusione delle profezie di Malachia sembrano confermarci che, alla fine, le porte degli inferi non vinceranno. Ci sarà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. In questo contesto quindi Pietro Romano è colui che guiderà la Chiesa nell’ora più buia, che è però quella che precede il ritorno della luce, una nuova alba.
2- L'ipotesi invece di segno piu’ catastrofico la spiega nel seguente modo:
Papa Francesco, cioe’ Josè Mario Bergoglio è il "papa nero". Proveniente dall’ordine dei Gesuiti fondato da Ignazio di Loyola nel 1534 e’ caratterizzato da una gerarchia molto strutturata con in testa un preposto generale, che tradizionalmente viene chiamato il "Papa nero".
L’ordine composto da 17.900 gesuiti, di cui quasi 13.000 sono sacerdoti e’ un vero esercito. Non si dimentichi che nelle conquiste Spagnole del Sud America con il genocidio delle popolazioni andine, i missionari che imponevano la conversione anche con la violenza, erano proprio i Gesuiti.
Il colore nero poi e’ legato al potere ed ai misteri che avvolgono le trame dell'ordine.
E poi la figura di Bergoglio, per alcuni, presenta ombre sul suo passato che lo vedrebbero un tempo vicino alla dittatura argentina e perfino responsabile di aver consentito alla giunta militare il sequestro di alcuni sacerdoti.
Nelle profezie si dice che l'ultimo Pontefice verrà “da lontano per incontrare tribolazione e morte” e che “durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà sullo scranno Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni. Una volta passate , la città dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine”.
E le prime parole di Francesco affacciato al balcone di San Pietro, quali sono state?
"Vengo dalla fine del mondo".
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