venerdì 13 novembre 2020

Etteilla

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Jean-Baptiste Alliette, meglio noto come Etteilla (1738 – 1791), è stato un esoterista francese. Fu il primo che divulgò la divinazione con i tarocchi ad un vasto pubblico (1785), e fu perciò storicamente il primo occultista conosciuto che divinò professionalmente coi tarocchi.
Etteilla pubblicò le sue idee sulla corrispondenza tra tarocchi, astrologia, i quattro elementi classici ed i quattro umori, e fu il primo a pubblicare un mazzo revisionato di tarocchi specificamente disegnati per scopi occulti (1791).



Dati biografici

Eccetto che per il suo certificato di morte che registra la nascita di Jean-Baptiste Alliette a Parigi nel 1738, assai poco si conosce al riguardo della sua giovinezza. Suo padre fu un maître rôtisseur, ovvero un rosticciere, e sua madre, alla morte del padre, eserciterà l'attività di mercante di sementi. Si sposò con Jeanne Vattier nel 1763, matrimonio che durò circa cinque anni, durante i quali si guadagnò da vivere come commerciante di sementi, prima della pubblicazione del suo primo libro, Etteilla, ou la manière de se récréer avec un jeu de cartes (1770). In seguito, a partire dal 1768-69, fu venditore di stampe - in tale veste tra il 1777 ed il 1780 lo troviamo esercitare a Strasburgo - ma a partire da questo periodo, per quel che ne sappiamo, egli si guadagnò da vivere lavorando come divinatore, maestro di occultismo ed autore.
L'apparentemente esotico pseudonimo Etteilla era semplicemente la lettura al contrario del suo cognome.
Una leggenda diffusasi a partire dall'indirizzo di riferimento riportato su alcune delle sue pubblicazioni uscite tra il 1790 ed il 1791, che era effettivamente l'indirizzo di un noto parrucchiere parigino nel cui medesimo edificio alloggiava il figlio di Alliette, ha a lungo associato ad Etteilla una inverosimile attività di parrucchiere. La leggenda si diffuse anche grazie ad Eliphas Levi che, nel suo Dogme et Rituel de la Haute Magie (p. 338 del tomo 2 dell'edizione parigina del 1856), criticando aspramente Etteilla ed i suoi tarocchi, lo definisce sprezzantemente "ex-parrucchiere". Parimenti del tutto infondata è la professione di "professore d'algebra" che Alliette stesso si attribuì in alcune opere.

Opere

Etteilla, ou la manière de se récréer avec un jeu de cartes pubblicato nel 1770 è un testo sull'uso divinatorio di un mazzo di carte per il gioco del Piquet (un mazzo normale di carte da gioco francesi privo delle carte dal 2 al 6) al quale Etteilla aggiunse una carta speciale detta "di Etteilla". Il metodo includeva l'apertura, ovvero la disposizione sul tavolo delle carte in varie disposizioni ed assegnava significati rigorosi a ciascuna carta a seconda se in posizione regolare che capovolta, caratteristiche ancor oggi centrali nella odierna lettura dei tarocchi. Nella sua prefazione Etteilla spiegò di aver imparato il suo sistema da un italiano; rimane oscuro quale fosse il suo contributo alla simbologia esposta nel suo insegnamento. Il libro fu ristampato l'anno seguente e segnò l'inizio della sua carriera di occultista. Questo testo è il più antico resoconto scritto conosciuto di un metodo divinatorio di lettura delle carte.
Nel 1781 Antoine Court de Gébelin, pubblicò nella sua massiccia opera Le monde Primitif la sua idea che i tarocchi fossero in realtà un antico libro egizio di arcana saggezza. Anche se l'idea è coerente con il clima e le suggestioni dell'interesse per l'Antico Egitto nel Settecento, non vi sono prove storiche che supportino una tale idea, ma nel credulo clamore che ne seguì Etteilla rispose, tra il 1783 e il 1785, con l'opera Manière de se récréer avec le jeu de cartes nommées tarots, pubblicata divisa in più parti nella quale espone un metodo di divinazione coi tarocchi. A causa di problemi nell'ottenere il visto della censura e alla mancanza di ordine accadmico di Etteilla i fascicoli di cui era composta l'opera non furono pubblicate in ordine, per primo fu pubblicato nel 1783 il terzo fascicolo: Manière de se récréer avec le jeu de cartes nommées tarots; pour servir de troisième cahier à cet ouvrage, seguito lo stesso anno dal primo Manière de se récréer avec le jeu de cartes nommées tarots; pour servir de premier cahier à cet ouvrage e da un supplemento al primo. L'anno successivo fu pubblicato un supplemento al terzo e infine nel 1785 il quarto e il secondo supplemento. In esso Etteilla dichiarava di essere stato introdotto all'arte della cartomanzia nel 1751, molto prima dell'apparizione del testo di Court de Gébelin.
Etteilla dettaglia ancora più di Gébelin l'ipotesi dell'origine egiziana dei tarocchi, senza comunque fornire alcuna prova. Afferma che sono stati composti da un comitato di diciasette magi diretti da Ermete Trismegisto nel 171º anno dopo il diluvio, 3953 anni prima del 1783 - anno di pubblicazione del testo di Etteilla. Secondo Etteilla con il passare del tempo i fabbricanti di carte distorsero alcune delle carte, alcune nei dettagli, per esempio la corona floreale che compare su Mondo avrebbe dovuto essere un serpente che si morde la coda (ouroboros), altre completamente: Il Papa nella versione egizia avrebbe mostrato "la luce che disperde il caos", la La Papessa avrebbe mostrato invece "un superbo giardino con un uomo nudo circondato da sette cerchi d'aria"), L'Appeso avrebbe dovuto essere in realtà una rappresentazione della virtù della Prudenza e anche L'Imperatore e L'Imperatrice sarebbero state fraintese.
Nel 1788 egli formò la Societé des interprètes du Livre de Thot, un gruppo di corrispondenti di lingua francese tra i quali egli continuò a disseminare il suo insegnamento.
Sebbene passato alla storia per la sua interpretazione dei tarocchi e la tecnica divinatoria ad essi correlata (che egli definì cartonomanzia, da cui derivò il termine moderno "cartomanzia"), Etteilla, che negli ultimi anni gestì una vera propria scuola di magia con corsi a pagamento, tentò a più riprese di accreditarsi come esperto anche in altre scienze occulte.
Già la seconda opera di Etteilla, Le zodiaque mystérieux, nel 1772, composto da una serie di oracoli, rivelava il suo interesse per l'astrologia. Nella Manière de se récréer avec le jeu de cartes nommées tarots realizzò un'inedita mescolanza di astrologia e tarocchi, assegnando all'astrologia la medesima origine egizia attribuita ai tarocchi.
Nel 1786 si cimenta con l'alchimia, cui dedica Les sept nuances de l'œuvre philosophique-hermétique, suivies d'un traité sur la perfection des métaux mis sous l'avant-titre L.D.D.P., in cui si dichiara, tra le altre cose, discepolo diretto del Conte di Saint-Germain, che descrisse come ancora vivente. Nel 1787, infine pubblicò due libri: il primo è un trattato di metoscopia, L'Art de connoitre les hommes par l'inspection du front, ou élémens de métoposcopie suivant les anciens; il secondo un trattato di chiromanzia dal titolo L'Art de lire dans les lignes et caractères qui sont dans les mains: ou élémens de chiromance. Il tentativo di accreditarsi come mago a tutto tondo, esperto nei diversi domini delle scienze occulte, dovette funzionare poiché Etteilla figura in questo stesso anno, tra i conferenzieri invitati dal Filaleti (l'esclusivo ordine paramassonico fondato nel 1775 da Savalette de Langes) al loro secondo convento (così erano chiamate le assemblee generali dell'ordine).
Intorno al 1790, mentre si avvia il progetto della pubblica scuola di magia, interpretò la saggezza ermetica dell'egiziano Libro di Thot nel suo Cours théorique et pratique du livre de Thot, che includeva il suo rimaneggiamento di quelli che sarebbero stati più tardi definiti Arcani maggiori e minori.
Verso la fine della sua vita produsse un mazzo speciale per la divinazione che sincretizzava le sue idee con le precedenti forme della cartomanzia francese, il primo mazzo di carte specificamente disegnato per scopi occultistici.


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