Jean-Baptiste Alliette, meglio
noto come Etteilla (1738 – 1791), è stato un esoterista
francese. Fu il primo che divulgò la divinazione con i tarocchi ad
un vasto pubblico (1785), e fu perciò storicamente il primo
occultista conosciuto che divinò professionalmente coi tarocchi.
Etteilla pubblicò le sue idee sulla corrispondenza tra tarocchi,
astrologia, i quattro elementi classici ed i quattro umori, e fu il
primo a pubblicare un mazzo revisionato di tarocchi specificamente
disegnati per scopi occulti (1791).
Dati biografici
Eccetto che per il suo certificato di
morte che registra la nascita di Jean-Baptiste Alliette a Parigi nel
1738, assai poco si conosce al riguardo della sua giovinezza. Suo
padre fu un maître rôtisseur, ovvero un rosticciere, e sua
madre, alla morte del padre, eserciterà l'attività di mercante di
sementi. Si sposò con Jeanne Vattier nel 1763, matrimonio che durò
circa cinque anni, durante i quali si guadagnò da vivere come
commerciante di sementi, prima della pubblicazione del suo primo
libro, Etteilla, ou la manière de se récréer avec un jeu de
cartes (1770). In seguito, a partire dal 1768-69, fu venditore di
stampe - in tale veste tra il 1777 ed il 1780 lo troviamo esercitare
a Strasburgo - ma a partire da questo periodo, per quel che ne
sappiamo, egli si guadagnò da vivere lavorando come divinatore,
maestro di occultismo ed autore.
L'apparentemente esotico pseudonimo
Etteilla era semplicemente la lettura al contrario del suo cognome.
Una leggenda diffusasi a partire
dall'indirizzo di riferimento riportato su alcune delle sue
pubblicazioni uscite tra il 1790 ed il 1791, che era effettivamente
l'indirizzo di un noto parrucchiere parigino nel cui medesimo
edificio alloggiava il figlio di Alliette, ha a lungo associato ad
Etteilla una inverosimile attività di parrucchiere. La leggenda si
diffuse anche grazie ad Eliphas Levi che, nel suo Dogme et Rituel
de la Haute Magie (p. 338 del tomo 2 dell'edizione parigina
del 1856), criticando aspramente Etteilla ed i suoi tarocchi, lo
definisce sprezzantemente "ex-parrucchiere". Parimenti del
tutto infondata è la professione di "professore d'algebra"
che Alliette stesso si attribuì in alcune opere.
Opere
Etteilla, ou la manière de se
récréer avec un jeu de cartes pubblicato nel 1770 è un testo
sull'uso divinatorio di un mazzo di carte per il gioco del Piquet (un
mazzo normale di carte da gioco francesi privo delle carte dal 2 al
6) al quale Etteilla aggiunse una carta speciale detta "di
Etteilla". Il metodo includeva l'apertura, ovvero la
disposizione sul tavolo delle carte in varie disposizioni ed
assegnava significati rigorosi a ciascuna carta a seconda se in
posizione regolare che capovolta, caratteristiche ancor oggi centrali
nella odierna lettura dei tarocchi. Nella sua prefazione Etteilla
spiegò di aver imparato il suo sistema da un italiano; rimane oscuro
quale fosse il suo contributo alla simbologia esposta nel suo
insegnamento. Il libro fu ristampato l'anno seguente e segnò
l'inizio della sua carriera di occultista. Questo testo è il più
antico resoconto scritto conosciuto di un metodo divinatorio di
lettura delle carte.
Nel 1781 Antoine Court de Gébelin,
pubblicò nella sua massiccia opera Le monde Primitif la sua
idea che i tarocchi fossero in realtà un antico libro egizio di
arcana saggezza. Anche se l'idea è coerente con il clima e le
suggestioni dell'interesse per l'Antico Egitto nel Settecento, non vi
sono prove storiche che supportino una tale idea, ma nel credulo
clamore che ne seguì Etteilla rispose, tra il 1783 e il 1785, con
l'opera Manière de se récréer avec le jeu de cartes nommées
tarots, pubblicata divisa in più parti nella quale espone un
metodo di divinazione coi tarocchi. A causa di problemi nell'ottenere
il visto della censura e alla mancanza di ordine accadmico di
Etteilla i fascicoli di cui era composta l'opera non furono
pubblicate in ordine, per primo fu pubblicato nel 1783 il terzo
fascicolo: Manière de se récréer avec le jeu de cartes nommées
tarots; pour servir de troisième cahier à cet ouvrage, seguito
lo stesso anno dal primo Manière de se récréer avec le jeu de
cartes nommées tarots; pour servir de premier cahier à cet ouvrage
e da un supplemento al primo. L'anno successivo fu pubblicato un
supplemento al terzo e infine nel 1785 il quarto e il secondo
supplemento. In esso Etteilla dichiarava di essere stato introdotto
all'arte della cartomanzia nel 1751, molto prima dell'apparizione del
testo di Court de Gébelin.
Etteilla dettaglia ancora più di
Gébelin l'ipotesi dell'origine egiziana dei tarocchi, senza comunque
fornire alcuna prova. Afferma che sono stati composti da un comitato
di diciasette magi diretti da Ermete Trismegisto nel 171º anno dopo
il diluvio, 3953 anni prima del 1783 - anno di pubblicazione del
testo di Etteilla. Secondo Etteilla con il passare del tempo i
fabbricanti di carte distorsero alcune delle carte, alcune nei
dettagli, per esempio la corona floreale che compare su Mondo avrebbe
dovuto essere un serpente che si morde la coda (ouroboros),
altre completamente: Il Papa nella versione egizia avrebbe mostrato
"la luce che disperde il caos", la La Papessa avrebbe
mostrato invece "un superbo giardino con un uomo nudo circondato
da sette cerchi d'aria"), L'Appeso avrebbe dovuto essere in
realtà una rappresentazione della virtù della Prudenza e anche
L'Imperatore e L'Imperatrice sarebbero state fraintese.
Nel 1788 egli formò la Societé des
interprètes du Livre de Thot, un gruppo di corrispondenti di
lingua francese tra i quali egli continuò a disseminare il suo
insegnamento.
Sebbene passato alla storia per la sua
interpretazione dei tarocchi e la tecnica divinatoria ad essi
correlata (che egli definì cartonomanzia, da cui derivò il termine
moderno "cartomanzia"), Etteilla, che negli ultimi anni
gestì una vera propria scuola di magia con corsi a pagamento, tentò
a più riprese di accreditarsi come esperto anche in altre scienze
occulte.
Già la seconda opera di Etteilla, Le
zodiaque mystérieux, nel 1772, composto da una serie di oracoli,
rivelava il suo interesse per l'astrologia. Nella Manière de se
récréer avec le jeu de cartes nommées tarots realizzò
un'inedita mescolanza di astrologia e tarocchi, assegnando
all'astrologia la medesima origine egizia attribuita ai tarocchi.
Nel 1786 si cimenta con l'alchimia, cui
dedica Les sept nuances de l'œuvre philosophique-hermétique,
suivies d'un traité sur la perfection des métaux mis sous
l'avant-titre L.D.D.P., in cui si dichiara, tra le altre cose,
discepolo diretto del Conte di Saint-Germain, che descrisse come
ancora vivente. Nel 1787, infine pubblicò due libri: il primo è un
trattato di metoscopia, L'Art de connoitre les hommes par
l'inspection du front, ou élémens de métoposcopie suivant les
anciens; il secondo un trattato di chiromanzia dal titolo L'Art
de lire dans les lignes et caractères qui sont dans les mains: ou
élémens de chiromance. Il tentativo di accreditarsi come mago a
tutto tondo, esperto nei diversi domini delle scienze occulte,
dovette funzionare poiché Etteilla figura in questo stesso anno, tra
i conferenzieri invitati dal Filaleti (l'esclusivo ordine
paramassonico fondato nel 1775 da Savalette de Langes) al loro
secondo convento (così erano chiamate le assemblee generali
dell'ordine).
Intorno al 1790, mentre si avvia il
progetto della pubblica scuola di magia, interpretò la saggezza
ermetica dell'egiziano Libro di Thot nel suo Cours théorique et
pratique du livre de Thot, che includeva il suo rimaneggiamento
di quelli che sarebbero stati più tardi definiti Arcani maggiori e
minori.
Verso la fine della sua vita produsse
un mazzo speciale per la divinazione che sincretizzava le sue idee
con le precedenti forme della cartomanzia francese, il primo mazzo di
carte specificamente disegnato per scopi occultistici.
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