mercoledì 5 gennaio 2022

Vampirismo clinico

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Il vampirismo clinico (anche noto come ematolagnia) è una parafilia caratterizzata dall'eccitazione sessuale (nella maggior parte dei casi) associata a un bisogno compulsivo di vedere, sentire o ingerire il sangue, ciò indipendentemente dal fatto che ci sia o meno l'autoconvinzione dell'essere un vampiro.


Storia
La prima presentazione formale del vampirismo clinico a comparire nella letteratura psichiatrica, con l'interpretazione psicoanalitica di due casi, è stata conferita da Richard L. Vanden Bergh e John F. Kelley nel 1964.
Il vampirismo fu formalmente proposto come condizione clinica particolare nel 1985 da Herschel Prinsy. Il disturbo proposto non è incluso nell'ICD-10 o in qualsiasi altro manuale diagnostico.

Sinonimi
Sindrome di Renfield: denominazione coniata da Richard Noll sulla base di R.M. Renfield, personaggio del romanzo Dracula di Bram Stoker, detenuto nel manicomio del Dr. John Seward e mangiatore compulsivo di uccelli, mosche e ragni al fine di prenderli la loro forza vitale.
Ematodixia ed ematodiemia: termini non usati o accettati dalla comunità medica o scientifica, coniati e usati in alcune pubblicazioni di giornalismo pseudoscientifico.
Sanguinarius: termine coniato, in particolare tra gruppi anglosassoni, da alcuni praticanti di vampirismo non criminale o non violento, per auto-denominarsi in un contesto di sottocultura.


Classificazione
Nella letteratura psichiatrica professionale la sindrome di Renfield è associata all'eccitazione sessuale dopo la pubertà. Per alcuni psicologi il vampirismo clinico è un modo per raggiungere l'eccitazione e il piacere sessuale attraverso l'aggressività.
Alcuni autori lo considerano una variante della necrofilia e la considerano anche una forma di sadismo poiché molti degli individui in questione succhiano il sangue dalle ferite che causano alle loro vittime nel loro sfogo sessuale.


Etimologia
La causa di questa condizione clinica non è completamente identificata. Applicando la teoria psicoanalitica, il vampirismo clinico potrebbe essere dovuto a traumi e conflitti durante lo sviluppo dell'individuo nell'infanzia.


Diagnosi
Molti pazienti affetti dal vampirismo clinico vengono trattati da psichiatri o psicologi come psicotici o schizofrenici, anche se altri esperti hanno suggerito di catalogare il tutto come parte di una particolare malattia assestante con i segni, sintomi e patogenesi propri chiamata: sindrome di Renfield.
Alcuni pazienti negano di avere una connotazione erotica o sessuale dall'esperienza di mangiare il sangue attribuendo il proprio desiderio di sangue a una necessità per sopravvivere.
In alcuni casi di vampirismo di gruppo non violento, con donatori passivi volontari, la diagnosi più appropriata secondo alcuni esperti è il sadomasochismo.
Come sindrome lo psicologo Richard Noll sottolinea che tende a presentarsi più frequentemente negli uomini e che essa ha diverse fasi di sviluppo:
Infanzia: la prima fase di solito si verifica durante l'infanzia, quando il bambino è coinvolto in un incidente sanguinoso in cui scopre l'eccitazione per il sangue.
Autovampirismo: il paziente scopre consciamente il piacere che la visione o il gusto del suo stesso sangue gli provocano.
Zoophagia: il paziente gusta il sangue degli animali, in particolare quello degli animali domestici (in quanto più accessibili).
Vampirismo clinico: la fase più avanzata della sindrome e che caratterizza la patologia in questione, in cui l'individuo vuole mangiare compulsivamente il sangue di altri esseri umani ottenendolo sia in modo lecito che criminale.


Trattamento
Non esiste un trattamento specifico e secondo la teoria psicoanalitica del disturbo alcuni autori suggeriscono che i pazienti affetti da vampirismo clinico potrebbero beneficiare di un approccio psicodinamico con l'incorporazione di pensiero psicoanalitico in un approccio terapeutico olistico o di terapie cognitivo-comportamentali.


Persone famose legate al vampirismo
Nel corso della storia ci sono state diverse persone famose ad essere legate al vampirismo clinico tra cui:
Vlad II Dracul: principe di Valacchia dal 1436 al 1442 e dal 1443 al 1447. Sebbene non ci siano prove che abbia praticato il vampirismo (bevuto del sangue) la sua spietatezza nell'impalare i nemici ha ispirato il personaggio del conte Dracula.
Erzsébet Báthory: chiamata "la contessa sanguinaria" era un'aristocratica ungherese che visse tra il XV e il XVI secolo. Dopo essere diventata vedova nel 1604 per non perdere la sua giovinezza e la sua bellezza si diede alla magia nera e uccise circa 650 persone. Usò il loro sangue per fare dei bagni o per berlo.
Gilles de Rais: fu un aristocratico francese del XV secolo che combatté negli ultimi anni della guerra dei Cent'Anni con Giovanna d'Arco. Nel corso della sua vita torturò, stuprò e uccise almeno 140 bambini e adolescenti nutrendosi del loro sangue fino al 1440, quando fu catturato, processato e ucciso.
Peter Kürten: meglio conosciuto come "il vampiro di Düsseldorf" visse un'infanzia di estrema povertà e violenza. Durante la sua vita si rese protagonista dell'omicidio di 30 persone tra uomini, donne e bambini utilizzando armi bianche, come forbici e coltelli, con le quali tagliava la gola delle vittime per berne il sangue.
Fritz Haarmann: soprannominato "il vampiro di Hannover" uccise, agli inizi del XX secolo, almeno 27 maschi adolescenti con un morso alla carotide per berne il sangue. Nel 1925 fu arrestato, processato e giustiziato per decapitazione.
Bela Kiss: un assassino ungherese che fu scoperto nel 1916 mentre era a combattere al fronte, durante la prima guerra mondiale, quando le autorità, provando a confiscare la benzina che aveva dichiarato essere nella sua proprietà, scoprirono 24 corpi conservati, in alcool, in sei barili di metallo tra cui quello della moglie e dell'amante. Sebbene non ci siano prove alcune voci indicano che i cadaveri furono dissanguati per vampirismo. Si dileguò e non venne mai catturato.

Nella cultura di massa
La sindrome di Renfield prende il nome dal seguace zoofago umano di Dracula, R. M. Renfield, apparso nel romanzo del 1897 di Bram Stoker.
Il primo personaggio affetto dalla sindrome di Renfield è apparso, in televisione, in un episodio del 2005 di CSI intitolato "Ai limiti della follia" (Stagione 5, Episodio 21). È stato anche menzionato nel 2009 nell'episodio 7, stagione 5 di Criminal Minds dal titolo "La musica del sangue".
Nel videogame del 2008 Fallout 3 appare una comunità di persone convinte di essere dei vampiri e che, a causa di ciò, praticano il cannibalismo.
Nel 2010 una serie televisiva canadese di 11 episodi, The Renfield Syndrome, è stata girata a Vancouver, in California.

martedì 4 gennaio 2022

Mostro marino

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I mostri marini sono creature mitologiche che nell'immaginario collettivo popolano il mare, gigantesche e feroci, e che nell'antichità incutevano gran timore ai marinai.
I mostri marini possono assumere varie forme, tra cui quelle di drago, serpente marino, o bestie dotate di molteplici arti; possono essere gelatinosi o squamati, spesso sfiatano getti d'acqua. Sono spesso ritratti mentre attaccano, insidiano, e distruggono le navi.

Avvistamenti e leggende

Storicamente i disegni decorativi di delfini araldici e mostri marini erano utilizzati frequentemente per illustrare le mappe, come la Carta marina. Questa pratica morì con l'avvento della moderna cartografia. Nondimeno, persistono fino ai giorni nostri storie di mostri marini e testimonianze dirette che rivendicavano di avere visto tali bestie. Tali avvistamenti sono spesso catalogati e studiati dagli studiosi del folclore e dagli criptozoologi.
Racconti di mostri marini si trovano pressoché in tutte le culture che abbiano o abbiano avuto contatto con il mare. Resoconti di testimoni oculari provengono da ogni parte del mondo. Per esempio, Avieno narra del viaggio dell'esploratore cartaginese Imilcone «…laddove mostri degli abissi e bestie nuotano tra le lente e striscianti navi.» (linee 117-29 dell'Ora Maritima). Sir Humphrey Gilbert affermò di aver incontrato un mostro simile ad un leone dotato di "occhi abbaglianti" durante il suo viaggio di ritorno dopo aver formalmente reclamato St. John's, Terranova (1583), inglese. Un altro racconto riguardo ad un incontro con un mostro marino risale al luglio del 1734. Hans Egede, un missionario danese/norvegese, racconta che, in viaggio verso Gothaab/Nuuk sulla costa ovest della Groenlandia: «Apparve [laggiù] un animale marino davvero terribile, che si innalzava al di sopra delle acque, la cui testa sormontava il nostro albero maestro. Aveva un muso lungo e appuntito, e sfiatava come una balena, aveva pinne lunghe e larghe, e il suo corpo era come coperto da pelle coriacea, attorcigliato su se stesso e dalla pelle raggrinzita; inoltre, nella parte inferiore aveva la forma di un serpente, e quando scese di nuovo sott'acqua, si lanciò all'indietro, e facendo questo, sollevò la coda sopra l'acqua, lunga quanto una nave intera dal suo corpo. Quella sera, vi fu il maltempo».
Sono noti altri resoconti dall'Oceano Pacifico, Indiano e dai Mari del sud (ad esempio Heuvelmans 1968).
Uno sviluppo più recente è stato ad esempio il misterioso "Bloop" recuperato tramite attrezzature idrofoniche nel 1997. Da un confronto con le caratteristiche audio di un animale, fu ritenuto troppo grande per essere una balena. Finora le restanti investigazioni sono state inconcludenti.
Cosa potrebbero essere questi moderni "mostri" è fonte di dibattiti. Le possibilità includono squali-lucertola, squali elefante, pesci-remo, calamari giganti, seppie, o balene. Per esempio Ellis (1999) suggerì che il mostro di Egede-rellis-phooba avrebbe potuto essere un calamaro gigante. Altre ipotesi affermano che i mostri del presente siano in realtà esemplari di rettili marini giganti, come l'ittiosauro o il plesiosauro, dei periodi rispettivamente giurassico e cretaceo, o balene oramai estinte quali il "basilosauro"
Nel 1892, Anthonid Cornelis Oudemans, successivamente divenuto il direttore dei Giardini zoologici reali, pubblicò il libro The Great Sea Serpent ("Il grande serpente marino"), in cui suggeriva che molti avvistamenti di serpenti marini in realtà sarebbero stati meglio ritenuti quali pinnipedi precedentemente sconosciuti. più probabile che molti altri resoconti di mostri marini siano stati avvistamenti male interpretati di carcasse di squali o balene, alghe galleggianti, tronchi o altri relitti quali zattere, canoe o reti da pesca abbandonate.

"Mostri marini" di cui è stata accertata l'origine

Si hanno avvistamenti di mostri marini morti sin dalla recente antichità (vedi Heuvelmans 1896). Le carcasse non identificate sono spesso chiamate col termine inglese globster. Il plesiosauro rimasto impigliato nelle reti del viaggiatore giapponese Zuiyo Maru poco lontano dalle coste della Nuova Zelanda fece molto scalpore nel 1977 e venne anche riprodotto in un francobollo brasiliano prima che l'FBI suggerisse che si potesse trattare della carcassa in decomposizione di uno squalo elefante. Allo stesso modo, il test del DNA eseguito su un altro presunto mostro marino recuperato a Fortune Bay, Terranova nell'agosto del 2001 confermò che si trattava di un capodoglio. Anche il noto "Mostro di Tecolutla" fu in seguito identificato come un capodoglio, del quale è esposto il cranio in un museo presso il luogo del ritrovamento.
Un altro esempio moderno di "mostro marino" fu la strana creatura arenatasi su una spiaggia del Cile nel luglio del 2003. Inizialmente venne descritta come una "medusa gigantesca delle dimensioni di un bus" ma fu successivamente riconosciuto come l'ennesima carcassa di un capodoglio. Spesso capita che i cadaveri amorfi o privi di ossa siano immediatamente ricondotti a piovre giganti, ma è stato recentemente scoperto che i capodogli morti si decompongono in maniera tale da diventare masse senza caratteristiche, che spesso inoltre mostrano una superficie "pelosa" a causa di fibre collagene esposte. L'analisi della carcassa di Zuiyo Maru rivelò un fenomeno simile anche nelle carcasse in decomposizione degli squali elefante, i quali per prima cosa perdono la maggior parte dell'area inferiore della testa, e successivamente la pinna dorsale e caudale, finendo per somigliare a plesiosauri.

lunedì 3 gennaio 2022

Quando Maometto ha creato il Corano pensava veramente di parlare per conto di Dio o pensava di essere più che altro ispirato da lui?

Facciamo subito un distinguo: un conto è il resoconto "ufficiale" della rivelazione coranica, cioè la storiella che l'Islam racconta di sé stesso. Un altro è quello che ci dicono i reperti archeologici e gli studi filologici.

La versione ufficiale è che Muhammad si trovava nella grotta chiamata Hira per meditare quando, una presenza terribile si manifestò, ordinandogli di leggere dei versi. C'era però un problema: Muhammad era analfabeta (Come facesse questa presenza soprannaturale a non saperlo non è dato saperlo…).
Racconta la Sirat Rasul Allah, così come gli Ahadith, che Muhammad venne stritolato da questa presenza sino al punto di non riuscire a respirare. Per ben tre volte questa entità gli intima di leggere e per tre volte Muhammad lo implora dicendo di non saper leggere.
Alla fine, la presenza gli rivelerà i primi versi del Corano (Primi in ordine cronologico, non in ordine di composizione del Corano).
Muhammad, terrorizzato, esce sconvolto dalla grotta. Khadija, sua moglie, non vedendolo tornare, aveva mandato dei servi a cercarlo. Questi lo riportano a casa e lui, fuori di sé, dice a Khadija di temere di essere posseduto da un demone!
Tant'è che nella Sirat leggiamo che Muhammad pensò di suicidarsi per evitare di essere irriso dai Quraysh ed essere accusato di essere un posseduto o un poeta.
Khadija lo fa accovacciare tra le sue cosce (Pare che gli arabi credessero che questa pratica avesse la capacità di allontanare i demoni) e quindi lo rassicura dicendogli che non è indemoniato e che un uomo giusto come lui mai potrebbe esserlo. Khadija parlerà poi con suo cugino, un presunto monaco cristiano Waraqa, il quale le dirà che la presenza con cui Muhammad sarebbe venuto in contatto sarebbe l'arcangelo Gabriele (Non si sa bene sulla base di cosa avrebbe stabilito questo. La Sirat, ripete diverse volte, in modo del tutto vago, che Waraqa avrebbe trovato tra i suoi testi cristiani profezie relative a questo avvenimento e la venuto di Muhammad ma, ovviamente, non c'è un riferimento che sia uno di queste presunte profezie).
Poco dopo, Waraqa muore e, in concomitanza con questo evento, cessano le rivelazione portate da questa entità a Muhammad.
Per questa ragione, Muhammad cercò più e più volte di suicidarsi gettandosi dalla cima di alcuni monti. Ogni volta che Muhammad fu in procinto di lanciarsi, la presenza tornò a manifestarsi confortandolo dicendogli che lui era, per davvero, il "messaggero di Allah".




Il Corano, non fu trascritto, se non per alcuni versi sparsi, durante la vita di Muhammad. Tuttavia, si scopre che alla morte di Muhammad, Aisha, la sposa bambina, avrebbe avuto con sé la prima e unica copia integrale del Corano allora presente sulla terra. A raccontarlo è Aisha stessa la quale riferisce di come una pecora sarebbe entrata in casa, mentre loro erano intenti a preparare il funerale di Muhammad, e avrebbe mangiato alcune pagine di questa prima e unica copia del Corano. Ad andare persi sarebbero stati dei versi relativi a due ordini dati da Muhammad ai suoi seguaci:

  1. Una donna adulta che dovesse rimanere sola con un uomo adulto che non fosse suo marito o un suo parente stretto, per evitare che questo incontro potesse degenerare in qualcosa di proibito, doveva allattarlo. La logica sarebbe stata la seguente: un uomo non poteva sposare la sua nutrice. Quindi, una donna che avesse allattato un uomo, anche se adulto, ne sarebbe diventata la nutrice e quindi questo avrebbe dovuto impedire che i due potessero avere rapporti illeciti… lascio a voi decidere se questo ha un qualche senso…

  2. La lapidazione per gli adulteri








Si scopre poi che negli anni successivi sarebbero stati scritti migliaia di varianti diverse del Corano al punto che Uthman avrebbe ordinato di raccogliere tutti i "corani" del Califfato e avrebbe stabilito una commissione avente il compito di scegliere quale, di queste molteplici versioni, dovesse essere ritenuta l'unica attendibile. Fatta la scelta (Non si sa sulla base di quale logica/studio/prova), tutte le altre versioni sarebbero state bruciate.


Nei fatti, quello che sappiamo oggi, è che esistono almeno una ventina di versioni diverse del Corano (A differenza di quello che credono i musulmani e gli imam spacciano a mani basse ai loro fedeli). Le due versioni più famose e più diffuse sono l'Hafs e il Warsh. Ora, i musulmani più esperti cercano di giustificare tutto questo utilizzando un Hadith che afferma che le rivelazioni coraniche sarebbero state fatte a Muhammad in 7 dialetti arabi diversi (Qirat). Ora pensa a questa presenza che si mette li e ripete ogni rivelazione 7 volte in 7 dialetti diversi (Per altro allora nemmeno esistenti visto che l'arabo si svilupperà e diffonderà solo a seguito delle invasioni arabe che sono successive alla vita di Muhammad)… Dimmi tu se questa storia è credibile. Per non parlare poi di tutti quelli che avrebbero memorizzato tutti questi versi. Avrebbero dovuto memorizzarli in 7 dialetti diversi e ricordarseli per decenni finché il Corano non è stato messo per iscritto! Molto credibile, giusto? Beh questa è la versione ufficiale.



Circa la possibilità che la rivelazione se la sarebbe inventata Muhammad ti cito giusto alcuni fatti, di nuovo, riferiti dalle fonti islamiche stesse.
Tra gli scrivani di Muhammad vi era un certo Abd Allah ibn Abi Sarh. Era uno dei primi musulmani e uno dei pochi che sapeva scrivere. Per questa ragione, ebbe l'incarico di mettere per iscritto le rivelazioni che Muhammad riceveva. Un giorno suggerì una modifica ad una di queste rivelazioni. Muhammad accettò di buon grado la modifica e la approvò. E qui iniziarono a sorgere dubbi in Abd Allah il quale si chiese: "Io non ho ricevuto alcuna rivelazione eppure Muhammad mi ha permesso di modificare quelle che, in teoria, sono direttamente le parole di Allah! Com'è possibile?". Per questa ragione, ripudiò l'Islam e tornò alla Mecca diventando un apostata. Quando Muhammad conquistò la Mecca, inserì il nome di Abd Allah nella lista delle persone che voleva morte (Guarda a caso). Abd Allah fu risparmiato solo per intercessione di un seguace di Muhammad e dovette riconvertirsi all'Islam e accettare Muhammad come profeta per avere salva la vita.
Altro episodio: Muhammad impose ai suoi seguaci di avere, al massimo, 4 mogli allo stesso tempo. Questo limite, però, non si applicò a lui! Lui poteva avere tutte le donne che voleva. Se una donna gli si proponeva, fosse anche stata sposata, lui aveva il diritto di prendersela (O rifiutarla nel caso non gli piacesse). Non solo! Muhammad aveva pure il privilegio di poter sposare una donna senza pagarle la dote, a differenza di tutti gli altri musulmani.



Ultimo episodio: Muhammad obbliga sua cugina a sposare il figlio adottivo (Di Muhammad). Scende una rivelazione la quale dice che non è bene che i musulmani discutano le decisioni prese da Muhammad e che uno è un buon musulmano solo quando "non trova resistenza in sé stesse rispetto a qualsiasi ordine Muhammad gli dia".



I due, quindi, sono costretti a sposarsi. Tuttavia, un giorno Muhammad entra in casa del figlio e vede la nuora/cugina in abiti succinti. Rimane così stupito dalla sua bellezza da uscire da quella casa lodando Allah…
La notizia arriva al figlio il quale decide di divorziare dalla moglie perché il padre possa averla. Il Corano ci dice che Muhammad avrebbe detto al figlio di non farlo ma che, se proprio voleva divorziare, non era bene che la nuora rimanesse sola. Tuttavia, le regole che Muhammad aveva dato ai suoi seguaci impedivano al suocero di sposare la nuora! Quindi, Muhammad non avrebbe potuto sposare la nuora/cugina. Così Muhammad se ne uscì con questo stratagemma: ripudiò il figlio adottivo e proibì l'adozione ai musulmani. In questo modo Zayd non era più, legalmente, il figlio di Muhammad e, di conseguenza, l'ex-moglie non era più la sua ex-nuora! Ed ecco che Muhammad poté sposare Zaynab!



Lascio a voi concludere se queste rivelazioni fossero davvero divine…

Infine, veniamo alle evidenze archeologiche e filologiche. Quello che sappiamo è che i più antichi reperti rivenuti del Corano erano scritti privi della vocalizzazione (Chi sa l'arabo sa di cosa parlo e che impatto questo abbia. Una parola, scritta senza vocalizzazione, può potenzialmente assumere svariati significati anche completamente diversi l'uno dall'altro). Non mi risulta siano stati trovati reperti provenienti dal VII secolo. I primi che abbiamo (Pochissimi) sono dell'VIII secolo e, appunto, sono privi di vocalizzazione. In sostanza, iniziamo ad avere qualcosa di concreto e più vicino all'odierno Corano solo a partire dal IX secolo (I manoscritti più antichi che possediamo, cioè i primi corani integrali giunti fino a noi, sono tutti incompleti. Mancano interi capitoli - Sure - rispetto alle versioni odierne. Non solo. Anche i capitoli che troviamo risultano diversi rispetto alle versioni odierne, sono anche diversi gli uni rispetto agli altri e, infine, è comprovato che sono tutti stati pesantemente editati nel tempo! Alla faccia della tanto sbandierata "Conservazione perfetta e miracolosa del Corano"!).
Oltre a questo, sappiamo che vi sono diverse fonti pre-islamiche in cui troviamo versi o interi passaggi che assomigliano molto ad altri versi e passaggi che troviamo nel Corano. Risulta quindi evidente che gli autori del Corano pescarono da fonti preislamiche copiando da poesie, racconti, testi preislamici diffusi nel Vicino Oriente. Per esempio, il mito dei 7 dormienti che avrebbero dormito per 300 anni in una grotta per poi risvegliarsi era un mito popolare tra le comunità cristiane eretiche diffusesi in Siria e Giordani nel III e IV secolo ed è un racconto che si ritrova nel Corano. I racconti relativi all'infanzia di Gesù e i miracoli che avrebbe compiuto sono scopiazzati da un Vangelo apocrifo, il Vangelo dell'Infanzia di Tommaso.
Infine, nel Corano, il passo che i buonisti sono soliti citare a vanvera, quello che dice che uccidere anche una sola persona è come uccidere l'intera umanità (Verso citato a vanvera perché, se si legge l'intero passo, questo ordine sarebbe stato dato da Allah agli israeliti e NON ai musulmani! Ai musulmani viene dato l'ordine successivo che parla di uccidere per decapitazione o crocifissione o mutilazione gli infedeli che si oppongono ad Allah e al suo messaggero!), rende evidente che l'autore del Corano creda che quel verso sarebbe "Parola di Allah" o di Dio. Ma quel verso è tratto dal Talmud che è un commentario alla Torah e non la Torah! Nessuno, né ebreo né cristiano, ritiene quello che è scritto nel Talmud parola di Dio! Quindi, Allah avrebbe confuso la Torah, testo di ispirazione divina, con il Talmud, testo puramente umano!
Ma, del resto, leggendo il Corano risulta chiarissimo che l'autore ha una comprensione molto superficiale e, addirittura, grossolanamente sbagliata sia del Giudaismo che del Cristianesimo! (Vedi la Trinità in cui viene inserita Maria al posto dello Spirito Santo, di cui non vi è traccia alcuna nel Corano, vedi l'affermazione secondo cui gli ebrei crederebbero che Dio avrebbe un figlio di nome Ezra, cosa assolutamente falsa e infondata, vedi Maria madre di Gesù confusa con Maria sorella di Aronne).


domenica 2 gennaio 2022

È possibile indurre la paralisi del sonno?


La risposta è SI

Consiste nello sdraiarsi sul letto a pancia in giù e con le braccia distese parallelamente al corpo. Rilassarsi (non cercare di muovere il corpo), rimanere consapevoli del proprio respiro; sentire l'aria che entra ed esce dai polmoni (svuotare la mente).

Dopo circa dieci minuti sentirete un formicolio nel vostro corpo, o forse un ronzio nell'orecchio. Non muoverti e lascia che tutto accada, perché il tuo corpo inizierà già a paralizzarsi e le allucinazioni cominceranno ad apparire con il passare dei secondi.

Stai calmo, ricorda che le allucinazioni sono prodotte dalla tua mente e goditi l'esperienza. Se, invece, cominciate a sentirvi terrorizzati e volete lasciare l'evento, sbattete gli occhi incessantemente o respirate profondamente e la paralisi passerà immediatamente.



sabato 1 gennaio 2022

Leggende ebraiche aborrite dal cristianesimo

Il mito di Lilith, delle altre mogli di Adamo, della vera nascita di Eva e del figlio Caino.

  • Secondo il mito Lilith fu la prima moglie di Adamo ma poiché voleva una posizione alla pari nel loro rapporto fu da quest'ultimo cacciata via (andata via di sua volontà secondo altre versioni) dal Paradiso terrestre. Fuori si unì a dei demoni divenendo un demone lei stessa. La figura di una donna indipendente e libera era abborrita nell'Ebraismo e nella Chiesa delle origini che si preferì cancellarla dalla Bibbia.


  • Dopo l'uscita di scena di Lilith, Dio creò una nuova donna, Eva, unendo insieme sangue, sudore e escrementi. Visti gli ingredienti usati Adamo la rifiutò e Dio creò una seconda Eva usando tendini, secrezioni ghiandolari e mettendo tutto in un sacco di pelle. Anche in questo caso dato i materiali usati Adamo la rifiutò costringendo Dio a fabbricarne un'altra. Stavolta Dio fece assistere Adamo alla creazione della terza Eva impastando acqua e sabbia finissima, poi prese la "coda" di Adamo (non una costola) la inserì nell'impasto e vi soffiò poi l'alito della vita. Stavolta Adamo non ebbe nulla da obbiettare e l'accettò come sua compagna. I rifiuti di Adamo potevano far presupporre errori divini, perció questa parte fu eliminata.


  • Quando Caino venne cacciato dal Paradiso terrestre portò con sé moglie (chi?) e figli dirigendosi verso il paese di Nod. Se in teoria Adamo ed Eva ed i loro figli erano gli unici esseri umani presenti sulla terra da dove uscivano fuori gli abitanti di Nod? Non viene spiegato. Anche qui l'incongruenza venne risolta eliminando il racconto.


  • Oltre a questo vanno citati i fratelli di Caino e Abele: Set (nato dopo la morte di Abele), Aclima o Luluwa (moglie di Abele), Mehujael, Mahalaled, Calmana e Japet citati e poi cancellati.



venerdì 31 dicembre 2021

Da cosa nasce la convinzione che la magia esista?

Dall'assenza del metodo scientifico nei secoli passati e da convinzioni errate spesso "suggerite" dalla Chiesa. Per fare un paio di esempi pensate all'elettricità statica: oggi noi sappiamo che é dovuta all'accumulo di cariche elettriche su un corpo ma pensate a come tutto questo veniva visto secoli fa, quando qualcuno ti porgeva la mano e prendevi la scossa. In assenza di cultura scientifica la cosa era vista come un prodigio o una magia.



Altro esempio illuminante, il gatto nero. Sappiamo che questo animale era molto adorato nell'antico Egitto ed esisteva una dèa dalla testa di gatto, Bastet, mentre il nero era il colore degli abiti dei sacerdoti di Seth, un altro dio egizio. Questo bastò perché la Chiesa nel maldestro tentativo di allontanare i fedeli dalla religione egizia trasformasse il gatto nero (e non solo) in un animale demoniaco, la forma in cui si trasformavano i demoni al servizio delle streghe. La superstizione popolare fece poi il resto attribuendogli poteri magici che l'animale certamente non possiede.




giovedì 30 dicembre 2021

Una superstizione curiosa dell'Europa dell'Est



Sicuramente il Golem, leggenda ebraica di origine praghese. A quei tempi la Boemia faceva parte dell'Impero asburgico e gli Ebrei erano vittime di continui soprusi e violenze. Da lì nacque il mito del Golem: secondo la leggenda, il rabbino Loew avrebbe creato una creatura combinando i 4 elementi (terra, aria, acqua, fuoco) per proteggere la comunità ebraica ma il mostro sarebbe andato fuori controllo e il rabbino l'avrebbe distrutto.


 
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