domenica 5 giugno 2022

È veramente esistita la confraternita degli assassini, protagonista del video game Assassin's Creed?

Sì, storicamente è esistita davvero la confraternita degli Assassini, ma naturalmente erano molto diversi da quelli del videogioco, anche se sono stati bravi a trasporre molti elementi della loro dottrina.



Gli Assassini erano membri di una setta appartenente all'islam sciita nota come i Nizariti. Il credo dei Nizariti era considerato dagli altri musulmani come un movimento eretico: credevano che non si potesse giungere alla verità divina semplicemente tramite lo studio del Corano, ma attraverso un percorso iniziatico ed esoterico. Di conseguenza seguivano con un fervore fanatico i loro maestri, considerati rappresentanti di Dio sulla terra.

I loro nemici li accusavano di farsi beffe dell'Islam pregando con le spalle rivolte alla Mecca, di non digiunare e soprattutto di essere grandi consumatori di droghe (grave peccato per i musulmani), da cui il termine arabo Hašīšiyyūn ("dediti all'hashish").

La vera e propria setta degli Assassini si formò in Persia nel 1094 attorno alla figura del mistico Ḥasan-i Ṣabbāḥ, infatti si ipotizza che il termine Assassino derivi da una parola persiana che significa "Seguace di Hasan". Gli Assassini scelsero come base principale il castello di Alamut ("Nido dell'aquila" in Persiano), sulle montagne nell'attuale Iran. Per questo Hasan e i successivi capi della setta vennero chiamati il "Vecchio della montagna". Oltre ad Alamut ebbero anche altre basi, tra cui proprio Masyaf, in Siria.

Anche se combatterono anche contro i Crociati i Nizariti agivano principalmente contro altri musulmani, perché volevano stabilire la supremazia della loro dottrina nel mondo islamico.

Non essendo però abbastanza numerosi da sfidare i loro nemici in battaglia gli Assassini si specializzarono nella guerriglia e nell'omicidio politico: uccidevano i capi politici, militari e religiosi delle altre fazioni in modo da destabilizzarli.

Con il tempo svilupparono una vera e propria ritualità legata all'omicidio: si vestivano di bianco (simbolo di purezza) con una cintura rossa (simbolo di coraggio) e come arma usavano solo il pugnale perché ritenuto più onorevole (mai con il veleno o con armi che colpivano a distanza).

Non avevano paura di colpire allo scoperto in luoghi pubblici e affollati come moschee e mercati, se possibile compivano i loro attentati di venerdì. Erano disposti a morire per la loro causa, anche lasciandogli linciare dalla folla dopo aver compiuto la missione.

Tra le loro vittime più illustri (accertate o sospette) figurano il califfo di Baghdad Al-Mustarshid, il suo successore Al-Rashid e il comandante crociato Corrado del Monferrato, anche il re d'Inghilterra Edoardo I rischiò di essere ucciso da loro, ma scampò cavandosela con una ferita.

Anche Saldino ricevette una loro visita come forma di monito: mentre assediava Aleppo un gruppo di assassini si introdusse nella tenda dove dormiva e gli lasciò accanto al letto un pugnale e un messaggio con scritto: "Vieni a prenderci se ci riesci!"

Erano abilissimi nell'infiltrarsi tra le linee nemiche: il già citato Corrado del Monferrato fu ucciso da un gruppo di Assassini travestiti da monaci che gli si avvicinarono parlandogli in francese.



La setta degli Assassini era organizzata secondo una rigida gerarchia in cui si avanzava di grado attraverso lo studio della dottrina di Hasan. Il vecchio della montagna, il gran maestro, godeva di una fedeltà e di una devozione fanatica: si narra infatti che una volta, per impressionare degli ambasciatori inviati dai crociati, il vecchio ordinò ad alcuni dei suoi uomini di uccidersi saltando giù dalle mura del castello. (Il salto della fede è ispirato a questo episodio).


Secondo alcune leggende questa cieca obbedienza e devozione assoluta era dovuta al fatto che gli Assassini erano convinti che il Vecchio della montagna potesse offrire l'accesso al paradiso.

Marco Polo, ad esempio descrive nel Milione la fortezza di Alamut (pur non avendola visitata) e parla degli Assassini. Narra infatti che all'interno del castello si trovassero dei magnifici giardini costruiti secondo le visione islamica del paradiso: erano pieni di piante e animali esotici, vino, ragazzi e ragazze bellissime e ogni sorta di piacere dei sensi.

Secondo Polo i nuovi adepti venivano drogati pesantemente con oppio e hashish in modo da lasciarli addormentati per giorni, venivano portati ancora privi di sensi ad Alamut per la prima volta, in modo che al loro risveglio (ancora confusi e storditi dalla droga) credessero di trovarsi veramente in Paradiso. Dopo essersi potuti godere per un po' i piaceri del "paradiso" veniva assegnata loro una missione e nuovamente fatti addormentare con l'oppio e riportati all'esterno, promettendogli di poter tornare solo a missione compiuta.


La vera fortezza di Alamut, in Iran.


La fine della loro storia avvenne nel 1256, quando i Mongoli assediarono e rasero al suolo Alamut.


sabato 4 giugno 2022

Medusa era davvero un mostro o piuttosto una vittima?

Secondo Ovidio, nella commedia "Metamorfosi" (4.604–5.263) che fu scritta nell'8 d.C., Gorgon era una donna molto bella, sacerdotessa nel tempio della dea Atena.



Poseidone e Atena non erano in buoni rapporti, per questo il dio del mare decise di offenderla. Ovviamente doveva farlo di nascosto, perché Atena era una dea. Così vide la bella sacerdotessa Gorgone, e…


…decise di violentarla all'interno del tempio di Atena (insultando in questo modo sia lei che la sua divinità). Atena, indignata per questo atto scempio, non poté far altro che inveire sulla sacerdotessa, trasformandola nella terribile - e a tutti noi nota - Medusa.


Un mostro abominevole, con il busto da donna, il corpo da serpente e


delle serpi al posto dei capelli. Si dice inoltre che era così brutta che chi la guardava in faccia sarebbe rimasto letteralmente pietrificato.



Tutti sappiamo come andò a finire: la leggenda di come Perseo la uccise e la decapitò, usando uno scudo riflettente, come gli aveva consigliato la dea della saggezza.


La versione del mito di Medusa tramandataci da Ovidio è forse oggi più attuale e necessaria che mai. Simboleggia la lotta delle donne contro le esigenze del patriarcato e la vittimizzazione che, purtroppo, molte donne ancora oggi subiscono quando cadono vittime di molestie sessuali e stupri.

Atena non poteva punire Poseidone perché, oltre ad essere una divinità era anche un uomo. Dovette quindi incolpare la vittima, punendola!

Medusa è un personaggio incompreso. Se ci pensiamo non fece mai nulla di male, quello che le successe era fuori dal suo controllo.


venerdì 3 giugno 2022

Se l'Arca di Noè fosse realmente esistita, cosa sarebbe successo veramente su quella nave?


Praticamente nulla, per chi crede nella sua esistenza il problema non si pone, ammettiamo anche che il mare e l'oceano in quel fenomeno chiamatosi Diluvio Universale poteva aver raggiunto anche gli 8000–10000 metri in altezza rispetto alla normale superficie non sarebbe cambiato nulla per l'arca in quanto protetta da forze divine.



Ancor prima che nella Bibbia il diluvio è raccontato nell’epopea di Gilgamesh, un poema epico di epoca sumerica elaborato dai popoli della Mesopotamia. Gilgamesh è un eroe leggendario a cui viene raccontata la storia di un’alluvione causata dagli dei, che aveva come scopo la distruzione della razza umana.



Il fatto davvero interessante è che la vicenda di un diluvio, un’inondazione, un cataclisma legato al sollevamento delle acque, è presente anche in tante altre culture. Nella mitologia greca c’è il mito di Deucalione e Pirra; nelle leggende egizie si parla di un’inondazione terribile voluta dagli dei. Nella tradizione induista si narra di Manu, che sopravvisse ad un diluvio grazie agli avvertimenti del pesce Matsya. In America sentiamo parlare di diluvio in tutte le religioni delle civiltà precolombiane. Per gli Aztechi e i Maya il tempo dell’uomo si divideva in quattro grandi ere, la quinta è quella in corso. La quarta si era conclusa con una grande inondazione. La tribù Hopi ancora oggi ricorda un’alluvione da cui alcuni uomini si salvarono nascondendosi dentro della canne. In Cina, Malesia, Australia e Nuova Zelanda le tradizioni locali rammentano un diluvio accaduto molto lontano nel tempo, all’origine dell’umanità. Tale ricorrenza non può essere casuale, ed è convalidata da alcuni indizi più o meno chiari. Ad esempio, c’è chi dice che l’erosione della grande Piramide di Giza possa essere dovuta al moto delle onde.


giovedì 2 giugno 2022

È possibile che la Terra sia la prima civiltà dell'intero universo?

L'universo ha circa 13,5 miliardi di anni. È circa 3 volte più lungo di quanto sia esistito il nostro sistema solare. Solo nella nostra galassia, la Via Lattea, sono stati scoperti 30 miliardi di pianeti. Ci sono circa 10 miliardi di galassie nell'universo osservabile.

Gli astronomi hanno già scoperto dozzine di pianeti che si trovano in zone abitabili. Quindi questo dà buone probabilità che la vita intelligente si sia evoluta altrove. Speriamo che siano amichevoli.



mercoledì 1 giugno 2022

Di cosa si occupa il Priorato di Sion?


Dopo la pubblicazione del Codice Da Vinci da parte di Dan Brown, si è creato un grande interesse per il Priorato di Sion. Sfortunatamente per coloro che speravano di trovare e unirsi al Priorato, è un'organizzazione immaginaria.

Si tratta di una bufala creata nel 1956 da un pretendente al trono di Francia, Pierre Plantard.

Nonostante ciò, molte persone continuano ancora a credere che il Priorato esista e funzioni fino ad oggi. Gli autori del famoso libro Il Santo Sangue e il Santo Graal, fuorviati dalla bufala, affermarono:

  1. Il Priorato di Sion ha una lunga storia che inizia nel 1099 d.C. e ha avuto illustri Gran Maestri tra cui Isaac Newton e Leonardo da Vinci.

  2. L'ordine protegge alcuni pretendenti reali perché credono che siano i discendenti letterali di Gesù e della sua presunta moglie Maria Maddalena o, per lo meno, del re Davide.

  3. Il priorato cerca la fondazione di un "Sacro Impero europeo" che diventi la prossima iperpotenza e inaugurerà un nuovo ordine mondiale di pace e prosperità.


martedì 31 maggio 2022

John Titor

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John Titor è il nome utilizzato, tra il 2000 e il 2001, da un utente (o più utenti) di vari forum ad accesso libero, dichiaratosi un soldato statunitense reclutato in un progetto governativo di viaggi nel tempo e proveniente dall'anno 2036.
Nei suoi post Titor ha dichiarato di essere stato inviato indietro nel tempo per recuperare da suo nonno ingegnere un esemplare di IBM 5100. Si sarebbe poi "fermato" per fare visita alla sua famiglia e al suo "sé" più giovane, negli anni a cavallo tra il XX e il XXI secolo.
La storia di John Titor è diventata con il tempo una leggenda metropolitana piuttosto conosciuta sul web, successivamente discussa anche sui media tradizionali.
Il primo post attribuibile a Titor, con il nickname di TimeTravel_0, apparve il 2 novembre 2000 sul forum del Time Travel Institute (un gruppo di appassionati sul tema dei viaggi temporali). I post proseguirono per circa cinque mesi, fino all'ultimo datato 24 marzo 2001. Il nome John Titor non fu usato dall'utente fino al gennaio 2001, quando TimeTravel_0 iniziò a postare anche sul forum della trasmissione radiofonica Coast to Coast AM, dedicata a temi pseudoscientifici. Parte dei suoi post originali sono andati perduti, mentre altri sono stati salvati e poi ricopiati su altri siti (la maggior parte sono oggi rintracciabili su Johntitor.com).
Titor affermò che il computer IBM 5100 ha speciali capacità che non sono state mai rivelate dalla IBM. Tali "capacità" tuttavia, se è vero che non erano conosciute al grande pubblico, erano comunque note ai programmatori. A suffragare la sua versione dei fatti, Titor disse anche che l'interpretazione multiverso del modello Everett-Wheeler della fisica quantistica è corretta, che nel 2004 sarebbe scoppiata una guerra civile negli Stati Uniti, e nel 2009 una guerra mondiale che avrebbe portato a 3 miliardi di morti. Nel suo ultimo post, datato 24 marzo 2001, annunciò il suo ritorno nel futuro.
Il 21 marzo 2004 sul forum del Time Travel Institute apparve un nuovo crononauta con il nome di TimeTravel_1. Affermò di essere tornato in questa linea temporale per avvertire della morte di Titor e del successo della sua missione. Molte furono le domande da parte dei frequentatori del forum, ma il nuovo crononauta non si scompose fino a quando, il 30 marzo 2004, un uomo di nome Samson Rodriguez affermò di aver orchestrato uno scherzo e ammise che la vicenda di Titor era un falso.
Varie ricerche hanno accertato che nessun John Titor sia mai nato a Tampa nel 1998, al contrario di quanto egli invece aveva dichiarato, né che vi sia mai esistita una famiglia Titor con quei riferimenti anagrafici.
Il dottor Robert Brown, fisico all'Università Duke, ha analizzato gli aspetti scientifici delle spiegazioni di Titor sul viaggio nel tempo, e concluso che quanto ha descritto è impossibile, sia in teoria che in pratica. Egli afferma che la storia di Titor plagia dei vecchi romanzi di fantascienza come Addio, Babilonia (Alas, Babylon) e saggi come Iperspazio (Hyperspace) di Michio Kaku, per costruire le sue storie di viaggi nel tempo; conclude la sua critica dicendo che il seguito raccolto da questa «storia scritta male» è un «triste specchio della nostra cultura credulona».
Secondo Paolo Attivissimo si sarebbe trattato di una operazione di marketing finalizzata alla vendita di libri, gadget e via dicendo. Secondo Hoax Hunter, Titor sarebbe stato creato dai fratelli Larry e John Rick Haber, rispettivamente un avvocato specializzato in diritto dello spettacolo e un informatico.

lunedì 30 maggio 2022

Immortalità

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L'immortalità (o vita eterna) è il concetto di sopravvivere in eterno o per un periodo di tempo indeterminato, senza affrontare la morte o superando la morte stessa.
L'immortalità può essere intesa in due accezioni principali, fisica e spirituale. L'immortalità fisica è concepita generalmente come l'esistenza senza fine della mente a partire da una sorgente fisica, come un cervello o un computer. L'immortalità spirituale è concepita in genere come l'esistenza senza termine di un individuo dopo la morte fisica in qualità di anima.

Religione

Con la parola "immortalità" si indica una trasformazione o un passaggio che avviene dopo la morte a un'altra forma di esistenza, nella quale la vita non è completamente spenta e mantiene dei riferimenti alla persona reale, che però continua a vivere. L'immortalità si può riconoscere come una concezione regolarmente presente nelle religioni, e in generale nelle culture antiche. Spesso è intesa come prosecuzione della vita terrena nelle religioni primitive, in forme più o meno mutate, e si accompagna a una distinzione nella sorte dei defunti. Alla base di tale distinzione può esserci la posizione goduta durante la vita terrena e le funzioni sociali esercitate, il compimento di pozioni magiche, culturali, rituali, il modo e la causa di morte o il comportamento etico.
Il concetto di immortalità fisica più che puramente spirituale viene affermato soprattutto nelle antiche culture orientali. Esempi ne sono le credenze induista e buddista della trasmigrazione ciclica delle anime, il culto degli antenati o geni del Giappone, e le religioni presenti in Mesopotamia e soprattutto in Egitto, dove veniva celebrata mediante il rito funebre osiriano, eseguito sui cadaveri.

Secondo la Bibbia

La Bibbia, nell'Antico Testamento, parla dello Sceòl, parola Ebraica , in termini molto chiari dandoci indicazioni riguardo alla condizione dell'uomo alla morte In Ecclesiaste o Qoelet capitolo 9 versi da 5 a 10, 5 Poiché i viventi sono consci che moriranno; ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla, né hanno più alcun salario, perché il ricordo d'essi è stato dimenticato. 6 Inoltre, il loro amore e il loro odio e la loro gelosia son già periti, ed essi non hanno più alcuna porzione a tempo indefinito in nessuna cosa che si deve fare sotto il sole. 7 Va, mangia il tuo cibo con allegrezza e bevi il tuo vino con buon cuore, perché già il [vero] Dio si è compiaciuto delle tue opere. 8 In ogni occasione le tue vesti siano bianche, e non manchi l'olio sulla tua testa. 9 Vedi la vita con la moglie che ami tutti i giorni della tua vita vana che Egli ti ha dato sotto il sole, tutti i giorni della tua vanità, poiché questa è la tua porzione nella vita e nel tuo duro lavoro con cui lavori duramente sotto il sole. 10 Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con la tua medesima potenza, poiché non c'è lavoro né disegno né conoscenza né sapienza nello Sceol, il luogo al quale vai.
Lo Sceòl nell'antico testamento è la fine della vita. A questo proposito l'Encyclopædia Britannica (1971, vol. 11, p. 276) osserva: “Lo Sceol era situato in qualche posto ‘sotto' terra... La condizione dei morti non era né di dolore né di piacere. Né allo Sceol veniva associata l'idea di un premio per i giusti o di una punizione per i malvagi. Buoni e cattivi, tiranni e santi, re e orfani, israeliti e gentili, tutti dormivano insieme senza rendersene conto”.
Nelle Scritture Bibliche ispirate lo Sceol è sempre posto in relazione con la morte, mai con la vita. Vedi 1Samuele cap. 2 ver.6; 2Samuele cap. 22vers.6; Salmo 18,4-5; Salmo 49 vers.7-10, 14, 15;Salmo 88 vers. 2-6;Salmo 89 vers.48; Isaia cap.28vers.15-18.
Lo stesso concetto viene tradotto in Greco con la parola Ades. La Settanta, traduzione greca delle Scritture Ebraiche (da Genesi a Malachia), usa 73 volte il termine “Ades”, 60 volte per tradurre il termine ebraico she'òhl, reso comunemente “Sceol”. Lo stesso termine viene usato negli Atti degli apostoli per parlare della condizione di Cristo, dalla quale fu risuscitato.
Secondo un'ulteriore interpretazione della concezione biblica, "l'essere umano, per propria natura, ha una relazione con Dio. Tale relazione con Dio è addirittura in grado di superare la morte. L'Antico Testamento non conosce la dottrina greca dell'immortalità dell'anima. Negli scritti sapienziali troviamo la fede che l'anima del giusto è nelle mani di Dio anche al di là della morte. L'antico Testamento, quindi, approda a una concezione simile a quella dei greci sull'immortalità dell'essere umano che però non sta nella sua natura, bensì nella fedeltà di Dio".
Ferma restando la terminologia adoperata nelle Scritture, che fa riferimento a un'inconfutabile distinzione concettuale tra il corpo e lo spirito, anche secondo la Jewish Encyclopedia, «la credenza che l'anima continui a esistere dopo la dissoluzione del corpo è argomento di speculazione filosofica e teologica e di conseguenza non è espressamente insegnata in alcun punto della Sacra Scrittura».
Lo stesso papa Benedetto XVI ha tenuto a precisare che il cristianesimo delle origini si concentrò, almeno nei primi tempi, sul concetto di resurrezione della carne più che su quello di «immortalità» dell'anima; quest'ultima sarebbe divenuta materia di riflessione soltanto dei teologi successivi: «Per la Chiesa antica è significativo che non esisteva alcuna affermazione dottrinale circa l'immortalità dell'anima».

Il problema dello Stato Intermedio

Il problema dello "stato intermedio" tra la morte e la resurrezione finale che ne risulta, ha condotto il cristianesimo ad approfondire nelle Scritture la propria escatologia. L'uomo dopo la morte continua a esistere, anche se è in una condizione di incompletezza, si trova già in una situazione di gioia o di dolore, questa vita tende comunque alla reintegrazione al corpo nella risurrezione finale, con la conseguente beatitudine o dannazione eterna.
Invece secondo la dottrina dell'immortalità condizionale dell'anima, professata da avventisti e altri gruppi, le Scritture insegnerebbero l'annichilimento definitivo della coscienza al termine della morte del corpo; essa smetterebbe di esistere, proprio come avviene agli animali irrazionali.
I teologi contemporanei danno diverse spiegazioni al problema dello stato intermedio: per O. Cullmann si tratta di un periodo di sonno, in cui gli addormentati aspettano la resurrezione finale (Psicopannichismo); per Karl Rahner l'anima separata si trova in un periodo di crescita e si prepara per la comunione con l'intero cosmo che avverrà quando si riunirà al corpo; per L. Boros la resurrezione della carne avviene nell'istante stesso della morte, ma si completa solo con l'avvento del nuovo mondo, capace di ospitare un corpo risorto.
Nell'Islam la sopravvivenza è una verità di fede per quanto riguarda la resurrezione finale, mentre sono varie le opinioni sullo stato intermedio prima del giudizio: in ogni caso si afferma che i defunti vengono sottoposti a un interrogatorio nel sepolcro.

Filosofia

In filosofia con il termine immortalità si intende la condizione di un essere non sottoposto a corruzione e quindi a sopravvivere per sempre. Il concetto di immortalità inteso come proprietà del vivere per sempre implica la nascita da un essere e pertanto si distingue dal concetto di eternità che esclude da ogni termine di tempo. I concetti di immortalità e eternità vengono spesso confusi, sia perché si intende questa come semplice durata indefinita, sia perché si considera come una vera e propria extratemporalità. La confusione viene giustificata se si pensa che l'immortalità deve escludere ogni idea di fine e deve perciò entrare nell'eternità. Si dovrà quindi chiamare eternità l'assoluta extratemporalità di un essere esistente ab aeterno; immortale, un essere che, pur avendo avuto origine nel tempo, è destinato a superare i limiti della temporalità. Durante tutta la storia umana molti hanno sperimentato ed espresso il desiderio di vivere per sempre. Che forma avesse una vita umana senza fine o indefinitamente lunga, o se fosse veramente possibile, è stato l'argomento, per secoli, di una grande quantità di speculazioni, dibattiti e opere d'immaginazione.

Scienza medica

I ricercatori più ottimisti ritengono che l'"immortalità fisica" sarà raggiunta entro i prossimi 50 anni, e che già entro i prossimi 20 saranno disponibili farmaci capaci di rallentare sensibilmente il processo di invecchiamento. Arrestare e invertire l'invecchiamento potrebbe rivelarsi possibile grazie alla nanotecnologia, ma in maniera troppo limitata ma poi bisognerebbe sottoporsi a una terapia di ringiovanimento e poi a una di mantenimento richiederà un'enorme disponibilità finanziaria.
Tuttavia è bene precisare la differenza tra il risultato raggiunto da queste conquiste e i concetti di immortalità espressi dalla religione e dalla filosofia: in questi ultimi casi l'immortalità è intesa come invulnerabilità, e la semplice soppressione dell'invecchiamento non la potrà garantire: non si morirà più di vecchiaia ma si potrà sempre e comunque restare vittime di incidenti, omicidi, malattie non ancora curabili, e di qualunque altro fattore che interferisca mortalmente con l'integrità dell'organismo.

Progetto SENS

Attualmente Aubrey de Grey è impegnato nel progetto SENS (Strategies for Engineered Negligible Senescence), che si propone di arrivare a mettere a punto terapie in grado di curare l'invecchiamento. La convinzione di base è che l'invecchiamento sia dovuto all'accumularsi, a livello molecolare e cellulare, di effetti collaterali prodotti dal metabolismo e che il metabolismo stesso non è in grado di eliminare. L'accumulo di tale "spazzatura" fa progressivamente diminuire l'efficienza dell'organismo, finché esso diventa incapace di difendersi dalle malattie o di mantenere in funzione gli organi vitali. La morte è semplicemente l'inevitabile effetto ultimo di tale accumulo. Tutto questo probabilmente perché la natura, preoccupandosi della sopravvivenza della specie, ha visto nell'evoluzione una strategia da preferire alla conservazione del singolo individuo, per cui, se da una parte ha progettato un sistema molto efficiente per la riproduzione, dall'altra non ha progettato un metabolismo perfettamente autopoietico, capace cioè di ripararsi integralmente e così conservarsi indefinitamente una volta raggiunto il completo sviluppo. L'autopoiesi perfetta è riscontrabile invece a livello di specie.


 
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