Lilith è una figura presente
nelle antiche religioni mesopotamiche e nella prima religione
ebraica, che potrebbe averla appresa dai babilonesi assieme ad altri
culti e miti come il diluvio universale presente
nell'epopea di Gilgameš, durante la prigionia di Babilonia.
Nella religione
mesopotamica Lilith è il demone femminile associato
alla tempesta, ritenuto portatore di
disgrazia, malattia e morte. La figura di Lilith
appare inizialmente in un insieme di demoni e spiriti legati
al vento e alla tempesta, come è il caso nella
religiosità sumerica di Lilitu, circa nel 3000 a.C.
Per gli antichi ebrei Lilith era la
prima moglie di Adamo, quindi precedente ad Eva, e fu
ripudiata e cacciata via perché si rifiutò di obbedire al marito
che pretendeva di sottometterla. Sebbene alcuni studiosi datassero
l'origine verso l'VIII secolo a.C., le trascrizioni mesopotamiche
accennano a questa figura già dal III millennio a.C.
Lilith compare nell'insieme di credenze
dell'Ebraismo come un demone notturno, ovvero come
una civetta che lancia il suo urlo nella versione della
cosiddetta Bibbia di re Giacomo. Invece secondo la tradizione
della cabala ebraica è il nome della prima donna creata,
prima compagna di Adamo e precedente a Eva. La sua
figura, delineata nel Medioevo, risale a miti e leggende antiche
della Mesopotamia. Nell'immaginario popolare ebraico è temuta come
demone notturno capace di portare danno ai bambini di sesso maschile
e caratterizzata dagli aspetti negativi della
femminilità: adulterio, stregoneria e lussuria.
Alla fine dell'Ottocento, in parallelo
alla crescente emancipazione femminile nel mondo
occidentale, la figura di Lilith diventa il simbolo del femminile che
non si assoggetta al maschile e, rivalutata nelle
religioni neopagane, viene posta a fianco di simboli come quello
della Grande Madre.
Il suo corrispettivo astronomico è un
presunto satellite della Terra, ritenuto compagno
della Luna, in seguito identificato con la Luna Nera, che
corrisponde al secondo fuoco dell'orbita lunare,
essendo l'altro occupato dalla Terra.
Connotazione storico-linguistica mesopotamica
L'accadico Lil-itu ("signora
dell'aria") potrebbe riferirsi alla divinità femminile
sumerica Ninlil (del pari "signora dell'aria"),
dea del vento meridionale e moglie di Enlil. La storia
di Adapa narra come Adapa avesse infranto le ali del vento
del sud, azione per la quale egli temette di essere punito con la
morte. Nell'antico Iraq il vento del sud è associato
all'aggressione portata dalle tempeste di polvere meridionali e in
generale con le malattie. Il corrispondente maschile
accadico līlû non
mostra suffissi desinenziali ed è simile al sumerico (kiskil-)
lilla.
Vi sono almeno tre tradizioni
precedenti a cui la figura della Lilith ebraica può richiamarsi: una
legata ad un demone di desolazione e di appassimento associata al
vento e da cui anche il nome "lilith", una legata ad un
demone di distruzione e morte, e infine la più nobile in
origine Ishtar o Astarte, Dea Madre del
culto della femminilità, che gli ebrei stessi adorarono all'inizio
della loro storia, come è testimoniato nella Bibbia.
Mitologia sumero-accadica
Lilith viene identificata
con ki-sikil-lil-la-ke4, donna demoniaca in lingua sumera e
appare nella storia "l'albero huluppu"
i cui protagonisti sono Inanna e Gilgameš.
Inanna trova un albero huluppu sulle
sponde dell'Eufrate che è sradicato dall'erosione dell'acqua, lo
prende con sé per piantarlo nel suo giardino con l'intenzione di
utilizzarne la legna per fare il proprio trono ed il proprio letto.
Ma dopo dieci anni, quando l'albero è cresciuto, non può essere
utilizzato.
(EN)
«Then a serpent who could
not be charmed Made its nest in the roots of
the huluppu-tree. The Anzu-bird set his
young in the branches of the tree. And the dark maid Lilith
built her home in the trunk.»
|
(IT)
«Quindi un serpente, che
non può essere incantato fece il suo nido tra le radici
dell'albero huluppu. L'uccello Anzu mise
i suoi piccoli tra i rami dell'albero e la vergine oscura
Lilith costruì la sua casa nel tronco.»
|
(da "l'albero huluppu")
|
|
Inanna, la giovane dea che ama
sorridere, a questo punto piange a dirotto ma non risolve la
situazione. Chiama in aiuto il fratello Utu che però non l'aiuterà
così si rivolge a Gilgameš, eroe nascente, che dotato di una forza
prodigiosa colpisce il serpente tra le radici, l'uccello Anzû fugge
quindi con i suoi piccoli verso le montagne e così Lilith, verso i
luoghi selvatici.
Il passaggio di Ghilgameš citato
sopra è stato anche utilizzato per associare Lilith al Rilievo
Burney, una terracotta paleobabilonese che raffigura una divinità
nuda dotata di ali, con artigli al posto dei piedi e affiancata da
due gufi. Acquistato dal British Museum di Londra,
un rilievo simile e circa dello stesso periodo è conservato
al Louvre di Parigi.
Nella mitologia babilonese si delineano
tre classi di spiriti maligni:
Diavoli - hanno la stessa natura
degli dei e producono tempeste e malattie.
Fantasmi - anime di defunti che
vagano sulla terra senza trovare pace.
Demoni - esseri per metà umani e
per metà divini.
Lilu, Lilitu e Ardat
Lili formano una terna di demoni, la mitologia mesopotamica è
spesso formata da terne divine, Lilu è il demone
maschile, Lilitu quello femminile e Ardat Lili la
giovane figlia. Di Lilitu il Thompson dice che è il
demonio che l'uomo crea sul letto durante il sonno.
Il "Lilith Prophylactic"
di Arslan Tash (Museo Nazionale di Aleppo), datato
al VII secolo a.C. indica una creatura simile ad una sfinge
ed una donna lupo nell'atto di divorare un bambino, con una
iscrizione fonetica indicante la sfinge come Lili. L'associazione con
i gufi è difficile da datare, e potrebbe essere dovuta
all'associazione dell'uccello visto come uno spirito notturno
succhiasangue.
Le altre componenti del mito
La Lilith ebraica non deriva da un
unico corrispondente: altre figure concorrono a formarne il
simbolo. Lamassu è il demone mezza donna e mezza vacca, la
controparte femminile del Lamashtu, il famoso bue alato con
volto umano barbuto dell'iconografia assira. La Lamassu diventa
la Lamia greca. La sua sola presenza significava
distruzione e l'immagine veniva utilizzata come simbolo apotropaico,
per incutere terrore e a protezione delle città e degli edifici. Ma
la caratteristica di irresistibilità del fascino femminile viene
da Ishtar (sumera Inanna) conosciuta agli ebrei
attraverso la Astarte siriana (altrove Astariel o Astaroth)
per la quale si praticava la cosiddetta prostituzione sacra.
Così come la cananea Asheráh, venerata in un primo tempo
come dea dagli stessi ebrei. È in questo passaggio, nel divieto
imposto dell'adorazione di una divinità femminile, che possiamo
leggere la componente di femminilità ribelle in Lilith, dove
l'immaginario di bellezza, fecondità e femminilità confluiscono a
ravvivare una figura fino allora solo simbolo di morte e
devastazione.
Nella tradizione
popolare ebraica Lilith è un terribile demone.
Esiste una tradizione secondo la quale
viene posto attorno al collo dei neonati di sesso maschile
un amuleto con iscritti i nomi dei tre angeli (Senoy,
Sansenoy e Semangelof detti anche Sanvi, Sansavi e Semangelaf) per
proteggerli da Lilith prima della circoncisione rituale.
Secondo un'altra versione si traccia un cerchio magico attorno alla
culla con i nomi degli angeli. Un'altra tradizione ancora
prevede che si aspetti a tagliare i capelli ad un ragazzo per far
credere a Lilith che si tratti di una ragazza.
Un amuleto persiano del XVIII o XIX
secolo, un ciondolo protettivo per un neonato, conservato nel museo
di Israele, Gerusalemme, raffigura Lilith in catene, con "Lilith
cieca in catene" scritto sotto ogni arma.
Nei ragazzi adolescenti si pensa poi
che provochi le eiaculazioni notturne con cui genera demoni
(i jinn nella tradizione arabo-islamica), comportandosi in
tal modo come spirito succubo, analogo femminile dello
spirito incubo maschile.
Qualcuno ha osservato che Lilith sembra
essere il corrispondente pagano della Madonna, ma mentre questa
schiaccerà il serpente e lo dominerà Lilith ne è attratta quasi
inconsapevolmente e ne è avvolta, quasi connivente nello scoprire i
segreti della natura umana, come nel ritratto del pittore
preraffaellita John Collier del 1892. Tuttavia queste
interpretazioni sono di carattere più psicoanalitico che
storico-religioso in senso stretto.
Simbologie legate a Lilith e, più in
generale, a un'antica dea della notte, si rintracciano in moltissime
culture combinate in modi differenti. Attualmente il mito è
addirittura tornato in auge, generando nuove forme nell'immaginario
collettivo, dai fumetti ai videogiochi, ma in particolare nel
contesto neopagano.
L'accadico Līlītu e
l'ebraico לילית (lilith) sono
aggettivi femminili che derivano dalla radice linguistica
proto-semitica <L-Y-L> "notte" con l'aggiunta
della nisba t a significare "della notte",
"notturna". Traducono letteralmente un "essere
femminile della notte/demone", anche se le iscrizioni cuneiformi
in cui compaiono i termini Līlīt e Līlītu (come pure in Ebraico)
si riferirono in seguito agli spiriti aerei che apportano malattie.
La stessa radice, che non esige letteralmente uniformità di
concetti, in ebraico e nell'arabo Layla/Leyla, Lela o Lel
significa "sera, notte".
Lilith compare una sola
volta nella Bibbia, in Isaia 34:14, dove si
descrive la desolazione di Edom.
Ebraico (ISO 259): pagšu ṣiyyim
et-ʾiyyim w-saʿir ʿal-rēʿhu yiqra ʾakšam
hirgiʿah lilit u-maṣʾah lah manoḫ
L'edizione della CEI del 1974
traduce "lilit" con "civette":
«Gatti selvatici si incontreranno con iene, i satiri si
chiameranno l'un l'altro; vi faranno sosta anche le civette e
vi troveranno tranquilla dimora»
|
(Isaia 34:14)
|
e poi continua:
«Vi si anniderà il serpente saettone, vi deporrà le uova, le
farà dischiudere e raccoglierà i piccoli alla sua ombra; vi si
raduneranno anche gli sparvieri, l'uno in cerca dell'altro;
nessuno si farà attendere.»
|
(Isaia 34:15)
|
Questo sembra ricalcare i passi del
racconto dell'albero huluppu (Lilith). Il libro di Isaia è
datato al VII secolo a.C., e la presenza di ebrei
a Babilonia coinciderebbe con i già attestati riferimenti
al Līlītu nella demonologia babilonese. Schrader
(Jahrbuch für Protestantische Theologie, 1. 128) e Levy (ZDMG
9. 470, 484) ipotizzano che Lilith fosse una divinità della notte,
nota anche agli esuli ebrei in Babilonia.
Blair dimostra che tutte le otto
creature, che sono menzionate, sono animali naturali. Si tenga
presente che la posizione dei testi biblici a proposito delle
divinità pagane è sempre molto negativa. Nel brano vengono
accomunati cinque animali o esseri (gatto, civetta, serpente, iena,
satiro) di cui almeno tre, il gatto, la civetta e il serpente, erano
ampiamente venerati nelle precedenti religioni pagane e non
possedevano a quel tempo alcuna connotazione negativa.
Nei manoscritti non biblici di
Qumran sono presenti passi che hanno molte similitudini con le
proprietà attribuite a Lilith. Un riferimento è nella "Canzone
per un sapiente"(4Q510-511), e un'allusione trovata da A.
Baumgarten nel "La seduttrice" (4Q184).
Il primo
riferimento a Lilith nella Canzone appare al 4Q510, frammento 1:
«Ed io, il Maestro [lett.
l'Istruttore], proclamo il Suo glorioso splendore così da
atterrire e terrorizzare tutti gli spiriti degli angeli
distruttori, gli spiriti dei bastardi, demoni, Lilith, urlatori, e
[abitatori del deserto] e coloro che cadono sugli uomini senza
avvertimento per sviarli da uno spirito di comprensione e per
rendere i loro cuori e i loro [-] desolati durante l'attuale
dominio di malvagità ed il predeterminato tempo di umiliazione
per i figli della luce, attraverso la colpa, nelle ere, di coloro
che sono afflitti dall'iniquità- non per la distruzione eterna,
ma per un'era di umiliazione per la trasgressione.»
|
Collegato al Libro di Isaia:
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« Le bestie del deserto s'incontreranno con le bestie che
ululano, i capri si chiameranno l'un l'altro; vi si stabiliranno
anche le civette e vi troveranno un luogo di riposo. » (Isa
34:14 )
|
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Questo testo liturgico tenta di
prendere le distanze dalla presenza di entità soprannaturali
malefiche e allo stesso tempo dimostra familiarità con Lilith.
Diversamente dal testo biblico, questo passaggio non ha funzioni
socio-politiche in nessun programma. Serve da Esorcismo (4Q560) e
Canzone dei Demoni Dispersi (11Q11), a tal punto da essere compresa
in alcuni incantesimi. Comparabile al rilievo dell'Arslan Tash, usato
per "aiuto nella protezione dei fedeli contro il potere degli
spiriti." Il testo è così, per una comunità "profondamente
coinvolto nel regno della demonologia", un inno esorcistico.
Un altro testo scoperto a Qumran, di
solito associato al Libro dei Proverbi, si appropria del mito di
Lilith nella sua descrizione di una donna pericolosa e attraente- la
Seduttrice (4Q184). L'antico poema, risalente al I secolo ma
plausibilmente molto più vecchio, descrive una donna infida e
avverte continuamente il lettore dei pericoli di un incontro con lei.
Di solito la donna descritta nel testo è eguagliata a una "strana
donna" dei Proverbi 2 e 5, e per una buona ragione; il parallelo
è immediatamente riconoscibile:
«La sua casa sprofonda nella morte, Ed il seguirla porta
alle ombre. Tutti coloro che la seguono non possono tornare E
trovare ancora le vie della vita.»
|
(Proverbi 2:18-19)
|
«I suoi cancelli sono cancelli di morte e dall'entrata
della casa se ne va verso Sheol. Nessun che entri tornerà
mai, e coloro che la possiedono scenderanno l'Abisso.»
|
(4Q184)
|
Tuttavia, ciò che quest'associazione
non considera sono le ulteriori descrizioni della "Seduttrice"
del Qumran che non possono essere associate alla "strana donna"
dei Proverbi; ad esempio, le corna e le ali: "una moltitudine di
peccati è nelle sue ali". La donna illustrata nei Proverbi è
probabilmente una prostituta, o almeno una sua rappresentazione, e
una di quelle con le quali la comunità del testo aveva familiarità.
La "Seduttrice" del testo del Qumran, diversamente, non può
aver rappresentato una minaccia sociale esistente date le
caratteristiche ascetiche della comunità in questione. Diversamente,
il testo del Qumran utilizza l'immagine dei Proverbi per presentare
una minaccia più ampia e soprannaturale, la minaccia del demone
Lilith.
Nella letteratura post-biblica
I commentatori della Torah sostengono
che prima che Eva fosse presentata dal Signore ad Adamo, quest'ultimo
notò Lilith che però non gli piacque. Sono stati alcuni
passaggi della Genesi a far speculare sull'esistenza di una
donna che abbia preceduto Eva; si spiega che Lilith fu creata dalla
terra come Adamo, quindi alla pari de facto ma Adamo voleva comandare
e giacere sopra Lilith come dimostrazione della sua superiorità ma
Lilith si ribellò e la tradizione maschilista la fece divenire un
demone, come quegli spiriti dannosi creati durante i primi
sei giorni della Creazione, divenuti demoni perché ribellatisi
al Signore che non donò loro un corpo come avvenne invece per Adamo
ed Eva, che si racconta fossero uniti in una sola anima prima di
essere divisi e poi formati come primo uomo e prima donna
dell'umanità. La creazione dell'uomo e della donna viene infatti
citata nel primo capitolo:
«Dio creò l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò,
maschio e femmina li creò»
|
(Genesi, 1:27)
|
Nel secondo capitolo si ripete poi, con
parole diverse, prima la creazione dell'uomo con polvere del suolo
(Genesi 2:7) e poi, dalla costola di Adamo (Genesi 2:22), la
creazione della donna chiamata Eva.
Sebbene i riferimenti talmudici a
Lilith siano sporadici, tali passaggi forniscono la miglior immagine
del demone trovata finora nella letteratura giudaica, che fa
riferimento alle origini mesopotamiche di Lilith e prefigura il suo
futuro come enigma esegetico della Genesi. Ricordando Lilith abbiamo
visto allusioni Talmudiche che la dipingono come dotata di "ali"
e lunghi capelli, andando indietro alla prima citazione in Gilgameš:
«Rab Judah citando Samuele dice: Se un aborto ha somiglianza
con Lilith, sua madre è impura a causa della nascita, perché è
un bimbo ma ha le ali.»
|
(Niddah 24b)
|
«In un Baraitha è insegnato: Le crescono lunghi capelli come
a Lilith, siede a bere acqua come le bestie e serve da cuscino a
suo marito.»
|
(‘Erubin 100b)
|
Più unica del Talmud, in merito a
Lilith, è la sua carnalità insalubre, cui si allude nella
"Seduttrice" ma che è espansa senza metafore vaghe
nell'idea del demone che assume forma di donna per abusare
sessualmente di uomini durante il loro sonno:
«R. Hanina disse: non si può dormire soli in casa [in una
casa solitaria], e chiunque dorma in una casa da solo è preso da
Lilith.»
|
(Shabbath 151b)
|
Tuttavia la concezione più innovativa
di Lilith offerta dal Talmud appare in Erubin, ed è più che
probabile che sia responsabile del mito di Lilith per i secoli a
venire:
«R. Jeremiah b. Eleazar disse inoltre: in tutti quegli anni
[130 anni dall'espulsione dal giardino dell'Eden] durante i quali
era bandito, Adamo generò fantasmi e demoni maligni e demoni
femmina [demoni della notte], come è detto nelle Scritture: "E
Adamo visse cento e trenta anni e generò un figlio a lui
somigliante (Shet, come Abele, è fratello di Caino), fatto a sua
immagine, e da ciò segue che prima di quel tempo non avesse
generato a sua immagine... quando vide che attraverso di lui la
morte era divenuta punizione spese cento e trenta anni in
dissolutezze, tagliò i ponti con sua moglie per 130 anni, indossò
vestiti di fico per 130 anni." Questa citazione [di R.
Jeremiah] fu fatta in riferimento al seme che Adamo emise
accidentalmente.»
|
(‘Erubin 18b)
|
Confrontando ‘Erubin 18b e Shabbath
151b con il brano dallo Zohar: "Ella vaga a notte fonda,
vessando i figli degli uomini e spingendoli a rendersi impuri"
(19b), sembra chiaro che questo passaggio del Talmud indica una
unione tra Adamo e Lilith.
Lo Zohar spiega che il demone
Lilith, figura impura, coopera strettamente con l'angelo Satana.
Lo Zohar ammette che Adamo si
accoppiasse con Lilith sino a quando poi incontrò e conobbe Eva, sua
compagna naturale; dopo il peccato originale Adamo rifiutò
di incontrare Eva per 130 anni, periodo durante il quale egli perse
il proprio seme (in questo, anche se in modo differente, fu simile ai
peccatori puniti con il diluvio universale che sprecarono
il seme a terra) la Qabbalah afferma che da questo seme
sorsero molti demoni. In seguito, dopo i 130 anni, Adamo si riunì ad
Eva.
Il mito di Lilith come prima figura
femminile incontrata da Adamo, viene ripreso nel XIII secolo in
quello che divenne un testo canonico della letteratura
post-talmudica, appunto il Sèfer ha-Zòhar o "Libro
dello splendore", secondo l'Halakhah scritto da Shimon
bar Yohai o, secondo altri, da un anonimo in Castiglia, o anche
da Moshe de Leon. Lo Zòhar è una raccolta di
discorsi, alcuni laconici e oscuri, altri fioriti e dotati di una
particolare inventiva lessicale che reinterpreta e reinventa le
tradizioni, a volte ispirando il dubbio, altre volte dando
l'impressione di trovarsi di fronte a realtà profonde e terribili. È
stato considerato da molti mistici ebrei come il testo più vicino ai
propri sentimenti.
Una fonte nella storia che descrive
Lilith come la prima figura femminile vista da Adamo è L'alfabeto
di Ben-Sira, intitolato a Yeshua ben Sira (II secolo a.C.), ma in
realtà di autore anonimo, scritto nel X secolo d.C.
Nel libro viene raccontato che Lilith,
mentre in un primo momento provocò Adamo, poi fu spiritualmente
vinta da quest'ultimo ed abbandonò il Giardino dell'Eden. Come
prova della superiorità morale ed etica, spirituale e sapienziale
del genere umano sui demoni, che stanno sul mondo
dell'impurità conosciuto come l'altro lato, è scritto:
«Ella disse 'Non starò sotto di te,' ed egli disse 'E io non
giacerò sotto di te, ma solo sopra. Per te è adatto stare
solamente sotto, mentre io sono fatto per stare sopra.»
|
Lilith pronunciò infuriata il nome di
Dio, prese il volo e abbandonò il giardino del Paradiso,
rifugiandosi sulle coste del Mar Rosso. Lilith abbandonò il Paradiso
di propria iniziativa, prima della caduta dell'uomo e non avendo
toccato l'Albero della Conoscenza non fu condannata alla
mortalità.
In seguito Lilith si accoppiò
con Asmodai, creando un'infinita generazione di jinn o
demoni detti Lilim. Adamo chiese a Dio di riportare indietro
Lilith così tre angeli, chiamati Senoy, Sansenoy e Semangelof,
furono mandati per ricercarla. Quando i tre angeli la trovarono e le
ingiunsero di tornare minacciandola di morte, lei rispose che non
sarebbe potuta tornare da Adamo dopo aver avuto relazioni con i
demoni e che non sarebbe potuta morire in quanto immortale. Ma quando
gli angeli minacciarono di uccidere i figli che lei aveva generato
con i demoni, lei li supplicò di non farlo promettendo che non
avrebbe toccato i discendenti di Adamo ed Eva, se solo si fossero
pronunciati i nomi dei tre angeli.
I precedenti e lo scopo dell'Alfabeto
di Ben-Sira non sono chiari. È una raccolta di storie su eroi
della Bibbia e del Talmud e potrebbe essere una
raccolta di racconti popolari, una confutazione del Giudaismo, della
Cristianità, o di altri movimenti separatisti. I suoi contenuti
sembrano offensivi riguardo il giudaismo contemporaneo, alcuni
ritengono che sia una satira anti-giudaica. Tramandato dai
mistici ebrei della Germania medievale. Diventa ampiamente conosciuto
con il Lexicon Talmudicum di Johannes Buxtorf del XVII
secolo.
Cristianesimo e traduzioni della Bibbia
Geronimo di Cardia tradusse Lilith
con lamia, un mostro che Orazio (De Arte Poetica
liber, 340) descrive come una strega che rapisce i bambini, affine
alla bretone Mórrígan, nella mitologia greca invece è
descritta come una regina libica che si accoppiò con Zeus.
Dopo che Zeus ebbe abbandonato Lamia, Era rubò i figli di
Lamia, e Lamia si vendicò rapendo i figli di altre donne.
La traduzione gufo stridente della
versione della Bibbia di Re Giacomo è senza precedenti.
Apparentemente un tentativo di rendere l'atmosfera tetra del suo
passaggio scegliendo un paragone animalesco, per quanto difficile da
tradurre dalla lingua ebraica, come "gufo" (yanšup,
probabilmente un uccello acquatico) e "grande gufo"
(qippoz, più propriamente un serpente).
Le traduzioni più recenti includono:
gufo della notte (Young, 1898)
mostro della notte (ASV,
1901, NASB 1995)
tormento della notte (RSV, 1947)
creatura della notte
(NKJV 1982, NLT 1996)
In tempi recenti Lilith è assurta al
simbolo della femminilità schiacciata dalla prepotenza della cultura
patriarcale maschilista. Infatti c'è una leggenda secondo cui Lilith
fu la prima donna creata, la prima compagna data da Dio ad Adamo. Dio
la cacciò dal paradiso terrestre perché rifiutava di sottomettersi
ad Adamo, anche in ambito sessuale, rifiutando che fosse sempre e
solo lui a possederla. Una volta scacciata Lilith vagò sulla terra e
generò con Satana, simbolo della ribellione, le passioni umane.
Per quanto sia indicata come una donna
dalla bellezza sovrumana cui è impossibile resistere, in alcuni casi
viene talvolta raffigurata come:
coperta da una leggera peluria in
alcuni punti, ossia priva della depilazione completa, come era uso
nelle zone mediorientali
con artigli da rapace anziché
piedi, chiaro simbolismo al suo legame con la luna;
talvolta con la coda da sirena
con lunghissimi capelli rossi,
ricci
con la pelle blu o azzurro scuro
con occhi di fuoco
con le ali da pipistrello,
acquisite dopo aver pronunciato il nome segreto di Dio
Inoltre si manifesta solo di notte ed è
immortale, avendo abbandonato l'Eden prima che Dio privasse l'umanità
dell'immortalità.
Lilith nell'immaginario moderno
Corrispettivo astronomico
Nella cartomanzia e
nell'astrologia Lilith indica la Luna nera. Per la
precisione, Lilith e Luna nera hanno lo stesso significato
simbolico, relativo al potere inconscio e ribelle
dell'emancipazione femminile. Pur essendo da alcuni astrologi
considerati sinonimi, con "Luna nera" si dovrebbe indicare
uno dei due fuochi dell'orbita lunare (l'altro è
occupato dalla Terra); mentre Lilith in antichità era
considerato un presunto secondo satellite della Terra (che
gli antichi egizi chiamavano Nefti).
«FAUST: ma quella chi
è? MEFISTOFELE: quella è Lilith FAUST: Chi? MEFISTOFELE:
La prima moglie di Adamo,
Sta in guardia dai suoi bei capelli
Da quello splendore che solo la
veste.
Fai che abbia avvinto un giovane con
quelli,
E ce ne vuole prima che lo lasci.»
|
«Dio è rimasto solo; come succede a tanti, non ha saputo
resistere alla tentazione e si è preso un'amante: sai chi? Lei
Lilìt, la diavolessa, e questo è stato uno scandalo inaudito.»
|
Anche Mario
Farneti in Attacco all'Occidente e Nuovo Impero
Occidente usa l'invenzione dei figli di Lilith, una progenie
discendente da Adamo e Lilith, e che ha causato la fine degli
atlantidei (Aztlan) e indotto a degli eventi come il nazismo e altre
crisi per i suoi fini.
La poetessa araba Joumana
Haddad ha scritto un poema dal titolo "Il ritorno di
Lilith" pubblicato in Italia dalla "Asino d'oro Edizioni"
nel novembre del 2009. La poetessa libanese trae spunto dalla figura
mitologica di Lilith per raccontare di una donna che come Adamo è
stata creata dalla terra (Gea) e quindi in quanto tale è pari
all'uomo. Ciò che ha ispirato Joumana Haddad è propria questa
figura femminile che decide di non essere sottomessa all'uomo
(Adamo) e che per questo abbandona il Paradiso terrestre. Inoltre,
dall'opera di Joumana Haddad è stato tratto uno spettacolo teatrale
per voci e musica dal titolo "Il ritorno di Lilith",
rappresentato nel mese di agosto 2009 nella città di Viterbo ed il
6 dicembre dello stesso anno presso il Teatro Eliseo in Roma.
Lilith ha un ruolo importante nel
romanzo breve L'orrore a Red Hook del celebre scrittore
horror H.P. Lovecraft.
Nel romanzo Caino Lilith
viene rappresentata come moglie di Noah e padrona assoluta di una
città della terra di Nod nella quale Caino,
secondogenito di Adamo ed Eva, fugge dopo il
fratricidio. Lilith seduce Caino, lo imprigiona presso il suo
palazzo come amante. Dall'unione tra Caino e Lilith nascerà Enoch,
l'erede di Noah.
Nel libro Il diario del
Professor Abraham Van Helsing, pubblicato da Allen Conrad Kupfer,
Lilith viene citata con diversi nomi come Malia, Lamia o Lilitu, ed
è una vampira. Viene più volte menzionato il fatto che fosse
incredibilmente affascinante e che avesse il potere di controllare i
maschi con il solo sguardo. La si delinea con occhi rossi e
lunghissimi capelli ricci rossi. Nel libro la vampira ha anche il
potere di controllare la natura (o, per meglio dire, alcuni animali
come lupi e pipistrelli).
Lilith riveste un ruolo ricorrente
come personaggio nella saga letteraria dedicata
da Valerio Evangelisti all'inquisitore Nicolas
Eymerich.
Nella trilogia Emily Laing e
l'Antica Metropoli Lilith è la diabolica amante di
ferLucifero. È relegata in un sonno eterno dagli angeli. Ma verrà
poi risvegliata dall'angelo Rahel, anch'egli innamorato di lei, che
al solo tocco delle sue labbra morrà.
Ne Le cronache di Narnia,
di C. S. Lewis la Strega Bianca, il principale
antagonista, viene descritta come discendente di Lilith.
Nella saga Fallen di Lauren
Kate Lilith è la donna che spezza il cuore e porta a scegliere
di diventare un demone il co-protagonista Cam.
Nella Saga Shadowhunters Lilith
appare alla fine del libro "Città degli angeli caduti" ed
è capace di trasformarsi in demone nero.
Nella saga The Dark
Elements di J.L.Armentrout Lilith è riconosciuta come la madre
della protagonista Layla, e come amata del demone Paimon.
Nel tardo XIX secolo l'autore
dello scozzese George MacDonald incorpora la storia di
Lilith come prima moglie di Adamo e predatrice dei figli di Eva in
una mitologica novella fantasy in stile Romantico. La
descrive anche come figura bisognosa della redenzione Divina.
Lilith appare come
una succube nel De Arte Magica di Aleister
Crowley.
Lilith è l'unico demone femminile
nel libro Il demone di Dio di Wayne Barlowe, ed è dotata
di pietà per le anime dei dannati, che tenta di salvare attraverso
statuine recanti la sua effigie e distribuite di nascosto dalla sua
fidata serva Ardat Lili. Il suo aspetto è molto simile a quello
dell'arpia Silen, antagonista del celebre manga Devilman:
perennemente nuda, pelle candida e artigli da uccello rapace al
posto degli arti umani. Al contrario della visione pagana e
neopagana, è un demone sottomesso e schiavo di Belzebu, schiacciata
dal maschilismo e dalla forza bruta dei demoni caduti dal paradiso.
Nel telefilm Supernatural di Eric
Kripke compare Lilith come il Demone più potente che i due
fratelli protagonisti devono sconfiggere. Ha le sembianze di una
bambina innocente e più avanti anche di un'avvenente donna che usa
l'atto sessuale per stringere patti, è il primo umano trasformato
in demone da Lucifero per fare un affronto a Dio. Lilith. La morte
di Lilith, avvenuta nell'ultima puntata della quarta stagione, rompe
il 66º dei sigilli che tenevano rinchiuso il padre, lasciandolo
libero di camminare sulla Terra, e dando il via all'Apocalisse.
Nella serie TV True
Blood Lilith viene nominata nella Bibbia originale, quella dei
vampiri, come progenitrice di tutti i vampiri, creata ancor prima di
Adamo ed Eva.
Nella serie di Netflix Le
terrificanti avventure di Sabrina Lilith si presenta come la
madre dei demoni che ambisce a sedere sul trono accanto al Signore
Oscuro, ovvero Satana.
Nel film Gabriel - La furia
degli angeli Lilith è il comandante in seconda di Satana (in
realtà San Michele), e l'assassina dell'"Arcangelo" Uriele.
Verrà uccisa poco prima di Michele, in una discoteca affollata,
da Gabriele.
Nel film I racconti della
cripta - Il piacere del sangue Lilith è la signora di tutti i
vampiri. La sua bellezza viene eguagliata solo dalla sua crudeltà.
Viene interpretata magistralmente da Angie Everhart.
Nel film-cortometraggio Lucifer
Rising Lilith è una delle entità che evocano Lucifero. È
interpretata da Marianne Faithfull
Nel film 30 giorni di buio
2 i vampiri fanno capo a Lilith, senza la quale si sottomettono
a colei che la uccide.
Nella seconda serie
di Split Lilith, oltre a essere l'antagonista principale
della serie è la regina e creatrice di una razza di demoni che
succhiano le anime ai vampiri. Vorrà creare una nuova razza di
demoni che attacca sia vampiri che umani, e può essere sconfitta
solo dai poteri di un mezzosangue (figlio di un'umana e un vampiro).
Nel film Case
39 l'antagonista del film è un demone con le sembianze di una
innocente bambina chiamata Lillith, chiaramente ispirata al demone
Lilith
Nella serie televisiva Costantine,
nell'episodio 7 compare un demone che rapisce dei bambini innocenti
di nome Lilith
Nella serie TV Shadowhunters,
Lilith è la madre di tutti i demoni e la Regina di Edom
Nella serie TV Chambers,
Lilith è il demone che tramite un rituale è stato messo nel corpo
della co-protagonista Becky Lefevre
Nel Film La regina
dell'inferno Lilith è un demone che prende forma sulla terra
come una bellissima donna per adescare, sedurre e uccidere tutti i
principali manager di una nota rivista periodica di moda, prenderne
possesso e apparire in copertina per essere adorata dai migliaia di
lettori.
Ecate, personaggio del
fumetto Hellboy, è una dea che ha diversi punti in comune con
Lilith.
Nel fumetto Lilith di Luca
Enoch viene dato alla protagonista il nome Lilith nel primo
volume, nome che terrà poi per tutto il resto della storia
Nel fumetto Gea di Luca
Enoch è presente la terna di demoni Lilu, Lilitu e Ardat Lili,
che tramano contro la razza umana per il possesso della Terra. Lo
stesso autore utilizza il nome di Lilith per la protagonista di una
sua altra opera, per l'appunto Lilith.
Nel fumetto Jeff
Hawke di Sidney Jordan, l'episodio Il mistero di
Shorty vede Lilith fondatrice di una colonia spaziale popolata
da donne avvenenti e crudeli. Lilith giace in eterna animazione
sospesa per essere destata dal protagonista. La distruzione della
cella criogenica la trasforma da donna avvenente in mostro, nella
"vera Lilith". L'intervento insperato degli angeli Sanvi,
Sansavi e Samangelaf salva l'eroe da una morte certa.
Una strega di nome Lilith compare
come antagonista del personaggio dei fumetti Marvel Ghost
Rider.
Nel fumetto Tex Willer (Aquila
della Notte) Lilyth è una squaw della tribù dei Navajo (o Navaho)
che salva e sposa Tex; avranno un figlio Kit (Piccolo Falco); morirà
di vaiolo, epidemia causata da avversari di Tex; talvolta ritorna
nei pensieri e nei racconti di Tex.
Nella serie d'animazione
giapponese Neon Genesis Evangelion Lilith, il
secondo angelo, è concepita come la progenitrice del genere
umano; Lilith, relegata nelle estreme profondità del Terminal Dogma
del quartier-generale della Nerv, appare come un essere gigantesco:
le sue mani sono inchiodate ad una croce che ricorda quella
di Cristo, ed il suo addome è trafitto dalla Lancia di
Longino.
Esiste un Digimon ispirato
a Lilith, che si chiama appunto Lilithmon.
Nel fumetto Lucifer la
guerriera Mazikeen, guardia del corpo di Lucifero Stella Del
Mattino, è a capo della tribù guerriera dei Lilim, discendenti
dell'accoppiamento di Lilith con i demoni e ansiosi di dare
l'assalto alla Città d'Argento del Paradiso.
Nel settimo episodio Bifolchi
di coccio e manici di scopa della 21ª stagione della serie
televisiva I Simpson le streghe wikkan incontrate da Lisa
evocano Lilith.
Nel fumetto Rachel Rising,
di Terry Moore, uno dei personaggi principali è proprio Lilith
(anche se in questa versione, oltre ad essere l'amante dell'Angelo
che diventerà il Diavolo, è pure la sorella di Rachel, la
protagonista).
Nell'universo narrativo di Martin
Mystère, i discendenti di Lilith e Adamo vivono celati al resto del
mondo sul monte Sashta, in California. Possiedono una tecnologia
molto avanzata e impediscono a tutti di rivelarsi all'esterno. Sono
identici agli esseri umani tranne che per una fessura al centro
della fronte, che sarebbe il loro ombelico, dato che hanno il ventre
piatto. Sono mortali ma possono vivere oltre i 200 anni.
Nel disco "Not For Trees"
dei Plaid è presente una canzone in duetto con Björk che
porta proprio il nome di "Lilith". Nel brano si fa più
volte riferimento alla Luna, ed è anche possibile sentire l'artista
islandese imitare gli ululati dei lupi.
Nel loro concept
album capolavoro, The Lamb Lies Down on Broadway del 1974,
il gruppo progressive inglese dei Genesis presenta
un brano dal titolo Lilywhite Lilith che fa un riferimento
positivo a Lilith:
«Lilywhite lilith, She gonna take you thru the tunnel of
night Lilywhite lilith, She gonna lead you right»
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Una canzone di Ginevra Di
Marco dall'album Trama Tenue si intitola Lilith.
Una canzone del gruppo heavy
metal italiano Death SS dell'album Heavy
Demons si intitola Lilith.
È presente nell'album Before
The Bleeding Sun del 2008, degli Eternal Tears Of Sorrow,
band Melodic Death Metal finlandese, un brano intitolato Sweet
Lilith Of My Dreams, in cui rappresenta il desiderio amoroso di
tutti i cuori impuri.
La canzone "Dark Mother
Divine", presente nell'album "Reinkaos" del gruppo
black metal svedese Dissection è dedicata a Lilith.
Il gruppo italiano gothic
metal Theatres des Vampires ha composto nell'album Bloody
Lunatic Asylum la canzone Lilith's Child che è una
vera e propria esortazione all'anticristianesimo e
nell'album Suicide Vampire la canzone Lilith Mater
Inferorum che è invece più un'elegia alla dea.
Una canzone del gruppo thrash
metal svizzero Coroner dell'album Mental
Vortex si intitola "Son of Lilith"
Viene raffigurata in un video
musicale del gruppo black metal norvegese Ancient.
Il celebre gruppo metal Cradle
of Filth ha dedicato un intero album incentrato sulla figura di
Lilith nel disco Darkly, Darkly, Venus Aversa
Anche i Therion, gruppo
svedese symphonic metal ha dedicato l'ultima parte della
canzone Dark Princess Naamah alla dea.
Una canzone del
gruppo deathcore Chelsea Grin si intitola Lilith.
Dana International, controversa
cantante israeliana, ha inserito nel suo ultimo album "Ha Kol
Ze Le Tova" una canzone dal titolo "BeReshit"
(Genesi). Non nomina direttamente la demone, ma parla in prima
persona come se lei stessa la impersonasse, dicendo, tra le altre
strofe, «Genesi, era tutto così bello, ancora non erano stati
inventati i peccati. Elohim, che splendido mondo hai creato, prima
che i divieti arrivassero».
Nel concept album Visions of
Eden dei Virgin Steele Lilith è una divinità che ha
contribuito alla creazione ed è stata la prima moglie di Adamo.
Una canzone degli Is Tropical
tratta dall'album I'm Leaving si intitola Lilith.
L'album "Sotto casa"
(2013) del cantautore italiano Max Gazzè contiene una
canzone intitola "L'amore di Lilith"
Una canzone dei Noisia si
intitola, Lilith's club.
La figura di Lilith viene citata
nella canzone "Questo Pianeta" di Rancore.
Il titolo di Fata Lilith
fu preso dalla leggenda di Lilith come prima moglie di Adamo,
onorandola nell'immaginario moderno come icona femminista:
nella tradizione si rivela infatti una donna forte, che non piega la
propria volontà a quella dell'uomo.