Viene chiamato scimpanzuomo un
ipotetico ibrido tra uomo e scimpanzé. La vicinanza genetica tra le
due specie ha generato contestate ipotesi che vedono possibile
l'ibridazione. In alcuni casi, come ad esempio per lo scimpanzé
Oliver, è stato sostenuta l'esistenza di esseri viventi di questo
tipo.
La differenza nel numero di cromosomi
tra le due specie non è una barriera insormontabile alla possibile
ibridazione. Ad esempio questa è possibile tra cavallo e zebra, che
nonostante abbiano un numero di cromosomi differente possono generare
figli, chiamati Zorse.
Il biologo russo Il'ja Ivanovič Ivanov
negli anni venti condusse esperimenti per incrociare uomo e scimpanzé
in Guyana Francese, Francia e Russia, senza ottenere però risultati.
L'ipotesi della creazione di ibridi di
questo tipo è stata al centro di dibattiti di bioetica e persino
teologia, tornati d'attualità da quando le biotecnologie hanno reso
possibili interventi sul DNA.
Casi di scimpanzuomo
Nel corso della storia non sono mancati
avvistamenti e rapporti sugli scimpanzuomini. Nell'XI secolo, San
Pier Damiani raccontò in De bono religiosi status et variorum
animantium tropologia di Conte Gulielmus e di sua moglie, che,
spinta dalla lussuria, avrebbe copulato con un esemplare maschio di
scimmia locale, chiamata "maimo", e partorito da esso un
figlio ibrido.
Durante la seconda guerra mondiale, il
tristemente famoso dottor Josef Mengele (noto per le sue torture ai
prigionieri ebrei) mostrò alcune foto ritraenti scimpanzé molto
simili a maschi di uomo adulto, e dichiarò che essi erano frutto di
esperimenti eugenetici fatti con lo sperma preso dagli internati.
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