lunedì 18 luglio 2022

Gli ultimi momenti del Titanic fra Eroi e Vigliacchi.

Il comportamento umano è difficile da giudicare a posteriori e a mente fredda. Ci sono però alcuni comportamenti talmente eccezionali davanti al pericolo ed alcuni, al contrario, talmente vergognosi che è difficile non commuoversi o indignarsi.

Durante la tragica notte del naufragio del Titanic ci furono dei coraggiosi che, a rischio della vita, continuarono a fare il loro dovere.

Fra loro ricordiamo gli 8 orchestrali che continuarono a suonare fino all’ultimo momento per cercare di tenere alto il morale dei passeggeri. Dei musicisti non ne sopravvisse alcuno e solo 3 corpi furono ritrovati.



Si possono ricordare i fuochisti e il personale della sala macchine, che restarono al loro posto per far funzionare le pompe e la dinamo e cercare di rallentare l’entrata dell’acqua e soprattutto per conservare la corrente necessaria all’illuminazione e alla sala radio per le richieste di soccorso.

Il personale della sala macchine morì, quasi dimenticato.

Furono tanti e morirono quasi tutti.

Sotto, Harold Bride:


I due marconisti Harold Bride e Jack Phillips, che continuarono a mandare il segnale di SOS fino a quando il Capitano stesso andò a sollevarli dal compito dando l’ordine del “si salvi chi può”. Raggiunsero a nuoto il pieghevole B: Harold Bride si salvò, nonostante fosse ferito mentre Jack Phillips invece morì dopo poco per ipotermia.


Sotto, Jack Philips:



Harold Lowe, 5° ufficiale, imbarcato sulla scialuppa numero 14.

Dopo essersi allontanato dalla nave, a distanza di sicurezza, trasbordò i passeggeri su altre scialuppe poco cariche e tornò indietro a cercare dei superstiti in acqua. Fu l’unica scialuppa a tornare indietro, le altre si erano tutte allontanate per paura che l’assalto dei naufraghi li facesse rovesciare.

Purtroppo era tardi, recuperò solo 4 persone, delle quali una morì poco dopo.

Fra i passeggeri che cedettero il loro posto ad altri mi piace ricordare Edith Evans, passeggera di prima classe. Lei, single, cedette il suo posto sul pieghevole D alla signora Murray Brown, che aveva figli a casa.

Sotto, Harold Lowe:


La donna non si salvò e il suo corpo non venne mai ritrovato. Fu una delle 4 donne di prima classe che non ce la fecero.

Altri vollero salvarsi, a tutti i costi, alcuni vennero indagati, altri no, ma per tutti quelli identificati restò il marchio infamante di codardo.

La scialuppa 14, in piedi Harold Lowe che sta ammainando la vela:


Bruce Ismay

L’uomo era l’amministratore delegato della White Star. Nonostante i messaggi di pericolo di ghiaccio che si susseguirono per tutto il 15 aprile da altre navi, l’ambizione lo spinse a forzare il Comandante Smith a non ridurre la velocità come avrebbe dovuto. Voleva che la nave arrivasse in anticipo sull’orario previsto per battere la Cunard. Dopo la collisione, molti testimoni sostengono si sia dato da fare per aiutare donne e bambini a salire sulle scialuppe e il loro giudizio non è severo.

Sotto, Bruce Ismay:


Il miliardario trovò posto sull’ultima disponibile, il pieghevole C, quando ancora c’erano a bordo centinaia di persone condannate, pur continuando a sostenere che non c’erano donne nelle vicinanze. Ismay si salvò e sul Carpathia, si rinchiuse in una cabina senza mai uscirne, neppure per mangiare, probabilmente più per vergogna che per rimorso.

L’uomo non venne giudicato colpevole dalla commissione di inchiesta, ma l’etichetta di vigliacco gli restò addosso. Ad Ismay non gli venne perdonato il fatto di essersi salvato, e diede infine le dimissioni da Chairman della White Star.


Sir Cosmo Duff-Gordon e la moglie Lucille

Sir Cosmo era un ricco proprietario terriero e la moglie una stilista. Quando vennero preparate le scialuppe avvicinò il primo ufficiale Murdoch per chiedergli il permesso di salire a bordo della no. 1. Murdoch accettò e sulla scialuppa salirono i due Gordon-Duff e la loro segretaria più altri 7 uomini, 2 passeggeri di prima classe e 5 membri dell’equipaggio.

La scialuppa imbarcò un totale di 12 persone a fronte di una capienza massima di 40.

Sotto, Sir Cosmo Duff:


Murdoch non seguiva le disposizioni del comandante di “prima le donne e i bambini”, quasi tutti gli uomini che si salvarono furono imbarcati da lui.

Sotto, Lucille Duff Gordon:


A bordo della scialuppa Lucille e la segretaria conversando si disperavano per una bella camicia da notte nuova restata sulla nave. Agli uomini dell’equipaggio Gordon-Duff diede un assegno di 5 sterline ciascuno (equivalenti a 600-700 euro, all’incirca la paga di un mese) non è chiaro se per ricompensarli delle perdite o per corromperli ed evitare di ritornare indietro a salvare i naufraghi in mare che gridavano chiedendo aiuto. Lucille si oppose decisamente a tornare indietro, dicendo agli altri occupanti di tacere e spegnere la torcia per non far sì che potessero individuarli e raggiungerli a nuoto.

Con i Duff-Gordon si raggiunse il limite della vergogna.

Del primo ufficiale Murdoch non si seppe più nulla. Finito l’imbarco delle scialuppe alcuni testimoni affermano si sia suicidato sparandosi in testa. Altri sostengono che si sia buttato in mare. Non venne mai ritrovato e non ne venne identificato il corpo.

Sotto, William Murdoch:



William Carter

Carter era un ricco proprietario di miniere. Al momento della collisione svegliò la moglie e i due figli. A suo dire Carter si salvò salendo in extremis sul pieghevole C, dopo aver imbarcato e visti in salvo in mare moglie e figli sulla scialuppa 4.

Quando la famiglia si re-incontrò sul Carpathia le cose parvero diverse. William arrivò prima degli altri membri. Non riconobbe il figlio, sulla testa del quale la moglie aveva messo il suo cappello per farlo sembrare una bambina (altrimenti non l’avrebbero accettato a bordo).

La moglie lo accusò di averli abbandonati e di non averlo più visto.

La donna in seguito chiese il divorzio, che le venne concesso proprio per questa ragione. Vero o falso che fosse, Carter aveva sicuramente raccontato il falso: la scialuppa 4, a causa di un problema, fu abbassata dopo il pieghevole C e arrivò fra le ultime al Carpathia.


Arthur Peuchen

Peuchen era un colonnello dell’esercito canadese. L’ufficiale Lightoller, che non ammetteva uomini oltre i 15 anni a bordo, all’imbarco della 6 chiese se, fra i passeggeri in attesa, ci fosse qualcuno pratico di navigazione per liberare due cime. Subito Peuchen si dichiarò pratico e venne imbarcato anche se, in verità, non lo era affatto. Fu l’unico uomo ammesso a bordo di una scialuppa dall’ufficiale Lightoller. Per fortuna la 6 era la scialuppa di Margaret Brown.

Sotto, Arthur Peuchen:


Il Fuochista Sconosciuto

Mentre i due marconisti stavano freneticamente inviando SOS, un uomo con la tuta dei fuochisti entrò in sala radio, prese il salvagente di Phillips dalla sedia e cercò di scappare. Venne sorpreso e, recuperato il salvagente, preso a pugni e atterrato dai due marconisti.

Ci furono poi molti uomini che si travestirono da donna per ottenere un posto in scialuppa, uno di questi fu Daniel Buckley.


Daniel Buckley

L’uomo aveva solo 21 anni, ed era un passeggero di terza classe. Salì su una scialuppa ma venne tirato fuori a forza per fare posto alle donne. David ci riprovò con in testa uno scialle prestatogli da una passeggera e riuscì a salire sulla 14. Si riscattò però in seguito offrendosi come volontario ad accompagnare Harold Lowe nella ricerca di eventuali superstiti in mare.

Sotto, Daniel Buckley:


E infine bisogna ricordare i tanti “saltatori”, molti dei quali non identificati, mentre invece, merita una menzione William Frauenthal.


William Frauenthal

Egli era un medico e viaggiava in prima classe con la moglie. Dopo averla imbarcata sulla scialuppa 5, a lui venne rifiutato l’imbarco. Mentre la scialuppa veniva abbassata lui saltò, atterrando su una donna e rompendole diverse costole.

Frauenthal e la moglie:


Frauenthal pesava circa 120 chilogrammi.

Il nome Ippocrate per lui evidentemente non aveva alcun significato.


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