domenica 14 novembre 2021

Qual è l'origine dei “déjà-vu”? Quali sono le possibili teorie per spiegare questo fenomeno? Si tratta di un piccolo attacco epilettico, come è stato ipotizzato in alcuni studi, oppure ci sono altre teorie magari più esoteriche e “mistiche”?

C’è chi lo considera un errore o divergenza che ha origine in uno dei tre scompartimenti della nostra memoria.

Le informazioni che riceviamo passano attraverso tre stadi: la memoria sensoriale, quella a breve termine e solo alcune informazioni raggiungono la memoria a lungo termine, dove i ricordi diventano permanenti.

Alcune teorie sostengono che può accadere che l’informazione passi direttamente dalla memoria sensoriale alla memoria a lungo termine, senza passare dal magazzino di mezzo ovvero - dalla memoria a breve termine.

Questo errore di sistema provocherebbe il dejà vu - poiché crea la sensazione di aver già vissuto un ricordo che in realtà è nuovo e dovrebbe ancora essere elaborato.

Gli studiosi hanno osservato che le regioni frontali del nostro cervello verificano i ricordi e inviano un segnale ai vari magazzini della memoria per effettuare una ricerca durante la quale può avvenire una divergenza tra quello che si è vissuto e il ricordo che invece è presente.

I suoi risultati mostrano come il dejà vù arrivi nel momento in cui viviamo una scena simile ad un’altra già vissuta - ma che la nostra memoria non riesce a portare del tutto alla coscienza.

A questo punto, il nostro cervello lavora per evidenziare la somiglianza tra le due sensazioni e le informazioni arrivano alla coscienza sotto forma di una sensazione sfuggente e familiare, il dejà vù.

Quello che arriva alla nostra coscienza è proprio la sensazione del dejà vù.

Una spiegazione un pò contorta ma cosa c’è di semplice nel nostro cervello.



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