C’è chi lo considera un errore o divergenza che ha origine in uno dei tre scompartimenti della nostra memoria.
Le informazioni che riceviamo passano attraverso tre stadi: la memoria sensoriale, quella a breve termine e solo alcune informazioni raggiungono la memoria a lungo termine, dove i ricordi diventano permanenti.
Alcune teorie sostengono che può accadere che l’informazione passi direttamente dalla memoria sensoriale alla memoria a lungo termine, senza passare dal magazzino di mezzo ovvero - dalla memoria a breve termine.
Questo errore di sistema provocherebbe il dejà vu - poiché crea la sensazione di aver già vissuto un ricordo che in realtà è nuovo e dovrebbe ancora essere elaborato.
Gli studiosi hanno osservato che le regioni frontali del nostro cervello verificano i ricordi e inviano un segnale ai vari magazzini della memoria per effettuare una ricerca durante la quale può avvenire una divergenza tra quello che si è vissuto e il ricordo che invece è presente.
I suoi risultati mostrano come il dejà vù arrivi nel momento in cui viviamo una scena simile ad un’altra già vissuta - ma che la nostra memoria non riesce a portare del tutto alla coscienza.
A questo punto, il nostro cervello lavora per evidenziare la somiglianza tra le due sensazioni e le informazioni arrivano alla coscienza sotto forma di una sensazione sfuggente e familiare, il dejà vù.
Quello che arriva alla nostra coscienza è proprio la sensazione del dejà vù.
Una spiegazione un pò contorta ma cosa c’è di semplice nel nostro cervello.
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