mercoledì 20 agosto 2025

I fantasmi di York: quando i legionari romani marciarono fuori dal muro


Nel cuore dell’Inghilterra medievale, tra vicoli gotici e antiche rovine, una storia continua a suscitare stupore e inquietudine. È il 1953 quando un giovane idraulico, Harry Martindale, afferma di aver visto ciò che nessuno si sarebbe mai aspettato: un’intera colonna di soldati romani fantasma, apparsa dal nulla nel seminterrato della Treasurer’s House di York. Un racconto che, se da un lato ha alimentato lo scetticismo dei razionalisti, dall’altro è diventato un classico della letteratura sul paranormale, grazie a un dettaglio sorprendente che solo anni dopo avrebbe trovato conferma archeologica.

York, antica Eboracum romana, era stata una delle più importanti basi militari del nord dell’Impero. Fondata nel I secolo d.C., ospitò due intere legioni e vide morire qui l’imperatore Settimio Severo. Nel dopoguerra, la città era ancora un mosaico di storia viva: strade medievali sopra fondamenta romane, edifici georgiani eretti su antiche rovine.

È in questo contesto che Martindale, allora ventenne, si trovava a lavorare come apprendista idraulico. Mentre era piegato in cantina per installare un sistema di riscaldamento, udì improvvisamente uno squillo di tromba. Non un rumore casuale, ma un suono distinto, militare. Pochi istanti dopo, davanti ai suoi occhi increduli, dal muro della cantina emersero un cavallo e un cavaliere in armatura romana, seguiti da una ventina di legionari.

Il giovane rimase paralizzato dal terrore. Osservò i soldati per alcuni secondi che gli parvero interminabili: marciavano in formazione compatta, portavano elmi, tuniche corte, armi e scudi ovali. Non si accorsero minimamente di lui. Procedettero lungo la cantina, attraversando l’ambiente come se seguissero un percorso invisibile, e svanirono dal lato opposto.

Il racconto di Martindale fu accolto con ironia. Nel 1953 l’idea di fantasmi era ancora confinata alle storie da falò o alle cronache folkloristiche. Ma a far dubitare gli scettici fu un particolare: gli scudi ovali. All’epoca, ogni raffigurazione popolare dei legionari mostrava i grandi scudi rettangolari (scuta), simbolo stesso delle legioni imperiali. Perché allora il ragazzo avrebbe inventato un dettaglio così “sbagliato”?

Negli anni successivi la risposta arrivò dagli archeologi. Sotto la Treasurer’s House fu effettivamente rinvenuta una strada romana che correva nella stessa direzione seguita dai soldati descritti dal giovane. Inoltre, studi più approfonditi confermarono che le truppe ausiliarie romane – unità di supporto reclutate nelle province e spesso di stanza a Eboracum – erano equipaggiate con scudi ovali, non rettangolari. Un’informazione che negli anni ’50 non era affatto di dominio pubblico.

Questo dettaglio trasformò una storia liquidata come fantasia in un mistero storiografico e paranormale ancora discusso oggi.

Il caso di York rientra nella categoria delle cosiddette apparizioni “residuali”: fenomeni in cui non si tratterebbe di spiriti coscienti, ma di immagini del passato che si imprimono nei luoghi e riaffiorano in determinate condizioni, quasi come un vecchio nastro magnetico che si riavvolge. Secondo alcuni studiosi del paranormale, il “film” delle marce legionarie sarebbe rimasto impresso nel terreno e nelle mura, riaffiorando secoli dopo.

Non è l’unico episodio di questo tipo. A Versailles, celebri sono i racconti delle due insegnanti inglesi che all’inizio del Novecento dissero di aver visto figure settecentesche passeggiare nei giardini, tra cui addirittura Maria Antonietta. In Scozia, il castello di Culloden è teatro di apparizioni di soldati giacobiti sconfitti. A Gettysburg, negli Stati Uniti, migliaia di visitatori raccontano ancora oggi di aver udito spari o visto figure di soldati della Guerra Civile.

Il caso di York, però, resta unico per la sua aderenza a dati storici sconosciuti al testimone.

Naturalmente, non mancano spiegazioni razionali. Gli scettici sostengono che Martindale fosse stanco e suggestionato dall’ambiente: lavorava in una cantina buia, carica di storia, sotto una città antica. Un suono casuale – magari tubature o un rumore esterno – potrebbe aver scatenato in lui una forte allucinazione visiva, alimentata dall’immaginario collettivo sui legionari.

Un’altra ipotesi è che la vicenda sia stata ingigantita nel tempo. Forse Martindale vide qualcosa di meno nitido, magari ombre o figure sfocate, che col passare degli anni furono arricchite di dettagli fino a trasformarsi in un racconto compiuto. In effetti, i ricordi umani sono notoriamente malleabili e si modificano con la ripetizione.

Tuttavia, rimane il nodo centrale: il particolare degli scudi ovali. È possibile che Martindale lo abbia inventato o che avesse letto, magari senza rendersene conto, qualche testo specialistico? O si tratta di una coincidenza fortuita che ha reso più credibile una storia altrimenti fragile?

Al di là delle spiegazioni, York resta oggi una delle città più “infestate” d’Europa, meta di tour notturni e leggende. Le sue strade medievali, i sotterranei, le chiese gotiche e i resti romani ne fanno un palcoscenico naturale per storie di spettri.

Il caso della Treasurer’s House è ormai parte integrante del folklore locale. I visitatori possono ancora entrare nella cantina dove Harry Martindale ebbe la sua visione. Molti raccontano di percepire una sensazione insolita, un brivido improvviso o un’atmosfera sospesa. Che sia suggestione o meno, il fascino del luogo è innegabile.

Che cosa resta oggi di questa storia? Non tanto la prova dell’esistenza dei fantasmi, quanto piuttosto un insegnamento sulla memoria e sulla storia. L’episodio ci ricorda che i luoghi non sono mai muti: custodiscono tracce, racconti, suggestioni che possono riaffiorare in modi imprevisti.

Per gli storici, il caso di York è un esempio interessante di come la conoscenza popolare possa anticipare scoperte scientifiche. Per i ricercatori del paranormale, è uno dei più solidi indizi di “registrazioni ambientali” del passato. Per i cittadini e i turisti, è semplicemente una storia affascinante che arricchisce il patrimonio culturale della città.

Nel 1953, in una cantina di York, un giovane idraulico disse di aver visto l’impossibile: una colonna di legionari romani in marcia, usciti da un muro come spettri del tempo. La sua testimonianza, screditata all’inizio, trovò parziale conferma anni dopo negli scavi archeologici e negli studi storici.

Che si sia trattato di un’allucinazione, di un caso di memoria collettiva o di un fenomeno ancora inspiegabile, la storia dei fantasmi di Eboracum continua a camminare insieme alla città. Come i legionari che un giorno, forse, non hanno mai smesso davvero di marciare sotto le strade di York.


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