Nel cuore della città di Norrkoping, in Svezia, si trova una biblioteca unica al mondo: l’Archives for the Unexplained (AFU). Con oltre 4,2 chilometri di scaffali sotterranei, questo gigantesco archivio raccoglie testimonianze, documenti, libri e ritagli di giornale legati a fenomeni paranormali e inspiegabili. Curiosità, investigazione scientifica e ricerca storica si intrecciano in un luogo che attrae studiosi e appassionati da tutto il mondo.
Gestito da Clas Svahn, 65 anni, e Anders Liljegren, 73 anni, l’AFU non è un santuario della superstizione. “Non siamo né credenti né superstiziosi. Siamo curiosi investigatori dell’ignoto“, spiegano i due fondatori, che da oltre cinquant’anni raccolgono materiale su ogni tipo di fenomeno insolito, dai casi di avvistamenti UFO alle presunte esperienze extracorporee, dai fantasmi ai contatti con civiltà extraterrestri.
L’AFU si presenta come un gigantesco deposito di conoscenze, accessibile solo su appuntamento a circa 300 visitatori all’anno. La biblioteca occupa 700 metri quadrati e ospita una varietà straordinaria di materiali: libri rari, documenti originali, fotografie, registrazioni audio di esperienze paranormali e articoli di giornale che risalgono anche a più di un secolo fa.
“Stiamo cercando di raccogliere il più possibile… ogni tipo di mistero scientifico irrisolto che possiamo trovare, per renderlo disponibile al mondo“, spiega Svahn. Il lavoro di digitalizzazione è in corso, e molti documenti sono già consultabili su un server dedicato, accessibile tramite codice di accesso fornito dalla biblioteca stessa.
Il valore dell’AFU non risiede solo nella quantità di materiale, ma soprattutto nella qualità e nella rarità degli archivi. Tra i pezzi più significativi, Svahn cita un libro scritto clandestinamente nell’ex Unione Sovietica in sole sette o otto copie, proveniente dalla scena UFO sovietica. Le annotazioni a mano e gli schizzi dei razzi rappresentano documentazioni uniche che, una volta confrontate con altre fonti, hanno permesso di chiarire eventi storici precedentemente enigmatici, come i lanci segreti dalla base missilistica di Plesetsk.
L’AFU ha guadagnato crescente attenzione accademica negli ultimi anni. Greg Eghigian, professore di storia e bioetica alla Pennsylvania State University, ha dichiarato: “Ho lavorato in innumerevoli archivi in Europa, negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Il periodo trascorso all’AFU è stato senza dubbio il più affascinante e produttivo. È senza dubbio l’archivio più completo al mondo per quanto riguarda i materiali relativi alla storia globale del fenomeno UFO”.
La crescente accettazione dello studio dei fenomeni paranormali come campo di ricerca scientifica è testimoniata anche dall’ingresso ufficiale della NASA nel settembre 2023 nella ricerca sugli UFO, affermando la necessità di “un approccio rigoroso e basato su prove“. L’AFU si colloca in questo contesto come risorsa cruciale, offrendo una documentazione storica approfondita e multidisciplinare che permette agli studiosi di esaminare l’evoluzione culturale dei fenomeni paranormali senza pregiudizi.
Oltre agli UFO, l’archivio raccoglie materiali di folklore, credenze popolari e fenomeni inspiegabili. L’AFU documenta leggende locali, racconti di fantasmi, esperienze di contatto con altri mondi e persino aneddoti storici legati a figure iconiche. Tra questi spicca un riferimento sorprendente allo scrittore francese Victor Hugo, che durante il suo esilio sull’isola di Jersey (1852-1855) annotava incontri con la figlia morta. Questi scritti hanno ispirato il Caodaismo, una religione oggi praticata da milioni di fedeli in Vietnam, dimostrando come fenomeni considerati “paranormali” possano influenzare culture e credenze su scala globale.
L’archivio custodisce anche materiali più recenti, come fotografie e testimonianze di presunti contatti extraterrestri o fenomeni inspiegabili in diverse parti del mondo. Questi documenti offrono una prospettiva unica sulla storia della percezione del mistero nella società umana, mostrando come la curiosità e la ricerca del non spiegato siano universali.
L’AFU non attira solo ricercatori accademici. Artisti, scrittori e filmmaker trovano nell’archivio un inesauribile fonte di ispirazione. L’artista svedese Ida Idaida, per esempio, ha trascorso un mese negli archivi per creare una scultura monumentale in legno scuro, ispirata alle esperienze delle streghe documentate nei libri e nei manoscritti.
Secondo Magnus Bartas, curatore del museo di Norrkoping, “Le persone le cui esperienze non sono state prese sul serio dalla società trovano il loro giusto posto nell’archivio. L’archivio dice che qualcosa è inspiegabile. Ciò significa che non dovremmo rifiutarlo. Dovremmo indagare. Dovremmo essere aperti“.
L’AFU rappresenta un modello innovativo di archiviazione e ricerca, dove la curiosità intellettuale diventa il motore della conoscenza. Clas Svahn e Anders Liljegren enfatizzano che l’obiettivo non è confermare credenze paranormali o superstiziose, ma raccogliere e preservare informazioni su fenomeni inspiegabili per un’analisi futura. Questo approccio rigoroso permette di distinguere tra narrazione, mito e documentazione verificabile, fornendo una base solida per studi scientifici e storici.
La biblioteca evidenzia anche come le percezioni del paranormale evolvano nel tempo. Ciò che nel passato era stigmatizzato o ignorato può oggi essere oggetto di analisi storica, psicologica e culturale. L’archivio offre quindi uno specchio della società, rivelando come le paure, le credenze e le curiosità cambino nel corso delle generazioni.
L’AFU resta un punto di riferimento unico per chiunque desideri investigare l’ignoto. La digitalizzazione in corso dei materiali apre nuove possibilità, permettendo agli studiosi di tutto il mondo di accedere ai documenti e confrontare fonti disparate. La filosofia dei fondatori, basata sulla curiosità, l’apertura mentale e il rigore, rende l’archivio un luogo dove l’inspiegabile diventa oggetto di studio serio e metodico.
In un’epoca in cui la scienza moderna si confronta con fenomeni che sfidano la spiegazione tradizionale, l’AFU rappresenta una risorsa insostituibile. Ritagli di giornale, fotografie di fantasmi, libri rari e testimonianze dirette vengono conservati con cura, permettendo a ricercatori, studenti e curiosi di immergersi nel mistero senza pregiudizi.
L’Archives for the Unexplained è più di una biblioteca: è un archivio della curiosità umana e della nostra eterna ricerca di comprensione dell’ignoto. Con migliaia di documenti unici e la gestione di esperti appassionati, l’AFU dimostra che anche ciò che appare inspiegabile può essere studiato con rigore, apertura mentale e spirito investigativo.
Per gli appassionati di mistero, scienza e storia, l’AFU rappresenta un’occasione unica per esplorare il confine tra realtà e mistero, tra spiegabile e inspiegabile. Come sottolinea Svahn, “Dovremmo indagare. Dovremmo essere aperti”. Un messaggio che, forse, è la chiave per affrontare l’ignoto nel mondo di oggi.
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