lunedì 28 settembre 2020
Paragnosta
domenica 27 settembre 2020
Clipeologia
Origine
Campo di interesse
Riferimenti in letteratura
Riferimenti nella pittura italiana
Critiche e spiegazioni scientifiche
Riferimenti basati su fonti dubbie
Mistificazioni accertate
Alcune fonti storiche riportate da qualche clipeologo sono state successivamente accertate come false. Tra le più note si ricordano le seguenti:- Papiro Tulli: si tratta di un papiro egiziano scoperto nel 1934 dal professor Alberto Tulli, direttore del Pontificio Museo Egizio del Vaticano, che non potendolo acquistare lo ricopiò e lo fece tradurre; fu scoperto così che il testo parla dell'apparizione di cerchi di fuoco nel cielo dell'Antico Egitto. Negli anni novanta, un esame della traduzione da parte di esperti ha rivelato che si tratta di un falso.
- Avvistamento di Ampleforth: il clipeologo britannico Desmond Leslie ha riportato in un libro la notizia che un antico manoscritto racconta che nel 1290 i monaci dell'Abbazia di Ampleforth o Byland, situata in Inghilterra, videro in cielo un oggetto volante a forma di disco, di colore argenteo. Due studiosi, Christopher Evans e Samuel Rosenberg, hanno scoperto in seguito che si tratta di un falso realizzato da due studenti.
- Incidente di Alençon: il clipeologo italiano Alberto Fenoglio ha riportato in un articolo del 1966 che nel 1790 un oggetto volante circolare sarebbe apparso in Francia sopra la città di Alençon e si sarebbe schiantato al suolo, svanendo poi nel nulla, secondo un rapporto di polizia firmato dall'ispettore Liabeuf. Un'indagine condotta dall'ufologa belga Christane Piens ha dimostrato nel 1977 che si tratta di un falso, in quanto negli archivi di polizia francesi non c'è traccia del rapporto ed è stato accertato che non esisteva alcun ispettore che si chiamasse Liabeuf.
sabato 26 settembre 2020
Perché la figura del serpente è associata al diavolo?
Si tratta dell'ennesimo caso di sostituzione di una religione o culto con un'altra, in questo caso il culto del serpente, denigrando i simboli. Prima del Cristianesimo e anche dell'Ebraismo erano diffusi i culti legati al serpente. Non sto a spiegare come si svolgevano ma erano un ostacolo per la diffusione della religione ebraica e poi del Cristianesimo. I primi cristiani per eliminare questi culti cominciarono a denigrare il suo simbolo, il serpente, facendone il capro espiatorio di ogni male. É cosí che nacquero le storie legate al serpente come simbolo di malvagità. La cosa non si limitò solo al serpente; animali come il corvo (simbolo di Odino), la civetta (simbolo di Minerva), il cinghiale (simbolo del dio celtico Lug), il gatto (simbolo della dèa egizia Bastet) ed altri subirono la stessa sorte ed ancora oggi sono visti come animali indegni o di malaugurio solo perché erano i simboli di antiche religioni pagane. Hai presente quando un politico getta fango sul suo avversario per portare gli elettori dalla sua parte? Qui il meccanismo é lo stesso, cambia solo l'obiettivo.
L'immagine del serpente come creatura maligna è centrale all'interno della genesi. Il serpente è tentatore, subdolo e malvagio, in lui alberga il diavolo. Cosa ha orientato la scelta di questo simbolo nella cultura cristiana?
Secondo le sacre scritture questo animale sarebbe stato privato delle zampe da Dio stesso, che l'avrebbe costretto così a vagare strisciando per la terra. In effetti ciò che evoca il peccato in questa creatura riguarda, da una parte, la componente sessuale: suscita l'idea di sensualità e seduzione; dall'altra, una sensazione di pericolo: il veleno che possiede può essere letale.
Il serpente nella Bibbia ha anche altre valenze simboliche, derivanti delle antiche culture orientali le quali dinanzi a questo animale provavano il sentimento di fascino e di paura che appartengono al sacro. Il fatto che il serpente cambi pelle e ne rigeneri una nuova lo rendeva simbolo dell'immortalità, della fertilità e di sapienza. Astarte moglie del dio Baal, nella Bibbia ricordata come Regina del cielo, in alcune immagini, era raffigurata con un serpente. L'autore biblico mette in guardia dai culti idolatrici dei popoli Cananei.
Nella bibbia il serpente è un animale, non è una divinità. In tal modo il male è demitizzato, una creatura come il resto degli animali della creazione. Ma è comunque un essere che si distingue per la sua astuzia. Non è una divinità concorrente con Dio, e cosa fa? Interroga, insinua il dubbio, ponendosi fuori della relazione stabilita da Dio, e arreca una ferita alla relazione che intercorre tra l’uomo e Dio. Il serpente rappresenta l’illusione di poter giudicare Dio e le sue azioni e pretende di essere giudice e guida dell’uomo.
GENESI 3:
1 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». 2 Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 3 ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». 4 Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! 5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male».
venerdì 25 settembre 2020
Esperienze ai confini della morte
Descrizione
Caratteristiche delle NDE
I soggetti che hanno vissuto tali fenomeni, una volta riprese le funzioni vitali, hanno raccontato di aver provato esperienze che risulterebbero connotate da numerosi elementi comuni:- abbandono del proprio corpo con la possibilità di osservarlo dall'esterno (chiamata "autoscopia" o esperienza extracorporea), assistendo all'eventuale attività di medici e/o soccorritori;
- attraversamento di un "tunnel" buio, in fondo al quale si intravede distintamente una luce;
- raggiungimento di una sorta di "confine" in cui l'esperienza materiale si interrompe e si ha consapevolezza e timore di "tornare indietro", verso la vita terrena;
- sensazione di pace e serenità mai provate prima, difficilmente descrivibili con il linguaggio umano, fuori dallo spazio e dal tempo terrestre;
- difficoltà nel descrivere la nuova realtà sperimentata, caratterizzata da luci, colori e suoni meravigliosi, non riscontrabili in alcun modo sulla Terra;
- incontro con "altri esseri", identificati in genere con parenti o amici morti in precedenza, con i quali si comunica mentalmente, in modo istantaneo e non verbale;
- incontro con uno o più "esseri" luminosi, rivestiti di luce bianca e comunicanti sensazioni di "amore totale", spesso identificati sia dai credenti sia dai non credenti come Dio;
- "rivisitazione" della propria vita terrena (life review), comprendente anche episodi che sembravano dimenticati e relativi a momenti immediatamente successivi alla nascita; tale rivisitazione avviene in un clima di rilettura etica delle esperienze vissute;
- ritorno alla vita terrena accompagnato da un sentimento di rimpianto per non essere rimasti nell'aldilà, oltre al ritorno alla sofferenza fisica per il "rientro" nel proprio corpo fisico;
- timore di riferire ad altri l'evento vissuto per paura di non essere creduti, desiderosi comunque di condividere un'esperienza estremamente preziosa e importante;
- ritorno alla vita terrena con totale scomparsa del timore della morte, vista ormai come il felice passaggio a una realtà superiore;
- ritorno alla vita terrena che porta ad una riconsiderazione
dei veri valori della vita, con a capo l'amore verso tutti gli
esseri viventi e la ricerca dell'armonia con essi.
Ipotesi scientifiche
Ipotesi su origini spirituali e/o paranormali
NDE nella religione cristiana
Il contributo di Pim van Lommel
Il contributo e la scala di Greyson
Il contributo di Sam Parnia ed il progetto "AWARE"
NDE di personaggi noti
- Carl Gustav Jung
- Eben Alexander
- Elizabeth Taylor
- Sharon Stone
- Jane Seymour
- Peter Sellers
- Donald Sutherland
- Larry Hagman
- George Lucas
- Burt Reynolds
- Cino Tortorella
- Umberto Scapagnini
- Pam Reynolds
Esperienza di Jung
Il caso di Gloria Polo
giovedì 24 settembre 2020
Il mistero dell'isola di Roanoke
Geografia
Storia
Il mistero della colonia perduta
La battaglia
La colonia per schiavi liberati
La colonia perduta nella cultura di massa
- Un'interpretazione alternativa all'improvvisa sparizione dei coloni di Roanoke viene dato nell'episodio "Croatoan" della serie televisiva Supernatural. In tale episodio la scomparsa dei coloni viene fatta risalire ad una piaga demoniaca.
- Un'altra interpretazione al mistero viene fornita da Max Brooks nel libro Manuale per sopravvivere agli zombi, adducendo la sparizione dei coloni ad un attacco da parte di zombie.
- Viene inoltre citata nella miniserie televisiva La tempesta del secolo, dove la scomparsa dei coloni è dovuta al rifiuto di un patto proposto da un demone.
- Nel romanzo It dell'autore americano Stephen King, l'anno della sparizione della colonia è fatto coincidere con uno dei cicli trentennali del mostro antagonista della storia.
- È il tema della sesta stagione della serie televisiva American Horror Story.
- La colonia di Roanoke è presente anche nella serie Sleepy
Hollow (1x5) dove la sparizione della colonia è attribuita al
Cavaliere della Pestilenza, II Cavaliere Apocalittico
mercoledì 23 settembre 2020
Ebreo errante
Storia
- nel VI secolo, il monaco bizantino Giovanni Mosco ci testimonia che molte sono le leggende per le quali l'ebreo errante in realtà potrebbe essere Malco, la guardia del sommo sacerdote al quale Pietro apostolo, durante l'Arresto di Gesù, recise l'orecchio con la spada, quindi risanato da Gesù stesso. Sarebbe la stessa guardia che, poco dopo, in Gv 18,19, percuoterebbe Gesù: violento e irriconoscente al Cristo, sarebbe quindi costretto a errare per sempre.
- una cronaca anonima di un monaco cistercense del convento italiano di Santa Maria di Ferraria a nord di Caserta, nell'allora Regno di Napoli, riferisce che nel 1223 sarebbero passati dei pellegrini europei. Questi testimoniarono d'aver incontrato, in Armenia, quendam Judaeum - un ebreo (la cui stessa leggenda gli attribuì il nome Cartafilo) che vagava da secoli per l'Europa. Durante la Passione, Gesù gli avrebbe detto: ego vado et tu expectabis me donec revertar, cioè io vado e tu mi aspetterai fino al mio ritorno. Questo viene confermato anche nei Flores Historiarum, di Roger de Wendover, si narra della visita fatta nel 1228 a Saint Alban da un arcivescovo armeno, che, interrogato a proposito di un certo Giuseppe di cui si parlava spesso tra la gente (de Joseph, viro illo, de quo frequens sermo habetur inter homines) e che si diceva vivere ancora dopo avere assistito alla Passione di Gesù, affermava di conoscerlo: il suo nome era Cartafilo, guardiano del pretorio all'epoca di Ponzio Pilato (Cartaphilus, praetorii ostiarius), che si sarebbe convertito e battezzato col nome di Giuseppe;
- l'astronomo ed astrologo Guido Bonatti riferisce invece di un passaggio dello stesso Ebreo errante per la città di Forlì, passaggio che sarebbe avvenuto nel 1267;
- anche una Cronaca rimata del XIII secolo di Philippe Mousqkes, arcivescovo di Tournai, riferisce fatti analoghi, attribuiti a vescovi dell'Armenia.
- nel XVI secolo, l'ebreo errante apparirebbe nuovamente col nome di Ahasvero (o Assuero, un nome persiano citato anche nel Libro di Ester della Bibbia), citato in una lettera, attribuita da taluni studiosi a Chrysostomo Dedalaeo Vestphalo, dove Paul af Eitzen, vescovo di Schleswig, in Danimarca, nel 1547 avrebbe visto l'errante in una chiesa di Amburgo e avrebbe parlato con lui.
Cultura di massa
Alcuni interpreti vedono, nello specifico, l’ebreo errante come una personificazione metaforica della Diaspora del popolo ebraico. Un più allegorico punto di vista sostiene invece che l’"ebreo errante" personifichi un qualunque individuo che si renda conto dell’errore della sua malvagità. Nella storia, una varietà di nomi sono stati dati all'Ebreo errante, inclusi:
- Ahasuerus (o Ahasverus o Assuero)
- Buttadeus (o Buttadeu)
- Cartophilus (o Cartophylax)
- Der ewige Jude (tedesco: "L'Ebreo eterno")
- Le Juif errant (francese: "L'Ebreo errante")
- Isaac Laquedem, è un nome attribuitogli in Francia nelle leggende popolari e in un romanzo di Dumas
- João Espera em Deus (portoghese: "Giovanni [che] aspetta Dio")
- El Judío Errante (spagnolo: "L'Ebreo errante")
martedì 22 settembre 2020
Creature mitologiche oscure e feroci sono le più spaventose di tutti i tempi
Ogni civiltà o popolazione, ha una propria Mitologia, cioè un corpus di leggende e Miti, per spiegare (solitamente in modo fantastico e soprannaturale) principalmente tre cose:
l'origine del mondo; l'origine dell'uomo; l'origine del popolo privilegiato, rispetto alla divinità (l'elaboratore del mito stesso)
Da questa premessa si capisce che di creature feroci e spaventose non c'è che l'imbarazzo della scelta. Ne elenco qualcuna, ma è solo un piccolo assaggio…
Drago:
la prima immagine che ci viene alla mente sentendo la parola drago di solito è questa: gigantesca creatura con corna puntute, quattro zampe, ali membranose, aspetto da “lucertolone” e squame e scaglie su tutto il corpo, nonché l'innata capacità di sputare fuoco: questo grazie a delle ghiandole nella mascella inferiore che secernono fosforo. Quando il drago contrae queste ghiandole e spalanca la bocca, il fosforo si incendia a contatto con l'aria e la saliva emettendo la tipica fiamma. Ma questa è la versione più "classica" ce ne sono molto altre…
Windigo o wendigo:
Probabilmente è la creatura più potente e mortale del folklore del Nord America: il Wendigo, che appare in molte leggende tribali, ma la cui descrizione più nota proviene dalle comunità che abitano la regione dei Grandi Laghi. Molte delle storie sul Wendigo sono racconti cautelativi che hanno l’intento di far rispettare il tabù del cannibalismo, sostenendo che qualsiasi essere umano che mangi la carne di un altro, sarà trasformato in una creatura del male assoluto, un essere maledetto dall’appetito insaziabile, abilissimo a cacciare uomini per poi dopo mangiarli vivi...
Lamia:
Secondo il mito, Lamia era la
bellissima regina della Libia, figlia di Belo: essa ebbe da Zeus, il
dono di levarsi gli occhi dalle orbite e rimetterli a proprio
piacere. Presto Zeus si innamorò di lei provocando la rabbia di Era,
che si vendicò uccidendo i figli che suo marito ebbe da
Lamia.
L'unica figlia ad essere risparmiata fu Scilla;
probabilmente, anche Sibilla si salvò.
Lamia, lacerata dal dolore, iniziò a sfogarsi divorando i bambini delle altre madri, dei quali succhiava il sangue. Il suo comportamento innaturale fece in modo che la sua bellezza originaria si corrompesse, trasformandola in un essere di orribile aspetto, capace di mutare forma e apparire attraente per sedurre gli uomini, allo scopo di berne il sangue.
Per questo motivo la lamia viene considerata una sorta di vampiro ante litteram.
La Manticora:
Ecco una descrizione della Manticora di Ctesia di Cnido:
«Una bestia che si trova presso gli Indiani e che ha il volto simile a quello degli uomini. Questa bestia è grande quanto un leone e ha il colore della pelle di un rosso simile a quello del cinabro: ha i denti disposti su tre file, le orecchie di un uomo e gli occhi glauchi simili a quelli di un uomo. La sua coda assomiglia a quella di uno scorpione di terra, misura più di un cubito ed è munita di un pungiglione. Nella coda, lateralmente, sono disposti, qua e là, altri pungiglioni, oltre a quello che, come nella coda dello scorpione, si trova sulla punta. È con questo pungiglione che il manticora colpisce chi gli si avvicina e chiunque venga da esso ferito trova una morte sicura. Se invece qualcuno lotta con il manticora a distanza, esso, sollevando la coda, si mette a saettare i suoi dardi, come da un arco, contro l'avversario che gli sta di fronte, oppure, voltandosi, cerca di colpirlo da dietro tendendo la sua coda in linea retta. Il manticora riesce a scagliare i suoi dardi fino a cento piedi di distanza e qualsiasi essere vivente venga da essi colpito trova una morte certa. I suoi pungiglioni misurano un piede e sono spessi quanto un giunco sottilissimo. Il termine "martichoras" significa in greco "antropofago", proprio per il fatto che questa bestia si nutre per lo più di uomini, oltre che di altri animali. Riesce a combattere anche con le unghie (oltre che con i pungiglioni). I suoi pungiglioni – così dice Ctesia - dopo che sono stati lanciati crescono di nuovo"
Cerbero:
Dall'Eneide:
"L'enorme Cerbero col suo latrato da tre fauci rintrona questi regni giacendo immane davanti all'antro. La veggente, vedendo ormai i suoi tre colli diventare irti di serpenti gli getta una focaccia soporosa con miele ed erbe affatturate. Quello, spalancando con fame rabbiosa le tre gole l'afferra e sdraiato per terra illanguidisce l'immane dorso e smisurato si stende in tutto l'antro. Enea sorpassa l'entrata essendo il custode sommerso nel sonno profondo".
Vampiro:
Secondo il mito, i vampiri sono "non morti", che uscono dalle loro tombe la notte per succhiare il sangue dei vivi dalle loro gole, e poi tornano nei loro cimiteri. Le persone a cui succhiano il sangue si indeboliscono e iniziano a consumarsi, (a volte apparentemente muoiono per poi diventare vampiri a loro volta) mentre i non morti che succhiano il sangue, prendono un aspetto migliore, a volte tendono a ringiovanire. Possono essere uccisi definitivamente solo con un bel paletto di frassino conficcato nel cuore.