La seconda Terra o Antiterra (in greco
antico: Αντίχθων Antichthon) è una concezione attribuita
alle scoperte astro-filosofiche di Filolao, seguace del Pitagorismo.
Filolao ideò una teoria atomica basata
su 3 assi portanti:
L'esistenza del vuoto
Il respiro dell'universo
Il Fuoco Centrale, detto Hestia
Proprio attorno al Fuoco Centrale, o
Hestia, ruotavano secondo Filolao dieci corpi celesti: la Terra, la
Luna, il Sole, i cinque pianeti allora conosciuti (Mercurio, Venere,
Giove, Marte, Saturno), il cielo delle stelle fisse, e appunto
l'Antiterra, parallela al nostro mondo ma invisibile all'occhio umano
in quanto, secondo le cognizioni dell'epoca, soltanto l'emisfero
boreale terrestre era abitato. L'altro emisfero invece volgeva al
Fuoco centrale, e oltre quest'ultimo, sulla stessa orbita terreste ma
dalla parte opposta, ruotava l'Antiterra.
L'emisfero abitato della Terra
risultava illuminato dal Sole concepito come una grossa lente vitrea,
che rifletteva la luce proveniente dal Fuoco centrale. La Terra
impiegava 24 ore a ruotare intorno ad Hestia, pur mantenendo sempre
la propria parte abitata verso l'esterno dell'universo, sicché
quando questa si trovava opposta al Sole, la notte si alternava al
giorno. Il Sole invece impiegava 365 giorni a compiere un giro
attorno ad Hestia, mentre la Luna 29.
Questo modello dell'universo, più che
una certezza, appariva come una "forzatura" in nome del
"numero perfetto pitagorico", il 10 (o Santa Decade);
all'epoca infatti, si constatava l'esistenza di 9 corpi, cioè Terra,
Luna, Sole, i cinque pianeti, le stelle. Quindi, in nome
dell'assoluto valore di perfezione rivestito dal numero 10, fu
ipotizzata una Seconda Terra o Antiterra invisibile.
«Essi dicono che nel centro è il
fuoco, che la Terra è un astro e che essa
ruotando attorno alla parte centrale,
dà origine al giorno e alla notte.
Poi, opposta a questa, dicono che c'è
una seconda Terra, ch'essi chiamano
Antiterra, e questo affermano non già
ricercando le cause e le ragioni dei fenomeni,
e cercando di accordarli con alcune
loro convinzioni e opinioni preconcette.»
(Aristotele, Metafisica, I, 985b, e
segg., in DK 58 B 37)
Secondo le attuali concezioni
atronomiche l'Antiterra non potrebbe esistere in quanto i punti L4 ed
L5 (in cui sono posti alcuni satelliti artificiali) sono esattamente
nel punto descritto dal problema dei 3 corpi.
Il francese C. H. Badet, nel suo
romanzo Decimo pianeta (La Dixième Planete) del 1954, narra di un
mondo speculare alla Terra, posto sul lato opposto della sua stessa
orbita e quindi invisibile perché sempre eclissato dal Sole.
L'Antiterra è una sorta di altrove
geografico quasi extraterrestre, un mondo parallelo, concepito dallo
scrittore russo Vladimir Nabokov nel suo romanzo Ada o ardore (1969).
Doppia immagine nello spazio
(Doppelganger, Journey to the Far Side of the Sun) è un film del
1969 incentrato su un'Antiterra esattamente uguale al nostro pianeta
al punto di avere persone uguali con lo stesso comportamento ma con
chiralità opposta.
Un riferimento all'Antiterra è
presente in Contro il giorno (2006), sesto romanzo dello scrittore
americano Thomas Pynchon. Su di essa, verso la fine del romanzo,
finisce la Inconvenience dei Compari del Caso. Il riferimento a
Filolao è esplicito, e viene ripresa la teoria secondo cui
l'Antiterra avrebbe la stessa orbita della Terra, solo sfasata di
180°.