Lo zodiaco è una fascia della
volta celeste che si estende per 9° da entrambi i lati
dell'eclittica (il percorso apparente del Sole nel suo moto annuo) e
comprendente anche i percorsi apparenti della luna e dei pianeti.
Le stelle dello zodiaco sono state
raggruppate in costellazioni, alle quali da tempo immemorabile sono
stati assegnati nomi di esseri viventi, reali o fantastici. Ciò
spiega l'etimologia del nome, derivato dal greco ζῳδιακός,
"zōdiakòs", parola a sua volta composta da ζῷον,
zòon, "animale, essere vivente" e ὁδός,
hodòs, "strada, percorso". A causa del moto di
rotazione della Terra, infatti, le costellazioni zodiacali sembrano
percorrere lo zodiaco.
Suddivisioni dello zodiaco
Le stelle della fascia zodiacale erano
utilizzate dagli astronomi mesopotamici come punti di riferimento per
registrare la posizione del Sole, della Luna e dei pianeti. A questo
scopo nel MUL.APIN, una coppia di tavolette risalenti al 700 a.C. ma
di contenuto molto più antico, vengono elencate diciassette
stelle/costellazioni poste nel "sentiero della Luna".
Nel V secolo (o poco prima) col
perfezionarsi degli strumenti di osservazione i babilonesi
preferirono dividere lo zodiaco in dodici segmenti di 30° ciascuno,
assegnando convenzionalmente ad ognuno il nome di una costellazione.
In epoca seleucide, infine, ogni
segmento venne suddiviso in dodicesimi di 2,5° ognuno, che
successivamente i greci chiamarono dodecatemoria (cioè appunto
dodici parti), nome tuttora utilizzato. Ogni dodicesimo poi era
diviso in cinque parti di mezzo grado, attribuite ai cinque pianeti.
Di queste suddivisioni parla ad esempio il poeta-astrologo romano
Marco Manilio nel suo libro "Astronomica".
I babilonesi denominarono ancora
convenzionalmente questi dodicesimi secondo le dodici costellazioni,
creando dodici "microzodiaci", che in questo caso
non avevano più nulla a che fare con la loro posizione astronomica
vera. Il primo dodicesimo era indicato con lo stesso nome del segno
zodiacale di cui faceva parte, seguivano gli altri dodicesimi
contrassegnati con i segni zodiacali successivi. Ad esempio il primo
dodicesimo del segno del Leone era contrassegnato ancora con il
Leone. Ad esso faceva seguito la Vergine del Leone e così via.
Questi dodicesimi corrispondono al percorso del Sole lungo lo zodiaco
mentre la Luna attraversa un intero segno zodiacale (da cui il nome
del corrispondente dodecatemorion) nel suo percorso mensile attorno
alla Terra.
In Egitto, invece, ogni segmento era
diviso in tre parti, dette decani, perché hanno un'ampiezza di dieci
gradi. Le suddivisioni dello zodiaco sono dette costellazioni in
astronomia e segni zodiacali in astrologia. I segni dello zodiaco
utilizzati in occidente sono quelli descritti dall'astronomo e
astrologo alessandrino Tolomeo nel II secolo d.C. Oltre ai segni
dell'astrologia occidentale ce ne sono altri, definiti
nell'astrologia vedica e nell'astrologia cinese, in cui lo zodiaco
viene suddiviso in 27/28 case.
Zodiaco, equatore celeste e precessione
A causa dell'inclinazione dell'asse
terrestre, la stessa che determina l'alternanza delle stagioni, la
cintura dello Zodiaco non coincide con l'equatore celeste, ma risulta
inclinata rispetto ad esso, intersecandolo in due punti. Assumendo
come riferimento il modello geocentrico, il cerchio zodiacale appare
dunque obliquo, come viene ad esempio descritto da Dante, che su di
esso vedeva transitare i pianeti, richiamati dalla Terra per
soddisfare le sue esigenze:
«Vedi come da indi si dirama
l'oblico cerchio che i pianeti porta,
per sodisfare al mondo che li chiama.»
(Divina Commedia, Paradiso, X, 13-15)
l'oblico cerchio che i pianeti porta,
per sodisfare al mondo che li chiama.»
(Divina Commedia, Paradiso, X, 13-15)
Le due intersezioni dello zodiaco (e
più precisamente dell'eclittica) col piano equatoriale cosmico,
dette "punto gamma" e "punto omega",
corrispondono agli equinozi e le loro date furono spesso utilizzate
come capodanno sin dall'antichità. A causa della precessione degli
equinozi il punto gamma e il punto omega sembrano scorrere lungo lo
zodiaco di un grado ogni 70 anni circa. Perciò ogni 2100 anni circa
i due punti si sono spostati di 30° e si vengono a trovare in un
segno zodiacale diverso. Questi periodi, privi di valore scientifico
ma molto comuni in astrologia e soprattutto testi New Age, sono detti
ere zodiacali e prendono il nome dal segno; per esempio "era del
Toro" o "era dell'Aquario".
Il punto gamma è considerato il punto
iniziale dello zodiaco ed è tuttora chiamato anche "primo punto
d'Ariete", perché questo nome fu stabilito quando l'equinozio
di primavera coincideva con l'ingresso del Sole nella costellazione
dell'Ariete.
Astronomia
Lo zodiaco è una regione della volta
celeste utile da individuare per le sue implicazioni pratiche: tutti
i pianeti e la maggior parte degli altri corpi celesti del sistema
solare sono visibili solo nella regione dello zodiaco. Un osservatore
che vedesse un oggetto molto luminoso al di fuori della regione
zodiacale sa che non può trattarsi di un pianeta. Gli osservatori
vicini ai poli terrestri non possono osservare facilmente i pianeti
perché lo zodiaco è troppo vicino all'orizzonte.
L'astronomia moderna continua per
comodità a suddividere la volta celeste in una serie di
costellazioni, ossia in diversi raggruppamenti di stelle che però
non sono affatto vicine fra loro nello spazio tridimensionale, ma
anzi in alcuni casi risultano separate da enormi distanze, nonostante
appaiano vicine nella nostra percezione bidimensionale dello spazio.
Le costellazioni introdotte dagli
antichi astronomi/astrologi (tutte, non solo quelle dello zodiaco)
sono state definite con precisione nel 1930 dall'Unione Astronomica
Internazionale in modo che ogni punto della volta celeste appartenga
ad una e una sola costellazione. I confini sono disegnati con
segmenti rettilinei, seguendo linee di ascensione retta e
declinazione valide per l'epoca B1875,0, cioè secondo la posizione
della volta celeste nel 1875 (tale posizione varia a causa della
precessione degli equinozi).
In astronomia lo zodiaco comprende
anche l'Ofiuco, costellazione effettivamente presente nella fascia
zodiacale, ma trascurata in passato per ridurre a dodici il numero
dei segni zodiacali. L'eclittica passa molto vicina all'estremità
nordoccidentale della Balena, perciò alcuni pianeti e la Luna
possono transitarvi brevemente. La Balena, tuttavia, non deve essere
considerata una costellazione zodiacale.
Astrologia
(LA)
« Sunt Aries,
Taurus, Gemini, Cancer, Leo, Virgo,
Libraque, Scorpius, Arcitenens, Caper, Amphora, Pisces. » |
(IT)
« Essi sono: Ariete,
Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine;
e Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci. » |
(Versi in esametri dal Computus manualis magistri Aniani, dell'astrologo Aniano, 1488) |
Nell'astrologia occidentale, lo zodiaco
è suddiviso in dodici parti uguali, di 30° di ampiezza ciascuna,
dette segni zodiacali. I segni zodiacali ricevono il nome da
dodici costellazioni situate lungo l'eclittica, ma per il resto
queste ultime sono del tutto ignorate dall'astrologia occidentale
tradizionale. Infatti:
- l'astrologia occidentale prende in considerazione solo le componenti mobili del cielo, ossia Sole, Luna e pianeti.
- l'Ariete è il primo segno dello zodiaco perché anticamente iniziava proprio quando il Sole transitava per il punto in cui il piano dell'eclittica interseca il piano equatoriale terrestre, al momento cioè dell'equinozio di primavera. Tale punto è detto vernale o anche primo punto d'Ariete o punto gamma, e vede l'eclittica entrare nell'emisfero boreale della Terra.
- Anche oggi il periodo del primo segno zodiacale, l'Ariete, inizia il giorno dell'equinozio di primavera, il 21 marzo, ma il Sole è ancora nella costellazione dei Pesci, dove rimane fino a metà aprile. A causa, infatti, della precessione degli equinozi, le costellazioni sono sempre meno sovrapposte alle omonime suddivisioni dello zodiaco, e si discostano da queste di circa un grado ogni 72 anni. Essendo la precessione un fenomeno ciclico, la corrispondenza approssimativa tra segni e costellazioni si ripresenta dopo 25.800 anni circa.
Nell'astrologia occidentale
tradizionale, detta "tropica", si fa riferimento alla
posizione del punto gamma valida circa all'inizio dell'era cristiana,
ma ancora utilizzata all'epoca del primo ampio manuale astrologico,
il Tetrabiblos di Claudio Tolomeo, in modo che le previsioni
restino ancorate al ciclo delle stagioni. In altre tradizioni
astrologiche, come quella indiana, detta "siderale", si fa
invece riferimento alla posizione attuale del punto vernale: le
previsioni, in questo caso, sono ancorate alla posizione reale delle
costellazioni zodiacali.
Differenza di date del percorso del Sole tra zodiaco astronomico e astrologico
La tabella seguente mostra le
differenze del percorso del sole, visto dalla terra, nello zodiaco
astronomico, che coincide con le costellazioni reali, e nello zodiaco
astrologico, esclusivamente basato su calcoli matematici. Le date
riportate sono calcolate sul meridiano di Greenwich e sono solo
indicative, in quanto il passaggio da un segno all'altro non solo non
cade alla mezzanotte, ma di anno in anno varia di circa 6 ore (18 ore
nei 12 mesi successivi al 29 febbraio negli anni bisestili). Per
un'analisi più precisa vanno consultate le effemeridi.
Le date "tropicali" (che
dividono lo zodiaco a partire dall'equinozio di primavera) sono usate
nell'astrologia occidentale; le date "siderali" (che
dividono lo zodiaco a partire dall'allineamento del sole con il punto
della sfera celeste detto d'Ariete o gamma, e non risentono
direttamente della precessione degli equinozi citata prima) sono
usate in altre tradizioni astrologiche.
I segni dello zodiaco come calendario stagionale
Molti simboli (animali) attribuiti alle
costellazioni zodiacali, ancora oggi in uso, sono di origine
sumerica.
I simboli più antichi come Toro,
Scorpione, Leone e Acquario indicavano i quadranti del cielo
corrispondenti agli equinozi e ai solstizi, com'erano localizzati
nell'Era del Toro (IV-III millennio a.C.). Con la precessione degli
equinozi la funzione passò alle costellazioni successive, cioè
rispettivamente ad Ariete, Bilancia, Cancro e Capricorno. Toro e
Ariete corrispondono all'equinozio di primavera, quando le greggi
ricominciano a figliare. La Bilancia corrisponde all'equilibrio tra
notte e giorno nell'equinozio d'autunno; il declino del potere del
sole è ricordato dallo Scorpione, simbolo di oscurità. Il Leone,
simbolo del fuoco, rappresenta il caldo estivo, mentre il Cancro
(=gambero), che procede indietreggiando, rappresenta la ritirata del
sole dal suo punto più settentrionale nel solstizio d'estate.
L'Aquario, infine, portatore d'acqua corrisponde alla stagione
piovosa; i Pesci simboleggiano il ritorno della vita e il nuovo
inizio dell'agricoltura.
Iconologia dello zodiaco
Il mondo giudeo-cristiano ereditò
dalla tradizione antica anche l'uso della simbologia zodiacale. Pur
essendo ideologicamente contrari all'astrologia, l'ebraismo e il
cristianesimo si appropriarono del repertorio di immagini fornito
dallo zodiaco, conservandone e replicandone le rappresentazioni
soprattutto in funzione calendariale, e, in tal caso, associandole
alla sequenza stagionale dei lavori agricoli.
In questo modo la rappresentazione
dello zodiaco non uscì mai completamente né dal sistema di segni
ebraico né da quello cristiano, e anzi compare in sinagoghe,
cattedrali, chiese e monasteri tardo-antiche, medievali e moderne.
Alla fine del Medioevo l'intreccio tra
le conoscenze provenienti dal mondo islamico e il risorgere della
cultura antica consentì all'astrologia di rifiorire vigorosamente, e
al repertorio delle immagini zodiacali di recuperare complessità e
raffinatezza, e di uscire dai limiti dell'uso in edifici religiosi
per entrare anche nella decorazione degli edifici civili, sia
pubblici che signorili.
Tra le molte rappresentazioni si
ricordano le sculture del Portale dello Zodiaco nella Sacra di San
Michele in Piemonte e i numerosi cicli di affreschi tra cui quelli
del Salone dei Mesi nel Palazzo Schifanoia a Ferrara, della Sala di
Opi nel Palazzo Vecchio a Firenze, del Palazzo della Ragione a
Padova, del Palazzo D'Arco e del Palazzo Ducale a Mantova.
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