Gli UFO nazisti (in tedesco
Haunebu, Hauneburg-Geräte o Reichsflugscheiben
ovvero dischi volanti del Reich), talvolta detti V7, sono
ipotetici velivoli ad alta tecnologia o navi spaziali che sarebbero
stati sviluppati dalla Germania nazista durante la seconda guerra
mondiale e che scienziati nazisti avrebbero continuato a sviluppare
nel dopoguerra. Le fonti sugli UFO nazisti si trovano in massima
parte in opere di fantasia, malgrado alcuni di questi riferimenti
siano presentati come veri.
I racconti sugli UFO nazisti sono di
frequente collegati all'esoterismo nazista, visto come un'ideologia
che ipotizza la possibilità di una restaurazione nazista grazie a
mezzi soprannaturali o paranormali, ad esempio contatti con presunte
entità extraterrestri.
Questi miti appaiono ispirati
dall'effettivo sviluppo di velivoli a reazione da parte della
Germania come l'Me 262 o l'Ho 229, di missili guidati o balistici
come il V1 e il V2, la cui tecnologia in seguito avrebbe fornito la
base per il programma missilistico e spaziale americano e sarebbe
stato aggiunto dagli scienziati dell'Unione Sovietica alle loro già
avanzate conoscenze in tale campo (la missilistica sovietica era
infatti "in vantaggio" rispetto a quella americana, a causa
del grande sviluppo del "cosmismo" e dell'opera di
Ciolkovskij nella Russia tra il tramonto dello zarismo e i primi anni
del regime bolscevico).
Contesto storico
I racconti e i miti sugli UFO nazisti
si conformano alla storia documentata nei seguenti episodi:
- La Germania nazista aveva rivendicato il territorio della Nuova Svevia (Antartide), inviandovi una spedizione nel 1938 e pianificandone altre.
- La Germania nazista condusse ricerche su una tecnologia di propulsione avanzata, che comprendeva la missilistica e il lavoro sulla turbina di Viktor Schauberger.
- Alcuni avvistamenti durante la seconda guerra mondiale di oggetti volanti di difficile identificazione sia in Europa sia sull'oceano Pacifico. In particolare si riteneva che quelli che in seguito furono chiamati foo fighter fossero aerei nemici.
Prime affermazioni sugli UFO nazisti
Le prime idee sugli UFO nazisti possono
essere rintracciate nella narrativa fantascientifica. Il romanzo per
ragazzi di Robert A. Heinlein Razzo G.2 (Rocket Ship
Galileo) del 1947 (proprio agli albori dell'ufologia) descrive
una spedizione sulla Luna condotta da tre adolescenti americani che
sono riusciti a costruire un mezzo spaziale aiutando il loro zio
scienziato; giunti sul satellite, essi scoprono l'esistenza di una
base lunare costruita dai nazisti, che sono in possesso di
un'astronave molto avanzata e di numerose meraviglie tecnologiche. I
ragazzi con lo zio riescono in qualche modo ad avere la meglio sui
nazisti e a fare ritorno sulla Terra pilotando il vascello spaziale
tedesco. Come si vede, la storia di Heinlein contiene già gli
elementi basilari della leggenda degli UFO nazisti. Anche l'episodio
della serie radiofonica della BBC Dimension X del 14 luglio
1950 intitolato The Man in the Moon, scritto da George
Lefferts, riguarda una colonia tedesca sulla Luna, che viene scoperta
indagando sul rapimento di alcuni scienziati.
Le prime affermazioni diverse dalla
finzione letteraria sull'esistenza di dischi volanti nazisti
comparvero in una serie di articoli a firma dell'esperto italiano di
turbine Giuseppe Belluzzo, o riguardanti i suoi studi, pubblicati nel
marzo del 1950, e furono prontamente smentite dall'Aeronautica
Militare. L'ingegner Belluzzo parlava di alcuni velivoli circolari
che sarebbero stati studiati e progettati a partire dal 1942
contemporaneamente da Italia e Germania, dove se ne sarebbero
interessati i rispettivi capi di Stato, precisando che si trattava
dell'applicazione di tecnologie convenzionali che si stavano
all'epoca completando in Italia, come la turbina a combustione
interna e il turboreattore per aerei.
Una settimana dopo la pubblicazione
degli articoli di Belluzzo, lo scienziato tedesco Rudolph Schriever
sostenne di aver sviluppato dischi volanti durante il periodo
nazista.
L'ingegnere aeronautico Roy Fedden notò come i soli velivoli che
potessero avvicinarsi alle capacità attribuite ai dischi volanti
erano quelli progettati dai tedeschi sul finire della guerra. Fedden
aggiunse inoltre che i tedeschi stavano lavorando a svariati progetti
aeronautici piuttosto inusuali:
«Ho visto abbastanza dei
loro progetti e piani di produzione da comprendere che se (i
tedeschi) fossero riusciti a prolungare la guerra solo per alcuni
mesi, avremmo dovuto reggere il confronto con una serie di
sviluppi nel combattimento aereo del tutto nuovi e mortali»
|
Fedden comunque non offrì mai
ulteriori precisazioni al riguardo.
Il capitano Edward J. Ruppelt, a capo
del Progetto Blue Book dell'aeronautica statunitense, rese nel 1956
la seguente dichiarazione:
«Alla fine della seconda
guerra mondiale, i tedeschi stavano sviluppando molti tipi
innovativi di aerei e missili balistici. La maggior parte dei
progetti si trovavano per lo più allo stadio preliminare, ma si
trattava degli unici velivoli conosciuti che avrebbero potuto
anche solo avvicinarsi alle prestazioni degli oggetti di cui
riferiscono gli osservatori degli UFO.»
|
Dei prototipi di aereo con ala
circolare furono effettivamente costruiti in Germania da Arthur Sack,
il Sack AS-5 e Sack AS-6 (1944): per la loro forma, in volo avrebbero
potuto ricordare un disco volante, ma in realtà si trattava di
semplici aeroplani con ali in legno, con prestazioni assai modeste, e
anche l'AS-6 faticava a volare.
Affermazioni successive
Libro di Pauwels e Bergier
Il mattino dei maghi, un libro
del 1960 di Louis Pauwels e Jacques Bergier, faceva sensazionali
affermazioni riguardanti la Vril Gesellschaft (Società del
Vril) di Berlino. Il libro di Pauwels e Bergier fornì materiali per
speculazioni successive sui collegamenti tra gli UFO e la società
Vril, ad opera di autori quali Jan van Helsing, Norbert
Jürgen-Ratthofer e Vladimir Terziski. Tra le altre asserzioni,
notevole è quella che sostiene che la società del Vril avrebbe
preso contatto con una razza aliena, dedicandosi alla costruzione di
navi spaziali per raggiungerla. In tal modo, la società Vril avrebbe
formato un consorzio con la società Thule e il Partito nazista per
sviluppare una serie di prototipi di dischi volanti. Dopo la
sconfitta nazista, la società del Vril si sarebbe rifugiata in una
base nell'Antartico, sparendo successivamente.
Terziski, un ingegnere bulgaro
autoproclamatosi presidente dell'Accademia Americana delle Scienze
Dissidenti, sostiene che i tedeschi collaborarono con le potenze
dell'Asse, il Giappone e l'Italia, nelle loro ricerche aeronautiche,
e che avrebbero dato seguito alle ricerche anche dopo la guerra,
dalla Nuova Svevia. Terzinski scrive che già nel 1942 i tedeschi
sarebbero atterrati sulla Luna, fondandovi una base sotterranea.
Quando i russi e gli americani atterrarono segretamente sulla Luna
negli anni cinquanta, secondo Terziski, si fermarono in questa base,
ancora operativa. Secondo Terzinski "sulla Luna vi è
un'atmosfera, vi sono acqua e vegetazione". Questi fatti
sarebbero stati nascosti dalla NASA per escludere i paesi del Terzo
Mondo dall'esplorazione della Luna. Terziski è stato accusato di
aver falsificato i video e le foto con i quali intendeva provare la
veridicità delle proprie asserzioni.
La trovata commerciale di Ernst Zündel
Quando Ernst Zündel, un tedesco
revisionista dell'Olocausto, negli anni settanta creò l'editrice
Samisdat, inizialmente si rivolse soprattutto alla comunità degli
ufologi, che all'epoca era all'apice dell'accettazione pubblica. La
sua casa editrice offriva soprattutto i libri dello stesso Zündel,
nei quali egli sosteneva che i dischi volanti erano armi segrete
lanciate da nazisti nascosti in una base sotterranea in Antartide,
dalla quale speravano di conquistare il mondo. Zündel inoltre
organizzò una sedicente spedizione per rintracciare la base
sotterranea dei nazisti, vendendo dei pacchetti-viaggio (a 9999
dollari a persona). Intervistato in proposito, Zündel ammise in
privato che l'iniziativa era una bufala volta a fare pubblicità alla
casa editrice Samisdat. In seguito, Zündel avrebbe ritrattato queste
sue affermazioni, sostenendo almeno fino al 2002 la veridicità delle
proprie tesi.
Il libro di Miguel Serrano
Nel 1978 il diplomatico cileno nonché
simpatizzante nazista Miguel Serrano pubblicò Adolf Hitler, el
ultimo avatara. Nel libro Serrano sostiene che Adolf Hitler è
un'incarnazione (avatar) di Kalki, e che quindi è in grado di
comunicare con gli dei dell'Iperborea in una base sotterranea
nell'Antartide. Serrano predisse anche che Hitler si sarebbe posto
alla guida di una flotta di UFO per fondare il quarto Reich.
0 commenti:
Posta un commento