Halloween è una ricorrenza di origine
celtica celebrata la sera del 31 ottobre, che nel XX secolo ha
assunto negli Stati Uniti le forme spiccatamente macabre e
commerciali con cui è divenuta nota. L'usanza, molto influenzata
dalle nuove tradizioni statunitensi, si è poi diffusa in molti Paesi
del mondo e le sue manifestazioni sono molto varie: si passa dalle
sfilate in costume ai giochi dei bambini, che girano di casa in casa
recitando la formula ricattatoria del trick-or-treat (dolcetto o
scherzetto, in Italia).
Caratteristica della festa è la
simbologia legata alla morte e all'occulto, di cui è tipico il
simbolo della zucca con intagliata una faccia sorridente (il più
delle volte spaventosa) e illuminata da una candela o una lampadina
piazzata all'interno.
La storia di Halloween risale a
tempi remoti.
Lo storico Nicholas Rogers, ricercando
le origini di Halloween, nota che mentre alcuni studiosi hanno
rintracciato le sue origini nella festa romana dedicata a Pomona -
dea dei frutti e dei semi - o nella festa dei morti chiamata
Parentalia, Halloween viene più tipicamente collegata alla festa
celtica di Samhain, originariamente scritto Samuin. Il nome della
festività, mantenuto storicamente dai Gaeli e dai Celti
nell'arcipelago britannico, deriva dall'antico irlandese e significa
approssimativamente "fine dell'estate".
La tesi della derivazione di Halloween
da Samhain fu sostenuta da due celebri studiosi di fine Ottocento,
Rhŷs e Frazer: secondo il calendario celtico in uso 2000 anni fa tra
i popoli dell'Inghilterra, dell'Irlanda e della Francia
settentrionale, l'anno nuovo incominciava il 31 ottobre.
Nell'840, sotto papa Gregorio IV, la
Chiesa cattolica istituì ufficialmente la festa di Ognissanti per il
1º novembre: probabilmente questa scelta era intesa a creare una
continuità col passato, sovrapponendo la nuova festività cristiana
a quella più antica. A conferma, Frazer osserva che, in precedenza,
Ognissanti era già festeggiato in Inghilterra il 1º novembre.
Questa tesi ha avuto amplissima diffusione.
Tuttavia lo storico Hutton l'ha messa
in discussione, osservando come Ognissanti venisse celebrato da vari
secoli prima di divenire festa di precetto, in date discordanti nei
vari Paesi: la più diffusa era il 13 maggio, in Irlanda (paese di
cultura celtica) era il 20 aprile, mentre il 1º novembre era una
data diffusa in Inghilterra e Germania (paesi di cultura germanica).
Secondo l'Oxford Dictionary of English
folklore: «Certamente Samhain era un tempo per raduni festivi e nei
testi medievali irlandesi e in quelli più tardi del folclore
irlandese, gallese e scozzese gli incontri soprannaturali avvengono
in questo giorno, anche se non c'è evidenza che fosse connesso con
la morte in epoca precristiana, o che si tenessero cerimonie
religiose pagane». L'associazione centrale col tema della morte
sembra affermarsi in un periodo successivo, e appare evidente nella
più recente evoluzione anglosassone della festa con le sue maschere
macabre.
Dopo che il protestantesimo ebbe
interrotto la tradizione di Ognissanti, in ambito anglosassone si
continuò a celebrare Halloween come festa laica. Negli USA, a
partire dalla metà dell'Ottocento, la festa si diffuse (specialmente
a causa dell'immigrazione irlandese) fino a diventare, nel secolo XX,
una delle principali festività statunitensi.
Negli ultimi anni del secolo la
festività di Halloween ha assunto carattere consumistico, con un
oscuramento progressivo dei significati originari. Festeggiamenti che
durano interi weekend sono ormai tipici in tutti gli Stati di
influenza anglofona. Così in USA, Irlanda, Australia e Regno Unito,
Halloween viene festeggiato come una "festa del costume",
dove party in maschera e festeggiamenti tematici superano il tipico
valore tradizionale del "dolcetto o scherzetto", per dar
vita a una nuova tradizione di divertimento, caratteristica di una
gioventù cresciuta.
Origine del nome
La parola Halloween rappresenta una
variante scozzese, dal nome completo All Hallows' Eve che tradotto
significa "Notte di tutti gli spiriti sacri", cioè la
vigilia di Ognissanti (in inglese arcaico "All Hallows' Day",
moderno All Saints' Day). Sebbene il sintagma All Hallows si ritrovi
in inglese antico (alra hālgena mæssedæg, giorno della messa di
tutti i santi), All Hallows' Eve non è attestato fino al 1556.
Secondo Renato Cortesi l'origine
andrebbe ricercata nel racconto del personaggio di Jack O' Lantern
che fu condannato dal diavolo a vagare per il mondo, di notte, alla
sola luce della zucca "scavata" contenente una candela.
Poiché il termine inglese per scavare è "to hollow" (e
quindi l'atto di scavare è "hollowing") da ciò
deriverebbe il nome Halloween.
Simboli
Lo sviluppo di oggetti e simboli
associati a Halloween si è andato formando col passare del tempo. Ad
esempio l'uso di intagliare zucche con espressioni spaventose o
grottesche risale alla tradizione di intagliare rape per farne
lanterne con cui ricordare le anime bloccate nel Purgatorio. La rapa
è stata usata tradizionalmente a Halloween in Irlanda e Scozia, ma
gli immigrati in Nord America usavano la zucca originaria del posto,
che era disponibile in grandi quantità ed era di maggiori
dimensioni, facilitando così il lavoro di intaglio. La tradizione
americana di intagliare zucche risale al 1837 ed era originariamente
associata al tempo del raccolto in generale, mentre fu associata
specificamente a Halloween verso la seconda metà del Novecento.
Il simbolismo di Halloween deriva da
varie fonti, inclusi costumi nazionali, opere letterarie gotiche e
horror (come i romanzi Frankenstein, Dracula e Lo strano caso del Dr.
Jekyll e di Mr. Hyde) e film classici dell'orrore (come Frankenstein,
La mummia, L'esorcista e Shining). Tra le primissime opere su
Halloween si ritrovano quelle del poeta scozzese John Mayne, che nel
1780 annotò sia gli scherzi di Halloween in What fearfu' pranks
ensue!, sia quanto di soprannaturale era associato con quella notte
in Bogies (Fantasmi), influenzando la poesia Halloween dello
scrittore Robert Burns. Prevalgono anche elementi della stagione
autunnale, come le zucche, le bucce del granturco e gli
spaventapasseri. Le case spesso sono decorate con questi simboli nel
periodo di Halloween.
Il simbolismo di Halloween include
anche temi come la morte, il male, l'occulto o i mostri.
Nero, viola e arancione sono i colori
tradizionali di questa festa.
Simbolismo del "dolcetto o
scherzetto?"
È un'usanza di Halloween che i bambini
vadano mascherati di casa in casa, chiedendo dolciumi e caramelle o
qualche spicciolo con la domanda "Dolcetto o scherzetto?".
La parola "scherzetto" è la traduzione dall'inglese trick,
una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro
proprietà, se non viene dato alcun dolcetto (treat). Esiste una
filastrocca inglese insegnata ai bambini delle elementari su questa
usanza: "Trick or treat, smell my feet, give me something good
to eat".
La pratica di mascherarsi risale al
Medioevo e si rifà alla pratica tardomedievale dell'elemosina,
quando la gente povera andava di porta in porta a Ognissanti (il 1º
novembre) e riceveva cibo in cambio di preghiere per i loro morti il
giorno della Commemorazione dei defunti (il 2 novembre). Questa
usanza nacque in Irlanda e Gran Bretagna, sebbene pratiche simili per
le anime dei morti si rinvengano anche in Sud Italia. Shakespeare
menziona la pratica nella sua commedia I due gentiluomini di Verona
(1593), quando Speed accusa il suo maestro di «lagnarsi come un
mendicante a Hallowmas [Halloween]».
La zucca di Halloween:
"Jack-o'-lantern"
La zucca di Halloween, che nei paesi
anglofoni viene chiamata col nome di "Jack-o'-lantern", è
uno degli oggetti e simboli principe della festività del 31 ottobre.
Si tratta di una zucca scavata a mano, sulla cui superficie vengono
intagliati i tratti di un volto, solitamente malefico e dal ghigno
beffardo. Al suo interno, una volta svuotata della polpa e dei semi,
viene riposta nella zucca una candela che, accesa, consente di vedere
i tratti intagliati anche in pieno buio.
Si ritiene che la tradizione di
intagliare zucche sia originaria dell'Irlanda. La prima
documentazione certa di tale pratica risale tuttavia solo ai primi
dell'800. Tale pratica era certamente diffusa in tutta l'isola
irlandese ed in alcune parti della Scozia.
In Nord America la prima attestazione
certa di zucche intagliate per la notte di Halloween risale al 1834.
Tuttavia, è molto probabile che la pratica dell'intaglio si
svolgesse anche antecedentemente, ma era un'usanza riconducibile al
semplice periodo annuale di raccolta delle zucche. Solo
successivamente quindi la zucca sarebbe stata collegata alla
festività del 31 ottobre.
La leggenda di "Jack-o'-Lantern"
Esistono molte varianti riguardo alla
leggenda di "Jack-o'-Lantern".
La più diffusa e conosciuta è
comunque quella di derivazione irlandese: Jack, un fabbro astuto,
avaro e ubriacone, una sera al pub incontrò il diavolo. A causa del
suo stato d'ebbrezza, la sua anima era quasi nelle mani del demonio,
ma astutamente Jack chiese al demonio di trasformarsi in una moneta,
promettendogli la sua anima in cambio di un'ultima bevuta. Jack mise
poi rapidamente il diavolo nel suo borsello, accanto ad una croce
d'argento, cosicché il demonio non potesse ritrasformarsi. Per farsi
liberare il diavolo gli promise che non si sarebbe preso la sua anima
nei successivi dieci anni e Jack lo lasciò andare.
Dieci anni più tardi, il diavolo si
presentò nuovamente e questa volta Jack gli chiese di raccogliere
una mela da un albero prima di prendersi la sua anima. Al fine di
impedire che il diavolo discendesse dal ramo, il furbo Jack incise
una croce sul tronco. Soltanto dopo un lungo battibecco i due
giunsero ad un compromesso: in cambio della libertà, il diavolo
avrebbe dovuto risparmiare la dannazione eterna a Jack.
Durante la propria vita Jack commise
però così tanti peccati che, quando morì, fu rifiutato dal
Paradiso e presentatosi all'Inferno, venne scacciato dal diavolo che
gli ricordò il patto, ben felice di lasciarlo errare come un'anima
tormentata. All'osservazione che fosse freddo e buio, il diavolo gli
tirò un tizzone ardente, che Jack posizionò all'interno di una rapa
intagliata che aveva con sé. Cominciò, così, da quel momento a
vagare senza tregua alla ricerca di un luogo in cui riposarsi.
Da allora, nella notte di Halloween,
aguzzando bene la vista, potreste vedere una fiammella vagare
nell'oscurità alla ricerca della strada di casa: la fiammella di
Jack.
I costumi di Halloween
Durante la festività di Halloween è
molto radicata nei paesi anglofoni (ma non solo) la tradizione di
indossare abiti che in Italia potrebbero dirsi carnevaleschi, ma che
da essi si distinguono per una spiccata propensione al macabro e al
grottesco.
Nonostante la prima attestazione di
indossare costumi la notte del 31 ottobre risalga al 1585 in Scozia,
non è certo che essa sia ascrivibile alla festività che oggi
chiamiamo Halloween. Indubbiamente, le prime referenze certe su tale
pratica si attestano sul finire del 1700 in Scozia ed Irlanda.
La pratica di indossare costumi la
notte di Halloween deriverebbe dalla credenza che, nella notte del 31
ottobre, molti esseri sovrannaturali e le anime dei morti abbiano la
capacità di girovagare per la Terra tra i viventi.
Nel Nord America tale pratica è
documentata per la prima volta nel 1911, quando un giornale di
Kingston (Ontario) pubblicò un articolo nel quale si parlava di
alcuni bambini che avevano passeggiato travestiti per le vie della
città. Tuttavia, nei primi anni del novecento, la pratica di
travestirsi era presso che nulla tra gli adulti. I vestiti di questo
periodo erano sempre realizzati in ambito casalingo, ed il trucco era
in stile gotico.
A partire dagli anni '30 alcune aziende
americane, in particolare la Ben Cooper Inc. di New York, cominciò a
produrre su scala industriale abiti e costumi per Halloween, che
iniziarono ad essere acquistati dai cittadini all'interno di
supermarket e negozi per bambini. I personaggi più utilizzati erano
(ma tutt'oggi sono) vampiri, zombie, lupi mannari, fantasmi,
scheletri e streghe. Col passare dei decenni, a questi personaggi si
sono poi aggiunti quelli dei super eroi e degli alieni.
Una volta diffusasi tra gli adulti, la
pratica del travestimento di Halloween è a volte stata utilizzata
come una "scusa" per indossare abiti succinti e sexy, che
mostrano parti del corpo quotidianamente non accettate dal pensiero
comune.
Il giro d'affari dei costumi di
Halloween negli USA
Ricerche condotte da alcune aziende
specializzate hanno mostrato come negli Stati Uniti (dove circa l'80%
delle famiglie spende denaro per l'acquisto di addobbi e costumi di
Halloween), la spesa media per l'acquisto di vestiti per singolo
nucleo famigliare si attesta attorno ai 38$ ogni anno. Un veloce
calcolo permette quindi di attestare a circa 3.3 miliardi di Dollari
la spesa annua degli americani per l'acquisto dei costumi di
Halloween.
Sfortunatamente non esistono ad oggi
ricerche simili per l'economia italiana.
Prospettive religiose
L'enfasi di Halloween è sulla paura,
sulla morte, sugli spiriti, sulla stregoneria, sulla violenza, sui
demoni e sul male. I bambini ne sarebbero negativamente influenzati.
In risposta alla crescente popolarità della festa, alcuni
fondamentalisti e alcune chiese evangeliche conservatrici sono
ricorsi a opuscoli e brevi fumetti per trasformare Halloween in
un'opportunità di evangelizzazione. In generale però il mondo
cristiano è contrario alla festa di Halloween, ritenendo che il
paganesimo, l'occulto, le pratiche e i fenomeni culturali connessi
siano incompatibili con la fede cristiana.
Nella Chiesa Anglicana alcune diocesi
hanno scelto di enfatizzare le tradizioni cristiane del giorno di
Ognissanti. Il World Book Enciclopedia afferma che essa rappresenta
l'inizio di tutto ciò che è cold, dark and dead: freddo, buio e
morto. Alcuni cristiani, in modo particolare discendenti dei popoli
celti, da cui ha origine Halloween, non ascrivono a essa un
significato negativo, vedendola come una festa puramente secolare
dedicata al celebrare "fantasmi immaginari" e a ricevere
dolci. Per questi cristiani, Halloween non costituisce una minaccia
per la vita spirituale dei bambini: gli insegnamenti sulla morte e la
mortalità, e le credenze degli antenati celti possono essere una
lezione di vita valida e una parte dell'eredità culturale dei loro
parrocchiani. Nella Chiesa cattolica degli Stati Uniti c'è chi
ritiene che Halloween abbia delle connessioni col Cristianesimo.
Padre Gabriele Amorth, esorcista della
diocesi cattolica di Roma, affermò che «festeggiare la festa di
Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato,
anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla
persona». L'Arcidiocesi di Boston ha organizzato una Saint Feast
('Festa dei Santi') per ricondurre Halloween alle sue radici
cristiane come celebrazione della notte prima di Ognissanti o All
Hallows Eve.
Paganesimo
Il neopaganesimo celtico considera
questo periodo come un tempo sacro.
Tradizioni simili in Italia
A Serra San Bruno, in Calabria, vi è
la secolare tradizione del "Coccalu di muortu". I
ragazzini, dopo aver intagliato una zucca riproducendo un teschio (in
dialetto serrese, appunto, "Coccalu di muortu"),
gironzolano per le vie del paese tenendo in mano la loro creazione e,
o bussando agli usci delle case oppure rivolgendosi direttamente alle
persone che incontrano per strada, esordiscono con la frase: "Mi
lu pagati lu coccalu?" ("Me lo pagate il teschio?").
In Puglia, a Orsara di Puglia, la notte
tra l'1 e il 2 di novembre si celebra l'antichissima notte del
"fucacost" (fuoco fianco a fianco): davanti a ogni casa
vengono accesi dei falò (in origine di rami secchi di ginestra) per
illuminare la strada di casa ai defunti (in genere alle anime del
purgatorio) che in quella notte tornerebbe a trovare i viventi. Sulla
brace di questi falò, viene cucinata della carne che tutti mangiano
in strada assieme ai passanti. Nella giornata del primo di novembre,
nella piazza principale, si svolge la tradizionale gara delle zucche
decorate (definite le "cocce priatorje" - le teste del
purgatorio).
A San Nicandro Garganico, cittadina in
provincia di Foggia, il 1° di novembre è usanza andare di porta in
porta a chiedere un'offerta. I bambini bussando alla porta recitano
la filastrocca "damm l'anma i mort, ca snnò t sfasc la porta"
(dammi l'anima dei morti, altrimenti butto giù la porta). Questa
usanza ricorda molto quella del dolcetto o scherzetto, tipica dei
paesi anglosassoni.
A Massafra, cittadina in provincia di
Taranto, gli anziani raccontano che la notte del 31 ottobre l'"aneme
du priatorie" (anime del purgatorio) lasciano il cimitero e
percorrono in processione le vie del centro storico usando il pollice
a mo' di candela e raggiungendo le chiese per celebrare la messa dei
morti. Se incontrano qualcuno per strada lo portano con sé. La
tradizione popolare vuole che un tale mentre si recava al lavoro
all'alba vide che in chiesa c'era la messa e vi entrò. Al termine
della messa quando il prete si girò per la benedizione, si accorse
che era senza naso. Solo allora si rese conto che tutti quelli che
erano intorno a lui erano morti e fu sopraffatto. Le anime del
purgatorio erano molto rispettate dagli anziani tanto che a loro era
dedicato un posto a tavola con tanto di posate e tovagliolo. Le anime
rientrano nel cimitero la notte dell'Epifania.
In Friuli e Veneto era diffusa la
tradizione di intagliare zucche con fattezze di teschio (dette
lumère, suche baruche o suche dei morti), e la credenza che nella
notte dei morti questi potessero uscire dalle tombe, muoversi in
processione, irretire i bambini, e infine che gli animali nelle
stalle potessero parlare. Sempre in Friuli era diffusa una tradizione
simile a quella del "dolcetto o scherzetto", ma applicata
nelle festività natalizie o carnevalesche, feste che hanno pure
origine come riti di passaggio d'anno, similmente a Halloween. In
queste occasioni i bambini, eventualmente travestiti da figure
spaventose e mostruose, potevano bussare di porta in porta recitando
filastrocche il cui significato era quello di chiedere dolci, noci o
piccoli regali, in cambio di un augurio rivolto all'interlocutore di
accedere al paradiso.
In Sardegna e in Corsica è conosciuta
nel Sud come Is Animeddas (Sarrabus) o Is Panixeddas; in Ogliastra
come Su Prugadoriu; nel Nuorese come Su mortu mortu, Sas Animas o Su
Peti Cocone (Orosei). È una tradizione antichissima e prevede che i
bambini si rechino di casa in casa per chiedere di fare del bene per
le anime dei morti attraverso richieste di doni usando frasi di rito
come "Mi ddas fait is animeddas?" ("mi fa le piccole
anime?") o "Carchi cosa pro sas animas" ("qualcosa
per le anime). I bambini che bussano alle porte si presentano nel
Nuorese come "sos chi toccana" ("quelli che
bussano")". Caratteristiche simili a Halloween si
riscontrano anche nel Nord dell'isola, nell'antica festa di
Sant'Andrea celebrata a Martis e in altri comuni dell'Anglona e del
Goceano: la notte del 30 novembre gli adulti vanno per le vie del
paese percuotendo fra loro graticole, coltelli e scuri allo scopo di
intimorire i ragazzi e i bambini che nel frattempo vagano per le
strade con delle zucche vuote intagliate a forma di teschio e
illuminate all'interno da una candela. I giovani, quando vanno a
bussare nelle case, annunciano la loro presenza battendo coperchi e
mestoli e recitando una enigmatica e minacciosa filastrocca nella
locale parlata sardo-corsa Sant'Andria muzza li mani!!...
(Sant'Andrea mozza le mani) ricevendo in cambio, per questa loro
esibizione, dolci, mandarini, fichi secchi, bibite e denaro.
In Emilia, in particolare a Reggio
Emilia, si festeggia mangiando dolci chiamati favette o ossa dei
morti. Sono biscotti dolci di pasta alla mandorla e di zucchero
aromatizzate e colorate fatte a forma di ossa. Si dice che mangiare
tali dolciumi porti bene in quanto richiamano la protezione dei morti
cari, in modo che possano proteggere dalla rigidezza dell'inverno.
In Abruzzo, in un paese in provincia di
Pescara c'è una ricorrenza quasi identica ad Halloween, con tanto di
zucche intagliate, ma quando i bambini bussano alle porte al "Chi
è?" invece di rispondere "Dolcetto o scherzetto?"
dicono L'anime de le morte (le anime dei morti).
A Lucera, Lesina e in tutte le altre
città della Daunia (provincia di Foggia), durante le festività di
Ognissanti e Tutti i morti si regalano delle calze ripiene di
cioccolatini e caramelle ai bambini, che, appese vicino al letto,
sono benedette la notte tra l’1 e il 2 novembre dagli spiriti dei
familiari morti.
Halloween all'estero
In Asia
In Giappone la festa di Halloween è
arrivata come un surrogato della cultura pop americana. Indossare
abiti a tema la notte del 31 ottobre è diventato molto popolare tra
gli adulti, in particolare nella città di Osaka dove, nell'ottobre
di 2012, circa 1700 persone con indosso costumi di Halloween
sfilarono per le vie della città.
Nelle Filippine i giorni che vanno dal
31 ottobre al 2 novembre sono dedicati al ricordo dei morti, ed in
questo periodo molti filippini tornano nelle rispettive città natali
per commemorare i defunti assieme alla propria famiglia. Il rituale
del "dolcetto o scherzetto?" si sta lentamente
sovrapponendo alla più antica tradizione del Pangangaluluwâ, dove
gruppi di persone, per lo più bambini, passano di casa in casa
cantando antiche canzoni per le anime defunte in cambio di soldi o
cibo. Dolcetto tipico di questi giorni è il suman, un biscottino
fatto di riso.
In Europa
In Germania la festa di Halloween non è
stata celebrata sino agli inizi degli anni '90, ma ad oggi è molto
popolare soprattutto a seguito delle influenze della cultura
americana. La tradizione del "dolcetto o scherzetto?" (in
tedesco Süßes sonst gibt's Saures) è oggi praticata in molte città
tedesche. Il giro d'affari per la festività si aggira annualmente
attorno ai 200 milioni di Euro.
In Irlanda la notte di Halloween molte
persone si travestono da zombie, fantasmi, streghe e goblins, Nella
città di Derry si organizza ogni anno uno dei più grandi spettacoli
pirotecnici dell'intera isola. Nonostante i fuochi d'artificio ed i
falò all'aperto siano vietati nella Repubblica Irlandese, il 31
ottobre molti cittadini festeggiano sparando numerosi fuochi
d'artificio e accendendo i cosiddetti "bonfire", grandi
falò all'aperto controllati. Nella città di Virginia, si tiene ogni
anno sul finire di ottobre il Virginia Pumpkin Festival (Festival
della zucca di Virginia), una competizione tra coltivatori di zucche
molto importante con premi in denaro, contornata da concerti, giochi
e fuochi pirotecnici.
In Romania la festa dedicata alle anime
dei defunti ricade tradizionalmente il 30 novembre, giorno di
Sant'Andrea. Tuttavia, essendo la Romania la patria di Dracula,
l'industria legata alla festività di Halloween ha fatto si che molte
celebrazioni e parate si svolgano anche in Romania, in particolare
nella regione della Transilvania.
Negli Stati Uniti d'America
Negli Stati Uniti, dove tutt'oggi è
ancora persistente un forte orientamento puritano, le celebrazioni di
Halloween non sono state realizzate sino agli inizi del 1900. La
festività sarebbe stata introdotta sul suolo americano dai circa due
milioni di irlandesi che emigrarono tra il 1845 ed il 1849.
Ad oggi la più grande tradizione di
Halloween sul suolo americano è quella del famoso "dolcetto o
scherzetto?" realizzata da bambini e ragazzini la notte del 31
ottobre. Durante questa sera i bambini, travestiti da zombie,
fantasmi o altri esseri paurosi, suonano i campanelli delle case del
loro circondario, chiedendo in regalo ai padroni di casa caramelle e
dolcetti. Anche gli adulti attendono la notte di Halloween per
partecipare a feste mascherate, organizzate solitamente in casa di
amici o all'interno di locali pubblici.
Sin dagli albori, la notte di Halloween
negli Stati Uniti è tuttavia sempre stata caratterizzata da alcuni
episodi di vandalismo ai danni delle proprietà altrui, comprensivi
di atrocità sugli animali. Tra le prime campagne per sensibilizzare
l'opinione pubblica su un corretto svolgimento della festività, si
ricorda quella condotta dai Boy Scouts nel 1912.
Tra i primi oggetti a tema,
commercializzati negli Stati Uniti per la notte di Halloween, si
ricordano le famose "cartoline di Halloween" (circa 200
disegni diversi), vendute tra il 1905 e il 1915. Si scoprì
successivamente che l'inchiostro utilizzato per queste cartoline era
tossico, e per questo furono ritirate dal commercio. Tuttavia,
proprio l'inchiostro utilizzato ha consentito a molte cartoline di
giungere ai giorni nostri con colori ancora molto vivaci ed accesi.
Tra le prime aziende che si cimentarono nella realizzazione di gadget
ed articoli per la notte di Halloween bisogna certamente citare la
Dennison Manufacturing Company (che nel 1909 pubblicò anche il primo
Almanacco delle Cartoline di Halloween) e la Beistle Company.
Ad oggi, la festività di Halloween è
tra le principali della cultura americana, ed è quella che vede il
maggior investimento economico dei cittadini per le decorazioni della
casa e l'acquisto di dolci e caramelle (seconda solo al Natale).
L'Associazione Americana dei Confezionatori (NCA) ha mostrato come
negli Stati Uniti circa l'80% delle famiglie spenda denaro per
l'acquisto di oggetti ed alimenti riconducibili ad Halloween. Il giro
d'affari annuale in America si aggira attorno ai 2 miliardi di
dollari.
Eventi negli Stati Uniti d'America
Gli eventi organizzati negli USA per la
notte di Halloween sono praticamente innumerevoli. Tra i più famosi
vi è certamente la "Parata di Halloween" che si svolge
ogni 31 ottobre a New York City. La parata, che vede la
partecipazione di circa 50.000 manifestanti in costume, percorre
l'intera Sixth Avenue.
Nella cittadina di Salem, famosa per le
"streghe di Salem", si organizzano ogni anno concerti,
tour, giochi ed altre attività.
Le caramelle "candy corn"
degli Stati Uniti d'America
Tra i più tipici elementi della
festività americana vi sono le cosiddette candy corn, delle
caramelle tricolore che assomigliano ad un chicco di mais. Il loro
consumo vede un picco nel periodo di Halloween.
La caramella, composta da zucchero,
sciroppo di granoturco e gelatina gommosa, fu inventata attorno al
1880 da George Renninger, un dipendente della Wunderle Candy Company
di Philadelphia.
Secondo le stime dell'Associazione
Nazionale dei Confezionatori Americani (NCA), ogni anno negli Stati
Uniti vengono consumate circa 9.000 tonnellate di "Candy Corn",
la quasi totalità nel periodo di Halloween.
Curiosità
Il gruppo power metal Helloween di
Amburgo trae il suo nome dalla festa di Halloween. Secondo l'ex
chitarrista Kai Hansen, il nome fu proposto dal bassista Markus
Großkopf la sera di Halloween del 1984, giocando sull'assonanza con
Hellish Music che i giovani si proponevano di fare. Il gruppo sfruttò
questa assonanza: Hansen scrisse una suite di oltre 13 minuti
intitolata Halloween, contenuta nel loro secondo album in studio,
Keeper of the Seven Keys Part I, mentre il loro EP di esordio
(Helloween) era introdotto da una breve successione di melodie
registrate da una radio, tra cui Happy Happy Halloween, sull'aria di
London bridge is falling down. Jack'o'lantern è una figura
ricorrente in tutte le loro copertine (la stessa "o" di
Halloween è rappresentata come una zucca maligna).
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