martedì 1 dicembre 2020

Johann Georg Faust

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Johann Georg Faust (Knittlingen, 1480 – 1540) fu una figura itinerante di alchimista, mago e astrologo.
Alchimista itinerante, astrologo e mago del rinascimento tedesco, da circa il 1580 la sua vita divenne il nucleo del racconto popolare del dottor Faust, che ebbe particolare fortuna e popolarità grazie ad autori come Christopher Marlowe, con la sua Tragica storia del Dottor Faust (Tragical History of Doctor Faustus, 1604), e Goethe, con il suo Faust (1808).
A causa del precoce ingresso nel mito e nella letteratura, è molto difficile stabilire con certezza i contorni storici della sua figura. Nel XVII secolo, si è addirittura messo in dubbio che ci sia mai stato un Faust storico, e il leggendario personaggio è stato identificato con un tipografo di Magonza chiamato Fust. Johann Georg Neumann, nel 1683, ha affrontato la questione nel suo Disquisitio historica de Fausto praestigiatore, stabilendo la consistenza storica di Faust sulla base di riferimenti contemporanei.

lunedì 30 novembre 2020

Consiglio dei Maghi

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Il Consiglio dei Maghi è una delle maggiori organizzazioni che governa sul Mondo Emerso, la terra immaginaria ideata dall'autrice italiana Licia Troisi e al centro di una vasta saga fantasy. Esso collabora con il Consiglio dei Re, che riunisce rappresentanti delle otto Terre che compongono il Mondo Emerso e si occupa di definire la politica comune, mentre il Consiglio dei Maghi si concentra principalmente sulla cultura e la scienza. La sede originaria dei due Consigli era Enawar, nella Grande Terra, al centro del Mondo Emerso.
Come si legge nel primo libro del ciclo delle Cronache del Mondo Emerso, al termine della massacrante Guerra dei Duecento Anni, il re mezzelfo Leven era riuscito ad assoggettare il Mondo Emerso, ma morì prima di dettare le condizioni di pace ai sovrani sconfitti, quindi il suo figlio ed erede, Nammen, stupì il mondo rinunciando al predominio, decretando invece che fossero istituiti il Consiglio dei Re e il Consiglio dei Maghi, perché amministrassero il bene comune ed evitassero futuri conflitti, e gli assegnò una regione al centro del Mondo Emerso ove sorgesse la loro sede (la Grande Terra). Seguì il lungo periodo della Pace di Nammen, che fu bruscamente interrotto dall'avvento del Tiranno, potente mago ed ex-membro del Consiglio, che si impossessò della Grande Terra e vi eresse la sua Rocca, dalla quale avviò la conquista dell'intero Mondo Emerso. Il Consiglio dei Maghi fuggì nella Terra del Sole e, avendo ora agli ordini l'Ordine dei Cavalieri di drago, si pose alla guida della resistenza delle Terre Libere al Tiranno. Attorno a questa guerra si snodano le vicende narrate nel ciclo delle Cronache del Mondo Emerso.
Il Consiglio dei Maghi è uno degli organi più potenti e prestigiosi del Mondo Emerso, quantunque molta gente provi diffidenza nei confronti dei maghi (ad esempio, anni prima il re dei mezzelfi decretò di bandirli dalla Terra dei Giorni). Soana e Sennar, e persino Aster, dichiarano di aver sognato a lungo di accedervi e di aver nutrito grandi aspettative riguardo al ruolo che avrebbero avuto come Consiglieri per il bene del mondo. Si tratta di aspettative che però non di rado sono state deluse, perché anche in seno al Consiglio dei Maghi c'è gelosia e cupidigia e la sua attività non è immune agli interesse personali dei vari membri. Anche per questo il Consiglio ha reagito del tutto impreparato all'ascesa del Tiranno.
I principali Consiglieri citati nelle Cronache del Mondo Emerso sono:
  • Aster, potentissimo mago mezzelfo, entrato giovanissimo nel Consiglio, ma poi espulso con disonore.
  • Oren, gnomo, padre di Reis e avversario di Aster nel Consiglio.
  • Reis, gnoma, compagna di Aster e poi maestra di Soana.
  • Sate, gnomo, consigliere della Terra del Sole.
  • Sennar della Terra del Mare, allievo di Soana e amico di Nihal.
  • Soana, consigliere della Terra del Vento, sorella di Livon, padre adottivo di Nihal, e maestra di Nihal stessa e di Sennar.
  • Theris, ninfa, consigliera della Terra dell'Acqua.

domenica 29 novembre 2020

Kemetismo

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Kemetismo (dall'egiziano antico kemet, "terra nera", ossia fertile, contrapposta a deshret, "terra rossa", il "deserto" simboleggiante il caos) è il nome con cui si indicano i movimenti contemporanei afferenti alla religione egizia. I seguaci, kemetici, rendono culto al dio supremo trascendente Amon (Neter neteru, "Dio degli dèi") e a tutte le sue manifestazioni immanenti (neteru). Il Italia si è costituita l'organizzazione "Kemetismo ortodosso solare".

Teologia

«Tutti gli dei sono tre: Amon, Ra e Ptah; coloro che sono senza pari. Il nome della sua natura nascosta [imn significa nascosto] è Amon, egli è Ra nel volto, il suo corpo è Ptah.»
(Inno ad Amon, Papiro Leiden I-350, Capitolo n°300)
Un'altra costante riscontrabile nella religione egizia è quella politeistica, in quanto decine di divinità erano venerate dalla popolazione egiziana. Le scuole teologiche spiegavano il divino secondo una concezione monistica. Gli dei (neteru) simboleggiavano la molteplicità delle forze che permettono la vita, le funzioni della natura attraverso le quali la creazione è venuta in essere e si mantiene. La loro rappresentazione attraverso immagini antropomorfiche e all'interno di una struttura genealogica, facilita la comprensione del processo creativo secondo una modalità logica e razionale.
Gli dei (neteru) in altri termini rappresentavano le differenti sfaccettature che compongono la medesima realtà, denominata in geroglifico Neter neteru, il "Dio degli dèi", la suprema divinità che le include tutte, esattamente come le diverse sfaccettature che compongono un solo diamante. Il Dio supremo era chiamato Amon (lit. il "Nascosto"; o Atum in altre scuole) quando trascendente; Ra quando luce e attività creante; Ptah quando fisicità già creata o sostanziale.

sabato 28 novembre 2020

Ankh



L'ankh (☥), conosciuto anche come chiave della vita e croce ansata, è un antico simbolo sacro egizio che essenzialmente simboleggia la vita. Gli dèi sono spesso raffigurati con un ankh in mano, o portato al gomito, oppure sul petto. In funzione di geroglifico l'ankh, oltre che significare "vita", assume diverse sfumature, in base al contesto in cui è inserito, sebbene sempre con caratteri mistici e religiosi.

Significati

Il significato originale di questo simbolo nella cultura egizia rimane un mistero per gli egittologi, molte e in contrasto sono infatti le teorie che ipotizzano le origini dell'ankh. Molti hanno speculato si tratti di:
  1. una rappresentazione stilizzata del grembo materno;
  2. il nodo del laccio delle antiche calzature egizie, i sandali egizi. Tra i fautori di questa teoria ricordiamo Alan Gardiner che ha ipotizzato che l'origine dell'ankh sia da ricollegare al laccio delle antiche calzature egizie. Questa interpretazione (la parte circolare circonda la caviglia, il laccio orizzontale si collega alla tomaia e la parte verticale è collegata con la punta della scarpa) può essere interpretata in senso mistico, tenendo presente che la saggezza egizia vedeva la vita come un sentiero da percorrere, ricco di negatività alternate alle positività, che ogni uomo percorre per giungere alla propria meta, alla propria realizzazione, intesa anche dal punto di vista spirituale: si collega al concetto di Andare, portato dalle divinità del pantheon in simbolo di energia eterna, si collega alla circumambulazione del Cerchio nella Magia rituale egizia;
  3. una stilizzazione dei genitali umani in atto di unione. Tra i fautori di questa teoria ricordiamo Howard Carter che afferma che l'origine dell'ankh sia da ricollegare alla simbolica unione mistica dei due principi, il principio maschile e il principio femminile. Le due parti dell'ankh, la tau sottostante e l'ansa sovrastante, corrispondono infatti ai simboli di due delle divinità più importanti della religione egizia, Iside e Osiride. L'ansa è il simbolo isiaco, probabilmente una stilizzazione dell'utero; la tau, ovvero una croce senza l'estensione superiore del braccio verticale, è invece il simbolo di Osiride, rimandabile al pene;
  4. una rappresentazione simbolica del sorgere del sole, con il cerchio simboleggiante il Sole che si è appena levato dall'orizzonte rappresentato dalla linea orizzontale. La sezione verticale sotto la linea orizzontale simboleggerebbe il cammino del Sole;
  5. una rappresentazione dello stesso Egitto: la parte superiore sarebbe il delta del Nilo e il tratto verticale sottostante il Nilo stesso, mentre le due braccia orizzontali raffigurerebbero il deserto libico, ad ovest, e quello arabico, ad est;
Come simbolo dell'unione dei due principi cosmici sta ad indicare anche l'unione mistica tra il cielo e la terra, ovvero il contatto tra il mondo divino e il mondo umano, nonché l'unione dei due principi intesa come generatrice dell'esistenza. La denominazione chiave della vita, oltre che un richiamo alla forma del simbolo stesso, sta ad indicare anche il significato escatologico del simbolo: l'ankh è anche infatti vita eterna, grazie alla quale l'uomo riesce a superare la morte, per giungere alla rinascita.
In quanto simbolo della vita e dell'immortalità, il suo significato è estensibile a quello di simbolo dell'universo, dato che il cosmo è pura vita, pura esistenza ed eterno alternarsi di cicli regolatori, oltre che costantemente generato dall'alternarsi di principi in eterna opposizione.

Nell'Antico Egitto

L'ankh appare di frequente nelle opere artistiche dell'Antico Egitto. Nelle raffigurazioni divine appare come caratteristica delle stesse divinità, ad indicare la natura ultraterrena e l'eterna esistenza di esse. In quanto è la vita il suo significato principale, abbinato agli dèi ne indica la natura di forze cosmiche, generatrici dell'universo e dunque della vita. L'ankh veniva utilizzato in particolare come amuleto, capace di infondere salute, benessere e fortuna. Spesso alla morte di una persona, che venisse mummificata o meno, l'ankh era un elemento fondamentale, con il quale il corpo doveva essere sepolto. Un altro uso frequente dell'ankh era quello che lo vedeva in funzione di specchio, nel quale il vetro riflettente era posto nell'ansa.

Nel regno di Giuda

Nel 2009, nel corso di uno scavo archeologico effettuato ai piedi del lato meridionale del Monte del Tempio a Gerusalemme, fu rinvenuta una bulla riportante il sigillo impresso del re Ezechia (727–698 a.C.). Il sigillo, riportante il testo in antico ebraico "Appartenente a Ezechia [figlio di] Ahaz re di Giuda", raffigura anche un sole alato, con due ali rivolte verso il basso, fiancheggiato da due ankh.

Nella tarda antichità

In epoca romana è probabile che l'ankh abbia influenzato il simbolo della mano di Venere (o specchio di Venere), simbolo della divinità, in seguito adottato come simbolo dell'omonimo pianeta nell'astrologia; come simbolo del rame nell'alchimia e come simbolo del sesso femminile nella biologia.
Con l'imposizione del Cristianesimo, e conseguente destituzione e persecuzione del Paganesimo, tutti i simboli appartenenti alla sfera di quest'ultima forma religiosa vennero repressi. Nonostante ciò l'ankh continuò a mantenere una certa importanza in Egitto date le profonde radici che il simbolo aveva nella cultura del luogo, e finì con l'essere assimilato dalla Chiesa copta ortodossa e adottato come simbolo stesso del Cristianesimo copto, data la similarità con la croce e l'assenza di elementi zoomorfici o antropomorfici, ripudiati in origine dalla religione cristiana. Da qui la denominazione latina di crux ansata, ovvero "croce ansata". Anche in epoca cristiana mantenne l'uso di amuleto. Attualmente la Chiesa Cattolica non la riconosce come simbolo di croce cristiana.




venerdì 27 novembre 2020

Atalanta fugiens

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Atalanta fugiens è un'opera letteraria del medico-musicista tedesco Michael Maier (1566-1622), comprendente 50 discorsi filosofici, 50 incisioni a opera di Matthäus Merian e 50 canoni musicali. L'opera, data alle stampe nel 1617, si configura come un prototipo di ipertesto multimediale comprendente infatti: discorsi filosofici, immagini e musiche originali.
Il soggetto dell'opera è strettamente alchemico ed ispirato al mito di Atalanta.
L'autore assegna alla musica il ruolo più importante nell'ambito della trattazione. Nelle tre voci delle 50 fughe (si tratta in realtà di canoni a tre voci) vengono rappresentati i tre personaggi principali della vicenda mitologica: Atalanta che fugge (antecedente), Ippomene che insegue (conseguente), e la mela come tenor (tratto probabilmente dal repertorio gregoriano) di base sotteso a tutte le 50 composizioni.
L'apparente incomprensibilità complessiva del lavoro di Maier è attribuibile alla frattura nella tradizione di una comunicazione del sapere alchemico dovuta all'emergere di una nuova mentalità "moderna" e "scientifica" tipica del periodo storico successivo a quello vissuto da Maier.

Esecuzioni pubbliche

  • Nel maggio del 2005 è stata realizzata la prima esecuzione scenica dell'opera su regia di Marco Bellussi, presso il Teatro Apollo di Crotone nell'ambito delle manifestazioni del Festival dell'Aurora. In quell'occasione la direzione musicale fu affidata a Renè Clemencic e gli epigrammi furono declamati dal matematico Piergiorgio Odifreddi.
  • È disponibile una versione in notazione moderna delle musiche pubblicata dalle Edizioni musicali Bèrben di Ancona nel 2006 a cura del musicista Davide Bortolai; questa versione è redatta per voce ed accompagnamento di chitarra classica (liuto) allo scopo di facilitare gli eventuali studiosi nella esecuzione ed analisi di queste interessanti melodie: Canti Alchemici (50 canoni tratti dall'Atalanta Fugiens di Michael Maier (a cura di Davide Bortolai) edizioni Berben Ancona 2006.









giovedì 26 novembre 2020

Anomalia dell'Ararat

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L'anomalia dell'Ararat è un oggetto non identificato che appare su alcune fotografie, risalenti alla fine degli anni quaranta, delle distese innevate sulla cima del monte Ararat, in Turchia. Alcuni studiosi biblici hanno avanzato l'ipotesi che possa trattarsi dei resti dell'arca di Noè che, secondo il racconto della Bibbia, si sarebbe arenata su questo monte.
Il monte, la cui cima non è facilmente accessibile, si trova al confine tra la Turchia e l'Armenia, allora parte dell'Unione Sovietica. Era quindi una zona militarmente rilevante. Sono state condotte numerose osservazioni dallo spazio che non hanno tuttavia chiarito l'origine dell'anomalia. La prima ed unica spedizione di ricerca in situ è stata organizzata nel 2004, ma le autorità turche le hanno impedito di raggiungere la cima.

Storia

L'anomalia è situata all'estremità nord-ovest dell'altopiano occidentale del monte Ararat, a 4.724 metri di altitudine, a circa 2,2 chilometri in linea d'aria dalla cima (5.137 metri). L'oggetto sembra essere situato sul bordo di una brusca pendenza. L'anomalia venne localizzata per la prima volta nel corso di una missione aerea dell'US Air Force, il 17 giugno 1949; il monte Ararat si situava infatti sulla frontiera tra Turchia e Unione Sovietica, ed aveva dunque un importante interesse strategico durante la guerra fredda. L'oggetto venne subito analizzato perché "troppo lineare per essere naturale e apparentemente sotto il ghiaccio" e presto si ipotizzò che si trattasse dell'arca di Noè. I servizi segreti statunitensi ipotizzarono anche la presenza di una base segreta sovietica nel punto in cui si era fotografata l'anomalia.
La pellicola fotografica venne classificata come segreta, benché con un livello di riservatezza poco elevato, ed altre fotografie sono state scattate nel corso degli anni da aerei e da satelliti. Sei foto del 1949 furono declassificate nel 1995 ai sensi del Freedom of Information Act e trasmesse a Porcher Taylor, professore della University of Richmond, presso il Center for Strategic and International Studies di Washington, un'istituzione specializzata nello studio delle informazioni ottenute via satellite. Taylor divenne uno dei più grandi sostenitori del ritrovamento dell'arca.
L'area del Monte Ararat è stata inoltre ispezionata per ulteriori ricerche dallo SPOT nel settembre 1989, dal Landsat nel 1974 e dallo Space Shuttle nel 1994, oltre che dal KH-9 nel 1973 e dal KH-11 nel 1976 e nel 1990-1992. A causa delle pessime condizioni meteorologiche e delle limitazioni tecnologiche, queste non furono in grado di risolvere il mistero; alcuni studi hanno però confermato la presenza di legno sotto il ghiaccio e di una struttura piana. Nel 2000 venne organizzato un progetto di ricerca, in collaborazione tra Insight Magazine e Space Imaging (ora GeoEye), utilizzando IKONOS; il satellite registrò l'anomalia il 5 agosto e 13 settembre 2000, ricostruendo inoltre un video computerizzato delle immagini.
Nel 2004 Daniel McGivern annunciò che intendeva finanziare una spedizione da 900.000 dollari sulla cima del monte Ararat per il mese di luglio dello stesso anno, con lo scopo di stabilire la verità sull'anomalia dell'Ararat. Dopo vari preparativi, tra cui l'acquisto di immagini satellitari appositamente realizzate, le autorità turche tuttavia non gli concessero l'accesso alla cima, poiché quest'ultima è situata in una zona militare. La spedizione fu in seguito accusata dalla National Geographic Society di essere soltanto un colpo mediatico abilmente montato, dato che il suo capospedizione, il professore turco Ahmet Ali Arslan, era stato già accusato di avere falsificato fotografie della presunta arca.
La CIA, che ha esaminato le immagini satellitari di McGivern, ha d'altra parte ritenuto che l'anomalia fosse costituita da "strati lineari di ghiaccio coperti dalla neve accumulata di recente".
Un nuovo annuncio di un presunto ritrovamento è stato dato il 27 aprile 2010 da una spedizione congiunta turca e di Hong Kong, a cui hanno partecipato membri della "Noah's Ark Ministries International". La spedizione ha annunciato di avere scoperto sull'Ararat una insolita caverna con pareti in legno a un'altitudine alla quale si ritiene non siano mai esistiti insediamenti umani, e di aver datato il legno (attraverso il test del carbonio 14), a 4.800 anni fa. Il portavoce del gruppo, Yeung Wing-Cheung, ha dichiarato alla stampa che non è certo al 100% che si tratti dell'Arca, ma al 99,9% pensiamo di sì. Uno dei membri della spedizione McGivern si è in seguito dissociato dal proprio gruppo sostenendo che alcuni pezzi di legno ritrovati sull'Ararat fossero probabilmente stati portati lì appositamente da alcuni manovali curdi che erano a conoscenza della spedizione.

mercoledì 25 novembre 2020

GEIPAN

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GEIPAN, (Groupe d'Études et d'Informations sur les Phénomènes Aérospatiaux Non-identifiés, sept. 2005-), conosciuto anche come GEPAN (1977-1988) e SEPRA (1988-2004), è una unità dell'agenzia spaziale francese CNES il cui scopo è investigare fenomeni aerospaziali non identificati (anche noti come UAP -unidentified aerospace phenomena) e rendere le scoperte disponibili al pubblico.

Gestione delle informazioni

La Gendarmeria francese aveva istruzioni di canalizzare le informazioni provenienti dai rapporti di avvistamenti UFO verso la SEPRA, che pertanto era in grado di avere a disposizione un grande database di tali eventi. Nel caso in cui vi fossero tracce attendibili, SEPRA poteva contare sulle risorse tecniche del CNES al fine realizzare una investigazione di carattere scientifico. Un esempio famoso di investigazione di questo tipo fu il Caso di Trans-en-Provence.
Nel marzo 2007, GEIPAN iniziò a rendere disponibili i propri archivi a chiunque ed oggi continua a raccogliere, gestire e a pubblicare dettagliatamente le analisi dei dati raccolti sugli eventi segnalati. Ricerca dei casi registrati
Alcuni scettici francesi hanno criticato la qualità del lavoro svolto dal GEPAN.

 
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