Tra le colline piacentine, avvolto da boschi fitti e scogliere di
pietra, sorge il Castello di Gropparello, una delle
fortezze medievali più suggestive d’Italia. Oggi è meta di
turisti, famiglie e scolaresche, ma dietro le sue mura si cela una
delle leggende più oscure e affascinanti della tradizione popolare:
quella di Rosania Fulgosio, la cosiddetta Dama
Murata. Una storia che intreccia amore, gelosia, intrighi
familiari e un destino crudele, sospeso tra storia e mito, che ancora
oggi alimenta racconti di apparizioni e misteri irrisolti.
Il Castello di Gropparello, edificato in epoca altomedievale, è
sempre stato un punto strategico della Val Vezzeno. La sua posizione,
arroccata su uno sperone di roccia, lo rendeva una roccaforte
inespugnabile, testimone di guerre, assedi e passaggi dinastici. Tra
i tanti proprietari che si sono succeduti, spicca la famiglia
Fulgosio, di origini nobiliari, che resse la
fortezza durante il XIV secolo.
È proprio in questo contesto che si inserisce la tragica vicenda
di Rosania Fulgosio, giovane donna di rara bellezza
e di animo gentile, costretta dalle circostanze a un matrimonio
combinato che avrebbe segnato la sua vita per sempre.
Secondo la leggenda, Rosania era innamorata di un cavaliere che
frequentava la corte del castello. L’uomo, valoroso e di spirito
leale, ricambiava il suo affetto, e i due sognavano un futuro
insieme. Ma come spesso accadeva nel Medioevo, le scelte sentimentali
erano subordinate agli interessi politici e alle alleanze tra
famiglie.
Il padre di Rosania decise infatti di darla in sposa a Pietro
da Cagnano, signore potente e ambizioso. L’unione non era
dettata dall’amore, bensì dalla convenienza: consolidava il potere
tra casate e garantiva sicurezza militare e prestigio sociale.
Rosania, pur riluttante, accettò il suo destino. Il matrimonio fu
celebrato, e la giovane donna si trasferì al Castello di Gropparello
al fianco del nuovo marito.
Nonostante il vincolo matrimoniale, il cuore di Rosania non riuscì
a dimenticare il suo cavaliere. I due, secondo i racconti tramandati,
continuarono a vedersi di nascosto tra i corridoi e i giardini del
castello, rischiando la rovina pur di vivere momenti di passione.
Ma i segreti, si sa, raramente restano tali. Pietro da Cagnano,
uomo orgoglioso e noto per il carattere collerico, iniziò a
sospettare della moglie. Le voci correvano tra i servitori e gli
sguardi tradivano verità inconfessabili.
Quando la relazione venne alla luce, il destino di Rosania era
segnato.
La leggenda racconta che Pietro da Cagnano, accecato dalla gelosia
e dall’onta subita, decise di punire la moglie con una sorte
terribile: farla murare viva nelle segrete del castello.
In una notte senza luna, Rosania fu condotta in una stanza buia e
angusta. Lì, mentre pregava e implorava pietà, i muratori al
servizio del marito iniziarono a sigillare la porta con mattoni e
calce. Le sue grida si spensero lentamente, mentre la pietra chiudeva
per sempre la sua prigione.
Da quel momento, il Castello di Gropparello divenne il sepolcro
della giovane dama, condannata a vagare come spirito inquieto per
l’eternità.
La leggenda non si ferma all’evento tragico. Nei secoli
successivi, numerosi testimoni hanno riferito di aver visto apparire
una figura femminile diafana, avvolta in abiti medievali, aggirarsi
tra le mura del castello.
Secondo i racconti, lo spirito di Rosania si manifesta con
particolare intensità nelle notti di tempesta o nei momenti di
grande silenzio. Alcuni visitatori hanno udito lamenti provenire
dalle segrete, altri hanno percepito una presenza fredda e
malinconica nelle sale principali.
La Dama Murata non sarebbe però un fantasma ostile: al
contrario, le leggende locali narrano che Rosania protegga i bambini
e i cuori puri che entrano nel castello, quasi a voler compensare la
sua storia di dolore con un gesto di tenerezza.
Oggi, il Castello di Gropparello non è solo una meta storica e
culturale, ma anche un luogo di mistero che attira appassionati di
leggende e curiosi del paranormale. Le visite guidate spesso
includono il racconto della vicenda di Rosania, e in alcune occasioni
vengono organizzate notti a tema medievale e spettacoli
teatrali che rievocano la sua storia.
Molti turisti si recano al castello proprio per scoprire la
leggenda della Dama Murata. Alcuni raccontano di aver
percepito presenze inspiegabili o di aver avvertito un brivido
improvviso attraversare le sale, come se il ricordo di Rosania fosse
ancora vivo tra quelle pietre.
Ma quanto c’è di vero in questa leggenda? Gli storici locali
hanno cercato di distinguere tra mito e realtà. Non esistono
documenti ufficiali che attestino la morte violenta di Rosania
Fulgosio, né prove che confermino l’episodio del muro. Tuttavia,
la figura di Pietro da Cagnano è realmente esistita, così come le
tensioni politiche e familiari dell’epoca, che spesso si
traducevano in drammi privati.
Il racconto della Dama Murata potrebbe dunque essere una
trasposizione simbolica, nata per spiegare fenomeni misteriosi
avvenuti nel castello o per dare voce alle sofferenze femminili in
un’epoca in cui le donne erano spesso vittime di decisioni imposte.
Che sia verità storica o invenzione popolare, la leggenda di
Rosania Fulgosio continua a esercitare un fascino irresistibile.
Racchiude tutti gli elementi del mito gotico: un amore proibito, un
tradimento, una morte crudele e un fantasma che non trova pace.
Il Castello di Gropparello, con le sue mura imponenti e i suoi
panorami mozzafiato, offre lo scenario perfetto per mantenere viva
questa storia. Camminare nei suoi corridoi significa immergersi in un
tempo sospeso, dove passato e presente si fondono e dove la voce di
Rosania sembra ancora sussurrare tra le pietre.
La leggenda di Rosania Fulgosio, la Dama
Murata del Castello di Gropparello, non è soltanto un racconto
del passato, ma un patrimonio immateriale che arricchisce l’identità
del luogo. È la testimonianza di come le storie, anche se nate da un
nucleo di verità o da un semplice sussurro popolare, possano
attraversare i secoli e arrivare fino a noi, mantenendo intatto il
loro potere evocativo.
Visitare il Castello di Gropparello significa non solo ammirare un
gioiello architettonico medievale, ma anche incontrare l’anima di
Rosania: una presenza invisibile che continua a raccontare la sua
storia a chi è disposto ad ascoltare.