lunedì 13 ottobre 2025

Quetzalcoatl: il dio venuto dal cielo – tra mito, scienza e antiche tecnologie perdute

Nuove interpretazioni archeologiche e simboliche gettano luce su una figura enigmatica della mitologia mesoamericana. Quetzalcoatl, il “Serpente Piumato”, continua a suscitare interrogativi: era un dio, un simbolo di conoscenza… o qualcos’altro?

Tra i miti più affascinanti e controversi dell’antica America Centrale, quello di Quetzalcoatl – letteralmente il Serpente Piumato – occupa un posto unico. Descritto come un essere alto, dalla pelle chiara, barbuto e dotato di poteri divini, Quetzalcoatl rappresentava, per i popoli aztechi e toltechi, il principio della conoscenza, della creazione e del rinnovamento. Ma dietro la leggenda si cela forse un mistero più profondo, che intreccia mitologia, astronomia e – secondo alcune interpretazioni moderne – suggestioni tecnologiche di epoche remote.

Nelle cronache precolombiane, Quetzalcoatl è ritratto come un dio civilizzatore, portatore di insegnamenti spirituali e tecnici: l’agricoltura, la scrittura, la metallurgia, la misurazione del tempo. È un essere che “discende dal cielo” e “viaggia nei venti”, epiteto che in molti testi viene collegato al suo dominio sull’aria.

Le fonti azteche lo descrivono come un uomo dalla pelle chiara e la barba fluente, dotato di una “nave che si muoveva come un turbine”. Questa immagine, nella sua ambiguità, ha alimentato nel XX e XXI secolo numerose teorie pseudoarcheologiche e ufologiche: Quetzalcoatl come viaggiatore cosmico, o come simbolo di contatti con civiltà avanzate preistoriche.

Sebbene tali ipotesi non abbiano riscontro scientifico, la loro persistenza testimonia la potenza evocativa del mito e la difficoltà di spiegare razionalmente alcuni dettagli tramandati da popoli che, senza strumenti moderni, osservavano e registravano fenomeni astronomici con precisione sorprendente.

Durante l’epoca mitica del Quinto Sole, Quetzalcoatl intraprende la sua discesa nel Mictlan, il regno degli Inferi. Secondo il Codex Borgia e altre fonti mesoamericane, egli avrebbe raccolto le ossa dei defunti delle ere precedenti, per poi mescolarle con il suo stesso sangue, dando così origine a una nuova umanità.

Questo atto di creazione, interpretato in chiave simbolica, rappresenta il passaggio della vita attraverso la morte e la rigenerazione del mondo. Tuttavia, alcuni studiosi moderni leggono in questo racconto un linguaggio allegorico affine alla biotecnologia: “laboratori sotterranei”, “esperimenti”, “iniezioni di sangue”. Elementi che, se letti con occhi contemporanei, evocano sorprendenti parallelismi con pratiche scientifiche.

La narrazione della “creazione per fusione del sangue” potrebbe simboleggiare l’antica comprensione di un principio vitale universale – il tonalli, l’energia divina che anima ogni essere. Tuttavia, la precisione dei dettagli e la costanza delle rappresentazioni iconografiche continuano a stupire anche gli archeologi più scettici.

Nei bassorilievi maya e toltechi, il “Serpente Piumato” è raffigurato circondato da fiamme, venti e colonne di fumo, come se emergesse da un vortice d’aria. Alcune strutture piramidali – come la Pirámide de Quetzalcoatl a Teotihuacán – mostrano motivi che, a un occhio moderno, ricordano ugelli di propulsione o capsule aerodinamiche.

Gli antichi dei, raccontano i codici, indossavano “abiti lucenti, aderenti, con elmi e maschere che emanavano luce” – descrizioni che alcuni ricercatori alternativi paragonano a tute pressurizzate o equipaggiamenti di volo. In realtà, tali elementi rientrano nella complessa simbologia religiosa mesoamericana, dove piume, giade e specchi rappresentavano attributi di potere e conoscenza spirituale.

La lettura “tecnologica” di questi simboli resta suggestiva ma speculativa. Tuttavia, è innegabile che il mito di Quetzalcoatl unisca in sé elementi che anticipano l’immaginario moderno del volo, della scienza e del contatto tra mondi.

Secondo la profezia azteca, Quetzalcoatl non sarebbe morto, ma partito verso oriente su una nave fiammeggiante, promettendo di tornare “quando il tempo sarà maturo”. Alcuni storici ritengono che questo mito abbia contribuito al tragico fraintendimento che accolse Hernán Cortés nel 1519, scambiato dagli Aztechi per il dio ritornato.

Oggi, nel XXI secolo, il simbolo del Serpente Piumato continua a ispirare artisti, scienziati e filosofi. È l’archetipo dell’unione fra cielo e terra, spirito e materia, mito e scienza. Un ponte tra l’antico e il moderno, tra il divino e l’umano.

Che Quetzalcoatl sia stato un dio, un maestro spirituale o un visitatore di stelle, il suo messaggio rimane immutato: la conoscenza è il vero vento che muove l’uomo verso il futuro.
Un vento che, ancora oggi, soffia dalle piramidi di Teotihuacán fino ai laboratori moderni dove l’umanità continua a cercare il segreto della propria origine.



0 commenti:

Posta un commento

 
Wordpress Theme by wpthemescreator .
Converted To Blogger Template by Anshul .