domenica 26 ottobre 2025

L’antico enigma di una pietra del North Carolina: un adze preistorico riscrive la storia dei primi artigiani d’America

 

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Un pezzo di pietra, raccolto quasi per caso in un campo agricolo del North Carolina nel lontano 1973, si sta rivelando una delle scoperte archeologiche più significative degli ultimi anni negli Stati Uniti. A prima vista poteva sembrare una punta di freccia fuori scala, ma la sua forma massiccia – 18 cm di lunghezza, 5 cm di altezza e quasi 4 cm di larghezza – ha da subito suggerito che si trattasse di qualcosa di molto diverso. Oggi, dopo quasi mezzo secolo di silenzio, gli archeologi dello State Office of Archaeology del North Carolina hanno formulato una teoria affascinante: quel manufatto potrebbe essere un adze, un attrezzo da lavorazione del legno utilizzato dalle popolazioni indigene tra il 3000 e il 1000 a.C., nel pieno del Periodo Tardo Arcaico.

Questa scoperta, riportata pubblicamente solo di recente, aggiunge un tassello importante alla conoscenza dei popoli precolombiani del Sud-Est degli Stati Uniti, mostrando un livello di ingegno tecnico e una capacità di adattamento che contribuiscono a ridefinire la comprensione dell’archeologia nordamericana.

Secondo David Cranford, archeologo statale e autore della nuova analisi, l’oggetto rinvenuto vicino a Monroe, nella contea di Union e non distante dal confine con la Carolina del Sud, sarebbe stato impiegato per levigare e rifilare il legno, una funzione fondamentale per la vita quotidiana di migliaia di anni fa. Canoe, ciotole, travi per abitazioni: tutto dipendeva dalla capacità di lavorare il legno con strumenti adatti.

L’adze si distingue dalle comuni asce scanalate della stessa epoca per l’orientamento della lama, montata perpendicolarmente al manico. Non un’arma, dunque, ma un utensile essenziale per costruire e garantire la sopravvivenza delle comunità indigene.

Un’analisi più dettagliata ha rivelato:

  • Danni sul bordo affusolato, indicativi di uso reale e prolungato

  • Segni di percussione e molatura, tipici della tecnica di realizzazione preistorica

  • Una struttura adatta a essere fissata a un manico di legno

La zona del ritrovamento ricade in un’area storicamente occupata dalla Nazione Catawba, comunità indigena tuttora viva e riconosciuta a livello federale. I Catawba sono noti per le loro eccellenze nella lavorazione della ceramica, ma questa scoperta dimostra quanto la loro tecnologia potesse raggiungere livelli elevati anche nella trasformazione del legno, risorsa fondamentale nella regione.

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L’ipotesi è che oggetti come questo appartenessero a una rete culturale ben più ampia, dove conoscenze e tecnologie circolavano lungo i fiumi e le foreste del Sud-Est precoloniale, molto prima dei primi contatti europei.

La classificazione dell’oggetto come adze arcaico apre scenari interessanti:

Caratteristica

Significato storico

Strumento massiccio

Utilizzo intensivo per grandi lavorazioni

Realizzazione tramite “beccata e molatura”

Tecnica tipica del Tardo Arcaico

Presenza in un sito interno

Produzione locale di utensili avanzati

Uso nella costruzione di piroghe

Sviluppo della navigazione fluviale

Il fatto che un oggetto così sofisticato provenga da un terreno privato dimostra come gran parte della storia materiale degli Stati Uniti sia ancora sepolta sotto campi e foreste, in attesa di essere portata alla luce dall’archeologia moderna.

Non è la prima volta che nel North Carolina emergono reperti enigmatici: nel 2019 gli archeologi hanno analizzato una pietra scolpita a forma di volto, rinvenuta a Newton Grove. Anche in quel caso, l’origine resta oggetto di studio, ma appare chiaro come l’area custodisca ancora segreti affascinanti.

Ogni ritrovamento contribuisce a una narrazione più complessa rispetto a quella spesso divulgata:

✅ Le popolazioni indigene svilupparono strumenti avanzati
✅ Gestivano risorse e tecnologie in maniera sostenibile
✅ Erano capaci di lavorazioni specialistiche complesse

Questi strumenti non appartengono a una civiltà “primordiale”, ma a culture con una profonda conoscenza dell’ambiente e una capacità creativa pari, per la loro epoca, a quella di qualsiasi altra regione del mondo.

In un contesto di crescente attenzione alla storia indigena e alla sua preservazione, il riconoscimento di tali reperti è fondamentale per:

  • Restituire dignità storica alle culture native

  • Sostenere la ricerca scientifica con approcci interdisciplinari

  • Educare il pubblico su una preistoria americana ancora largamente sconosciuta

  • Proteggere i siti archeologici da urbanizzazione e vandalismo

Gli studiosi sottolineano che ogni oggetto è parte di un patrimonio culturale condiviso, da tutelare nel rispetto delle comunità a cui appartiene.

Gli archeologi sperano di:

? Localizzare con precisione il sito originario del reperto
? Condurre nuovi scavi controllati nella zona
? Utilizzare tecniche moderne (3D scanning, analisi chimiche)
? Collaborare con la Nazione Catawba nella conservazione del patrimonio

Il misterioso adze, dopo 5.000 anni sotto terra e quasi 50 anni dimenticato in un cassetto, potrebbe diventare una chiave preziosa per comprendere il passato della regione.

Questa scoperta, piccola nelle dimensioni ma enorme nel significato, ricorda che:

“Anche la più umile delle pietre può raccontare una storia capace di cambiare ciò che sappiamo sulla nostra civiltà.”

Un semplice strumento, concepito da mani ingegnose migliaia di anni fa, riemerge oggi per testimoniare l’ingegno, la resilienza e l’identità dei primi popoli del Nord America. E ci spinge a guardare al terreno sotto i nostri piedi non come un semplice suolo da coltivare, ma come un archivio vivente del nostro passato.



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