I cerchi nel grano continuano a catturare l’immaginazione di appassionati di misteri, ricercatori scientifici e storici, nonostante decenni di tentativi di spiegazione. Sebbene la maggior parte delle formazioni compaia nell’Inghilterra meridionale, con oltre 100 casi registrati ogni anno, il fenomeno è documentato in tutto il mondo, dall’Australia al Sud Africa, dalla Cina alla Russia, spesso in prossimità di siti archeologici considerati sacri dalle antiche civiltà.
Fin dagli anni ’70, i Crop Circles hanno diviso l’opinione pubblica: gli appassionati di UFO e fenomeni paranormali vi hanno visto messaggi extraterrestri, gli agricoltori hanno lamentato ingenti danni alle colture, mentre gli scettici li hanno liquidati come bufale. Nel 1991, tre anziani britannici — Doug Bower, Dave Chorley e John Lundberg — dichiararono di aver creato molti dei cerchi nel grano usando corde, tavole e ore di lavoro. Questo apparente chiarimento, tuttavia, non ha risolto tutti i misteri: alcune formazioni risultano talmente complesse da sfidare qualsiasi spiegazione di origine umana.
Un esempio emblematico è il crop circle di Milk Hill, comparso il 13 agosto 2001 nel Wiltshire. La formazione conteneva 409 cerchi con un diametro complessivo superiore a 240 metri. Secondo i calcoli, i “cropmaker” avrebbero dovuto lavorare per più di 12 ore sotto la pioggia, illuminati solo da torce, senza essere visti. La precisione geometrica e la complessità matematica della struttura suggeriscono schemi non lineari estremamente sofisticati, difficilmente replicabili senza tecnologia avanzata.
Karen Alexander, ricercatrice e autrice di Crop Circles: Signs, Wonders, and Mysteries, spiega:
“Non c’è dubbio che alcuni cerchi nel grano siano opera dell’uomo, ma esiste una percentuale significativa di formazioni la cui origine resta sconosciuta.”
Tra le caratteristiche distintive dei cerchi ritenuti autentici ci sono la precisione matematica, lo schiacciamento degli steli mediante micro-esplosioni alla base e talvolta la presenza di microradiazioni, fenomeni che escluderebbero un intervento umano.
Le prime apparizioni documentate nei campi dell’Inghilterra del Sud risalgono alla metà degli anni ’70. Tuttavia, fonti storiche suggeriscono che il fenomeno sia molto più antico. Miniature del XVII secolo, ad esempio, mostrano disegni circolari attribuiti al demonio, mentre rapporti di poliziotti e contadini inglesi risalenti al 1890 descrivono già apparizioni di cerchi nel grano. Fenomeni analoghi compaiono anche nel folklore di Sud Africa e Cina.
Greg Jefferys, storico presso l’Università di Tasmania, ha analizzato documenti scientifici del 1880 e fotografie aeree del 1945, scoprendo numerosi cerchi preindustriali. “Le immagini del 1945 sono particolarmente preziose”, spiega Jefferys, “perché documentano campi prima dell’uso di macchinari pesanti che alterano la morfologia del terreno.” La sua ricerca ha incluso oltre 300 ore di analisi fotografica dei campi inglesi, individuando formazioni significative a Stourbridge e nei pressi di monumenti neolitici come Woodhenge, vicino a Stonehenge.
Jefferys sostiene che gran parte dei cerchi nel grano non può essere spiegata come opera di burloni. “Il mio lavoro dimostra che le vere bufale sono le affermazioni di chi si attribuisce la creazione dei pittogrammi”, dichiara. Tuttavia, lo storico ammette che il fenomeno rimane senza spiegazione scientifica definitiva. Tra le ipotesi più accreditate vi sono fonti di energia elettromagnetica non identificate, capaci di piegare gli steli in schemi complessi, ma la natura e l’origine di questa energia restano ignote.
La connessione tra cerchi nel grano e siti sacri del Neolitico europeo, come Stonehenge, Avebury e Silbury Hill, suggerisce che il fenomeno possa avere radici culturali o spirituali, oltre a quelle fisiche. Tuttavia, nessuna prova concreta consente di confermare un legame diretto con pratiche religiose o rituali antichi.
Anche nel XXI secolo, fenomeni inspiegabili continuano a verificarsi. Il 17 maggio 2010, il giornalista meteorologo della BBC Brett Birks documentò una sfera arancione fluttuante nel cielo sopra Stourbridge, nei pressi di cerchi nel grano. Eventi come questo alimentano il dibattito e confermano che il fenomeno non può essere considerato del tutto spiegabile con metodi convenzionali.
Jefferys auspica un rinnovato interesse scientifico:
“Spero che questo lavoro stimoli una nuova ricerca seria sui cerchi nel grano, superando il pregiudizio derivante dalle storie sulle bufale.”
Nonostante decenni di studi, interviste e analisi scientifiche, i cerchi nel grano restano uno dei fenomeni più enigmatici del pianeta. Formazioni antiche, precisione matematica e possibili legami con energie elettromagnetiche pongono sfide reali alla spiegazione convenzionale. Come sottolinea Greg Jefferys, storici e ricercatori devono distinguere attentamente tra bufale e fenomeni autentici, ma ciò che emerge chiaramente è che una parte significativa dei cerchi nel grano rimane inspiegabile.
In attesa di nuove ricerche e tecnologie di analisi, i crop circles continuano a stimolare curiosità, dibattiti e ipotesi, confermandosi come uno dei misteri più affascinanti del nostro tempo.
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