L'unica certezza che abbiamo in
merito è la morte,
la cui coscienza ci distingue
dagli altri animali. Mentre, su quel che separa il mondo dei vivi
da quello dei morti, è impossibile avere conoscenze.
Però, una delle ultime teorie
scientifiche sui fantasmi,
riguarderebbe l’elettromagnetismo.
Secondo lo studio di alcuni
psicologi britannici, ci sarebbe una correlazione
tra
avvistamenti spettrali
e
variazione dei campi magnetici.
Gli studiosi hanno analizzato
Hampton Court Palace
a
Londra
e le
cripte di South Bridge a
Edimburgo, dove si sarebbero verificati vari avvistamenti: questi
posti sarebbero soggetti a
variazioni dei campi magnetici
più elevate rispetto alla norma.
Altri studi sono giunti alla stessa conclusione:
- un gruppo di ricercatori ha applicato campi elettromagnetici a certe parti del cervello (come i lobi temporali) riuscendo a indurre nelle cavie-umane sensazioni fisiche&metafisiche, come la sensazione di vicinanza a Dio.
- mediante altri esperimenti, anche per il neuroscienziato Michael Persinger, i campi magnetici svilupperebbero nel cervello dei volontari la sensazione di avvertire strane presenze.
Altri studi sono giunti alla stessa conclusione:
- un gruppo di ricercatori ha applicato campi elettromagnetici a certe parti del cervello (come i lobi temporali) riuscendo a indurre nelle cavie-umane sensazioni fisiche&metafisiche, come la sensazione di vicinanza a Dio.
- mediante altri esperimenti, anche per il neuroscienziato Michael Persinger, i campi magnetici svilupperebbero nel cervello dei volontari la sensazione di avvertire strane presenze.
STORIA PRECEDENTE
La
più antica traccia
di rituali legati all'altro
mondo
è di
90 mila anni fa: la tomba
di un cacciatore (nella grotta di Skhul, odierna Israele) con le mani
su cui poggia, come un dono, la testa di un cinghiale: pare che a
fungere da
intermediari
fra questo mondo e l’altro erano
una sorta di
sciamani.
Pitture rupestri di 20 mila anni
fa raffigurano viaggi, in stato di
trance, nel mondo degli spiriti, testimonianti la loro idea di
separazione corpo&anima.
Per gli
antichi Egizi, l'aldilà
era talmente certo che era descritto dettagliatamente nel
Libro dei morti.
Il
primo episodio storico di
necromanzia
(previsione del futuro attraverso
domande ai defunti) è raccontato nella
Bibbia: il
re Saul fa evocare da una
maga il
fantasma del re Samuele
per chiedergli consiglio.
Invece nella religione greca a
necromanzia era proibita,
anche perché credevano che i
morti detestassero essere disturbati nel loro riposo, quindi culti
funebri e sepolture era celebrati in modo da impedire ai defunti di
tornare a turbare i vivi. Però
Omero
conduce
Ulisse
nel regno dei morti, affinché la
madre e il veggente Tiresia gli indichino la strada per tornare alla
sua amata
Itaca.
Mentre, secondo Platone, le
pratiche magiche o necromantiche erano degli
imbrogli.
A Roma
la separazione era codificata
nella
legge delle Dodici Tavole,
che
proibiva di sotterrare i morti
all’interno della città
(infatti le necropoli erano site
lungo le vie consolari).
Ma nel
Medioevo
i morti rientrarono in città, con
cimiteri ricavati nei cortili
antistanti le chiese.
Allora gli
spettri ebbero il loro periodo
clou:
le apparizioni si moltiplicavano e
riguardavano soprattutto il ritorno di anime che avevano fatto una
brutta fine (suicidi, ammazzati, condannati a morte, donne morte
di parto, annegati mai ritrovati, etc.). La Chiesa tentò di
arginare il fenomeno e spinse spettri e fantasmi nell’area delle
manifestazioni diaboliche, ma lo alimentò anche proponendosi come
intermediario. Suffragi, donazioni, preghiere diventarono strumento
per aiutare le anime a trovare la pace eterna, senza disturbare
quella terrena.
Il Purgatorio, che nella dottrina cristiana compare sulla fine del 200, forse fu dove la chiesa rinchiuse i morti, preoccupata dal continuo attraversamento dei confini.
Un tentativo di difendere i cristiani da inquietanti ritorni fu l’istituzione, intorno all’anno 1000, del giorno dei morti: 2 novembre, dedicato alla commemorazione dei defunti.
Il culto di santi&reliquie prova anche la difficoltà dell’uomo medioevale di accettare l’idea del distacco dell’anima dal corpo.
Il Purgatorio, che nella dottrina cristiana compare sulla fine del 200, forse fu dove la chiesa rinchiuse i morti, preoccupata dal continuo attraversamento dei confini.
Un tentativo di difendere i cristiani da inquietanti ritorni fu l’istituzione, intorno all’anno 1000, del giorno dei morti: 2 novembre, dedicato alla commemorazione dei defunti.
Il culto di santi&reliquie prova anche la difficoltà dell’uomo medioevale di accettare l’idea del distacco dell’anima dal corpo.
Nell’'800
intellettuali&artisti
d’Europa, attratti romanticamente dall'epoca misteriosa&buia
(medievale),
riscoprirono la passione per i
fantasmi,
ma con la loro mentalità:
cercando di
dimostrarne empiricamente
l’esistenza,
così
nasce lo spiritismo,
vera&propria
dottrina filosofica.
Molti cercarono di dimostrare l'esistenza dei fantasmi, ma alla fine tavolini volanti e materializzazioni si rivelarono sempre dei trucchi.
Molti cercarono di dimostrare l'esistenza dei fantasmi, ma alla fine tavolini volanti e materializzazioni si rivelarono sempre dei trucchi.
Ripresero fulgore anche le ricerche per
dimostrare la
materialità dell’anima.
Già in passato ci avevano provato
illustri scienziati: il medico alessandrino
Erofilo
(3° sec. d.C.) la cercava
dissezionando i cadaveri;
Cartesio
anche, e la individuò, grande
come un pisello, nella ghiandola pineale; fin'anche
Leonardo.
Il primo che la pesò fu il chirurugo Duncan Macdougall (nel 1901) che, insediatosi in una sorta di sanatorio, pesò i pazienti proprio al momento del trapasso: con l’ultimo respiro i poveretti perdevano 21 grammi di peso. Ma, non soddisfatto, estese i suoi esperimenti ai cani: constatato che le povere bestiole trapassavano senza dimagrire, ne dedusse quel che le Chiese cristiane sostengono: gli animali non hanno l’anima.
Poi, 10 anni dopo, sempre Macdougall, cercò il colore dello spirito: introdusse in una camera buia un gruppo di tisici agonizzanti e, al momento supremo, fece scorrere un fascio di luce fortissima lungo il corpo del paziente. Poiché non trovò nulla, concluse che l’indice di rifrazione dell’anima era zero e poiché qualsiasi sostanza rifrange la luce tranne l’etere (che peraltro neanche è un elemento reale), l’anima doveva essere composta di etere.
Il primo che la pesò fu il chirurugo Duncan Macdougall (nel 1901) che, insediatosi in una sorta di sanatorio, pesò i pazienti proprio al momento del trapasso: con l’ultimo respiro i poveretti perdevano 21 grammi di peso. Ma, non soddisfatto, estese i suoi esperimenti ai cani: constatato che le povere bestiole trapassavano senza dimagrire, ne dedusse quel che le Chiese cristiane sostengono: gli animali non hanno l’anima.
Poi, 10 anni dopo, sempre Macdougall, cercò il colore dello spirito: introdusse in una camera buia un gruppo di tisici agonizzanti e, al momento supremo, fece scorrere un fascio di luce fortissima lungo il corpo del paziente. Poiché non trovò nulla, concluse che l’indice di rifrazione dell’anima era zero e poiché qualsiasi sostanza rifrange la luce tranne l’etere (che peraltro neanche è un elemento reale), l’anima doveva essere composta di etere.
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