Nel contesto della
parapsicologia e della spiritualità, l'aura
o alone luminoso, parola che deriva dal greco alos
(«corona»), denota un sottile campo di radiazione luminosa,
invisibile alla normale percezione, che circonderebbe e animerebbe
tutti gli esseri viventi (persone, animali e piante) come una sorta
di bozzolo o alone, capace di riflettere l'anima dell'individuo cui
tale aura appartiene, e di sopravvivere al decadimento della sua vita
biologica. Non esistono prove scientifiche a supporto di tali
credenze, che restano al momento non dimostrabili e ritenute oggetto
della pseudoscienza.
Descrizioni dell'aura
Le descrizioni a noi pervenute
dell'aura provengono da popoli appartenenti anche a culture molto
diverse, antiche e moderne, presso le quali sono presenti
raffigurazioni dei corpi umani avvolti da ovoidi luminosi;
dall'aspetto di questi ultimi sarebbe stato possibile capire persino
un eventuale stato di malattia del corpo.
Si tratterebbe di un'"emanazione
luminosa" che solo alcuni individui sensitivi sarebbero in grado
di percepire. Charles Webster Leadbeater la descrive come «una nube
a forma d'uovo di nebbia diafana». Joseph Jastrow sostiene in
proposito che «tutti gli oggetti esalano dalla loro periferia una
sorta di vapore o nube». Secondo il Manuale Rosacrociano,
questa sorta di spirito, la cui essenza corrisponde al Mercurio degli
alchimisti, ossia alla materia prima, «quando viene sottoposta a
certe condizioni, si raccoglie in punti focali molto piccoli di
carica elettrica», cioè negli elettroni; in tal modo avrebbe luogo
la materia per come la vediamo.
La nozione dell'aura, o di un involucro
energetico avvolgente il corpo umano, compare già nelle descrizioni
dei Veda, nel Libro di Dzyan, o nei geroglifici
egiziani. Sin dall'antichità essa rappresentava «una luminosità, o
simbolica oppure reale, presente attorno al capo o al corpo di uomini
illustri, come santi e capi carismatici». Anche nei dipinti di epoca
cristiana, ad esempio di Tiziano o Raffaello, si nota spesso un alone
luminoso intorno ai personaggi dotati di sacralità.
Nell'Europa moderna, si deve a Johann
Georg Gichtel, allievo del filosofo Jakob Böhme, una descrizione dei
centri energetici dell'aura, meglio noti nella scrittura sancrita
indiana come chakra, illustrati nella sua Theosophia Practica
del 1696. Nell'Ottocento, alcuni studi sulle emanazioni auriche
dell'essere umano furono condotti dal barone austriaco Carl Von
Reichenbach, teorizzatore della forza Odica, e in seguito dalla
comunità teosofica fondata da Helena Petrovna Blavatsky.
Agli inizi del Novecento, Charles
Webster Leadbeater intese divulgare al grande pubblico la descrizione
dell'aura col suo libro L'uomo visibile e l'uomo invisibile,
mentre Rudolf Steiner accoglieva l'indagine sull'aura nella sua
medicina antroposofica.
Visualizzazione
Per spiegare tali visioni, tra le cause
naturali proposte in ambito parapsicologico, ma scientificamente
indimostrabili, potrebbe esservi un'emissione di onde
elettromagnetiche d'una lunghezza d'onda troppo lunga per essere
elaborate dai coni della retina ma sensibili invece ai bastoncelli,
responsabili della visione laterale; questi ultimi, quando si assume
una particolare posizione, ad esempio con il capo roteato e gli occhi
socchiusi, sarebbero in grado di recepire tali onde; in tal modo,
infatti, interverrebbe nella visione soltanto la parte periferica
della retina.
Trattandosi di onde, si ritiene che
queste possano essere percepibili anche da apparecchiature tecniche,
in particolare mediante strumenti di tipo termografico, in grado di
eseguire foto a colori delle radiazioni di calore presenti sul corpo
umano, ma non percepibili ad occhio nudo a causa della loro lunghezza
d'onda. In proposito, hanno raggiunto una certa notorietà le
presunte fotografie dell'aura scattate con un procedimento
fotografico noto come «effetto Kirlian», dal nome dei coniugi loro
ideatori, da cui anche il nome di aura Kirlian. Secondo la
ricerca scientifica, questo tipo di fotografia non ritrarrebbe in
realtà l'aura, ma semplicemente normali effetti fisici quali
l'umidità, il calore o generici fenomeni elettromagnetici
tipicamente presenti in tutti i corpi, anche in quelli inanimati.
Gli stessi coniugi Kirlian tracciarono
la mappa dei punti del corpo umano che secondo loro avrebbero emanato
questa luce e ritennero, in un secondo tempo, di individuare
corrispondenze con i punti fondamentali per l'agopuntura. Un'analoga
corrispondenza è stata oggetto di studio del naturopata Peter
Mandel.
Patologie dell'aura e rimedi
Poiché l'aura non è che il riflesso
dei pensieri e degli atteggiamenti di una persona, essa ne riflette
anche le eventuali disarmonie e comportamenti errati, che possono
dare luogo a patologie tendenti a trasferirsi progressivamente dal
piano più sottile, attraverso i vari corpi intermedi, fino a quello
materiale. Il legame tra psiche e malattia era noto del resto già
nelle epoche pre-moderne, presso le quali il medico era anche
sacerdote. La disarmonia tra l'anima, intesa come la forma o il
modello che la personalità è chiamata a realizzare, e la psiche, si
esprime come una frattura del campo sottile che può andare da un
semplice assottigliamento a una sorta di buco dell'aura, spesso di
colore scuro. Attraverso i buchi dell'aura si determinano fuoriuscite
di energia che vengono generalmente vissute come spossatezza e
svuotamento.
Quali forme di rimedio, oltre ad una
presa di coscienza delle problematiche scatenanti, tra le più
antiche vi sono le terapie energetiche come l'agopuntura o la cura
dei colori della medicina tradizionale cinese. A livello eterico
agisce anche l'omeopatia. Rimedi che agiscono invece al livello
astrale o emozionale sono i fiori di Bach, i quali, apportando una
specifica energia ad alta frequenza, inondano l'aura di vibrazioni
armoniche in grado di riequilibrarne le eventuali disarmonie.
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