Baba-Jaga
(in
russo:
Ба́ба-Яга́,
pr. Baba-Iagà)
è un personaggio della mitologia slava, in particolare di quella
russa, e la figura immaginaria di un personaggio fiabesco. Mostruosa
vecchietta che possiede oggetti incantati ed è dotata di poteri
magici In una serie di fiabe viene paragonata ad una strega, una
incantatrice. Spesso è un personaggio negativo, ma a volte agisce in
qualità di aiutante del protagonista. Oltre che nelle fiabe russe,
si trova anche in quelle slovacche e ceche. Inoltre, si tratta di un
personaggio dei rituali magici nelle vecchie terre slave della
Carinzia in Austria, di un personaggio carnevalesco in Montenegro e
di uno spirito della notte in Serbia, Croazia e Bulgaria.
Etimologia
Vasmer fa risalire il nome Âgà al
protoslavo* (j)ega, riflessi appartenenti dal serbocroato. jesa
"orrore", jesib "pericolo", sloveno. Jeza
"rabbia", jeziti "far arrabbiare" in ceco. Jeze
"lamia" in ceco. Jezinka "strega della foresta,
malvagia baba", in polacco. Jedza "strega baba Âgà,
perfida baba", Jedzic sie "arrabbiarsi" ecc. Tuttavia,
nella lingua russa c'è un'affinità con tutti gli esempi riportati
dalle lingue slave: âsva [piaga]. Il che mette in discussione
l'esistenza di un rapporto tra il nome Âgà e gli esempi riportati
dalle lingue slave. È anche possibile l'eventuale etimologia, per
cui l'antica denominazione è stata assimilata e rivalutata dagli
slavi e accostata ai derivati del protoslavo (j)egа (etimologia
popolare), il che spiega lo spostamento, espresso dalla variante con
a-z-l-ž nelle lingue slave occidentali (il nome è reinterpretato),
e la presenza della variante -g- nella lingua russa (il nome non è
reinterpretato). Vasmer accosta la parola, oltre che alle lingue
slave, anche a quelle baltiche, all'inglese e all'islandese,
rifiutando il collegamento con le lingue turche, l'indiano,
l'albanese e il latino. Gli etimologi accostano il protoslavo Âgà
con l'immagine di serpenti e rettili, il che indica l'origine ctonica
del personaggio. Il viaggiatore inglese Giles Fetcher nel 1588 fece
menzione scritta della Baba Âgà nel suo libro "Of the Russe
Common Wealth" (Lo Stato Russo). Egli aveva letto circa il culto
degli idoli "d'oro o Âgà Baba" arrivato nella regione di
Perm da i samoiedi, scoprì che era una "favola senza senso".
Nella fiaba “Il principe Ivàn e Màr'a Morevna” vive Âgà
Âgišna ( Baba Âgà, gamba di osso) in una terra lontana, in un
regno lontano, non distante dal mare oltre il fiume ardente, dove
possiede una mandria di cavalli possenti. La Âgà è madre di tre
figlie demoniache (a volte di una principessa, la meravigliosa
promessa sposa del protagonista) e di un serpente che viene ucciso
del protagonista della fiaba. Vladimir Dal' aggiunge: "Ha il
capo scoperto ed é in maniche di camicia, senza cintura: due segni
di grande sciattezza" (Vladimir Ivanovič Dal'). Secondo il più
importante esperto nel campo della teoria e della storia del folklore
Propp, si distinguono tre tipi di Baba Âgà: la donatrice (che dà
all'eroe un cavallo incantato o un oggetto magico); la rapitrice di
bambini; la Baba-Âgà-guerriera, combattendo con cui «non per la
vita ma per la morte» l'eroe delle fiabe passa a un altro livello di
maturità. Invece, la malignità e l'aggressività della Baba Âgà
non sono i suoi tratti dominanti, ma solo manifestazioni della sua
natura irrazionale e indeterminata. La duplice natura della Baba Âgà
nel folklore è legata, in primo luogo, con il personaggio della
padrona della foresta, che bisogna blandire, in secondo luogo, con il
personaggio della creatura malvagia, la quale fa sedere i bambini
sulla pala per arrostirli. Questa immagine di Baba Âgà è associata
alla funzione delle sacerdotesse, che conducono gli adolescenti
attraverso un rito di iniziazione. Così, in molte fiabe, la Baba Âgà
vuole mangiare l'eroe, o, dopo aver mangiato e bevuto, lo lascia
andare, dandogli un gomitolo o alcuni segreti della sua conoscenza,
oppure riesce a fuggire.
Caratteristiche
Nei racconti russi impersona una
vecchia strega che si sposta volando su un mortaio, utilizzando il
pestello come timone e che cancella i sentieri nei boschi con una
scopa di betulla d'argento.
Vive in una capanna sopraelevata che
poggia su due zampe di gallina, servita dai suoi servi invisibili. Il
buco della serratura del portello anteriore è costituito da una
bocca riempita di denti taglienti; le mura esterne sono fatte di ossa
umane. In una variante della leggenda, la casa non rivela la
posizione della porta finché non viene pronunciata una frase magica.
Storie e leggende
Baba Jaga a volte è indicata come cattiva e a volte come fonte di consiglio; ci sono storie in cui la si vede aiutare le persone nelle loro ricerche e storie in cui rapisce i bambini per mangiarli. Cercare il suo aiuto è solitamente un'azione pericolosa e sono assolutamente necessarie preparazione e purezza dello spirito.La leggenda dei tre cavalieri
A questa figura si collega la leggenda
dei tre cavalieri: il Cavaliere bianco, su un cavallo bianco con la
bardatura bianca, che rappresenta il giorno; il Cavaliere rosso, che
rappresenta il sole; il Cavaliere nero, che rappresenta la notte.
Baba Jaga parlerà di loro a chi la interroga, ma può uccidere
l'ospite che voglia sapere dei suoi servi invisibili.
Vasilisa la Bella
Nella storia popolare di Vasilisa la
Bella, la fanciulla viene mandata a chiedere consiglio a Baba
Jaga e viene schiavizzata dalla strega. I servi invisibili (un gatto,
un cane, un cancello e un albero), tuttavia, aiutano Vasilisa a
fuggire perché è stata gentile con loro. Alla fine della fiaba Baba
Jaga è trasformata in un pellicano.
In un'altra versione della storia,
registrata da Aleksander Afanas'ev (1862), a Vasilisa sono comandate
tre missioni impossibili che tuttavia riesce a completare per mezzo
di una bambola magica donatale da sua madre.
Similmente, in un'altra fiaba, il
principe Ivan è aiutato contro Baba Jaga dagli animali che ha
risparmiato.
Folklore polacco
La Baba Jaga del folklore polacco
differisce leggermente; una delle differenze è che la casa ha
soltanto una zampa di gallina. Inoltre le streghe dispettose che
vivono nelle case di pan di zenzero sono comunemente chiamate Baba
Jaga. Nella fiaba La piuma di Finist il Falco, l'eroe,
viene a contatto con tre Baba Jaga.
Tali figure sono solitamente benevole e
danno all'eroe consigli o strumenti magici.
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