lunedì 15 giugno 2020

Baba Jaga

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Baba-Jaga (in russo: Ба́ба-Яга́, pr. Baba-Iagà) è un personaggio della mitologia slava, in particolare di quella russa, e la figura immaginaria di un personaggio fiabesco. Mostruosa vecchietta che possiede oggetti incantati ed è dotata di poteri magici In una serie di fiabe viene paragonata ad una strega, una incantatrice. Spesso è un personaggio negativo, ma a volte agisce in qualità di aiutante del protagonista. Oltre che nelle fiabe russe, si trova anche in quelle slovacche e ceche. Inoltre, si tratta di un personaggio dei rituali magici nelle vecchie terre slave della Carinzia in Austria, di un personaggio carnevalesco in Montenegro e di uno spirito della notte in Serbia, Croazia e Bulgaria.


Etimologia

Vasmer fa risalire il nome Âgà al protoslavo* (j)ega, riflessi appartenenti dal serbocroato. jesa "orrore", jesib "pericolo", sloveno. Jeza "rabbia", jeziti "far arrabbiare" in ceco. Jeze "lamia" in ceco. Jezinka "strega della foresta, malvagia baba", in polacco. Jedza "strega baba Âgà, perfida baba", Jedzic sie "arrabbiarsi" ecc. Tuttavia, nella lingua russa c'è un'affinità con tutti gli esempi riportati dalle lingue slave: âsva [piaga]. Il che mette in discussione l'esistenza di un rapporto tra il nome Âgà e gli esempi riportati dalle lingue slave. È anche possibile l'eventuale etimologia, per cui l'antica denominazione è stata assimilata e rivalutata dagli slavi e accostata ai derivati del protoslavo (j)egа (etimologia popolare), il che spiega lo spostamento, espresso dalla variante con a-z-l-ž nelle lingue slave occidentali (il nome è reinterpretato), e la presenza della variante -g- nella lingua russa (il nome non è reinterpretato). Vasmer accosta la parola, oltre che alle lingue slave, anche a quelle baltiche, all'inglese e all'islandese, rifiutando il collegamento con le lingue turche, l'indiano, l'albanese e il latino. Gli etimologi accostano il protoslavo Âgà con l'immagine di serpenti e rettili, il che indica l'origine ctonica del personaggio. Il viaggiatore inglese Giles Fetcher nel 1588 fece menzione scritta della Baba Âgà nel suo libro "Of the Russe Common Wealth" (Lo Stato Russo). Egli aveva letto circa il culto degli idoli "d'oro o Âgà Baba" arrivato nella regione di Perm da i samoiedi, scoprì che era una "favola senza senso". Nella fiaba “Il principe Ivàn e Màr'a Morevna” vive Âgà Âgišna ( Baba Âgà, gamba di osso) in una terra lontana, in un regno lontano, non distante dal mare oltre il fiume ardente, dove possiede una mandria di cavalli possenti. La Âgà è madre di tre figlie demoniache (a volte di una principessa, la meravigliosa promessa sposa del protagonista) e di un serpente che viene ucciso del protagonista della fiaba. Vladimir Dal' aggiunge: "Ha il capo scoperto ed é in maniche di camicia, senza cintura: due segni di grande sciattezza" (Vladimir Ivanovič Dal'). Secondo il più importante esperto nel campo della teoria e della storia del folklore Propp, si distinguono tre tipi di Baba Âgà: la donatrice (che dà all'eroe un cavallo incantato o un oggetto magico); la rapitrice di bambini; la Baba-Âgà-guerriera, combattendo con cui «non per la vita ma per la morte» l'eroe delle fiabe passa a un altro livello di maturità. Invece, la malignità e l'aggressività della Baba Âgà non sono i suoi tratti dominanti, ma solo manifestazioni della sua natura irrazionale e indeterminata. La duplice natura della Baba Âgà nel folklore è legata, in primo luogo, con il personaggio della padrona della foresta, che bisogna blandire, in secondo luogo, con il personaggio della creatura malvagia, la quale fa sedere i bambini sulla pala per arrostirli. Questa immagine di Baba Âgà è associata alla funzione delle sacerdotesse, che conducono gli adolescenti attraverso un rito di iniziazione. Così, in molte fiabe, la Baba Âgà vuole mangiare l'eroe, o, dopo aver mangiato e bevuto, lo lascia andare, dandogli un gomitolo o alcuni segreti della sua conoscenza, oppure riesce a fuggire.


Caratteristiche

Nei racconti russi impersona una vecchia strega che si sposta volando su un mortaio, utilizzando il pestello come timone e che cancella i sentieri nei boschi con una scopa di betulla d'argento.
Vive in una capanna sopraelevata che poggia su due zampe di gallina, servita dai suoi servi invisibili. Il buco della serratura del portello anteriore è costituito da una bocca riempita di denti taglienti; le mura esterne sono fatte di ossa umane. In una variante della leggenda, la casa non rivela la posizione della porta finché non viene pronunciata una frase magica.


Storie e leggende

Baba Jaga a volte è indicata come cattiva e a volte come fonte di consiglio; ci sono storie in cui la si vede aiutare le persone nelle loro ricerche e storie in cui rapisce i bambini per mangiarli. Cercare il suo aiuto è solitamente un'azione pericolosa e sono assolutamente necessarie preparazione e purezza dello spirito.






La leggenda dei tre cavalieri

A questa figura si collega la leggenda dei tre cavalieri: il Cavaliere bianco, su un cavallo bianco con la bardatura bianca, che rappresenta il giorno; il Cavaliere rosso, che rappresenta il sole; il Cavaliere nero, che rappresenta la notte. Baba Jaga parlerà di loro a chi la interroga, ma può uccidere l'ospite che voglia sapere dei suoi servi invisibili.


Vasilisa la Bella

Nella storia popolare di Vasilisa la Bella, la fanciulla viene mandata a chiedere consiglio a Baba Jaga e viene schiavizzata dalla strega. I servi invisibili (un gatto, un cane, un cancello e un albero), tuttavia, aiutano Vasilisa a fuggire perché è stata gentile con loro. Alla fine della fiaba Baba Jaga è trasformata in un pellicano.
In un'altra versione della storia, registrata da Aleksander Afanas'ev (1862), a Vasilisa sono comandate tre missioni impossibili che tuttavia riesce a completare per mezzo di una bambola magica donatale da sua madre.
Similmente, in un'altra fiaba, il principe Ivan è aiutato contro Baba Jaga dagli animali che ha risparmiato.


Folklore polacco

La Baba Jaga del folklore polacco differisce leggermente; una delle differenze è che la casa ha soltanto una zampa di gallina. Inoltre le streghe dispettose che vivono nelle case di pan di zenzero sono comunemente chiamate Baba Jaga. Nella fiaba La piuma di Finist il Falco, l'eroe, viene a contatto con tre Baba Jaga.
Tali figure sono solitamente benevole e danno all'eroe consigli o strumenti magici.




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