giovedì 17 febbraio 2022

Quanto tempo dopo l'atterraggio sulla Luna dell'Apollo 11 è iniziato il complottismo e negazionismo su questo tema?

Dopo circa 7 anni.

Non dalla scoperta di qualcosa di clamoroso, non da una gola profonda che abbia spifferato verità nascoste: la teoria del complotto più famosa al mondo è soltanto frutto della fervida fantasia e dell'abilità narrativa di uno scrittore.
Il suo nome è Bill Kaysing, noto appunto come "Il padre della teoria complotto lunare".
Nel 1976 pubblica a sue spese "We Never Went to the Moon - America's Thirty Billion Dollar Swindle" (Non siamo mai andati sulla Luna, la Truffa Americana da 30 Miliardi di Dollari). Il libro all'inizio passò inosservato dai lettori ma non dalle emittenti radiofoniche e televisive, che vanno sempre a caccia di personaggi e storie curiose da proporre al pubblico.
Iniziarono così le interviste, gli articoli sui giornali e dal nulla il libro divenne immediatamente un best seller.
Non poteva essere altrimenti perché aveva tutti gli ingredienti giusti.
La novità - Nessuno prima di Kaysing aveva minimamente pensato a fare sparate di questo calibro.
Il coraggio - La sfida di mettere in dubbio qualcosa che non è solo un traguardo eccezionale per l'America, ma per l'umanità.
Il momento storico - In quegli anni tra gli americani montava sempre più la protesta per la politica governativa. Si era appena concluso il fallimento disastroso del Vietnam e, pochi anni prima, c'era stato lo scandalo Watergate . Insinuare il seme del dubbio e fare una denuncia esplicita trovava quindi terreno fertile.
Gli argomenti - Perché, sebbene falsi, erano esposti con furbizia ed erano indubbiamente originali, avvincenti tanto da sembrare credibili.



Bill Kaysing, in un'intervista negli anni '90. La maggior causa della diffusione delle sue teorie compolittistiche sono i riflettori che i media accesero su di lui, con decine di interviste in cui non veniva però mai seriamente incalzato, donandogli una parvenza di credibilità agli occhi del pubblico.
E' deceduto nel 2005.


Kaysing sembrava essere genuinamente convinto che l'uomo, sulla Luna, non ci avesse mai messo piede. Aveva dei semplici dubbi che divennero convinzioni scambiando conversazioni con veterani di guerra del Vietnam disillusi, che gli raccontavano le bugie della propaganda americana .
Parte così ad analizzare foto, video, centinaia di ore di diretta TV, a caccia di qualche dettaglio, un errore che potesse provare quella che per lui era solo una grande bugia.
Le sue conclusioni però furono superficiali e faziose. Credeva che bastassero dei semplici ragionamenti logici per scoprire la verità, che il buon senso fosse sufficiente a capire ma peccava d'ignoranza. Kaysing dopotutto non aveva alcuna formazione tecnico-scientifica e nel libro questa mancanza si avverte tutta.
Era cresciuto con altri interessi, amando la scrittura si era laureato in lingua Inglese e aveva già pubblicato dei libri, come "The First Time Farmer's Guide" (Guida all'Agricoltore Novello), con cui sperava di agganciare il movimento Flower Power che professava il ritorno alla natura e "How to Eat Well for a Dollar a Day" (Come Mangiare Bene con un Dollaro al Giorno).
Sulla scrittura era abile, il suo libro racconta sì un cumulo di tesi errate, ma scorre che è una meraviglia. Kaysing risulta molto convincente a chi è superficiale come lui e ci riesce grazie alla sua abilità narrativa.
Presto però qualcuno fece notare che la preparazione di Kaysing era totalmente priva di conoscenze scientifiche, ma lui aveva un asso nella manica: raccontava che tra i tanti lavori era stato impiegato alla Rocketdyne, l'azienda che aveva realizzato i motori N-1 del Saturn V e per 3 anni aveva avuto modo di apprendere molte nozioni di balistica, missilistica e astronautica.
Era una balla, vero che aveva lavorato alla Rocketdyne…ma per la stesura di testi e manuali usati dal personale interno! Insomma, sempre un lavoro legato allo scrivere, inoltre se n'era andato nel 1964, quando la Nasa in effetti era un po' indietro rispetto alla tabella di marcia prevista dal Programma Apollo. Kaysing forse fece valutazioni errate considerando quel momento, non sapendo che negli anni successvi si riuscì a recuperare i ritardi facendo uno sforzo enorme.
Le accuse scritte in "We Never Went to the Moon" vennero screditate quasi subito. I debunker non fecero gran fatica a dimostrarne la fallacia, in fondo si trattava di ragionamenti semplici costruiti per incantare un pubblico impreparato, ma faticarono a divulgarla. Kaysing era una macchina per far soldi che facilmente avrebbero mollato. Il libro era stato tradotto in varie lingue e l'autore girava il mondo come una star. Kaysing era una gallina dalle uova d'oro ed al suo successo si erano aggrappati in tanti per avere un tornaconto. Si fecero dibatttiti, programmi tv, spuntarono mitomani e falsi testimoni a caccia di denaro facile. E poi fu un fiorire di editoria complottista per sfruttare la moda, tra questi anche persone con pochissimi scrupoli di coscienza come Bart Sibrel, imbroglioni e aggressivi.


Bart Sibrel abbraccia Kaysing per le vi di Tokyo. Sibrel sfruttava Bill Kaysing per guadagnare fama e nel 1997 organizzò un viaggio in estremo oriente con lui in cerca di "prove". In realtà i due si fecero solo una bella vacanza, dopotutto che prove potrai mai trovare in Giappone?


Decenni dopo il libro, ormai pieno di soldi e sbugiardato su ogni fronte,
Kaysing cambiò leggermente versione ammettendo che il Saturn V era veramente decollato con astronauti a bordo, ma questi si erano limitati a circumnavigare la Luna un po' di volte, senza mai atterrare. Il resto era tutto prodotto da Hollywood.
Ovviamente anche questa tesi non reggeva perché i Russi avrebbero scoperto immediatamente il trucco, ridicolizzando gli USA agli occhi del mondo. Molti sono convinti che Kaysing in vecchiaia era cosciente di aver preso una toppa, ma che ormai gli conveniva giocare il ruolo fino in fondo.


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