Dopo circa 7 anni.
Non dalla
scoperta di qualcosa di clamoroso, non da una gola profonda che
abbia spifferato verità nascoste: la teoria del complotto più
famosa al mondo è soltanto frutto della fervida fantasia e
dell'abilità narrativa di uno scrittore.
Il suo nome è Bill
Kaysing, noto appunto come "Il padre della teoria complotto
lunare".
Nel 1976 pubblica a sue spese "We Never Went to
the Moon - America's Thirty Billion Dollar Swindle" (Non
siamo mai andati sulla Luna, la Truffa Americana da 30 Miliardi di
Dollari). Il libro all'inizio passò inosservato dai lettori ma non
dalle emittenti radiofoniche e televisive, che vanno sempre a caccia
di personaggi e storie curiose da proporre al pubblico.
Iniziarono
così le interviste, gli articoli sui giornali e dal nulla il libro
divenne immediatamente un best seller.
Non poteva essere
altrimenti perché aveva tutti gli ingredienti giusti.
La novità
- Nessuno prima di Kaysing aveva minimamente pensato a fare sparate
di questo calibro.
Il coraggio - La sfida di mettere in dubbio
qualcosa che non è solo un traguardo eccezionale per l'America, ma
per l'umanità.
Il momento storico - In quegli anni tra gli
americani montava sempre più la protesta per la politica
governativa. Si era appena concluso il fallimento disastroso del
Vietnam e, pochi anni prima, c'era stato lo scandalo Watergate .
Insinuare il seme del dubbio e fare una denuncia esplicita trovava
quindi terreno fertile.
Gli argomenti - Perché, sebbene falsi,
erano esposti con furbizia ed erano indubbiamente originali,
avvincenti tanto da sembrare credibili.
Bill Kaysing, in un'intervista negli
anni '90. La maggior causa della diffusione delle sue teorie
compolittistiche sono i riflettori che i media accesero su di lui,
con decine di interviste in cui non veniva però mai seriamente
incalzato, donandogli una parvenza di credibilità agli occhi del
pubblico.
E' deceduto nel 2005.
Kaysing sembrava essere genuinamente
convinto che l'uomo, sulla Luna, non ci avesse mai messo piede. Aveva
dei semplici dubbi che divennero convinzioni scambiando conversazioni
con veterani di guerra del Vietnam disillusi, che gli raccontavano le
bugie della propaganda americana .
Parte così ad analizzare foto,
video, centinaia di ore di diretta TV, a caccia di qualche dettaglio,
un errore che potesse provare quella che per lui era solo una grande
bugia.
Le sue conclusioni però furono superficiali e faziose.
Credeva che bastassero dei semplici ragionamenti logici per scoprire
la verità, che il buon
senso fosse
sufficiente a capire ma peccava d'ignoranza. Kaysing dopotutto non
aveva alcuna formazione tecnico-scientifica e nel libro questa
mancanza si avverte tutta.
Era cresciuto con altri interessi,
amando la scrittura si era laureato in lingua Inglese e aveva già
pubblicato dei libri, come "The First Time Farmer's Guide"
(Guida all'Agricoltore Novello), con cui sperava di agganciare il
movimento Flower Power che professava il ritorno alla natura e "How
to Eat Well for a Dollar a Day" (Come Mangiare Bene con un
Dollaro al Giorno).
Sulla scrittura era abile, il suo libro
racconta sì un cumulo di tesi errate, ma scorre che è una
meraviglia. Kaysing risulta molto convincente a chi è superficiale
come lui e ci riesce grazie alla sua abilità narrativa.
Presto
però qualcuno fece notare che la preparazione di Kaysing era
totalmente priva di conoscenze scientifiche, ma lui aveva un asso
nella manica: raccontava che tra i tanti lavori era stato impiegato
alla Rocketdyne, l'azienda che aveva realizzato i motori N-1 del
Saturn V e per 3 anni aveva avuto modo di apprendere molte nozioni di
balistica, missilistica e astronautica.
Era una balla, vero che
aveva lavorato alla Rocketdyne…ma per la stesura di testi e manuali
usati dal personale interno! Insomma, sempre un lavoro legato allo
scrivere, inoltre se n'era andato nel 1964, quando la Nasa in effetti
era un po' indietro rispetto alla tabella di marcia prevista dal
Programma Apollo. Kaysing forse fece valutazioni errate considerando
quel momento, non sapendo che negli anni successvi si riuscì a
recuperare i ritardi facendo uno sforzo enorme.
Le accuse scritte
in "We Never Went to the Moon" vennero screditate
quasi subito. I debunker non
fecero gran fatica a dimostrarne la fallacia, in fondo si trattava di
ragionamenti semplici costruiti per incantare un pubblico
impreparato, ma faticarono a divulgarla. Kaysing era una macchina per
far soldi che facilmente avrebbero mollato. Il libro era stato
tradotto in varie lingue e l'autore girava il mondo come una star.
Kaysing era una gallina dalle uova d'oro ed al suo successo si erano
aggrappati in tanti per avere un tornaconto. Si fecero dibatttiti,
programmi tv, spuntarono mitomani e falsi testimoni a caccia di
denaro facile. E poi fu un fiorire di editoria complottista per
sfruttare la moda, tra questi anche persone con pochissimi scrupoli
di coscienza come Bart Sibrel, imbroglioni e aggressivi.
Bart Sibrel abbraccia Kaysing per le vi di Tokyo. Sibrel sfruttava Bill Kaysing per guadagnare fama e nel 1997 organizzò un viaggio in estremo oriente con lui in cerca di "prove". In realtà i due si fecero solo una bella vacanza, dopotutto che prove potrai mai trovare in Giappone?
Decenni dopo il libro, ormai pieno di
soldi e sbugiardato su ogni fronte,
Kaysing cambiò
leggermente versione ammettendo che il Saturn V era veramente
decollato con astronauti a bordo, ma questi si erano limitati a
circumnavigare la Luna un po' di volte, senza mai atterrare. Il resto
era tutto prodotto da Hollywood.
Ovviamente anche questa tesi non
reggeva perché i Russi avrebbero scoperto immediatamente il trucco,
ridicolizzando gli USA agli occhi del mondo. Molti sono convinti che
Kaysing in vecchiaia era cosciente di aver preso una toppa, ma che
ormai gli conveniva giocare il ruolo fino in fondo.
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