Il termine paranormale si
applica a quei fenomeni (detti anche anomali) che risultano
contrari alle leggi della fisica e agli assunti scientifici e che, se
misurati secondo il metodo scientifico, sono risultati inesistenti o,
nel caso di fenomeno esistente, comunque spiegabili sulla base delle
conoscenze attuali.
Secondo i parapsicologi, invece,
esisterebbero fenomeni non spiegabili in base alle leggi scientifiche
attuali e la maggioranza dei parapsicologi si aspetta che future
ricerche spieghino queste anomalie anche se ritengono che non
saranno spiegabili fino a che non verrà operata una rivoluzione
nella scienza attuale. La definizione di fenomeno anomalo è
data dagli stessi parapsicologi poiché si tratterebbe di fenomeni
difficilmente spiegabili sulla base dei modelli scientifici
attuali.
La scienza non riconosce l'esistenza
del paranormale, i cui fenomeni sono, ad oggi, non provati. Le
associazioni che conducono ricerche e operano controlli sui presunti
fenomeni paranormali, come l'italiana CICAP, hanno analoga posizione
rilevando come ad oggi nessun fenomeno paranormale è mai stato
provato come esistente.
Non esiste di fatto una definizione
rigorosa e universalmente condivisa del termine. Alcuni lo usano
soltanto per indicare il campo di studio della parapsicologia, cioè
le cosiddette "percezioni extrasensoriali" come telepatia,
chiaroveggenza, precognizione, i presunti "poteri della mente"
come telecinesi e pirocinesi e le manifestazioni di fantasmi. In
genere, però, la parola "paranormale" viene usata in senso
più ampio, per comprendere tutti i fenomeni considerati
scientificamente inattendibili o inspiegabili, come le esperienze
extracorporee, il triangolo delle Bermude, i miracoli, i poteri dei
fachiri, eccetera. Il Journal of Parapsychology definisce come
"paranormale" «qualsiasi fenomeno che in uno o più
aspetti superi i limiti di ciò che è considerato fisicamente
possibile secondo le assunzioni scientifiche del momento».
L'altra caratteristica che accomuna i
presunti fenomeni paranormali è la mancanza di prove oggettive a
sostegno della loro effettiva esistenza: vengono riferiti
numerosissimi esempi di tali anomalie, ma si tratta in genere di
testimonianze non documentate oppure di esperimenti eseguiti in modo
non abbastanza rigoroso da poter escludere imbrogli o
autosuggestione. Le cause per cui molto spesso si parla erroneamente
di fenomeni paranormali sono sostanzialmente tre:
- fenomeni naturali scambiati per soprannaturali: ad esempio, fenomeni atmosferici o velivoli terrestri scambiati per UFO, oppure fenomeni poco noti (come i fulmini globulari) o controintuitivi e quindi considerati erroneamente inspiegabili: ad esempio, le cosiddette salite in discesa
- autosuggestione: ad esempio, persone che in buona fede si convincono di avere facoltà telepatiche
- falsi fenomeni paranormali prodotti con l'inganno: ad esempio, i fenomeni di spiritismo prodotti dalle sorelle Fox.
Alcuni fenomeni anomali si collocano
all'interno di quella che è stata chiamata scienza patologica, cioè
quelle idee delle quali “non ci si riesce a liberare”, anche
molto tempo dopo essere state dichiarate erronee dalla maggior parte
degli studiosi di un dato settore.
Ricerche sul paranormale sono condotte
dai parapsicologi. La parapsicologia iniziò a utilizzare un
approccio sperimentale già negli anni trenta con Joseph Rhine. Tra
gli anni cinquanta e gli anni settanta nacquero diversi centri di
ricerca anche in seno alle università. Dagli anni settanta in poi la
considerazione per le ricerche sul paranormale è andata via via
scemando. Le ricerche furono considerate inconcludenti e i
parapsicologi si trovarono di fronte alla forte opposizione dei loro
colleghi accademici. Alcuni effetti che sembravano essere
paranormali, ad esempio l'effetto Kirlian, scomparvero quando furono
testati sotto stretti controllo. Molti laboratori di ricerca
statunitensi furono chiusi. Dopo ventotto anni di ricerche il
Princeton Engineering Anomalies Research Laboratory ha chiuso
i propri laboratori nel 2007.
Le differenze tra paranormale e
religione vanno innanzitutto ricerca sul piano empirico: mentre le
affermazione relative al paranormale si riferiscono al mondo fisico e
quindi possono essere oggetto di indagine scientifica, la religione
appartiene al mondo della metafisica e quindi non suscettibile di
indagine
Nonostante questo i due campi spesso si
toccano senza necessariamente incontrarsi: davanti al rito religioso,
ad esempio, dell'eucaristia, nella transustanziazione, la chiesa
cattolica afferma « la conversione di tutta la sostanza del
pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del
vino nella sostanza del Suo Sangue », sebbene «Tuttavia, le
caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioè le "specie
eucaristiche", rimangono inalterate. » (Compendio
al catechismo della Chiesa cattolica). L'essenza stessa di tale rito
trova in ogni caso il proprio fondamento nella fede, più che
nell'analisi scientifica.
In taluni casi tuttavia possono esservi
punti di contatto tra paranormale e alcuni fenomeni religiosi
(cosiddetto paranormale religioso) come ad esempio i miracoli,
in questi casi si tratta di fenomeni empirici (e come tali
suscettibili di indagine scientifica) ai quali la religione
attribuisce determinate cause e significati
Nel linguaggio corrente si tendono a
confondere i fenomeni scientificamente non spiegati con i fenomeni
paranormali.
Esiste invece una netta differenza fra
questi due concetti. I primi sono quei fenomeni (biologici, fisici
eccetera), osservabili anche in condizioni scientificamente
controllate, ai quali però la scienza finora non è stata in grado
di dare una spiegazione (per esempio: siamo in grado di descrivere i
fulmini globulari e il loro comportamento, ma non sappiamo ancora
spiegare il modo in cui si formano). I secondi sono invece fenomeni
che nonostante le numerosissime affermazioni contrarie, non sono
stati mai finora osservati in condizioni scientificamente
controllate, soprattutto per quanto riguarda la ripetibilità degli
esperimenti.
La differenza non corre affatto, come
si crede spesso, tra fenomeni "non ancora spiegati" e
fenomeni "inspiegabili tout-court". È proprio
l'osservazione di fatti veri non spiegati che ha sempre
portato evoluzione nelle teorie scientifiche (si pensi ad esempio
alle osservazioni che hanno portato alla formulazione della teoria
della Meccanica Quantistica).
Viceversa, numerosissimi fenomeni
"paranormali" sono in realtà spiegabilissimi in base alle
conoscenza scientifiche (e in certi casi anche banali trucchi di
illusionismo). In genere, al crescere del controllo dell'esperimento
per prevenire errori o frodi, i fenomeni paranormali diminuiscono di
frequenza, fino a scomparire del tutto quando si applica un controllo
scientifico rigoroso.
La differenza tra "scientifico" e "non scientifico"
corre quindi tra fenomeni osservabili in condizioni scientificamente
controllate, e fenomeni non osservabili in tali condizioni, e non tra
fenomeni "spiegabili" e "inspiegabili".Un secondo errore comune consiste nella
credenza per cui la scienza rifiuta ciò che non può capire. Al
contrario, la scienza esiste per investigare esattamente quel che non
si sa (ancora) spiegare. Lo scienziato che riuscisse a riprodurre un
fenomeno di telecinesi, o di telepatia, o di precognizione,
diverrebbe non solo famoso, ma soprattutto ricchissimo. Non è quindi
credibile che esista, come affermano coloro che credono nel
paranormale, una "congiura" fra gli scienziati per mettere
a tacere i risultati favorevoli alle teorie parapsicologiche.
La tesi di chi crede nei fenomeni
paranormali è che tra gli scienziati sia molto diffuso uno
scetticismo aprioristico, ossia una tesi preconcetta secondo cui il
paranormale non può esistere. Da parte loro gli scettici fanno
notare che su taluni effetti (ad es. "Effetto Marte" di
Gauquelin) anche gli stessi parapsicologi (dopo anche 15 anni di
studi) hanno dovuto convenire sull'assenza di fenomeni anomali.
Più semplicemente la scienza non riesce a trovare alcun vero
fenomeno paranormale da spiegare [...] la telepatia, la
psicocinesi, o la chiaroveggenza non sono 'inspiegabili', sono
molto più banalmente non-accaduti, nel senso che tali fenomeni non
si sono mai verificati in condizioni di controllo.
Fenomeni ed eventi considerati un tempo
"paranormali" (come il fulmine) fanno oggi parte del campo
di studio "normale" della scienza, mentre discipline che
erano considerate un tempo assolutamente scientifiche sono passate
nel campo del "paranormale" nella misura in cui non sono
state più in grado di rispondere ai criteri minimi di verificabilità
richiesti da nuovi concetti di scienza. Un esempio di tale tipo è
l'astrologia.
La scienza non è il sapere tout-court,
e l'epistemologia lo afferma con chiarezza. La scienza è una
forma di sapere umano: quello che riesce a fondare le sue
affermazioni su un preciso metodo, detto metodo scientifico, che
richiede che un'affermazione, per essere considerata "vera",
sia tra le altre cose verificabile (e secondo Karl Popper,
falsificabile).
Il problema con il paranormale sorge
perché, secondo gli scettici, chi lo studia afferma di potere
aspirare a una verità di tipo scientifico, senza però sottoporsi
alle verifiche tipiche del metodo scientifico. Semplificando un poco,
in un esperimento scientifico è sempre necessario riuscire a
verificare:
- (a) che una spiegazione più semplice di quella proposta non sia in grado di rendere conto del fenomeno (rasoio di Occam);
- (b) che sia stato fatto tutto il possibile per escludere manipolazioni, contaminazioni, interferenze (anche e soprattutto involontarie e inconsce) da parte dei soggetti studiati e da parte degli studiosi stessi;
- (c) che i risultati siano statisticamente significativi, ossia che avvengano con frequenza superiore a quella che si avrebbe in base al semplice caso;
- (d) che i risultati siano verificabili da altri ricercatori (il successo costante di un unico ricercatore può essere dovuto a errore metodologico ripetuto, ma anche a truffa scientifica e manipolazione dei dati, più frequenti di quanto si pensi);
- (e) che i risultati siano ripetibili (un singolo successo può essere dovuto al puro caso).
Fra queste altre caratteristiche la più
importante è che il campo dell'esperimento deve essere chiaramente
delimitato, e che va definito con chiarezza prima di iniziare
l'esperimento cosa si consideri una "riuscita" e cosa un
"fallimento" dell'esperimento stesso.
Nel caso delle ricerche sul cosiddetto
"paranormale", invece, spesso una, talvolta più di una, in
qualche caso tutte queste regole non vengono rispettate. I tentativi
che i ricercatori di estrazione scettica hanno fatto di porre in
condizioni di controllo chi asseriva di avere poteri paranormali si
sono, fino ad oggi, conclusi con l'assenza di risultati.
Secondo i sostenitori dell'esistenza
del paranormale questo non implicherebbe che il paranormale non
esista: potrebbe semplicemente darsi che gli esperimenti non siano
ancora adeguati, esattamente come le onde radio esistevano anche
prima che gli esseri umani fossero in grado di captarle e misurarle.
Secondo tale tesi, se la situazione è questa, la scienza avrebbe
bisogno di ampliare il proprio campo di conoscenze scientifiche per
poter spiegare i cosiddetti fenomeni paranormali, inspiegabili
secondo gli attuali paradigmi.
Quanto detto fin qui, secondo i
sostenitori del paranormale, non implicherebbe che i fenomeni
paranormali siano "falsi" ma che non esistono le leggi
scientifiche entro cui inquadrare un mondo reale, molto più vasto
di quello compreso nei confini della scienza o che comunque si
tratterebbe di fenomeni per i quali l'indagine tramite metodo
scientifico sarebbe inidonea e superata.
La tesi dominante tra i sostenitori del
paranormale è che l'atteggiamento scientifico verso questo tipo di
fenomeni dovrebbe essere oggi quella di apertura e non di tipo
scettico, poiché, a detta loro, il termine "scettico"
implicherebbe già di per sé un rifiuto aprioristico e un
pre-giudizio, che sarebbe incompatibile con quello di imparzialità
nella ricerca. Viene tuttavia fatto notare che scetticismo, per
definizione, significa proprio ricercare la verità in assenza di
pregiudizi.
Viceversa, la tentazione di annacquare
il metodo scientifico, diminuendo il livello e il rigore del
controllo e delle verifiche fino a che si ottengono infine risultati,
può solo portare discredito a questo campo di ricerca, come dimostra
la circostanza che ad oggi il paranormale è ricompreso nell'area
delle pseudoscienze.
Esiste un "Premio di un milione di
dollari" messo in palio dal prestigiatore e debunker James Randi
a chiunque sia in grado di produrre un qualsiasi fenomeno paranormale
purché in condizioni di controllo.
Altre sfide volte a provare l'esistenza
del paranormale in condizioni di controllo sono quella denominata
International Zetetic challenge del Laboratorio di Zetetica e quella
da 100.000 dollari dell'associazione Australian Skeptics.
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