Per amuleto si intende un
qualunque oggetto utilizzato per superstizione, credendolo un
"difensore" da mali o pericoli o per propiziarsi la
fortuna.
Caratteristiche
L'etimologia della parola è incerta.
Potrebbe derivare dal latino a-molior (allontanare, tener
lungi), o dal greco amulon, un "specie di focaccia"
che si soleva offrire sugli altari o sulle tombe per rendersi propizi
gli dei e gli spiriti dei trapassati. Sinonimo di "amuleto"
è anche la parola talismano, che deriva dal persiano telsaman
(o tilsaman), "figura magica" o "oroscopo",
che gli arabi presero dal greco telesmena, "completo",
nome dato alle statue delle divinità pagane consacrate con
operazioni di teurgia nel Basso Impero, che furono considerate come
malefiche (nel XVI secolo si indicarono "talismani" i
sacerdoti idolatri e i musulmani).
Gli amuleti includono: gemme o semplici
pietre, statue, monete, illustrazioni, pendenti, anelli, piante,
animali, ecc.; anche frasi pronunciate in alcune occasioni: per
esempio vade retro Satana (dal latino, "va indietro,
Satana", "indietreggia, Satana"), per cacciare il
diavolo o la cattiva sorte. I primi amuleti utilizzati dagli uomini
primitivi - per lo più cacciatori - venivano ricavati da ossa, denti
o corna di animali, e davano al possessore un senso di sicurezza e
fiducia nel proprio destino.
Gli amuleti nel mondo
Gli amuleti variano considerevolmente a
seconda del loro periodo storico e posto d'origine. Tuttavia, nei
vari tipi di società, gli oggetti religiosi vengono comunemente
utilizzati come amuleti, siano questi la figura di un dio o
semplicemente alcuni simboli che rappresentano le divinità (quali la
croce per i cristiani o "l'occhio di Horus" per gli antichi
Egizi). In Thailandia si può vedere la gente comune con più di un
Buddha che pende dal collo; in Bolivia e in alcune zone
dell'Argentina il dio Ekeko fornisce una "protezione standard",
offrendogli almeno una banconota per ottenere fortuna e benessere.
Ogni segno zodiacale ha una gemma
corrispondente che funge da amuleto, ma queste pietre variano secondo
le differenti tradizioni.
Un'antica tradizione cinese insegna a
catturare un grillo vivo e tenerlo in una scatola di vimini per
attirare la buona sorte (questa tradizione si estende anche alle
Filippine). Sempre in Cina si possono spargere le monete sul
pavimento per "attirare" il denaro; il riso, inoltre, ha
una reputazione come elemento portante di buona fortuna.
Controversie possono nascere per quanto
riguarda le tartarughe e il cactus: alcuni li considerano favorevoli,
mentre altri ritengono che siano ostacoli all'interno della casa.
Sin dal Medioevo, nella cultura
occidentale, il pentagramma, o "stella a cinque punte" (il
numero 5 rappresenta l'uomo, il microcosmo) è stato considerato come
talismano per attirare soldi o amore, per proteggere contro
l'invidia, la sfortuna o altre disgrazie. Anche il pentacolo (dal
greco Panta, che significa tutto, universale e Kleos
che significa azione gloriosa) è conosciuto come un "potente"
amuleto, utilizzato nelle invocazioni e negli scongiuri contro gli
spiriti. Altri simboli, come i "quadrati magici" o i segni
cabalistici, sono stati utilizzati sia come segni positivi che
negativi.
Per quanto riguarda la tradizione
ebraica, l'uso di amuleti è molto interessante: in molti musei
esistono esempi di amuleti dell'era di Salomone. Un amuleto poco
conosciuto, ma molto utilizzato nella tradizione ebraica, è il
kimiyah o "testo dell'angelo". Si tratta dei nomi
degli angeli, o alcune frasi della Torah, scritte su pergamene
quadrate da scrivani rabbinici. La pergamena è custodita in un
contenitore d'argento ed è portata direttamente sul corpo. È
impressionante notare quanto siano simili le tradizioni riguardo agli
amuleti, tra ebrei e buddisti.
In Africa e nei Caraibi, credenze
religiose come Vudù, Umbanda, Quimbanda e Santería utilizzano
spesso disegni come amuleti; queste religioni, inoltre, tengono conto
del colore della fiamma delle candele, perché ogni colore
caratterizza un effetto differente dell'attrazione o della
repulsione. Un'altra forma popolare di amuleto che ha le sue origini
nel vudù haitiano e nell'hoodoo louisianese è il sacchettino
talismanico (gris-gris o mojo).
Profumi ed essenze (come incenso,
mirra, ecc.) sono utilizzati allo scopo di attrarre o respingere.
Le leggende popolari hanno spesso
attribuito "poteri magici" a insoliti oggetti, come la
placenta o il piede del coniglio; il possesso di questi oggetti
rafforzava le abilità magiche dei loro proprietari.
In Europa centrale la gente credeva che
l'aglio o un crocifisso tenesse lontani i vampiri.
Gli antichi egizi avevano molti amuleti
che utilizzavano per occasioni e necessità differenti; spesso
rappresentavano figura di un dio o l'Ankh, una croce ansata
che rappresentava il simbolo della vita eterna, e l'Udjat, l'occhio
di Horus simbolo di rigenerazione. Anche la figura dello scarabeo,
rappresentante il dio Khepri, è diventata un comune amuleto, e anche
nel mondo occidentale ha trovato molti "sostenitori". Molto
diffusi erano anche lo shen e il Nodo di Iside.
Per gli antichi scandinavi,
anglosassoni e tedeschi (ma anche per alcuni credenti neopagani) il
simbolo runico Eoh protegge dalla malvagità e dalla
stregoneria; in alcuni paesi il rune non-alfabetico, che rappresenta
il martello di Thor, offre protezione contro i ladri.
Dagli antichi Celti deriva la credenza
che il trovare un trifoglio con quattro foglie, sia segno di buona
fortuna. Anche i coralli e il ferro di cavallo sono considerati dei
portafortuna.
In India, il suono di piccole campane
mosse dal vento o appese sopra porte o finestre, fanno fuggire gli
spiriti maligni.
In Giappone i templi shintoisti
preparano piccoli sacchetti di stoffa colorata chiamati omamori,
dedicati alla protezione di molti aspetti della vita (amore, denaro,
studio, eccetera).
Oltre a questo, nella città di
Takayama sono diffusi i sarubobo.
Il buddismo ha un'antica tradizione di
talismani. Nel secondo secolo dopo Cristo, i Greci hanno cominciato
ad intagliare le immagini reali del Buddha che venivano vendute ai
nativi dell'India. Nel primo periodo del buddismo, poco dopo la morte
del Buddha nel 485, erano di uso comune amuleti con simboli buddisti
(ad esempio le orme del Buddha).
Un altro aspetto degli amuleti si
collega con la demonologia e l'idolatria del demonio: l'uso del
crocifisso capovolto o del pentacolo invertito sono necessari per
mettersi in comunicazione con i demoni.
I cristiani copti usavano tatuaggi come
amuleti protettivi; i Tuareg li usano ancora, così come gli
aborigeni canadesi, che portano il totem del loro clan tatuato sul
corpo. La maggior parte dei laici buddisti tailandesi sono tatuati
con immagini sacre buddiste, e anche i monaci utilizzano questa
pratica di protezione spirituale. L'unica regola, come per i
talismani e gli amuleti ebrei, è che tali simboli possono essere
applicati soltanto alla parte superiore del corpo, fra la parte
inferiore del collo ed il girovita.
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