Una sirena (inglese: Mermaid
/ tedesco: Meerjungfrau) è una creatura leggendaria
acquatica, con l'aspetto di donna nella parte superiore del corpo e
di pesce in quella inferiore, che appare principalmente nel folclore
europeo, ma che trova comunque figure affini in altre culture.
Da tener presente che tale sirena del
folclore e della letteratura fantasy, a causa di uno
slittamento semantico occorso nel Medioevo, si discosta totalmente
dalle sirene divine della mitologia e della religione greca,
iconograficamente rappresentate con l'aspetto di donna nella parte
superiore del corpo e di uccello in quella inferiore, a cui dobbiamo
l'origine stesso del termine.
Caratteristiche generali
(LA)
«Sirenae sunt marinae
puellae quae navigantes pulcherrima forma et canto mulcendo
decipiunt et capite usque ad umbilicum sunt corpore virginali et
humano generi simillimae; squamos tamen piscium caudas habent,
quibus semper in gurgite latent»
|
(IT)
«Le sirene sono fanciulle
marine che ingannano i naviganti con il loro bellissimo aspetto ed
allettandoli col canto; e dal capo e fino all'ombelico hanno il
corpo di fanciulla e sono in tutto simili alla specie umana; ma
hanno squamose code di pesce che celano sempre nei gorghi»
|
(Liber
Monstrorum, I,VI)
|
Le sirene sono convenzionalmente
raffigurate come belle ragazze dai lunghi capelli dorati e fluenti,
con una lunga coda di pesce al posto delle gambe. A volte sono
associate ad eventi pericolosi come tempeste e annegamenti, mentre in
altre tradizioni popolari (o talvolta all'interno della stessa
tradizione), sono creature gentili e benevole, che offrono doni o si
innamorano di esseri umani.
Nel XVI secolo, le sirene venivano
comunemente raffigurate mentre tenevano in mano uno specchio e un
pettine. Secondo le credenze dell'epoca lo specchio era considerato
un oggetto magico: era attributo alle donne impure e serviva a
contemplare il volto della morte o ad adorare il diavolo.
Spesso le navi antiche avevano sulla
prua una polena (figura di legno scolpita) raffigurante una sirena,
come se gli uomini di mare volessero scongiurare l'ostilità di
queste creature acquatiche, attraverso questo singolare omaggio. A
metà del XIX secolo, la sirena divenne la polena più comune,
venendo usata come talismano contro le tempeste.
In ambito artistico e in araldica,
l'equivalente maschile della sirena è il tritone.
Folclore
In Irlanda è famosa la leggenda di Li
Ban, la “sirena santa”. Li Ban, giovane figlia di un Re, si
ritrovò trasformata in una sirena immortale, con la coda di salmone,
a causa di un'inondazione. Dopo 300 anni dei monaci trovarono la
sirena, e la battezzarono secondo il rito cristiano. Uno dei monaci
le propose una scelta: vivere per altri 300 anni oppure morire per
essere subito beatificata. Li Ban sacrificò la sua immortalità per
salire in paradiso.
Nella mitologia scozzese Ceasg è una
sirena dalla coda di salmone che, se catturata, in cambio della
libertà esaudisce tre desideri. Tuttavia chi se ne innamora è
destinato a disperdersi nelle profondità marine.
Nella St. Senara's Church,
chiesa di San Senara del XII secolo, a Zennor Churchtown,
Cornovaglia, si trova una delle più note rappresentazioni di una
sirena, una scultura lignea in altorilievo, sul lato di una sedia, un
simbolo che ha avuto diverse interpretazioni da parte dei fedeli
medievali.
In Cornovaglia la figura della sirena
venne utilizzata anche per illustrare le due nature di Cristo. Mentre
la sirena era umana e pesce, così Gesù poteva essere nello stesso
tempo umano e divino, un messaggio che avrebbe colpito gli abitanti
di questa regione isolata le cui vite erano intrecciate con il mare.
La leggenda locale, La leggenda della sirena di Zennor
sostiene che questa figura commemora un evento reale dalla storia
parrocchiale, quando il canto di un corista di nome Mathew Trewhella,
avrebbe adescato una sirena a giungere a terra dalle profondità del
mare. Secondo il racconto ogni domenica essa si sedeva in fondo alla
chiesa, incantata dalla sua bella voce. Un giorno, non più
contenendo la sua infatuazione, lo portò al piccolo ruscello che
scorre ancora attraverso il centro del paese e porta in mare a Cove
Pendour nelle vicinanze. Mathew Trewhella non fu mai più visto.
Nelle calde serate estive, a piedi nella pittoresca insenatura ora
chiamata "Mermaid Cove", si dice che si sentano i
due amanti cantare felici insieme, e le loro voci passano ascoltabili
attraverso il fragore delle onde che si infrangono.
Una delle leggende legate alla città
di Varsavia racconta che molto tempo fa c'erano due sirene, tra loro
sorelle, che nuotavano dalla loro casa negli abissi, alle sponde del
Mar Baltico. Erano creature veramente molto belle anche se avevano al
posto delle gambe la coda di pesce. Una delle due decise di
allontanarsi nuotando verso lo stretto di Danimarca e oggi la si può
ammirare seduta su uno scoglio all'ingresso del porto di Copenhagen.
L'altra nuotò fino alla città costiera di Gdańsk (Danzica) e da lì
continuò risalendo il fiume Vistola. Probabilmente proprio ai piedi
di quella che oggi è la Città Vecchia c'è il luogo in cui uscì
dall'acqua per riposarsi sulla riva sabbiosa e il posto le piacque
talmente che decise di stabilirsi. I pescatori che vivevano nella
zona ben presto si accorsero che quando pescavano qualcuno agitava le
acque del fiume aggrovigliando le reti e liberando i pesci che vi si
erano impigliati. Decisero allora di dare la caccia al colpevole e
farla finita con questi danneggiamenti una volta per tutte; ma quando
sentirono il canto della sirena, se ne innamorarono, rinunciando ai
loro propositi. Da quel momento, la sirena ogni sera intratteneva i
pescatori con le sue meravigliose canzoni, finché un giorno un ricco
mercante, che passeggiava lungo la riva del fiume, posò lo sguardo
sull'affascinante creatura. Subito pensò che, se l'avesse catturata,
avrebbe potuto guadagnare molto denaro, esibendola alle fiere. Il
mercante mise in atto velocemente il suo piano malvagio: con un
trucco catturò la sirena, e la rinchiuse in una baracca di legno
senza accesso all'acqua. I pianti della bella donna-pesce arrivarono
a un giovane bracciante, figlio di un pescatore, che con l'aiuto di
un amico una notte riuscì a liberarla. La sirena, riconoscente
dell'aiuto ottenuto dagli abitanti della città, promise che, se mai
fossero stati in pericolo, lei sarebbe tornata per proteggerli.
Secondo una leggenda veneta Manfredo
dei Monticelli era un conte venticinquenne da tempo affetto da una
grave malattia. La notte di San Giovanni egli si recò sulle sponde
del lago di Lispida per togliersi la vita, ma all'improvviso una
ragazza con la coda di pesce emerse dalle acque. Manfredo rimase
molto affascinato dalla bella sirena e le raccontò la sua triste
storia. Allora la creatura acquatica prese del fango magico e lo
spalmò sul corpo di Manfredo, che improvvisamente guarì. I due si
innamorarono follemente. Si dice che la notte di San Giovanni dal
lago di Lispida si possa ancora udire la voce melodiosa della sirena.
In Cantabria è famosa la storia della
Sirenuca, una sirena che un tempo era umana. Sua madre, stufa
di essere disobbedita, le gridò: «Che Dio ti faccia diventare un
pesce!», e così la ragazza venne trasformata in una sirena. Da
allora la Sirenuca, con il suo canto melodioso, avverte i marinai se
sono troppo vicini alle scogliere.
In alcuni racconti antichi provenienti
dalla Cina, le lacrime delle sirene si trasformano in perle preziose.
Un racconto di origine messicana,
narrato nel sud del Texas, parla di una giovane ragazza disubbidiente
trasformata in sirena. Si tratta di un racconto usato come strumento
educativo, passato di madre in figlia.
Sirene e Tritoni sono figure molto
popolari nel folklore filippino, dove sono localmente noti
rispettivamente come Sirena e Siyokoy. Dugonghi,
tartarughe marine e piccoli cetacei come i delfini, accompagnano
solitamente la Sirena filippina.
Mami Wata è una sirena con poteri
magici, venerata in molti paesi africani, nei Carabi, in Brasile e
anche in Europa. Secondo i suoi adepti, vive in una bellissima città
situata nel fondo del mare, ma accettare il suo invito ad abitare la
città, significa accettare di abbandonare la propria vita e venire
trascinati per sempre negli abissi dell'oceano.
Avvistamenti
Nel corso della storia ci sono stati
molti presunti avvistamenti di sirene.
Nel 1493 Cristoforo Colombo ha
riportato di aver avvistato delle sirene mentre era in mare. Colombo
scrisse nel diario di bordo: «non erano così belle come vengono
dipinte, anche se in qualche misura hanno un aspetto umano in volto».
Annotò inoltre di aver visto creature simili al largo della costa
dell'Africa occidentale.
Nel 1614 il capitano John Smith di
Jamestown, conosciuto per la breve collaborazione avuta con la nativa
americana Pocahontas, riportò di aver visto una sirena al largo
della costa del Massachusetts. Smith scrisse che «la parte superiore
del suo corpo è perfettamente simile a quello di una donna e stava
nuotando con tutta la possibile grazia vicino alla riva». Aveva
«grandi occhi un po' troppo rotondi, un naso finemente formato (un
po' troppo corto), orecchie ben fatte, un po' lunghe e i suoi lunghi
capelli verdi le impartivano un carattere curioso tutt'altro che poco
attraente».
Nel 1857 Il The Shipping Gazette riferì
che marinai scozzesi avevano individuato una creatura al largo delle
coste della Gran Bretagna. John Williamson e John Cameron hanno
dichiarato: «Abbiamo visto distintamente un oggetto a circa sei
metri di distanza da noi nella forma di una donna, con seno pieno,
carnagione scura, volto avvenente e bei capelli cadenti in riccioli
sul collo e le spalle. Era circa a metà distanza tra il fondale e la
superficie, ci guardava e scuoteva la testa. Il tempo era bello,
abbiamo osservato la scena completa per tre o quattro minuti».
Nel 2009 I rapporti provenienti da
decine di persone che hanno avvistato sirene hanno stimolato
l'amministrazione comunale di Kiryat Yam, vicino a Haifa, che ha
deciso di offrire un milione di dollari a chiunque possa dimostrare
con foto o filmati che esistano le sirene. «Molte persone ci dicono
di essere sicuri di aver visto una sirena e sono tutti indipendenti
l'uno dall'altro», ha detto il portavoce del Consiglio Natti
Zilberman a Sky News. «La gente dice che sono metà ragazza, metà
pesce, che saltano come delfini. Fanno tutti i tipi di mosse e poi
scompaiono».
Problema della sirena
Il problema della sirena è un
paradosso – a volte citato in letteratura, in psicologia o in altri
contesti in genere scherzosi – sull'impossibilità di avere
rapporti sessuali tra un essere umano ed una sirena. Benché infatti
le sirene siano spesso dipinte come attraenti e affascinanti donne
(almeno nella loro parte fisicamente umana) e benché presentandosi
sempre nude accrescano ulteriormente il potere seducente della loro
bellezza, accettando l'anatomia tramandata in tutti i miti delle
sirene, esse sono prive di organo riproduttivo femminile e quindi
inadatte a soddisfare il desiderio che creano in chi le vede. Per
estensione il problema è un paradosso che si ripete tutte le volte
che una creatura mitica o di fantasia genera curiosità o interesse
sessuale per alcune sue caratteristiche secondarie, ma manca della
possibilità di una compatibilità con gli esseri umani normali. Se
la sirena è, come pare, un pesce al di sotto della vita,
teoricamente essa si riprodurrà come fa gran parte dei pesci ovvero
con inseminazione esterna che prevede che il maschio della sua specie
sparga il suo sperma sulle uova da essa deposte. Paradossale allora
parrebbe la presenza di un ombelico e di un seno sulle sirene che non
avrebbero motivazioni evolutive e pratiche nell'atto delle
riproduzione.
In alcuni casi il paradosso è sciolto dal suggerimento che le sirene abbiano un apparato riproduttivo simile a quello dei delfini (mammiferi, come gli esseri umani) e questo farebbe pensare che anche le sirene appartengano a questa classe tassonomica di animali.
La femmina del delfino ha una apertura sotto la vita che contiene sia l'ano che la vagina, questo permetterebbe teoricamente un rapporto completo tra uomini e sirene.
In alcuni casi il paradosso è sciolto dal suggerimento che le sirene abbiano un apparato riproduttivo simile a quello dei delfini (mammiferi, come gli esseri umani) e questo farebbe pensare che anche le sirene appartengano a questa classe tassonomica di animali.
La femmina del delfino ha una apertura sotto la vita che contiene sia l'ano che la vagina, questo permetterebbe teoricamente un rapporto completo tra uomini e sirene.
Altra teoria è che le sirene siano
solite trasformarsi in forma umana, specificatamente la coda di pesce
si trasformerebbe, se asciugata, in due gambe che, se bagnate,
tornerebbero ad essere una coda di pesce. Questa è la versione
scelta per il film Splash - Una sirena a Manhattan e per la
nota serie televisiva H2O, in cui le protagoniste oltre ad
avere una coda che compare solo al contatto con l'acqua possiedono
anche la capacità di manipolarla facendola congelare, evaporare,
trasformandola in gelatina o controllarla.
Ad ogni modo è bene ricordare che,
trattandosi di un antico mito, le spiegazioni di carattere
scientifico non sono da prendersi in considerazione.
Araldica
La figura delle sirena è presente
anche in araldica. È sempre rappresentata galleggiante sul mare o su
un'onda. In genere, si pettina con una mano mentre si osserva in uno
specchio che tiene con l'altra. Se ha un atteggiamento diverso,
occorre blasonarlo. È simbolo di eloquenza e di persuasione, poiché
aveva la facoltà di persuadere con dolcezza.
Una sirena armata di scudo e spada è
lo stemma ufficiale della città di Varsavia.
La sirena come figura simbolica
Secondo il libro di Dorothy
Dinnerstein, Mermaid and the Minotaur, queste creature ibride
uomo-animale, possono trasmettere i concetti emergenti di antichi
esseri umani diversi dagli animali: "La natura umana è
contraddittoria, e le nostre differenze di animali terrestri sono
misteriose e profonde". Gloria Jean Watkins, bell hooks, cita
Dorothy Dinnerstein nel suo libro The Will to Change: Men,
Masculinity, and Love, interpretando la figura simbolica della
sirena, come archetipo femminile primordiale, calato nella cultura
che contrappone uomini e donne. La figura viene vista e rivisitata in
chiave psicoanalitica, alla ricerca di una sintesi maschio-femmina
nei temi relativi alla cura e all'educazione della prole.
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