sabato 6 febbraio 2021

Sirena

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Una sirena (inglese: Mermaid / tedesco: Meerjungfrau) è una creatura leggendaria acquatica, con l'aspetto di donna nella parte superiore del corpo e di pesce in quella inferiore, che appare principalmente nel folclore europeo, ma che trova comunque figure affini in altre culture.
Da tener presente che tale sirena del folclore e della letteratura fantasy, a causa di uno slittamento semantico occorso nel Medioevo, si discosta totalmente dalle sirene divine della mitologia e della religione greca, iconograficamente rappresentate con l'aspetto di donna nella parte superiore del corpo e di uccello in quella inferiore, a cui dobbiamo l'origine stesso del termine.

Caratteristiche generali


(LA)
«Sirenae sunt marinae puellae quae navigantes pulcherrima forma et canto mulcendo decipiunt et capite usque ad umbilicum sunt corpore virginali et humano generi simillimae; squamos tamen piscium caudas habent, quibus semper in gurgite latent»
(IT)
«Le sirene sono fanciulle marine che ingannano i naviganti con il loro bellissimo aspetto ed allettandoli col canto; e dal capo e fino all'ombelico hanno il corpo di fanciulla e sono in tutto simili alla specie umana; ma hanno squamose code di pesce che celano sempre nei gorghi»
(Liber Monstrorum, I,VI)



Le sirene sono convenzionalmente raffigurate come belle ragazze dai lunghi capelli dorati e fluenti, con una lunga coda di pesce al posto delle gambe. A volte sono associate ad eventi pericolosi come tempeste e annegamenti, mentre in altre tradizioni popolari (o talvolta all'interno della stessa tradizione), sono creature gentili e benevole, che offrono doni o si innamorano di esseri umani.
Nel XVI secolo, le sirene venivano comunemente raffigurate mentre tenevano in mano uno specchio e un pettine. Secondo le credenze dell'epoca lo specchio era considerato un oggetto magico: era attributo alle donne impure e serviva a contemplare il volto della morte o ad adorare il diavolo.
Spesso le navi antiche avevano sulla prua una polena (figura di legno scolpita) raffigurante una sirena, come se gli uomini di mare volessero scongiurare l'ostilità di queste creature acquatiche, attraverso questo singolare omaggio. A metà del XIX secolo, la sirena divenne la polena più comune, venendo usata come talismano contro le tempeste.
In ambito artistico e in araldica, l'equivalente maschile della sirena è il tritone.

Folclore

In Irlanda è famosa la leggenda di Li Ban, la “sirena santa”. Li Ban, giovane figlia di un Re, si ritrovò trasformata in una sirena immortale, con la coda di salmone, a causa di un'inondazione. Dopo 300 anni dei monaci trovarono la sirena, e la battezzarono secondo il rito cristiano. Uno dei monaci le propose una scelta: vivere per altri 300 anni oppure morire per essere subito beatificata. Li Ban sacrificò la sua immortalità per salire in paradiso.
Nella mitologia scozzese Ceasg è una sirena dalla coda di salmone che, se catturata, in cambio della libertà esaudisce tre desideri. Tuttavia chi se ne innamora è destinato a disperdersi nelle profondità marine.
Nella St. Senara's Church, chiesa di San Senara del XII secolo, a Zennor Churchtown, Cornovaglia, si trova una delle più note rappresentazioni di una sirena, una scultura lignea in altorilievo, sul lato di una sedia, un simbolo che ha avuto diverse interpretazioni da parte dei fedeli medievali.
In Cornovaglia la figura della sirena venne utilizzata anche per illustrare le due nature di Cristo. Mentre la sirena era umana e pesce, così Gesù poteva essere nello stesso tempo umano e divino, un messaggio che avrebbe colpito gli abitanti di questa regione isolata le cui vite erano intrecciate con il mare. La leggenda locale, La leggenda della sirena di Zennor sostiene che questa figura commemora un evento reale dalla storia parrocchiale, quando il canto di un corista di nome Mathew Trewhella, avrebbe adescato una sirena a giungere a terra dalle profondità del mare. Secondo il racconto ogni domenica essa si sedeva in fondo alla chiesa, incantata dalla sua bella voce. Un giorno, non più contenendo la sua infatuazione, lo portò al piccolo ruscello che scorre ancora attraverso il centro del paese e porta in mare a Cove Pendour nelle vicinanze. Mathew Trewhella non fu mai più visto. Nelle calde serate estive, a piedi nella pittoresca insenatura ora chiamata "Mermaid Cove", si dice che si sentano i due amanti cantare felici insieme, e le loro voci passano ascoltabili attraverso il fragore delle onde che si infrangono.
Una delle leggende legate alla città di Varsavia racconta che molto tempo fa c'erano due sirene, tra loro sorelle, che nuotavano dalla loro casa negli abissi, alle sponde del Mar Baltico. Erano creature veramente molto belle anche se avevano al posto delle gambe la coda di pesce. Una delle due decise di allontanarsi nuotando verso lo stretto di Danimarca e oggi la si può ammirare seduta su uno scoglio all'ingresso del porto di Copenhagen. L'altra nuotò fino alla città costiera di Gdańsk (Danzica) e da lì continuò risalendo il fiume Vistola. Probabilmente proprio ai piedi di quella che oggi è la Città Vecchia c'è il luogo in cui uscì dall'acqua per riposarsi sulla riva sabbiosa e il posto le piacque talmente che decise di stabilirsi. I pescatori che vivevano nella zona ben presto si accorsero che quando pescavano qualcuno agitava le acque del fiume aggrovigliando le reti e liberando i pesci che vi si erano impigliati. Decisero allora di dare la caccia al colpevole e farla finita con questi danneggiamenti una volta per tutte; ma quando sentirono il canto della sirena, se ne innamorarono, rinunciando ai loro propositi. Da quel momento, la sirena ogni sera intratteneva i pescatori con le sue meravigliose canzoni, finché un giorno un ricco mercante, che passeggiava lungo la riva del fiume, posò lo sguardo sull'affascinante creatura. Subito pensò che, se l'avesse catturata, avrebbe potuto guadagnare molto denaro, esibendola alle fiere. Il mercante mise in atto velocemente il suo piano malvagio: con un trucco catturò la sirena, e la rinchiuse in una baracca di legno senza accesso all'acqua. I pianti della bella donna-pesce arrivarono a un giovane bracciante, figlio di un pescatore, che con l'aiuto di un amico una notte riuscì a liberarla. La sirena, riconoscente dell'aiuto ottenuto dagli abitanti della città, promise che, se mai fossero stati in pericolo, lei sarebbe tornata per proteggerli.
Secondo una leggenda veneta Manfredo dei Monticelli era un conte venticinquenne da tempo affetto da una grave malattia. La notte di San Giovanni egli si recò sulle sponde del lago di Lispida per togliersi la vita, ma all'improvviso una ragazza con la coda di pesce emerse dalle acque. Manfredo rimase molto affascinato dalla bella sirena e le raccontò la sua triste storia. Allora la creatura acquatica prese del fango magico e lo spalmò sul corpo di Manfredo, che improvvisamente guarì. I due si innamorarono follemente. Si dice che la notte di San Giovanni dal lago di Lispida si possa ancora udire la voce melodiosa della sirena.
In Cantabria è famosa la storia della Sirenuca, una sirena che un tempo era umana. Sua madre, stufa di essere disobbedita, le gridò: «Che Dio ti faccia diventare un pesce!», e così la ragazza venne trasformata in una sirena. Da allora la Sirenuca, con il suo canto melodioso, avverte i marinai se sono troppo vicini alle scogliere.
In alcuni racconti antichi provenienti dalla Cina, le lacrime delle sirene si trasformano in perle preziose.
Un racconto di origine messicana, narrato nel sud del Texas, parla di una giovane ragazza disubbidiente trasformata in sirena. Si tratta di un racconto usato come strumento educativo, passato di madre in figlia.
Sirene e Tritoni sono figure molto popolari nel folklore filippino, dove sono localmente noti rispettivamente come Sirena e Siyokoy. Dugonghi, tartarughe marine e piccoli cetacei come i delfini, accompagnano solitamente la Sirena filippina.
Mami Wata è una sirena con poteri magici, venerata in molti paesi africani, nei Carabi, in Brasile e anche in Europa. Secondo i suoi adepti, vive in una bellissima città situata nel fondo del mare, ma accettare il suo invito ad abitare la città, significa accettare di abbandonare la propria vita e venire trascinati per sempre negli abissi dell'oceano.

Avvistamenti

Nel corso della storia ci sono stati molti presunti avvistamenti di sirene.
Nel 1493 Cristoforo Colombo ha riportato di aver avvistato delle sirene mentre era in mare. Colombo scrisse nel diario di bordo: «non erano così belle come vengono dipinte, anche se in qualche misura hanno un aspetto umano in volto». Annotò inoltre di aver visto creature simili al largo della costa dell'Africa occidentale.
Nel 1614 il capitano John Smith di Jamestown, conosciuto per la breve collaborazione avuta con la nativa americana Pocahontas, riportò di aver visto una sirena al largo della costa del Massachusetts. Smith scrisse che «la parte superiore del suo corpo è perfettamente simile a quello di una donna e stava nuotando con tutta la possibile grazia vicino alla riva». Aveva «grandi occhi un po' troppo rotondi, un naso finemente formato (un po' troppo corto), orecchie ben fatte, un po' lunghe e i suoi lunghi capelli verdi le impartivano un carattere curioso tutt'altro che poco attraente».
Nel 1857 Il The Shipping Gazette riferì che marinai scozzesi avevano individuato una creatura al largo delle coste della Gran Bretagna. John Williamson e John Cameron hanno dichiarato: «Abbiamo visto distintamente un oggetto a circa sei metri di distanza da noi nella forma di una donna, con seno pieno, carnagione scura, volto avvenente e bei capelli cadenti in riccioli sul collo e le spalle. Era circa a metà distanza tra il fondale e la superficie, ci guardava e scuoteva la testa. Il tempo era bello, abbiamo osservato la scena completa per tre o quattro minuti».
Nel 2009 I rapporti provenienti da decine di persone che hanno avvistato sirene hanno stimolato l'amministrazione comunale di Kiryat Yam, vicino a Haifa, che ha deciso di offrire un milione di dollari a chiunque possa dimostrare con foto o filmati che esistano le sirene. «Molte persone ci dicono di essere sicuri di aver visto una sirena e sono tutti indipendenti l'uno dall'altro», ha detto il portavoce del Consiglio Natti Zilberman a Sky News. «La gente dice che sono metà ragazza, metà pesce, che saltano come delfini. Fanno tutti i tipi di mosse e poi scompaiono».

Problema della sirena

Il problema della sirena è un paradosso – a volte citato in letteratura, in psicologia o in altri contesti in genere scherzosi – sull'impossibilità di avere rapporti sessuali tra un essere umano ed una sirena. Benché infatti le sirene siano spesso dipinte come attraenti e affascinanti donne (almeno nella loro parte fisicamente umana) e benché presentandosi sempre nude accrescano ulteriormente il potere seducente della loro bellezza, accettando l'anatomia tramandata in tutti i miti delle sirene, esse sono prive di organo riproduttivo femminile e quindi inadatte a soddisfare il desiderio che creano in chi le vede. Per estensione il problema è un paradosso che si ripete tutte le volte che una creatura mitica o di fantasia genera curiosità o interesse sessuale per alcune sue caratteristiche secondarie, ma manca della possibilità di una compatibilità con gli esseri umani normali. Se la sirena è, come pare, un pesce al di sotto della vita, teoricamente essa si riprodurrà come fa gran parte dei pesci ovvero con inseminazione esterna che prevede che il maschio della sua specie sparga il suo sperma sulle uova da essa deposte. Paradossale allora parrebbe la presenza di un ombelico e di un seno sulle sirene che non avrebbero motivazioni evolutive e pratiche nell'atto delle riproduzione.
In alcuni casi il paradosso è sciolto dal suggerimento che le sirene abbiano un apparato riproduttivo simile a quello dei delfini (mammiferi, come gli esseri umani) e questo farebbe pensare che anche le sirene appartengano a questa classe tassonomica di animali.
La femmina del delfino ha una apertura sotto la vita che contiene sia l'ano che la vagina, questo permetterebbe teoricamente un rapporto completo tra uomini e sirene.
Altra teoria è che le sirene siano solite trasformarsi in forma umana, specificatamente la coda di pesce si trasformerebbe, se asciugata, in due gambe che, se bagnate, tornerebbero ad essere una coda di pesce. Questa è la versione scelta per il film Splash - Una sirena a Manhattan e per la nota serie televisiva H2O, in cui le protagoniste oltre ad avere una coda che compare solo al contatto con l'acqua possiedono anche la capacità di manipolarla facendola congelare, evaporare, trasformandola in gelatina o controllarla.
Ad ogni modo è bene ricordare che, trattandosi di un antico mito, le spiegazioni di carattere scientifico non sono da prendersi in considerazione.

Araldica

La figura delle sirena è presente anche in araldica. È sempre rappresentata galleggiante sul mare o su un'onda. In genere, si pettina con una mano mentre si osserva in uno specchio che tiene con l'altra. Se ha un atteggiamento diverso, occorre blasonarlo. È simbolo di eloquenza e di persuasione, poiché aveva la facoltà di persuadere con dolcezza.
Una sirena armata di scudo e spada è lo stemma ufficiale della città di Varsavia.

La sirena come figura simbolica

Secondo il libro di Dorothy Dinnerstein, Mermaid and the Minotaur, queste creature ibride uomo-animale, possono trasmettere i concetti emergenti di antichi esseri umani diversi dagli animali: "La natura umana è contraddittoria, e le nostre differenze di animali terrestri sono misteriose e profonde". Gloria Jean Watkins, bell hooks, cita Dorothy Dinnerstein nel suo libro The Will to Change: Men, Masculinity, and Love, interpretando la figura simbolica della sirena, come archetipo femminile primordiale, calato nella cultura che contrappone uomini e donne. La figura viene vista e rivisitata in chiave psicoanalitica, alla ricerca di una sintesi maschio-femmina nei temi relativi alla cura e all'educazione della prole.







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