Géraud Marie de Sède de Liéoux
(5 giugno 1921 – 29 maggio 2004) è stato uno scrittore francese,
nonché membro di varie organizzazioni surrealiste.
Scrisse oltre 40 opere di storia
alternativa ed è noto soprattutto per la sua opera su
Rennes-le-Château del 1967, il libro L'Or de Rennes ou La Vie
insolite de Bérenger Saunière, curé de Rennes-le-Château
("L'Oro di Rennes, o la Strana Vita di Bérenger Saunière,
Parroco di Rennes-le-Château"), che fu ripubblicato in versione
paperback con il titolo Le Tresor Maudit de Rennes-le-Château
("Il Tesoro Maledetto di Rennes-le-Château"), e ancora nel
1977 con il titolo Signé: Rose+Croix ("Firmato:
Rosa+Croce").
Vita
Nato a Parigi nel 1921. I suoi scritti
iniziali furono surrealisti. Nel 1941, entrò a far parte del gruppo
surrealista noto come "La Main à Plume", così chiamato da
una frase di Rimbaud, "La main à plume vaut la main à charrue"
("La mano che scrive è uguale alla mano che ara").
Il gruppo pubblicò una serie di
opuscoli. Il terzo di questi, nel 1943, comprendeva uno scritto di
Gérard de Sède, L'Incendie habitable ("L'incendio
abitabile")
Gérard de Sède fu attivo durante la
guerra, durante l'occupazione tedesca di Parigi, e lavorò con le
Forces Françaises de l'Intérieur (FFI), per cui ricevette due
encomi.
Dopo la guerra, svolse svariati lavori,
tra cui venditore di giornali, scavatore di tunnel, e giornalista tra
gli anni '50 e '60.
L'Oro di Rennes
Nel 1956, divenne fattore, e fu durante
questo periodo della sua vita che incontrò Roger Lhomoy che era il
suo porcaio - Lhomoy aveva in precedenza lavorato come guida
turistica presso il Castello di Gisors in Normandia e dichiarava di
avere scoperto un ingresso segreto ad un seminterrato lungo 30 metri,
largo nove e alto circa quattro e mezzo, sotto il torrione interno
del castello - all'interno di questo seminterrato Lhomoy sosteneva di
aver visto 19 sarcofaghi di pietra, ciascuno lungo due metri e largo
60 centimetri - ma Lhomoy fu ritenuto un bugiardo: ciononostante,
questo episodio servì da ispirazione a Gérard de Sède per scrivere
un articolo su Gisors, il che gli fece conoscere Pierre Plantard;
subito dopo iniziò una collaborazione tra i due che ispirò a Gérard
de Sède il suo libro del 1962, Les Templiers sont parmi nous, ou,
L'Enigme de Gisors ("I Templari sono fra di noi, o l'Enigma
di Gisors"), che aprì la strada per l'introduzione del mitico
Priorato di Sion. La futura pubblicazione nel 1967 de L'Oro di
Rennes rappresentò l'acme e il crescendo del successo tra i due
uomini, che però successivamente si separarono lo stesso anno in cui
de Sède rifiutò di condividere con lui i diritti del libro.
L'Oro di Rennes era
originariamente un manoscritto scritto da Pierre Plantard che non era
riuscito a trovare un editore, e che era stato estensivamente
riscritto da Gérard de Sède. L'Oro di Rennes fu scritto in
stile storico, ma fu anche una promozione indiretta del mitico
Priorato di Sion, sottolineando le mitiche affermazioni contenute in
diversi documenti del Priorato di Sion che erano stati depositati
alla Biblioteca Nazionale di Francia diversi anni prima. Il libro
riproduce anche diversi schemi di false 'reliquie' con fotografie
ritoccate per abbellire la storia di un tesoro nascosto e del mistero
di un parroco - ma il libro divenne famoso per la riproduzione di due
pergamene che si dice fossero state ritrovate dal parroco in
questione : ma per svariate ragioni le pergamene sono state
ritenute falsificate da Philippe de Cherisey, amico e socio di Pierre
Plantard.
Uno dei lettori di questo libro fu lo
sceneggiatore inglese Henry Lincoln, che creò una serie di
documentari per il secondo canale della BBC aventi a soggetto
Rennes-le-Château, e utilizzò parte di questo materiale per il
bestseller del 1982 Holy Blood, Holy Grail che a sua volta
venne usato da Dan Brown come fonte per il romanzo bestseller del
2003 Il codice da Vinci.
Nei suoi ultimi anni di vita, Gérard
de Sède considerò in modo critico l'argomento su Rennes-le-Château.
In Rennes-le-Château: le dossier, les impostures, les phantasmes,
les hypothèses (1988) egli minimizzò parte del materiale
stravagante apparso negli scritti su questo tema nei precedenti venti
anni, ma allo stesso tempo ne aggiunse del suo. Per esempio, egli
riferendosi alla carcassa di un'auto tutta crivellata da proiettili,
presente nel villaggio di Rennes-le-Château, disse che era un chiaro
avvertimento per "far tacere chi sapeva troppo", mentre in
realtà non era altro che un bersaglio usato per esercitarsi da parte
di un contadino del posto.
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