Ufologia radicale è un
libro pubblicato nel 1999 sotto lo pseudonimo "Men in Red",
dietro cui si cela un'identità collettiva che si identifica in
posizioni politiche di estrema sinistra.
Benché il titolo faccia riferimento
esplicitamente al tema dell'ufologia, si tratta in realtà di una
interpretazione sociologica di questo argomento, basata su concetti
di stampo marxista e rivoluzionario. In questa ottica, infatti, il
possibile avvistamento o incontro ravvicinato con una popolazione
aliena rappresenta la conferma di un'istanza utopica endemica nella
società capitalista oppure la possibilità di un contatto con
l'Altro assoluto, l'extraterrestre, quale portatore di una forma di
civiltà evoluta necessariamente comunista. Alla base l'assunto che
per sviluppare mezzi di trasporto in grado di superare la velocità
della luce, e quindi raggiungere il pianeta Terra, è necessario che
una società abbia raggiunto un elevato livello di cooperazione
sociale: il comunismo. In questo senso l'ufologia radicale esorta gli
abitanti della Terra a non temere l'incontro con le popolazioni
aliene, ma anzi a predisporvisi apertamente. Essa infatti sostiene
che solo popolazioni che abbiano risolto le contraddizioni proprie
del capitalismo, possono essere in grado effettivamente di
raggiungere la terra; in questo senso l'ufologia radicale si oppone
all'ufologia borghese, accusata di neutralizzare l'elemento
potenzialmente rivoluzionario rappresentato dal contatto autonomo e
non politicamente mediato fra terrestri e alieni.
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