La famiglia Pappenheimer fu una
famiglia giudicata e condannata per il reato di stregoneria in
Baviera nell'anno 1600.
Il loro caso giudiziario è preso come
esempio delle torture usate nei processi alle streghe, essendo
insolitamente ben documentato.
Contesto
La famiglia Pappenheimer era costituita
dal padre, Paulus, dalla madre, Anna, dai figli Jacob (talvolta
chiamato Michel) e Gumpprecht, e dal figlio più giovane, di dieci
anni d'età, Hoel (talvolta chiamato Hansel). Come luterani facevano
parte della minoranza protestante nella Baviera cattolica;
appartenevano al ceto più basso della società tedesca in quanto
originariamente erano mendicanti provenienti dalla Svevia:
Pappenheimer era un soprannome, il nome reale della famiglia era Pämb
o Gämperle.
Il processo per
stregoneria
Furono segnalati da un ladro in stato
d'arresto, arrestati nel mezzo della notte, strappati ai loro letti e
portati in prigione con l'accusa di avere aiutato il ladro nelle
uccisioni di donne incinte allo scopo di realizzare candele con i
loro feti non battezzati.
Su ordine del duca Massimiliano I essi
furono condotti a Monaco di Baviera, e sottoposti a una tortura così
feroce che confessarono tutto quanto fu loro contestato. Furono
ritenuti responsabili di ogni crimine irrisolto che si era verificato
in Baviera negli anni precedenti e confessarono centinaia di furti e
omicidi. Essi ammisero la stregoneria e segnalarono più di
quattrocento complici; spesso la tortura era così dolorosa che essi
fecero novantanove nomi nella stessa occasione, affinché fosse loro
permessa una pausa.
Esecuzione
I genitori e i figli maggiori furono
giustiziati insieme con altri due uomini. I corpi degli uomini furono
sottoposti allo stiramento per sei volte, ciascuna con ferro; i seni
di Anna furono strappati con delle tenaglie e spinti a forza nelle
bocche dei suoi figli più grandi con l'intento di parodiare il ruolo
della madre e provocarle un'estrema umiliazione; gli scheletri degli
uomini furono frantumati dalla ruota; il padre fu soggetto a
impalamento su una picca; e, infine, furono bruciati sul rogo. Tutto
ciò ebbe luogo davanti al figlio più piccolo, Hoel, di dieci anni
d'età, che fu testimone dell'esecuzione della sua famiglia; egli era
stato portato sul cavallo dello sceriffo, che era lì per annotare le
sue reazioni. Nel dicembre del 1600, altre sei persone furono
bruciate sul rogo a Monaco, fra le quali Hoel.
Resoconto del caso da
una vecchia cronaca
La fonte principale della vicenda è lo
storico Joseph von Hormayr che, tramite un estratto trovato da una
vecchia cronaca, inserì i dettagli sul caso della famiglia
Pappenheimer nell'edizione del 1844 della sua opera Taschenbuch für
die vaterländische Geschichte.
«Il 29 luglio 1600, a Monaco di
Baviera, sei persone furono giustiziate nel modo seguente: il
vagabondo e mendicante Paul Gamperl venne impalato, la moglie aveva i
seni tagliati e sia lei stessa sia due dei suoi figli avevano quei
seni sulle loro bocche; inoltre, altri due uomini furono condannati e
tutti e sei vennero pizzicati con pinze incandescenti: dopo che le
loro braccia si ruppero a causa dell'urto della ruota, essi poi
finirono bruciati vivi.»
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