Nella primavera del 1956, durante un’escursione nei pressi di Ascoli Piceno, 3 amici vengono avvicinati da due uomini estremamente alti, rispettivamente 2 e 3 metri. Palando con questi “uomini” i 3 amici vengono a sapere della loro origine extraterrestre.
A questo primo incontro ne seguirono molti altri, ai quali, grazie al passaparola, parteciparono sempre più persone, spinte dalla curiosità: giornalisti, ingegneri, operai, uomini di ogni estrazione sociale. Per molti anni la vicenda rimase un segreto ma, nel 2006, in punto di morte, uno dei tre uomini che partecipò al primo incontro con questi esseri extraterrestri, chiese all’amico scrittore Stefano Beccia di pubblicare la storia. Si diffuse così, il caso “amicizia”:
La pubblicazione del libro scatenò una feroce polemica. Veniva criticata l’assurdità del racconto, l’assenza di prove e l’affidabilità dei protagonisti, i quali, nonostante la storia non avesse giovato loro in alcun modo, continuavano a sostenerne la veridicità.
Tra coloro che parteciparono direttamente ai fatti ci fu Gaspare De Lama, che, dopo la pubblicazione del libro, concesse diverse interviste sulla faccenda. Lui stesso inizialmente era piuttosto scettico riguardo all’origine extraterrestre di quegli individui, ma, ogni volta che in lui sorgevano dei dubbi, questi esseri lo contattavano tramite una radiolina che Gaspare aveva sempre con sè, invitandolo a cambiare il suo modo di pensare.
Sembrava potessero leggermi nella mente.
Gaspare De Lama
Per dare un’ulteriore prova della loro origine aliena, questi esseri, chiamati W56, mostrarono a Gaspare e ad altri le loro astronavi, descritti come veri e propri laboratori volanti. I W56 dichiararono di non essere gli unici extraterrestri sulla terra, ma che ce ne fossero circa 200, solo sul territorio italiano, distribuiti in varie basi militari.
Ma cosa ci facevano questi alieni sulla terra?
I W56 sostenevano che la Terra fosse soltanto uno dei 50 pianeti della nostra galassia a consentire lo sviluppo della vita. Sulla terra si erano succedute 6 civiltà differenti, autodistruttesi a causa di guerre, carestie e altri disastri. Ma alcuni uomini appartenenti alla civiltà precedente alla nostra erano riusciti a mettersi in salvo, viaggiando fino ad un altro pianeta. Qui avrebbero continuato la loro evoluzione per millenni, sviluppandosi soprattutto in altezza.
Questi extraterrestri sarebbero tornati sulla terra per accumulare energia tramite le emozioni.
Avete capito bene, emozioni.
Stando al racconto di Gaspare De Lama, i mezzi e le strumentazioni utilizzate da questi esseri sarebbero state alimentate dall’energia dell’amore, dell’amicizia, e di tutti i sentimenti positivi. Con il passare del tempo però, questa “amicizia” che legava i terrestri e gli alieni si incrinò: cominciò ad emergere la gelosia, l’invidia e l’odio e, nel 1978, gli extraterrestri se ne andarono. Nello stesso anno, tra l’altro, ci fu un aumento esponenziale degli avvistamenti di UFO nel centro Italia.
Difficile, se non impossibile, credere a una storia simile, che presenta tuttavia diversi punti oscuri. Storia che, per gli appassionati, rimane senza dubbio la più affascinante dell’ufologia italiana.
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